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Il Verdi Opera Night propone higlight dalla Trilogia romantica del Cigno di Busseto, e l'esito... |
Tante stelle ma brilla solo la Traviata |
servizio di Simone Tomei |
Pubblicato il 27 Agosto 2018 |
VERONA - Ancora una serata di musica all'Arena di Verona: questa volta per il Verdi Opera Night tenutosi domenica 26 agosto 2018. I comunicati stampa avevano annunciato da tempo una «serata memorabile» dedicata a Giuseppe Verdi per suggellare ancor di più il legame indissolubile tra l’anfiteatro veronese ed il Cigno di Busseto; era stata inoltre annunciata una «parata di stelle della lirica» già in carriera, oltre a richiestissimi talenti emergenti… in sintesi, un ensemble di voci senza precedenti tutte insieme sul palcoscenico veronese. La formula di un atto per ciascuna opera della Trilogia verdiana per eccellenza non è un fatto nuovo nel panorama delle programmazioni dei Teatri soprattutto d'oltre oceano: il secondo atto di Rigoletto, il terzo atto di Il trovatore e per finire il terzo atto della Traviata, il tutto preceduto dalla Sinfonia tratta da La Forza del Destino. Per poter vedere le stelle è necessario che il cielo sia sgombro di nubi, ma per questa sera le aspettative sono rimaste piuttosto deluse, come il cielo un po’ nuvoloso… ed i motivi sono diversi. L’insieme visivo curato dalla regia di Stefano Trespidi, con scene di Michele Olcese, coreografia Luc Bouy, lighting design Paolo Mazzon e projection design Sergio Metalli ha messo in evidenza un allestimento piuttosto raffazzonato e privo di pathos; è sicuramente vero che gli agevoli cambi di scena non possono convivere con messinscene troppo complicate, ma quattro pedane, i pochi orpelli ricavati dagli allestimenti in magazzino della Fondazione Arena e qualche zampillo di fuoco, sono troppo poco per riempire l’occhio e lo spazio dell’anfiteatro scaligero; in questo “nulla visivo” direi piuttosto convincenti ed incisive invece, le proiezioni sul retro palco che sono diventate unico e chiaro motivo didascalico dei tre atti. La coreografia eseguita dal corpo di ballo dell’Arena di Verona coordinato da Gaetano Petrosillo… ops? Quale coreografia? Direi più una sorta di gioco ritmico in cui i danzatori hanno messo in luce bravura e tecnicismo, ma nessuna emozione e nessun messaggio è passato dai movimenti ideati. Il Coro, elemento di eccellenza del Festival preparato e diretto come sempre dal M° Vito Lombardi, ha saputo districarsi negli impegni canori in maniera a malapena sufficiente, non esaltando e non trovando modo di mettere appieno in luce le sue vere potenzialità: si mormorava tra i banchi della critica e non solo di prove sceniche quasi inesistenti, fatte in ambienti esterni al palcoscenico areniano e la confusione dei movimenti e per certi versi anche dell’aspetto vocale, ne sono stati la prova lampante.
