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Al Festival di Innsbruck una rara e bella opera di Pietro Antonio Cesti diretta da Ottavio Dantone |
Successo per La Dori |
servizio di Simone Tomei |
Pubblicato il 05 Settembre 2019 |
INNSBRUCK - "Pietro Antonio Cesti (1623-1669): La Schiava Fortunata ó vero La Dori. Dramma musicale in tre atti su libretto di Giovanni Filippo Apolloni. Prima rappresentazione: Innsbruck, Hoftheater, 1657." Così si presenta questo lavoro barocco che, a distanza di oltre trecentocinquant'anni, torna "a casa" (al Tiroler Landestheater nel contesto del Innsbrucker Festwochen der Alten Music) per la prima esecuzione in "tempi moderni" nella sua originale versione, curata da Bernardo Ticci. Per inquadrarne la trama, faccio riferimento al Dizionario dell'opera: "Dopo Orontea, La Dori è fra le opere di Cesti che ottennero maggior popolarità: fu rappresentata durante l’ultimo anno di attività del compositore alla corte dell’arciduca Ferdinando Carlo del Tirolo. Cesti, infatti, entrato nell’ordine dei minori conventuali all’età di quattordici anni non per vocazione, ma per meglio dedicarsi alla musica, ottenne dall’ordine una licenza quinquennale per lavorare nella cappella di corte dell’arciduca austriaco. Non si hanno notizie circa questo allestimento (resta solo la pubblicazione di uno scenario in tedesco), tanto che per lungo tempo si è pensato che la prima rappresentazione fosse stata quella fiorentina (1661) in cui cantò forse lo stesso Cesti. Il librettista è il solito Apolloni, con cui già aveva collaborato per L'Argia e Orontea. Le principesse Dori e Arsinoe, innamorate dello stesso uomo, Oronte, che destinato a questa ama quella. Il reciproco amore fra Dori e Oronte è complicato da un travestimento: Dori non è Dori, bensì Alì, schiavo e preda di guerra (tempo prima s’era imbarcata in abiti maschili per dimenticare Oronte, ma, naufragato il vascello...). La soluzione sarebbe a portata di mano, ché di Arsinoe s’è innamorato Tolomeo, figlio del re d’Egitto, ma questi, a corte in incognito, ha i panni di Celinda e così vestito fatica a dichiararsi; pure non disdegna di sguainare la spada per sfidare Oronte che ha offeso Arsinoe («che fanciulla alla moda!» commenta il servo Golo). Il lieto fine con le due coppie serenamente unite giunge al cadere dei travestimenti. Anche Golo e la vecchia Dirce si riconcilieranno dopo aver continuato a bisticciare per tutti e tre gli atti. La scrittura di Cesti non si discosta di molto da quella di Orontea (semmai deve fare i conti con un libretto meno spigliato e forse più prolisso); spicca tuttavia per ben tre recitativi accompagnati (particolarmente quello dell’ombra di Parisatide, madre defunta di Oronte che rinsalda i principi del figlio confuso), elemento certo non frequente all’epoca, soprattutto nell’economia di una scrittura che in genere limitava l’intero accompagnamento strumentale (che in Dori non va oltre la doppia parte dei violini) alla sola linea del basso continuo. Come al solito spiritosissime le ariette e di taglio ormai squisitamente tonale le arie (sempre più rari i modalismi, che Cesti cominciava probabilmente ad avvertire come arcaici), fra cui si segnalano i due duetti: assai fiorito quello di Arsinoe e Tolomeo/Celinda".
Nell'ambito dello spettacolo di Innsbruck, il primo elogio va riservato al M° Ottavio Dantone (concertatore e Maestro al cembalo), che fa tesoro dell'eleganza strumentale insita nella partitura, evidenziandone gli aspetti più espressivi e prestando un'attenzione particolare al testo. Il suono è corroborante e nidito, nel pieno rispetto delle voci e dell'incedere scenico, formando con l'allestimento un'inossidabile sinergia. Ed ecco quindi che tutti gli strumentisti dell’Accademia Bizantina (il violino di spalla è Alessandro Tampieri e lo stesso Dantone ne è direttore musicale da vent'anni) regalano tre ore di musica in cui il suono diventa lucente e ammiccante, nonché ligio a una precisione tecnica e a un'introspezione filologica non comune. Gli interpreti sul palco vengono guidati con gesto sicuro, in un continuum narrativo mai stucchevole e particolarmente attento a fornire un valido riscontro drammaturgico nella complessa dinamica dell'irriverente libretto. Proprio per tale motivo il secondo merito va alla squadra composta dal regista Stefano Vizioli (attuale direttore artistico del Teatro Verdi di Pisa), dallo scenografo Emaniele Sinisi (le cui creazioni sono state realizzate dalla Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi) e dalla costumista Annamaira Heinreich. Questo tipo di trama potrebbe far impantanare l'allestimento nel macchiettismo, invece la lettura riesce a rimanere leggera senza tralasciare nulla, ma al contempo senza cavalcare marcatamente alcun aspetto "piccante". I vari aspetti del dramma (tormenti, passioni, comicità, legami politici, travestimenti, scambi di ruoli, gli albori del sauvetage ed il finale lieto) sono accarezzati da