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Conversazione con il promettente soprano sul listone di Piazza Bra in attesa del Trovatore |
Elisabetta Zizzo si racconta |
Intervista di Angela Bosetto e Simone Tomei |
Pubblicato il 07 Luglio 2019 |
VERONA - Nella calda serata del 29 giugno 2019, agli albori 97° Festival lirico dell'Arena di Verona, Ci incamminiamo, io e la collega e amica Angela Bosetto, verso il Liston di Piazza Bra. Seduta a uno dei tavolini del ristorante Vittorio Emanuele, ci attende la cantante Elisabetta Zizzo. Non manca molto alla prémiere de Il Trovatore di Giuseppe Verdi, dove il giovane soprano siciliano interpreterà Inès al fianco di Anna Netrebko. Nel salutarla percepiamo tutta l’emozione e l’orgoglio di far parte della recita forse più attesa dell’intera stagione. Con gentilezza e disponibilità, Elisabetta ha condiviso sentimenti, ricordi e riflessioni personali. Ne è seguita una piacevole chiacchierata, che vi riporteremo in due incontri che qui raccontiamo. Non prima, però, di farvi conoscere qualcosa in più sulla nostra ospite. Nata a Catania il 20 febbraio 1991, si è diplomata nel 2012 in canto lirico con lode al conservatorio Corelli di Messina. Ha partecipato a diverse masterclass di perfezionamento con Franco Boscolo, Eva Mei, Fabio Armiliato, Rolando Panerai e Renata Lamanda, vincendo inoltre numerosi premi in concorsi pianistici e lirici nazionali e internazionali. Nell’aprile 2015 entra come allieva effettiva nell’Accademia del Festival Pucciniano di Torre del Lago, ma il resto ve lo racconterà lei.
Elisabetta Zizzo, qual è il legame con la tua terra? Indubbiamente sono molto legata alle mie radici e alla mia meravigliosa Sicilia, tanto bella quanto, purtroppo, piuttosto povera di opportunità, motivo per cui la si deve spesso lasciare se ci si vuole realizzare professionalmente. Ma non a caso la definisco ripetutamente “mia”. È parte integrante di me e della mia personalità: la “vulcanicità” dell’Etna, la solarità del clima mite, le sfaccettature e i colori della macchia mediterranea, l’allegria prorompente delle tradizioni e del folklore e quel tocco di malinconia dei tramonti sul mare. Sono assolutamente una “siciliana doc”! Da siciliana doc, ti chiediamo un pensiero lirico personale anche sul tuo illustre compatriota Vincenzo Bellini. Il mio pensiero è assolutamente in linea con la storia che lo ha consacrato quale grandissimo compositore, riuscito a creare, in pochi anni di vita, capolavori indiscussi e melodie immortali. Sono molto fiera e orgogliosa di esserne conterranea. Mi spiace solo di non essere ancora riuscita a debuttare in nessun ruolo belliniano, ma forse è meglio così, in quanto ritengo che, per rendere giustizia alla sua musica, occorra raggiungere una grande maturità. Spero la vita me ne dia l’opportunità in futuro.