Lodato dal sottoscritto in maniera inequivocabile per le prestazioni di alcune sere precedenti in Il barbiere di Siviglia e nell’Aida, il M° Andrea Battistoni ha affrontato musicalmente questa serata in maniera deludente sino a sfociare nell’irriverenza: sin dalla sinfonia le sonorità sono state spesso incontrollate con punte sguaiate e roboanti da far perdere qualsivoglia messaggio musicale insito nella partitura con sonori scollamenti tra le sezioni dei musicisti; anche il resto non è andato meglio proprio per questo eccesso sonoro unito ad una scelta dei tempi scellerata con poca cura nel rapporto con il palcoscenico che si è spesso trovato sopraffatto dalle “bordate” orchestrali e orfano di attenzione da parte del concertatore mai alla ricerca di un idilliaca sinergia; è da sottolineare inoltre che il M° Battistoni abbia acquisito l’infelice modus operandi del M° Daniel Oren cimentandosi in emissioni vocali - le chiamo così per non essere sgradevole - piuttosto inopportune che si collocano infelicemente in qualsiasi contesto… se lo scimmiottamento fosse stato volto a cercare le sonorità del maestro israeliano ne saremmo stati tutti più contenti e la serata poteva assumere una piega più consona al luogo e alle aspettative. Ed eccoci alle “voci stellari” annunciate con veemenza da tempo. Nuvole su Rigoletto: in campo il baritono Luca Salsi nel ruolo eponimo che penso abbia fatto intendere che il “gobbo mantovano” sia piuttosto distante al momento dalle sue corde: pur non deficitando una correttezza esecutiva in cui comunque non sono mancati momenti piuttosto discutibili che facevano udire più un intercedere parlato che non melodizzato, l’aspetto che ha maggiormente reso la prova deludente si è concretizzato nella mancanza di piglio vocale ed interpretativo. Nei panni del Duca di Mantova il tenore Rame Lahaj, può essere elogiato senza dubbio per la bellezza del timbro, ma quanto a emissione e proiezione siamo ancora molto indietro; indietro è infatti la voce che nonostante un notevole sforzo non riesce a trovare la strada delle naturali risonanze per sfogarsi verso il pubblico che risulta orfano del suo squillo. Anonima e priva di emozioni la Gilda di Lisette Oropesa che pur nella purezza della propria vocalità non ha trovato modo di poter mettere in luce una tavolozza di colori degna delle arie interpretate; Tutte le feste al tempio è stata eseguita musicalmente bene, ma è mancato quel pathos e quella profondità di intenzioni che il ruolo richiede. Una schiera di personaggi di fianco hanno completato il cast di questo secondo atto di Rigoletto in maniera eccellente… forse le stelle sono davvero alcuni di questi: Marullo Biagio Pizzuti, Matteo Borsa Carlo Bosi, Il Conte di Ceprano Romano Dal Zovo, Il Conte di Monterone Nicolò Ceriani, Paggio della Duchessa Barbara Massaro ed un Usciere Gocha Abuladze. Una nota di colore piuttosto bizzarra è il bis del duetto finale Sì, Vendetta, tremenda vendetta che è implorato più dal palco che non dalla platea: prova ne è che il Direttore, rispetto agli altri interventi musicali che si sono succeduti, non ha abbandonato frettolosamente il podio alla fine dell’esecuzione, ma anch’egli ha cercato il consenso della pubblico per la repetita ed al primo timido urlo di bis! ha mosso frettolosamente di nuovo la bacchetta. Un lieve soffio di vento ha permesso per qualche attimo di poter intravedere qualche sprazzo stellato nel secondo momento musicale della serata che prevedeva come preannunciato il terzo atto del Trovatore.
Un discreto Manrico per voce di Francesco Meli ha saputo ben delineare l’aria Ah! Sì, ben mio, con l’essere con suadenti messe di voce e un ottimo legato, ma è scivolato sulla Cabaletta della pira in maniera piuttosto violenta concludendo la grande scena musicale con un’emissione forzata e quasi ai limiti delle possibilità, mettendo in evidenza le sue notevoli difficoltà nell’affrontare la pagina importante del capolavoro verdiano. Corretta la Leonora di Serena Gamberoni impegnata modestamente in questo atto. Luce stellare invece per l’Azucena di Violeta Urmana la quale, nonostante un momento di smarrimento dovuto ad un’inversione di parole che ha fatto perdere l’equilibrio musicale anche al Coro, ha delineato la figura della zingara in maniera veramente eccelsa con grande enfasi intenzionale pesata su ogni parola. Poco incisivo il Conte di Luna di Simone Piazzola che come già osservai in tempi passati, non ha una vocalità che ben si confà alle esigenze areniane; a completamento del cast un sicuro Ferrando di Romano Dal Zovo ed un preciso e corretto Ruiz per voce di Carlo Bosi. Le stelle finalmente sono apparse chiaramente nel cielo e sul palco per il terzo atto di Traviata dove la Violetta Valéry di Maria Mudryak, al suo debutto in terra veronese, ha sicuramente riscaldato la fredda stanza in cui la protagonista terminerà la propria vita; e lo ha fatto con un canto appassionato ed una partecipazione emotiva forte; bello il legato, egregia la dizione della lettera e una pasta vocale nobile e suadente che ben si sposa con le note verdiane.
