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Ripreso al Teatro Goldoni l'allestimento del Festival Puccini con la regia di Daniele Abbado |
Pregi e difetti di una Turandot |
servizio di Simone Tomei |
Pubblicato il 28 Aprile 2024 |
LIVORNO - Torna dopo quindici anni di assenza al Teatro Goldoni di Livorno Turandot di Giacomo Puccini, l’ultimo capolavoro del compositore lucchese, in occasione del centenario della sua scomparsa (Bruxelles, 29 novembre 1924). Lo spettacolo, già visto e recensito dal direttore della rivista nelle edizioni 2021/2022/2023 del Festival Pucciniano a firma di Daniele Abbado, viene qui ripreso da Emanuele Gamba che ha con il regista milanese una ventennale frequentazione e collaborazione teatrale. La struttura scenica poggia su un impianto atemporale, contemporaneo, simbolico e minimalista realizzato dallo scenografo e light designer Angelo Linzalata, che ben si attaglia ai costumi di Giovanna Buzzi. Daniele Abbado legge nell’ultima composizione incompiuta di Giacomo Puccini una straordinaria modernità: «... Questa realizzazione muove dalla considerazione di Turandot come opera che sta appieno nel percorso teatrale del novecento – scrisse per l’occasione – La favola musicata da Puccini ci spinge verso una narrazione non letterale né tantomeno realistica. Puccini non riuscì a completare Turandot. Anche con l’importante apporto di Luciano Berio, questo racconto scenico sembra non chiudersi su una fine, quanto piuttosto donare a Turandot il senso di un tentativo, un esperimento. Turandot come Opera Aperta, consegnata al destino di generare e ospitare finali di significato diverso.» Personalmente non amo il finale di Berio e concordo poco con la visione registica, ma senza dubbio la realizzazione ha un suo fascino e coinvolge lo spettatore anche senza la presenza di quei tratti più caratteristici del fantastico mondo cinese che contraddistinguono la drammaturgia.


Il cast livornese ha donato piacevoli novità e deludenti riconferme. Nel ruolo eponimo Anastasia Boldyreva dona alla Principessa di gelo un carattere forte ma equilibrato e la voce - o meglio la sua gestione - non è il solo elemento di pregio. Possiede un invidiabile physique du rôle e la gestualità timida, ma al contempo sensuale, conferisce alla parte grande fascino. Vocalmente affronta il rigo musicale con estrema cura e delicatezza evitando “urla e berci” cui ormai siamo spesso abituati ed anche le note più impervie sono sempre trattate con cura, infondendo in esse il giusto colore e le più mirate intenzioni. Amadi Lagha (Principe ignoto Calaf), ormai veterano del ruolo, conosce ogni anfratto della parte e sa cogliere ottimamente le intenzioni orchestrali con un timbro lucente, dizione nitida ed acuti ben piazzati. Il fraseggio poi diventa una carezza che tocca l’anima e nella prima aria Non piangere Liù raggiunge vette di magnificenza. Note dolenti, anzi dolentissime per la Liù di Emanuela Sgarlata: il ruolo trasuda dolcezza, legato, amore, venerazione, dedizione, ma dalla sua interpretazione nulla di questo è emerso. Le frasi sono spesso “rotte” da fiati improbabili, il fraseggio è totalmente inesistente e l’intonazione spesso fallace. Se nella prima pagina che le è propria molte avvisaglie già si profilavano all’orizzonte, nella grande scena finale che prelude la morte tutte le mende si sono palesate con assenza di suoni filati, morbidezza e convincente legato ed hanno caratterizzato un’ulteriore prova deludente dopo quelle del Festival estivo di Torre del Lago. Abramo Rosalen nei panni di Timur ha saputo imprimere carattere e nobiltà vocale con suoni sempre a fuoco e densi di spessore. Quali membri del trio delle maschere Paolo Ingrasciotta, Francesco Napoleoni e Marco Miglietta si sono fatti valere in maniera più che positiva: la perfetta intesa, la musicalità, l’intonazione ed una sicura padronanza scenica si sono incarnate in ammirabili pitture nei quadri da loro interpretati. Bene anche per i personaggi di fianco tra cui Rocco Sharkey (L’Imperatore Altoum e il Principe di Persia), Tomohiro Nomachi (un Mandarino) e Alessia Battini, Sara Fogagnolo (Due Ancelle).



