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Ancora non convince la proposta del regista postporre l'opera nel Risorgimento italiano |
Nabucco di Bernard un anno dopo... |
servizio di Simone Tomei |
Pubblicato il 08 Luglio 2018 |
VERONA - Siamo alla quarta “prima” di questo 96° Festival areniano ed è la sera dei sabato 7 luglio 2018: «… Decisamente bello, decisamente affascinante, decisamente cinematografico, ma abbastanza lontano dall’idea che il libretto voleva narrare; se l’occhio rimane appagato appieno da un palcoscenico affollato e vivace di comparse, artisti del coro e solisti, il legare quello che si vede con la musica che fuoriesce dalla buca e dalla voce degli interpreti risulta assai difficoltoso, fino ad essere fuorviante…» Scrissi così un anno fa in merito al Nabucco di Giuseppe Verdi che porta la firma registica e dei costumi di Arnaud Bernard con le suggestive scene di Alessandro Camera. A distanza di un anno dall’esordio di questo allestimento posso confermare che sempre più non convince e non riesce a condurre lo spettatore dentro la narrazione librettistica così estranea a quanto scorre sulla scena; al di là di molti errori di natura storica che vedono in campo personaggi non coevi tra loro, è proprio il modo di affrontare la drammaturgia che allontana lo spettatore dalla musica e da quello spirito che alberga nello spartito; scena e note vanno in due direzioni completamente opposte dove la prima non fa altro che soffocare la seconda con una serie di “trovate” il cui scopo precipuo sembra essere proprio quello di annullare ed introrbidire le armonie strumentali e vocali: colpi a salve a simulare i tafferugli delle Cinque giornate di Milano ambientate davanti e attorno al Teatro alla Scala; ma quei colpi a salve trovano il modo di esplodere in maniera puntuale da distruggere ogni nodo musicale importante; scoppiano con un finto e brutto rumore campionato che non trova mai il suo corrispondente visivo nelle faville luminose sul retropalco; folla di coristi e di comparse che rumoreggiano con lo scalpitio delle calzature in maniera esagerata anche sui momenti di musica e di canto più miti e riflessivi tornando a soverchiare ancora una volta le sublimi pagine verdiane: ecco che il felice connubio tra regia e musica non trova quasi mai la propria realizzazione perché esse parlano due linguaggi totalmente diversi e spesso rivali. Una regia può essere cinematografica ed ispirarsi al grande cinema, ma ha il dovere primario di sposarsi con il Golfo mistico e con tutti gli artisti sul palcoscenico… e qui proprio non ci siamo.
Non voglio rischiare di diventare petulante perciò giro pagina e mi dedico alla musica. Senza dubbio è stata alquanto precisa e fin troppo scandita la lettura del M° Jordi Bernàcer che cerca di tenere l’orchestra molto incasellata nel gesto direttoriale; mancano talvolta quei respiri che potrebbero far pensare ad una maggiore attenzione al fraseggio ed alla costruzione di un discorso musicale unitario; la troppa frammentazione delle frasi talvolta ha reso più impersonale e routinario l’approccio intenzionale riuscendo comunque a gestire i solisti e le masse con fermezza, ma forse con poca anima. Nel ruolo del protagonista il baritono mongolo Amartuvshin Enkhbat si è rivelato grande interprete seppur perfettibile; rispetto all’ascolto di un anno fa dove a colpire era più il volume di voce che non la capacità di gestirlo ho notato un netto miglioramento sia da un punto di vista musicale che interpretativo; spesso le due cose, se in presenza di un artista intelligente, possono e dovrebbero andare di pari passo; qui sembra di essere proprio il caso in questione, e tante piccole sfumature vocali, tante intenzioni interpretative, mi fanno pensare davvero che Enkhbat stia andando in questa direzione virtuosa. Ottima, senza se e senza ma, la prova di Luciano Ganci nel ruolo di Ismaele; l’oro che sta nella sua voce diventa ancor più prezioso per la capacità con cui cesella ogni parola e con cui restituisce ogni frase con l’ottimo fraseggio; grande interprete, grande musicista, di cui spero di darvi ulteriori notizie in altri ruoli in questa estate areniana, Egregio e sontuoso anche il basso Rafal Siwek