Il tenore Luciano Ganci non è stato da meno nel delineare un Alfredo Germont con l’oro in bocca che ha fatto rispecchiare il duetto Parigi o cara nelle stelle del cielo ormai finalmente completamente scevre dalle nubi. Assieme a loro il Giorgio Germont di Simone Piazzola, l’Annina di Martina Gresia - la più giovane interprete della serata - e ancora la sicura vocalità per Il Dottor Grenvil di Romano Dal Zovo. Il pubblico ha dimostrato per tutti grandi consensi cozzando palesemente contro le mie impressioni che pur nella loro opinabilità, rispecchiano il mio sentire e la mia idea per quello che ritengo possa essere definita una «notte stellare»; forse come dicevano i latini questa è stata proprio una serata per aspera ad astra con una splendida luna che, nonostante le nuvole di qualche momento, non ha mai abbandonato il pubblico, l’Anfiteatro e la città di Verona.
Crediti fotografici: Foto Ennevi per la Fondazione Arena di Verona Nella miniatura in alto: il regista Stefano Trespidi Sotto, in sequenza: foto di scena da Rigoletto, Il trovatore, e La traviata
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Orlando nelle trame di Alcina
intervento di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Ottima messa in scena nel Teatro "Claudio Abbado" dell' Orlando Furioso di Antonio Vivaldi nella edizione critica curata da Federico Maria Sardelli e Alessandro Borin. Il maestro Sardelli era anche sul podio della brava Orchestra Barocca Accademia dello Spirito Santo di Ferrara. Quindi tre atti, così come Vivaldi ideò per la premiere al Teatro Sant'Angelo di Venezia nell'autunno del 1727. Ottima messa in scena, oltre che per la comprovata efficacia di Sardelli nell'esecuzione del repertorio barocco, soprattutto per la visionaria regia di Marco Bellussi, coadiuvato da Fabio Massimo Iaquone (ideazione e regia video), Matteo Paoletti Franzato (scene), Elisa Cobello (costumi) e Marco Cazzola (luci). La visionaria regia ci trasporta nel poema ariostesco (o quantomeno in ciò che del poema dell'Ariosto utilizzò a suo tempo il librettista Grazio Braccioli) dove tutto è fantascientifico
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Echi dal Territorio
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Xtra per tre
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Si chiama "Xtra" - un nome avveniristico - ma sarà fatta di musica da grande repertorio cameristico. È la nuova rassegna di Ferrara Musica, ideata per dare una ribalta a formazioni e musicisti solisti di grande talento. Ad illustrare il programma sono intervenuti l'assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, il curatore
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Opera dal Centro-Nord
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Quel Don Pasquale sempre fresco
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - Quello che è stato ritorna dicevano sempre i nostri vecchi. Ed è proprio così: in un momento non facile per il Teatro del Maggio, l’idea di rispolverare una vecchia produzione di Don Pasquale di Gaetano Donizetti si è rivelata una scelta molto azzeccata che ha riportato indietro nel tempo i più veterani melomani. La riproposizione dello spettacolo
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Opera dal Nord-Ovest
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Beatrice di Tenda da visibilio
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Procede con scelte azzeccate e particolarmente ricercate la stagione operistica del Teatro Carlo Felice di Genova con un altro capolavoro belliniano, Beatrice di Tenda. Sono già due stagioni che le opere del catanese compaiono nel cartellone del teatro genovese: nel 2021 Bianca e Fernando – secondo l’edizione riservata proprio al teatro ligure
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore quasi disastro
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Il trovatore di Giuseppe Verdi chiude la stagione lirica 2023/2024 del Teatro del Giglio di Lucca. Si tratta di una coproduzione che vede come attori - oltre l’Istituzione lucchese - la Fondazione Teatri di Piacenza, la Fondazione Teatro Comunale di Modena, la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona.
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Vi presentiamo La Bohčme
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VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Opera dal Nord-Ovest
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Idomeneo da manuale
servizio di Simone Tomei FREE
Genova – L’ Idomeneo di Wolfgang Amadeus Mozart è un capolavoro che incanta con la sua profonda drammaticità e la sua sublime bellezza musicale. La trama, ambientata nell'antica Grecia, ruota attorno al re Idomeneo, il quale, dopo essere stato salvato da un naufragio grazie all’aiuto divino, si trova costretto a sacrificare suo figlio
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
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RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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