Il coro diretto e preparato dal M° Maurizio Preziosi non si è rivelato pienamente a fuoco con le intenzioni pucciniane sia per colore che per amalgama; come già rilevato in altre situazioni le sezioni maschili sono piuttosto deboli ed in Turandot ciò rappresenta una pecca non da poco. Sicuramente più centrato il Coro di voci bianche del Teatro Goldoni preparato e diretto dal M° Laura Brioli. La lettura del M° Pietro Mianiti infonde dal podio carattere e spessore all’intero costrutto orchestrale; il gesto accurato lo porta a non indugiare sulla monotonia dei tempi, anzi sa dare vigore nei momenti giusti per poi planare su lidi melodici nelle pagine più struggenti. Ottima l’intesa con il palcoscenico cui ha dato sempre sostegno e sicurezza. Un teatro gremito di pubblico si è reso protagonista di ovazioni scroscianti. (La recensione si riferisce alla recita di venerdì26 aprile 2024)

Crediti fotografici: Trifiletti-Team Brizzi per il Teatro Goldoni di Livorno Nella miniatura in alto: il soprano Anastasia Boldyreva (Turandot) Sotto, in sequenza: Amadi Lagha (Calaf) e Emanuela Sgarlata (Liù); Amadi Lagha e Anastasia Boldyreva; l'apparizione di Turandot Al centro, in sequenza: panoramiche sull'allestimento e sulle Tre Maschere (Paolo Ingrasciotta, Francesco Napoleoni, Marco Miglietta) In fondo: saluti finali di tutto il cast
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L'elisir col bis della lagrima
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - La provincia, si dice, potrebbe salvare il mondo dell'Opera. E riproporre il ritorno ad una teatralizzazione del genere fuori da psicodrammi inventati e fughe oniristiche dentro la provocazione, ridonando alla drammaturgia di un genere da museo (l'Opera, appunto, genere da museo ma vivente e vivace) la propria incontestabile significanza. La provincia, si dice, rappresenta la stragrande maggioranza del popolo dei melomani - chi considerasse dispregiativo questo sostantivo (melomani), oppure termine offensivo, o anche attributo di una categoria di "care salme" invaghite di acuti svettanti oltre il do di petto, è preda di sussieghi irritanti - e per questa verità statistica si può dire che la provincia è il campione rappresentativo dell'universo: se ciò è vero (ed è vero), il Teatro Sociale di Rovigo o il Luglio Musicale Trapanese, così come il Teatro Sociale di Como o il Teatro Pergolesi di Jesi, e tanti altri piccoli teatri, analizzati nella reazione del pubblico ad un allestimento operistico, valgono quanto i grandi templi della lirica italiani e stranieri
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Personaggi
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Parla Leone Magiera
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Quasi duecento giovani cantanti lirici provenienti da tutto il mondo stanno partecipando, in più giorni, alle audizioni presso il Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara per le nuove produzioni liriche rossiniane di La Cenerentola e Il barbiere di Siviglia, in programma nelle prossime stagioni d'Opera del teatro ferrarese. Vogliono mettere
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Opera dall Estero
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Così fan tutte alti e bassi
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES CA, USA, Dorothy Chandler Pavilion - Le nuove e più dinamiche programmazioni dei teatri americani, che si concentrano sulla messa in scena di opere contemporanee, prevalentemente di compositori americani e di alcuni stranieri (il prossimo titolo in programma sarà Ainadamar del compositore argentino Osvaldo Golijov - 1960), nonché di
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Classica
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Saccon Génot ritorno a Ferrara
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Pubblico come sempre numeroso nel salone d'onore del Circolo Negozianti in Palazzo Roverella, ieri, vigilia di Pasqua, per il secondo concerto cameristico promosso dal Comitato per i Grandi Maestri fondato e diretto da Gianluca La Villa. Dopo i saluti del presidente del sodalizio, Paolo Orsatti, sono entrati i due cameristi già conosciuti e
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Opera dal Nord-Ovest
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Danae di rara opulenza
servizio di Simone Tomei FREE
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Opera dal Nord-Ovest
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Dama scolpita dalla luce
servizio di Simone Tomei FREE
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Nuove Musiche
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Conti Cavuoto Santini il trio
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Ferrara Musica al Ridotto è una rassegna "parallela" e si affianca alla programmazione maggiore di quella Ferrara Musica fondata da Claudio Abbado nel 1989. La rassegna maggiore ha il pregio di proporre i grandi interpreti (solisti, direttori, orchestre) in un cartellone che mira alto; la rassegna "parallela" si assume invece il compito di valorizzare
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Personaggi
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Ferrara e Vivaldi connubio in musica
redatto da Edoardo Farina FREE
