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La più celebre opera di Giacomo Puccini fa laureare a pieni voti un giovane soprano |
Bohème nel segno della Mudryak |
servizio di Simone Tomei |
Pubblicato il 17 Settembre 2017 |
FIRENZE - È ancora in pieno svolgimento il ciclo Passione Puccini al Teatro del Maggio di Firenze; dopo Madama Butterfly ecco che prende vita sul proscenio l’opera più popolare del musicista lucchese: La Bohème confezionata in un nuovo allestimento del Teatro fiorentino. L’impatto e l’impronta visive ci riportano ad una rappresentazione “classica”, concedetemi il termine, nel rispetto della notazione didascalica del libretto e dell’ambientazione delle varie scene. La regia di Bruno Ravella, le scenografie di Tiziano Santi ed i costumi di Angela Giulia Toso ricostruiscono con eleganza il periodo francese in cui si snoda la vicenda, regalandoci momenti intimistici del primo, terzo e quarto quadro e la frizzante vivacità del secondo ambientato al Café Momus. La scena della soffitta vede impegnata solo una piccola porzione del palcoscenico e questo, nelle male lingue, simula un po’ di economicità ed un voler dar adito al famoso detto “far le nozze con i fichi secchi”; non a torto si può dar seguito a questo discorso in quanto la soffitta dei quattro giovani è dimensionalmente un po’ troppo costretta nella parte destra del palcoscenico e talvolta sacrifica la gestualità attoriale dei protagonisti limitandone le possibilità e dando l’idea di assistere ad una sorta di “prova generale”; mi riferisco con il mio scritto, alla sera della “prima” del 14 settembre 2017 in cui, tra problemi di funzionamento della macchina scenica tra il primo e secondo quadro ed una malcelata insicurezza degli artisti, è mancata fluidità e spontaneità nell’interpretazione sia dal punto di vista recitativo che da quello vocale, senza nulla togliere comunque alla professionalità degli interpreti; ma si sa... se manca un sicuro appiglio scenico anche l’emissione vocale sicuramente ne risente non potendo trovare le necessarie concentrazione e immedesimazione nel personaggio. Il difetto di praticità nella gestione della macchina scenica ha reso il finale del primo quadro un accozzaglia di rumore e frastuono dietro le quinte che si è mescolato al duetto di O soave fanciulla; canto nel quale i due protagonisti hanno dovuto combattere tra lo “scassinìo” che proveniva dalle loro spalle, la concentrazione del canto e il gesto del Maestro in buca rendendo uno dei momenti più suggestivi dell’opera alla stregua di un patema d’animo per l’ascoltatore che, compreso me, ha percepito forte il disagio nei due interpreti. Meglio il secondo quadro anche se l’effetto sorpresa dei lustrini che caratterizzavano il quartiere latino parigino ha sacrificato un inizio spumeggiante rendendolo piuttosto anonimo e privo di emozione relegando gli artisti del coro quasi sul proscenio in movimenti quasi impazzati e confusionari. Apprezzabile la linearità del terzo quadro e del quarto; però quest'ultimo ha risentito come il primo quadro, della limitazione dello spazio scenico. Onore al sapiente uso delle luci da parte di D.M. Wood che anche in questa produzione come nella precedente di Madama Butterfly, ha saputo dare un forte segnale molto caratterizzante.