Dove affondano le radici della tua passione per la musica e per il canto? Se non andiamo errati, sei anche un’eccellente pianista… Mia madre cantava, mentre mio padre suona la chitarra e il pianoforte da autodidatta. Entrambi purtroppo non hanno avuto la possibilità di studiare, ma mio padre, non rassegnatosi, decise di acquistare un pianoforte. Così, a cinque anni, quel misterioso strumento diventò il mio giocattolo preferito. Pregai mio padre di farmi imparare e cominciò tutto in questo modo, come un gioco! Mi appassionai talmente da decidere, a sette anni, di voler fare la concertista e, durante l’infanzia e l’adolescenza, mi impegnai molto a studiare, vincendo concorsi nazionali e internazionali e diplomandomi in conservatorio a 17 anni. Ma, già da qualche anno, si era insinuata in me, lentamente e quasi per scherzo, la passione per il canto. Se ci penso è davvero strano! Alle scuole medie partecipavo ad un laboratorio pomeridiano volto a mettere in scena il musical di Riccardo Cocciante, Notre Dame de Paris, in francese. L’avevo scelto perché lo teneva la mia insegnante preferita. Facevo parte del coro e, quando all’ultimo momento la protagonista si ritirò, la professoressa mi pregò di sostituirla. Così, per puro caso, iniziai a cantare. Raccontaci il tuo percorso formativo e l’esperienza presso l’Accademia di Torre del Lago. Poco dopo il diploma con lode al Conservatorio, sotto la guida della mia carissima insegnante Alessandra Mantovani, ho deciso di provare a far qualche concorso e audizione e, tra le varie esperienze, quella che ha sicuramente segnato l’inizio della mia carriera è stata l’Accademia di Torre del Lago. Sono entrata nel 2015 con un piccolissimo ruolo (la prima conversa in Suor Angelica) e lì ho avuto l’opportunità di studiare con tanti importanti nomi della lirica, da Rolando Panerai e Maria Pia Ionata. Piano piano hanno cominciato a darmi fiducia, soprattutto il mio “babbino caro” artistico, Paolo Spadaccini, allora responsabile dell’Accademia, una delle prime persone che ha davvero creduto concretamente in me, permettendomi di debuttare all’interno del cartellone del Festival Puccini in ruoli importanti quali Musetta (La bohème), Liu (Turandot), Lauretta (Gianni Schicchi) e Lisette (La rondine). Non smetterò mai di ringraziare lui e il Festival per le bellissime opportunità che mi hanno dato.
Qual è l’episodio che consideri cruciale nello sviluppo della tua carriera? Sicuramente, oltre all’Accademia Pucciniana, anche l’Accademia Verdiana del Teatro Regio di Parma mi ha aperto tante porte, permettendomi non solo di esordire quest’anno all’interno del Festival Verdi, ma anche di conoscere tante personalità importanti della lirica tra cui Cecilia Gasdia, a cui devo davvero moltissimo. Ha creduto in me e mi ha fatto debuttare in Arena all’interno di cast stellari. Penso non avrei potuto desiderare di meglio e anche a lei devo un enorme ringraziamento. Come definiresti la tua voce? Penso finalmente di aver trovato la mia dimensione nel repertorio da soprano lirico puro. Ho cominciato come lirico leggero, ma dentro me sapevo che la mia strada sarebbe stata un’altra e ciò che sentivo mi è stato confermato col tempo da tutti, man mano che la voce cresceva con me. Da Anna ad Anna: dopo l’esordio areniano del 2018 in Nabucco (dove hai riscosso ottimi consensi nei panni della sorella di Zaccaria), non solo sei tornata anche quest’estate nell’anfiteatro scaligero come Ines ne Il trovatore di Giuseppe Verdi, ma pure al fianco di una Leonora del calibro di Anna Netrebko. Già l’anno scorso è stato meraviglioso e quasi surreale per me poter calcare il palcoscenico dell’Arena di Verona, ma quest’anno è davvero più che un sogno! Cantare insieme al mio mito di sempre, Anna Netrebko, è stato un qualcosa di totalmente inaspettato: un’emozione fortissima, un’esperienza senza eguali che porterò nel cuore per tutta la vita. Oltre alle recite del Trovatore, sarai anche Frasquita in Carmen e parteciperai al Gala verdiano per celebrare i 50 anni di carriera areniana di Plácido Domingo: un’estate davvero intensa. Assolutamente sì; e ne sono felicissima: amo i periodi così intensi e colmi di emozioni! Carmen è una delle mie opere preferite e Frasquita un personaggio molto divertente che non vedo l’ora di interpretare! Anche far parte del Gala Domingo rappresenta un altro sogno che diventa realtà. Spero sempre di essere all'altezza delle aspettative e della fiducia che la Fondazione Arena mi ha dato. Dopo gli impegni in Arena, ti attende un nuovo Nabucco a Parma, quindi non può mancare una considerazione anche su Verdi. Verdi è uno dei miei autori preferiti insieme a Puccini e trovo soprattutto le sue prime opere particolarmente congeniali al mio tipo di vocalità e personalità. Ho avuto l’opportunità di approfondirne lo studio grazie all’Accademia Verdiana del Teatro Regio di