nei panni di Zaccaria; la sua voce è uniforme in tutta l’estensione e non teme gli impervi acuti in concertato con il coro come pure la discesa agli “inferi” dello spartito con un’emissione sempre ricca di grande rotondità e proiezione. Prova completamente deludente quella del soprano Susanna Branchini nel ruolo di Abigaille; se il canto è stato avaro di eleganza, fraseggio e talvolta intonazione, non è andata meglio dal punto di vista interpretativo dove spesso è stata calcata la mano in maniera piuttosto rozza. Elegante e sensuale la vocalità di Géraldine Chauvet come Fenena; ha risolto la sua pagina finale - non facile - con una morbidezza di suono quasi simile al velluto accompagnata da una signorilità scenica di tutto rispetto. Per finire tre comprimari di lusso per questa prima areniana; un collaudato Nicolò Ceriani nei panni di Gran sacerdote di Belo che ha risolto con spavalda autorevolezza i suoi interventi; non da meno è stata la partecipazione di Roberto Covatta (Abdallo) che esalta una vocalità nitida, chiara e ottimamente a fuoco; per finire la sublime Anna di Elisabetta Zizzo: se nei piccoli interventi musicali potrebbe passare quasi inosservata, la sua prova più ardita è ben superata nel grande concertato Immenso Jeovha dove il metallo vocale si infiamma emergendo svettante nei poderosi e luminosi acuti. Coro in grande forma anche questa sera diretto ed istruito dal M° Vito Lombardi che, bissando come di consueto la preghiera degli Ebrei, Va’ pensiero, ha regalato, come ormai quest’anno ci ha abituato, una serata di alto livello per preparazione ed interpretazione. Anfiteatro colmo anche questa sera seppur con qualche grado in più, ma sempre entusiasta durante ed alla fine nel dispensare consensi positivi verso tutti.
Crediti fotografici: Foto Ennevi per la Fondazione Arena di Verona Nella miniatura in alto: il baritono mongolo Amartuvshin Enkhbat (Nabucco) Al centro in sequenza: Rafal Siwek (Zaccaria); susanna Branchini (Abigaille); Luciano Ganci (Ismaele) Sotto: scena con Amartuvshin Enkhbat e Roberto Covatta (Abdallo)
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Il Turco conquista Rovigo
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una sorta di "esegesi" aveva preceduto l'andata in scena di Il turco in Italia, libretto di Felice Romani musica di Gioachino Rossini; e l'interprete critico della verità rivelata era stato il regista Roberto Catalano che aveva comunicato in una nota di regia che «... la necessità è stata quella di intercettare nel ruolo di Fiorilla il tratto universale di un'umanità vittima di stimoli costanti, per cercare di dare al suo personaggio non l'eccezione dell'essere umano "guasto" che va aggiustato, ma quella di una vittima perfetta sulla cui fragilità è possibile lucrare. Ecco perché in questa drammaturgia il personaggio del Poeta (Prosdocimo, ndr) a caccia della sua storia "sfruttando" le vite degli altri, vestirà i panni di un creativo senza scrupoli ...» Ci sarà riuscito il regista, nel Teatro Sociale di Rovigo, a dimostrare questa sua "esegesi"? O tutto è rimasto sulla carta, come sua e personale testimonianza d'intenti e basta? Oggi, nelle regie cosiddette moderne, il capovolgimento del paradigma è ormai una costante
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Eventi
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Vi presentiamo La Bohčme
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Personaggi
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Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Opera dal Centro-Nord
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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Eventi
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Ecco la stagione 2024 del Filarmonico
redatto da Athos Tromboni FREE
VERONA - Teatro Filarmonico: dal 21 gennaio al 31 dicembre 2024, sono in programma 5 opere e 10 concerti sinfonici, con grandi interpreti internazionali. Attesissimo il ritorno del balletto, in scena anche nella sera di San Silvestro. Sarà - inoltre - l’anno delle prime assolute e dei grandi omaggi: il 2024 porterà sul palcoscenico del Filarmonico
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