Venendo agli interpreti la cosa che mi ha colpito maggiormente è l’appartenenza anagrafica degli stessi a quella dei protagonisti del romanzo di Murger ripresi nel libretto da Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. Matteo Lippi è stato un Rodolfo appassionato e convincente con una linea di canto molto morbida e dotata di un discreto gusto interpretativo; lo squillo è piuttosto argenteo ed anche la proiezione sicuramente ne ha giovato; intelligente la scelta di concludere il duetto finale, senza l’esecuzione del Do di petto in unisono con il soprano che rende questo momento ancora più suggestivo e struggente da un punto di vista emozionale; Puccini stesso infatti non lo prevede. Bene anche per la Mimì di Maria Mudryak che, pur nella sua giovinezza anagrafica, riesce a donare al pubblico un personaggio abbastanza ben delineato; la tecnica vocale è sicuramente ottima e le permetterà di affrontare altri ruoli da “soprano lirico puro” come questo; credo che nella sua interpretazione sia mancata un po’ di quella “polpa vocale” che non è frutto di malo studio o di poca bravura; è bensì figlia invece della “immaturità di vita” che non la si può pretendere a poco più di venti anni; quello che ci è stato regalato dalla sua interpretazione è sicuramente figlio della sua esperienza e della sua vita e per il momento penso che sia veramente il massimo della sua potenzialità… e vi assicuro non è poco. L’emissione è sempre ben controllata, l’intonazione eccellente ed anche la capacità di un canto legato non l’abbandona mai, riuscendo a trovare dei momenti in cui comincia a far capolino un po’ più di maturità come nel magnifico solismo del terzo quadro di Donde lieta uscì nel quale, a mio avviso, ha trovato il suo momento migliore di maturità. Nel ruolo di Marcello un corretto Benjamim Cho che con un timbro gradevole assolve il compito del giovane pittore senza particolari slanci emotivi, ma trovando sempre una buona amalgama con gli altri interpreti. Intenso e partecipato il Colline di Goran Jurić che sa ben farsi valere sia per sonora vocalità che per struggenti accenti che si sono ben palesati nella commovente aria del finale Vecchia Zimarra. Un tantino sotto lo Schaunard di Andrea Vincenzo Bonsignore che non ha trovato momenti caratterizzanti a causa di un’emissione priva di smalto e con un volume poco penetrante, rimanendo quasi sempre un po’ in sordina rispetto agli altri. Note positive per Angela Nisi che è riuscita a confezionare il personaggio di Musetta con classe ed eleganza senza nessuna caduta di stile; vittima di un problema con la macchina scenica ha dovuto abbandonare l’idea di eseguire l’aria Quando m’en vo, sull’altalena predisposta dalla scena, sostituendola con improvvisati movimenti sulle tavole del palcoscenico. Preciso e corretto il Benoît di William Hernandez, mentre un superbo Alessandro Calamai ha disegnato un grande Alcindoro di classe; è qui che la maturità artistica e l’esperienza trovano il loro naturale sfogo ed elargiscono frutti succosi e dolci; mirabile nei gesti e negli accenti, ha saputo rendere la sua interpretazione giustamente grottesca, ma mai sopra le righe, sì da strappare quella giusta ilarità senza esagerazioni boccaccesche. Completavano degnamente il cast Carlo Messeri (Parpignol), Vito Luciano Roberti (Sergente dei doganieri), Nicolò Ayroldi (Un doganiere) e Leonardo Sgroi (Un venditore ambulante).
Un Coro in gran forma come ormai ci ha abituato il M° Lorenzo Fratini che in questa occasione ha preparato anche le Voci bianche: decisamente precisi e puntuali nei difficili interventi del secondo trovando sempre un appropriato rigore interpretativo. La bacchetta di Francesco Ivan Ciampa ha fatto il resto… o meglio ha trovato la quadra del cerchio di questa giovane compagnia; sicuramente è stato prodigo con i tempi cercando quella giusta fluidità sì da non mettere in difficoltà i giovani interpreti; questa però non si è tramutata in superficialità o desiderio di arrivare alla fine il prima possibile; in tal vivace interpretazione ha saputo trovare con maestria i giusti accenti e ottime sfumature sì da farci gustare appieno ogni momento. Alla solennità del primo atto, con le dovute parentesi ilari e giocose, ha fatto seguito un secondo quadro in cui anche i passaggi più fragorosi hanno trovato le giuste dinamiche per valorizzare il palcoscenico ed ha concluso il quarto quadro con un’enfasi e con una tale intensità emotiva, e questa scaturiva in maniera evidente dal suo gesto, che dava l'impressione di partecipare in maniera molto empatica alla sofferenza e al dolore dei quatto amici e della dolce Musetta per l’imminente morte di Mimì; bravo Maestro per aver saputo trasfondere nei professori d’orchestra tutta l’emozione che il Doge lucchese ha sapientemente costruito in queste meravigliose pagine. Il tripudio del pubblico è stato unanime con particolare intensità alla volta dello stesso concertatore e del giovane soprano Maria Mudryak ottima protagonista.
