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Ripresa sul palcoscenico del Teatro dell'Opera una bella produzione del titolo rossiniano |
La bella Cenerentola della Iervolino |
servizio di Simone Tomei |
Pubblicato il 13 Novembre 2018 |
FIRENZE - Scrivevo nell'estate del 2017 dopo la visione della Cenerentola di Gioachino Rossini nel cortile di Palazzo Pitti: «... Un nuovo allestimento volto alla tradizionalità, ma al contempo non tradizionalista, che porta la firma della regista Manu Lalli; un allestimento che vede in campo una scenografia piuttosto semplice, ma funzionale curata da Roberta Lazzeri, dove con opportuni giochi di rotazione si passa dalle scalcinate mura del palazzo di Don Magnifico alle più signorili sale della reggia reale; fanno da sfondo nella casa dove alberga la “covacenere”, pile di libri; libri sul caminetto, libri impilati da terra dai quali escono magicamente fatine e folletti; un libro è l’oggetto che tiene in mano proprio la protagonista sin dall’inizio e che diventa motivo di scherno - fino al suo essere gettato nel caminetto - da parte delle sorellastre; il libro è “l’arma impropria” di Alidoro che compare sempre in maniera discreta, ma penetrante in molte scene dell’opera; libri, libri, libri come a suggerirci degli spunti di riflessione in merito alla necessità di non abbandonare mai la nostra crescita culturale attraverso un approfondito studio ed una continua messa in discussione delle nostre idee e del nostro pensiero. Molto carina l’idea di introdurre un personaggio muto denominata nel programma di sala La fata dei libri ottimamente interpretato da Alice Chiaramida. Sono queste le belle sensazioni che mi ha smosso la visione di questa messinscena che non è comunque risultata scevra da qualche ridondanza che in taluni momenti ha soverchiato non poco i solisti ed un sano equilibrio tra il pathos musicale ed i movimenti scenici; già sulle note della Sinfonia ho notato degli eccessi piuttosto marcati in merito ad una reale confusione che si stava creando sul palcoscenico; non è stato facile godere delle meravigliose note che con maestria salivano su dalla buca; successivamente molti numeri solistici sono stati appannaggio di troppa fastosità nell’intorno e spesso il protagonista del momento è venuto in secondo piano rispetto ad una confusione ed a rumori troppo marcati che i movimenti spesso inconsulti, provocavano sulle tavole del palcoscenico; movimenti e rumori che sono culminati in fastidio nel duetto Zitto, zitto, piano, piano, tra Dandini ed Don Ramiro dove una vera furia di comparse esagitate ha invaso la scena rumoreggiando a non finire; una bella idea tradizionale, ma che necessita a mio avviso, di essere molto sfrondata proprio per lasciare quello spazio necessario ai cantanti di far emergere in maniera più completa il loro apporto all’economia dello spettacolo. Accanto alla regista e alla scenografa merita ricordare con piacere la costumista Gianna Poli creatrice degli adattissimi e pertinenti costumi con ottimo gusto e mai sopra le righe, che hanno saputo ben riflettere i colori e i sapori della fiaba di Charles Perrault...» Quella bella produzione soffriva nell'estate del 2017 le ristrettezze degli spazi del palcoscenico del Cortile degli Ammannati, ma ha trovato un agevole sfogo ed un miglioramento complessivo della sua esplicitazione sul palcoscenico del Teatro del Maggio, nel quale si è inserita con notevoli ampliamenti della scenografia e della gestione delle strutture visuali preesistenti, rendendo il discorso ancor più fluido ed omogeneo. Non sono risultati inopportuni questa volta i movimenti coreografici e scenici che già nell'esecuzione della Sinfonia furono allora eccessivi e talvolta troppo calcanti; negli spazi scenici più comodi del Teatro si sono invece rivelati elegantemente didascalici e ben mirati – nonostante sia un cultore della Sinfonia a sipario chiuso – come pure le successive scene hanno goduto di maggior fluidità ed armonia con il dipanarsi della vicenda. Di grande impatto la scena della comparsa di Cenerentola nelle sale di Don Ramiro e degno di fascino il momento di chiusura dell'opera con un grande tableau sullo sfondo che in maniera prospettica ci ha portato dentro la signorile dimora. Tanti piccoli accorgimenti sono quelli che hanno portato alle suggestive pagine della favola di Perrault: l'orologio che segna la mezzanotte, la zucca che si trasformerà in carrozza sono tutti elementi che, anche se non presenti nella trasposizione musicale di Rossini, non disturbano e risultano di piacevole visione. "Rossini 150" vive quindi anche al Teatro del Maggio domenica 11 novembre 2018 in cui si presenta al pubblico un cast notevolmente affiatato. Seguendo la presentazione del libretto di sala compare all'inizio il personaggio di Don Ramiro, principe di Salerno che ha preso le nobili sembianze per mezzo del tenore Diego Godoy; stupisce ed affascina nella sua interpretazione l'eleganza e la grazia del canto che assumono sempre un carattere nobile e sentito. Non si discosta mai dalla partitura affrontando ogni pagina dello spartito con un grande servizio alla parola scenica; il timbro è suadente e l'omogeneità in tutta la gamma sonora si esplicita sempre con emissione morbida e ben misurata. Voce ampia e nitida quella di Christian Senn nei panni di Dandini: il rischio di questo personaggio è quello di diventare ridicolo e grottesco, ma l'impegno registico e l'interpretazione musicale lo hanno invece reso in maniera da risultare sempre ben a fuoco e mai sopra le righe. La voce corre sicura nell'aere del Teatro che fa gustare un'ottima intonazione ed una varietà di colori che sempre si legano al momento scenico. Anche Luca Dall'Amico si è ben difeso nell'impervia scrittura dedicata dal Cigno di Pesaro al personaggio di Don Magnifico, Barone di Montefiascone nel quale pare proprio a suo agio intersecando le esigenze sceniche con quelle canore: il linguaggio intellegibile della parola cantata è ben tradotto dalla sua esecuzione musicale che rileva una vocalità sempre a fuoco e capace di dominare con disinvoltura sia le tre arie "assolo" che i momenti di interazione con gli altri personaggi. Spigliate e scaltre le due sorellastre interpretate da Elenora Bellocci (Clorinda) e Ana Victoria Pitts (Tisbe) dalle quali si evince ottima amalgama e grande preparazione musicale.