Parma, scoprendone così tante magnifiche sfaccettature, spiegate da grandi interpreti quali Giovanna Casolla e Barbara Frittoli. Amo le melodie, i cantabili, ma anche il piglio a volte eroico, altre di una dolcezza che rasenta la magia. Passando da Verdi a Bizet, Frasquita è un ruolo assai vivace, vocalmente e fisicamente. Tu e lei avete per caso qualcosa in comune? Un personaggio sicuramente vivace e pieno di verve, passionale e dinamico. Caratteristiche queste che fanno parte anche di me. Dall’altro lato, però, me ne discosto molto caratterialmente: tendo ad essere più razionale che istintiva, più legata ai valori della famiglia che dell’amore libero. Ma questo è il bello del teatro, una finzione che per qualche ora cerchiamo di rendere reale. Cosa significa essere una giovane artista nel teatro oggi? Significa, purtroppo, avere tantissime difficoltà e dover avere le spalle particolarmente forti per superare i mille ostacoli. Significa dover studiare tantissimo e sperare in una buona dose di fortuna, che ritengo uno degli elementi più importanti insieme al talento.
Il tempo è tiranno e le esigenze della produzione areniana (trucco e parrucco) inesorabili, Auguriamo dunque buona fortuna a Elisabetta, dandoci appuntamento alla sua seconda recita del Il Trovatore per terminare la conversazione… I giorni volano, giunge la sera del 4 luglio 2019 e la Piazza più famosa di Verona è nuovamente testimone del nostro incontro con Elisabetta Zizzo. Passata la febbre della prima, stavolta desideriamo qualche aspetto più intimo e personale di Elisabetta, la quale non esita a mettere in luce un carattere forte, una determinazione di ferro e un animo sensibile.
Ora parliamo di Elisabetta come donna. Quando non hai uno sparito in mano, cosa ti piace fare? Amo molto leggere, tenermi in forma in palestra, stare con la mia famiglia e coltivare le amicizie, che sono una parte a dir poco fondamentale nella mia vita. Cosa ti piace e cosa, invece, cambieresti di te? Per quel che riguarda i pregi, credo la determinazione, l’essere socievole e solare. Quanto ai difetti, cambierei diverse cose, ad esempio in alcuni ambiti preferirei essere meno fragile e vorrei riuscire a prendere le cose più alla leggera: tendo a prendermi troppo sul serio! Davanti alla passione di Leonora e Manrico del Trovatore, Ines afferma “Non debba mai pentirsi/Chi tanto un giorno amò!” Concordi? Cos’è per te l’amore?
Sì, sono d’accordo. Ho amato e sofferto tantissimo, ma non me ne pento e, tornassi indietro, lo rifarei perché amare rende vivi, nonostante le possibili dolorose conseguenze: un’arma a doppio taglio. Ines mette in guardia Leonora perché teme per lei e, alla fine, aveva ragione visto che quel sentimento ha portata Leonora alla morte. Ma se proprio Leonora avesse ascoltato la prudenza piuttosto che il sentimento sarebbe finita a vivere infelice accanto a una persona che non amava. Preferisco decisamente la qualità alla quantità quindi sì: non debba mai pentirsi chi tanto un giorno amò! E l’amicizia? Credo sia ancora più importante dell'amore, perché l’Amicizia con la A maiuscola, è davvero per sempre. L’amore vero è difficile da trovare e talvolta lo si confonde con la passione o l’innamoramento... Quindi il più delle volte è destinato a finire. L’amicizia è difficile confonderla con altro, almeno per quella che è stata la mia esperienza. Mi ritengo molto fortunata perché ho accanto diversi amici a cui tengo tantissimo, che mi vogliono davvero bene e che per me ci sono sempre. Facciamo un gioco: fra le sette grandi virtù (Fede, Speranza, Carità, Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza) quale per te è la più importante e perché? Sicuramente la Fede, che può essere intesa in diversi modi. Per me è importantissima la Fede in Dio da cui credo che tutto dipenda e a cui mi affido completamente. Ma anche la fede intesa come fiducia in se stessi e in chi ci sta vicino. E a quale dei sette vizi capitali fatichi a resistere? Decisamente la gola! Sono una golosona... Non riesco a dire di no alla mia granita siciliana o al tiramisù, che adoro! Un desiderio per il futuro non come artista, bensì come donna. Oltre alla realizzazione professionale, al mio lavoro che mi entusiasma, spero di trovare l’amore e, possibilmente, di costruire una famiglia. A novembre ti rivedremo sempre a Verona, ma nel Teatro Filarmonico (dove, lo scorso maggio, sei stata Nella in Gianni Schicchi) come Giannetta ne L’elisir d’amore. Poi cosa ti attende? Ci sono delle cose in sospeso per il 2020, ma, per scaramanzia, non dico nulla finché non diventano ufficiali! Il grande sogno lirico? Nell’immediato direi il poter interpretare di nuovo il mio ruolo preferito: Liu in Turandot. Per il resto non mi creo aspettative, ciò che Dio vorrà... accadrà. Io ci metterò del mio, continuando a studiare con la grande passione che da sempre porto dentro.