Crediti fotografici: Pietro Paolini per il Maggio Musicale Fiorentino - Teatro dell'Opera Nella miniatura in alto: la protagonista Maria Mudryak Al centro: Angela Nisi (Musetta); Matteo Lippi (Rodolfo) con la Mudryak (Mimì) nell'ultimo quadro Sotto: panoramica di Pietro Paolini sul secondo quadro (il Quartiere Latino)
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Un Flauto davvero magico
intervento di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Ci vuole coraggio per aprire una stagione lirica di buon prestigio quale quella del Teatro Comunale "Claudio Abbado" con un capolavoro come Die Zauberflöte (Il flauto magico) di Mozart affidando i ruoli principali a giovani cantanti, allievi del corso di perfezionamento tenuto dal maestro Leone Magiera proprio a Ferrara: vero è che si tratta di promettenti artisti, selezionati a suo tempo dopo un vasto giro di audizioni, e inseriti in un’attività triennale che è stata sia di formazione che di produzione; il risultato lo si è visto venerdì sera, 6 dicembre 2024: un risultato che ha confermato una notevole crescita professionale di questi giovani. La testimonianza più probatoria del risultato è data dagli applausi a scena aperta e dalle ovazioni finali che tutti si sono meritati; un'accoglienza calorosissima del pubblico che gremiva il Teatro Abbado fino all'esaurito (sold out, si dice oggi con un inglesismo entrato nella prassi). Il che significa che il coraggio può essere addotto quando la sostanza ha fondamento dentro delle potenzialità fondamentali.
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Personaggi
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E il Regio si prende Battistoni
redatto da Athos Tromboni FREE
TORINO - «Il Teatro Regio di Torino è lieto di annunciare la nomina di Andrea Battistoni a Direttore musicale, un momento fondamentale per il Teatro e il suo futuro. Battistoni, figura di spicco nel panorama musicale internazionale, entrerà in carica ufficialmente dal 1° gennaio 2025, con un mandato che abbraccerà le prossime due Stagioni.» È la
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Echi dal Territorio
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Torna il Comitato per i Grandi Maestri
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il Comitato per i Grandi Maestri fondato e diretto dal prof. Gianluca La Villa, dopo un periodo di pausa, riprenderà nel 2025 l'attività con una serie di appuntamenti musicali principalmente a Ferrara, nel salone nobile di Palazzo Roverella (Circolo dei Negozianti), ma anche a Lucca, nella Chiesa dei Servi. Si tratta di cinque concerti
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Vocale
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Vissi d'arte. Vissi per Maria
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Non è facile evocare il mito di Maria Callas portando in scena uno spettacolo che la racconta, senza sporcare o comunque pasticciare impropriamente i contenuti di quella che fu la vita turbinosa e la virtù artistica della grande cantante. Ci hanno provato i componenti del trio Ensemble Musica Civica con Dino De Palma (violino), Luciano
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Eventi
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La stagione sinfonica 2025 dei felsinei
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - Ventuno concerti costituiscono l’ampia e variegata offerta sinfonica, che caratterizza la stagione 2025 del Teatro Comunale di Bologna, in programma dal 12 gennaio all’11 dicembre 2025 all’Auditorium Manzoni, alle 20.30 nei giorni feriali e alle 17.30 la domenica. Sono ben 20 gli appuntamenti in abbonamento, che spaziano dal
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Opera dal Nord-Est
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La Traviata dello sballo
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. La Traviata, che ha aperto la stagione lirica del Verdi, denota subito un tratto lampante della regia di Arnaud Bernard: l’evidenziare in maniera sguaiata la licenziosità dei costumi. Di fatto parliamo di una mantenuta che, se anche moralmente riscattata nel finale da Alfredo, come pure dal padre di lui,