È il quarto anno consecutivo che il maestro Federico Maria Sardelli è presente nel cartellone musicale del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Questa volta ha proposto al pubblico estense una Serenata a tre che è praticamente una pagina dimenticata del catalogo del "Prete Rosso". Sardelli è direttore d'orchestra, compositore,
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Vocale
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Serenata d'amore torna a cantare
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - La prima esecuzione assoluta in tempi moderni di una pagina musicale molto bella di Antonio Vivaldi, la Serenata a tre RV 690, ha richiamato nel Teatro Comunale "Claudio Abbado" un buon numero di spettatori ed estimatori della musica del "prete rosso", tanto da registrare praticamente il tutto esaurito. Ancora una volta il majeuta è
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Classica
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Il ritorno dei Cardelli
servizio di Athos Tromboni FREE
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Nuove Musiche
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servizio di Edoardo Farina FREE
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Elektra nella Repubblica di Weimar
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VERONA – Nei fermenti intellettuali dei primi anni del Novecento, quando le teorie di Sigmund Freud e gli studi sull'isteria e sull'inconscio scuotevano le fondamenta del pensiero occidentale, il mito degli Atridi subì una profonda umanizzazione; il letterato e poeta Hugo von Hofmannsthal, reinterpretando la leggenda mitologica in chiave
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Opera dal Centro-Nord
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FIRENZE - Dopo oltre quarantacinque anni di assenza, Norma torna a Firenze in un allestimento che non si limita a celebrare il capolavoro di Vincenzo Bellini, ma lo reinterpreta con una chiave scenica e musicale di forte impatto. La regia di Andrea De Rosa e la direzione del M° Michele Spotti plasmano uno spettacolo che, pur rispettando la tradizione
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Vocale
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GENOVA - La domenica mattina può trasformarsi in un’oasi di rigenerazione, un momento in cui ricaricare le energie prima di affrontare una nuova settimana. Così è stato domenica 9 marzo 2025, quando il Primo Foyer del Teatro Carlo Felice di Genova ha accolto il pubblico per un raffinato appuntamento di musica da camera dal titolo
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Classica
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FERRARA - Se a un gruppo di ottime musiciste si unisce una straordinaria violinista, il gioco è fatto: Jordi Savall, il direttore filologo specialista nella musica antica, non lesina mai sorprese (ogni volta che l'abbiamo ascoltato a Ferrara e in altri teatri o festival d'altre città, è sempre stato... sorprendente) anche stavolta non ha mancato di stupire:
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Eventi
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Bologna Festival programmi divulgativi
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BOLOGNA - Presentato oggi nelle sale più bohèmienne che rustiche della Birreria Popolare della città felsinea il programma divulgativo di Bologna Festival, titolare anche del prestigioso calendario che va sotto il nome «Libera la musica» (i concerti di questa sezione del Festival fanno perno sulla presenza di "Grandi interpreti" che per il 2025 vedranno
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Opera dal Nord-Est
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VENEZIA - Tornare al Teatro La Fenice per assistere a Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini in un’atmosfera gioiosa come solo il Carnevale di Venezia sa offrire, è un’emozione unica. Il pubblico, avvolto dalla magia della festa, accoglie con entusiasmo questa produzione che si conferma ancora una volta un successo. La regia tradizionale di
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WASHINGTON D.C. USA, Keneddy Center Concert Hall - La produzione operistica del prolifico compositore americano Samuel Barber (1910-1981) risulta essere limitata a tre titoli, tra cui spicca Vanessa, opera in tre atti (originariamente quattro), opus 32, su libretto in lingua inglese di Gian Carlo Menotti (1911-2007), compositore, librettista e regista
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Opera dal Centro-Nord
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FIRENZE - Il Rigoletto messo in scena da Davide Livermore al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino prende vita in un contesto scenico marcato da toni goliardici e, in alcuni momenti, quasi orgiastici. Al centro della scena, un letto monumentale diventa il fulcro attorno al quale si muove il Duca di Mantova, circondato da donne seminude che lo venerano,
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Ballo and Bello
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Giselle comme ci comme ça
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il Russian Classical Ballet diretto da Evgeniya Bespalova ha recentemente portato in Italia Giselle, uno dei capolavori più amati del repertorio romantico: le diverse città italiane toccate prima di Ferrara sono state Lecce, Catanzaro e Avezzano. Si tratta di un balletto in due atti, con musiche di Adolphe-Charles Adam (e Ludwig Minkus,
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