un incedere dinamico e mai volgare, sempre a fuoco e inserito in una scenografia d'ispirazione rinascimentale, quasi raffaellesca, mentre i costumi diventano quel particolare magico che completa l'elegante spettacolo assieme alle luci di Ralph Kopp, i cui colori evocano il Sedicesimo secolo. Ma i pregi non finiscono qui perchè anche il cast si è distinto, al di là delle peculirità di ciascuno, per l'ottima preparazione e la sintonia col libretto. Francesca Ascioti (nei panni di Dori/Alì) mette in luce un corposo timbro bronzeo e una nitida dizione. Colpisce il contrasto di colore con l'Oronte di Rupert Enticknap, controtenore inglese che delinea un personaggio di grandissimo lignaggio scenico, evidenziandone il carattere protervo, ma al contempo vulnerabile. La voce, uniforme in tutto il registro vocale, non scende mai nel petto e profonde armonici suadenti. Interessante ascoltare un'altra coppia di voci femminili: Arsìnoe (destinata ad Oronte, ma da esso fermamente respinta) e Tolomeo (di lei invaghito costretto a celare questo sentimento nelle vesti di Celinda). La prima è l'italiana Francesca Lombardi Mazzulli e la seconda l’ungherese Emőke Baráth: la bravura tecnico-interpretativa le accomuna in momenti di fascinoso scambio amoroso, mentre la differenza di timbro semplicemente ammalia. I sei maschietti in campo non sono da meno per bravura scenico-vocale. Inizio dal tenore Alberto Allegrezza (nei panni di Dirce, una donna molto sensibile ai piaceri della carne): il confine fra grottesco e volgare è sempre a portata di scena, ma la sapiente misura prevale nel delineare con preziosa finezza il discutibile personaggio.
Il tenore Bradley Smith tratteggia un Arsete validamente significativo grazie ad un'emissione sonora e pulita, nonostante un italiano ancora perfettibile. Artaxerse (zio di Oronte) è affidato al basso Federico Sacchi, che si mette in luce grazie a un curato fraseggio e a una buona presenza scenica. Erasto è un ruolo di mezzo (diciamo "semiserio" nel suo innamoramento di Celinda/Tolomeo) e gioca una parte piuttosto delicata della drammaturgia, ma Pietro di Bianco risolve egregiamente la parte senza cadere nel dozzinale, complici un'innata brillantezza scenica e un canto sempre ben a fuoco, con nitida dizione, ottima intonazione e sopraffino fraseggio. Il basso Rocco Cavalluzzi serve il personaggio di Golo (servo folle di Oronte) con eloquente comicità, mentre all’eunuco Bagoa (custode del serraglio di Babilonia) dà voce l'egregio controtenore Konstantin Derri. Un successo senza se e senza ma per una serata di grande Musica, con molte chiamate alla ribalta da parte del pubblico.
Crediti fotografici: Ufficio stampa Innsbrucker Festwochen der Alten Music Nella miniatura in alto: Francesca Ascioti Sotto in sequenz: alcune foto panoramiche su costumi e allestimento
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Il Turco conquista Rovigo
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una sorta di "esegesi" aveva preceduto l'andata in scena di Il turco in Italia, libretto di Felice Romani musica di Gioachino Rossini; e l'interprete critico della verità rivelata era stato il regista Roberto Catalano che aveva comunicato in una nota di regia che «... la necessità è stata quella di intercettare nel ruolo di Fiorilla il tratto universale di un'umanità vittima di stimoli costanti, per cercare di dare al suo personaggio non l'eccezione dell'essere umano "guasto" che va aggiustato, ma quella di una vittima perfetta sulla cui fragilità è possibile lucrare. Ecco perché in questa drammaturgia il personaggio del Poeta (Prosdocimo, ndr) a caccia della sua storia "sfruttando" le vite degli altri, vestirà i panni di un creativo senza scrupoli ...» Ci sarà riuscito il regista, nel Teatro Sociale di Rovigo, a dimostrare questa sua "esegesi"? O tutto è rimasto sulla carta, come sua e personale testimonianza d'intenti e basta? Oggi, nelle regie cosiddette moderne, il capovolgimento del paradigma è ormai una costante
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Eventi
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Vi presentiamo La Bohčme
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Personaggi
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Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Opera dal Centro-Nord
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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Eventi
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Ecco la stagione 2024 del Filarmonico
redatto da Athos Tromboni FREE
VERONA - Teatro Filarmonico: dal 21 gennaio al 31 dicembre 2024, sono in programma 5 opere e 10 concerti sinfonici, con grandi interpreti internazionali. Attesissimo il ritorno del balletto, in scena anche nella sera di San Silvestro. Sarà - inoltre - l’anno delle prime assolute e dei grandi omaggi: il 2024 porterà sul palcoscenico del Filarmonico
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