Suonano i rintocchi del campanile e Leonora, là dietro le quinte del palcoscenci dell’Arena, attende Ines, la sua fida confidente. Elisabetta ci saluta e imbocca il celebre Cancello 57, l’ingresso degli artisti. Riapparirà sul palco, nel costume rinascimentale di Ines, per ricordare che l’amore (incluso quello per la musica) vale ogni sacrificio.
Crediti fotografici: Foto Ennevi, foto Simone Tomei e archivio personale di Elisabetta Zizzo Nella miniatura in alto: il soprano Elisabetta Zizzo Sotto in sequenza: con il nostro critico musicale Simone Tomei; nei panni di Ines (Il Trovatore); in quelli di Lisette (La Rondine); dietro le quinte in Arena con Anna Netrebko; e in scena a Torre del Lago per La Rondine Al centro: nei panni di Musetta (La bohème) a Torre del Lago Sotto: sempre nei panni di Ines insieme ad altri artisti del cast per Il Trovatore a Verona In fondo: foto ricordo con tutto il cast del Trovatore insieme alla sovrintendente dell’Arena, Cecilia Gasdia (al centro del gruppo)
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Il Turco conquista Rovigo
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una sorta di "esegesi" aveva preceduto l'andata in scena di Il turco in Italia, libretto di Felice Romani musica di Gioachino Rossini; e l'interprete critico della verità rivelata era stato il regista Roberto Catalano che aveva comunicato in una nota di regia che «... la necessità è stata quella di intercettare nel ruolo di Fiorilla il tratto universale di un'umanità vittima di stimoli costanti, per cercare di dare al suo personaggio non l'eccezione dell'essere umano "guasto" che va aggiustato, ma quella di una vittima perfetta sulla cui fragilità è possibile lucrare. Ecco perché in questa drammaturgia il personaggio del Poeta (Prosdocimo, ndr) a caccia della sua storia "sfruttando" le vite degli altri, vestirà i panni di un creativo senza scrupoli ...» Ci sarà riuscito il regista, nel Teatro Sociale di Rovigo, a dimostrare questa sua "esegesi"? O tutto è rimasto sulla carta, come sua e personale testimonianza d'intenti e basta? Oggi, nelle regie cosiddette moderne, il capovolgimento del paradigma è ormai una costante
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
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VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Eventi
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Vi presentiamo La Bohčme
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Personaggi
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Incontro con Lorenzo Cutųli
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FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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Eventi
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Ecco la stagione 2024 del Filarmonico
redatto da Athos Tromboni FREE
VERONA - Teatro Filarmonico: dal 21 gennaio al 31 dicembre 2024, sono in programma 5 opere e 10 concerti sinfonici, con grandi interpreti internazionali. Attesissimo il ritorno del balletto, in scena anche nella sera di San Silvestro. Sarà - inoltre - l’anno delle prime assolute e dei grandi omaggi: il 2024 porterà sul palcoscenico del Filarmonico
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