Angelina, ossia Cenerentola è stata interpretata questa domenica dal mezzosoprano Teresa Iervolino; affascina e rinfranca l'animo ascoltare un'interprete come questa giovane ragazza a distanza di tempo e scoprire che la voce si evolve, matura e si indirizza sempre più verso un'introspezione accurata del personaggio: è stata tanto commovente nella prima parte dell'opera, quanto imponente e determinata nella seconda mostrando in entrambe le situazioni tutta la gamma di colori e di emozioni che scaturiscono dalla sua voce che gode della morbidezza di un tessuto vellutato e del calore di un mantello di cachemire. Completava il cast un ieratico Ugo Guagliardo che nonostate qualche asperità vocale dovute a poca cura del fraseggio, si è ben difeso nel ruolo macchinatore di Alidoro.
Preciso come ormai ci ha abituato da molto tempo, il Coro del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino diretto dal M° Lorenzo Fratini che, impegnato nella sola compagine maschile, ha saputo cesellare i quadri in cui è protagonista con ottime dinamiche e sicura interazione con il resto della compagnia. Note più dolenti per la direzione orchestrale attraverso la bacchetta e l'interpretazione del M° Giuseppe Grazioli che, per lo meno in questa domenica novembrina, ha privilegiato il rapporto con gli strumenti a discapito di un'amalgama generale con il palcoscenico; frequenti sono state le scollature tra buca e solisti soprattutto nei numerosi momenti di assieme; poca cura anche ai colori e alle dinamiche sonore che hanno reso l'esecuzione priva di quelle sfumature così eleganti ed al tempo stesso illuminanti della partitura, che il libretto del grande Jacopo Ferretti aveva curato con sì tanta solerzia e partecipazione; meglio per ciò che concerne i tempi di esecuzione adottati. Non è mancato da parte del pubblico fiorentino il calore per tutti gli interpreti, mostrato inondando la sala di applausi sia durante l'esecuzione che alla fine dell'opera. Concludo la recensione con un mio personale omaggio a Gioachino Rossini usando questa frase estrapolata da una remota lettura tratta dalla Vie de Rossini, una poco precisa biografia del "pesarese” attraverso le parole di Stendhal: «Dalla morte di Napoleone abbiamo trovato un altro uomo di cui si parla tutti i giorni a Mosca come a Napoli, a Londra come a Vienna, a Parigi come a Calcutta. La gloria di quest'uomo non conosce altri confini che quelli della civiltà.»
Crediti fotografici: Michele Borzoni per il Maggio Musicale Fiorentino - Teatro dell'Opera di Firenze Nella miniatura in alto: il mezzosoprano Teresa Iervolino (Cenerentola/Angelina) Sotto: il baritono Christian Senn (Dandini); ancora la Iervolino con il tenore Diego Godoy (Don Ramiro) Al centro: Elenora Bellocci (Clorinda) Luca Dall'Amico (Don Magnifico) e Ana Victoria Pitts (Tisbe) In fondo: una bella istantanea di Michele Borzoni su Cenerentola e la zucca
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Il Turco conquista Rovigo
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una sorta di "esegesi" aveva preceduto l'andata in scena di Il turco in Italia, libretto di Felice Romani musica di Gioachino Rossini; e l'interprete critico della verità rivelata era stato il regista Roberto Catalano che aveva comunicato in una nota di regia che «... la necessità è stata quella di intercettare nel ruolo di Fiorilla il tratto universale di un'umanità vittima di stimoli costanti, per cercare di dare al suo personaggio non l'eccezione dell'essere umano "guasto" che va aggiustato, ma quella di una vittima perfetta sulla cui fragilità è possibile lucrare. Ecco perché in questa drammaturgia il personaggio del Poeta (Prosdocimo, ndr) a caccia della sua storia "sfruttando" le vite degli altri, vestirà i panni di un creativo senza scrupoli ...» Ci sarà riuscito il regista, nel Teatro Sociale di Rovigo, a dimostrare questa sua "esegesi"? O tutto è rimasto sulla carta, come sua e personale testimonianza d'intenti e basta? Oggi, nelle regie cosiddette moderne, il capovolgimento del paradigma è ormai una costante
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Eventi
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Vi presentiamo La Bohčme
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Personaggi
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Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Opera dal Centro-Nord
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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Eventi
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Ecco la stagione 2024 del Filarmonico
redatto da Athos Tromboni FREE
VERONA - Teatro Filarmonico: dal 21 gennaio al 31 dicembre 2024, sono in programma 5 opere e 10 concerti sinfonici, con grandi interpreti internazionali. Attesissimo il ritorno del balletto, in scena anche nella sera di San Silvestro. Sarà - inoltre - l’anno delle prime assolute e dei grandi omaggi: il 2024 porterà sul palcoscenico del Filarmonico
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