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale è un vaudeville
servizio di Athos Tromboni FREE
BERGAMO - La sorpresa più lieta, arrivando a teatro per la "prima" del Don Pasquale del Festival Donizetti 2024, è stata che abbiam trovato disponibile un libretto (anzi, un libro) a stampa come succedeva nei migliori anni del secondo Novecento e come non succede quasi più in nessun teatro, specie se di provincia. Il libretto (anzi, il libro) contiene
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Opera dall Estero
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Madama Butterfly ciak si gira
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA), Dorothy Chandler Pavilion - Il mese di settembre segna l'inizio di quasi tutte le stagioni dei teatri d'opera americani, e la Los Angeles Opera, uno dei teatri più importanti del Paese, che propone un'interessante offerta di titoli, ha inaugurato il proprio ciclo con la già celebrata e apprezzata Madama Butterfly di Giacomo Puccini
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Vocale
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Requiem salvato dalle voci
servizio di Simone Tomei FREE
LIVORNO - Rappresenta un debutto assoluto per il Teatro Goldoni e più in generale per i teatri livornesi l’esecuzione della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, uno dei più grandi e sentiti capolavori del Cigno di Busseto, che fino ad oggi aveva avuto un'unica esecuzione nella città labronica nel 1986 a Villa Mimbelli. È con questo concerto inaugurale
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Opera dal Centro-Nord
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Il paradigma è un cavallo
servizio di Simone Tomei FREE
PARMA - Nel 1849 Giuseppe Verdi presenta a Roma La Battaglia di Legnano, un'opera in quattro atti con libretto di Salvatore Cammarano. Ambientata nel 1176, durante la celebre battaglia in cui la Lega Lombarda sconfisse l'imperatore Federico Barbarossa, l'opera va oltre la semplice rievocazione storica, riflettendo profondamente
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Echi dal Territorio
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Miracolo al soglio di sor Giacomo
FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - È l’avvocato Fabrizio Miracolo il nuovo presidente della Fondazione Festival Pucciniano nominato dal sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, alla guida della stessa Fondazione; il neo presidente si dice «... profondamente onorato per la fiducia ricevuta dal primo cittadino. È un incarico – ha poi proseguito – che rappresenta
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Opera dal Centro-Nord
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Appunti dal Festival Verdi
servizi di Angela Bosetto e Nicola Barsanti FREE
PARMA - Era il 10 ottobre 1813 quando, alle Roncole di Busseto, Luigia Uttini diede alla luce Giuseppe Fortunino Francesco Verdi, colui che, citando Gabriele D’Annunzio, avrebbe dato voce alla speranza e ai lutti, pianto e amato per tutti. Tradizione vuole dunque che, nell’ambito del Festival Verdi di Parma e Busseto, il decimo giorno del
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Opera dall Estero
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Ballo in maschera di stelle
servizio di Ramón Jacques FREE
SAN FRANCISCO (USA), War Memorial Opera House - Ci sono alcune opere liriche che hanno un legame o un significato speciale con alcuni teatri, e una di queste è Un Ballo in Maschera di Giuseppe Verdi con la San Francisco Opera, titolo scelto dalla compagnia per avviare la nuova stagione, la 102 ̊ della propria storia. Quest'opera verdiana ebbe
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Opera dal Nord-Ovest
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Giro di vite diversamente fatto
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - Due teatri genovesi, il Nazionale ed il Carlo Felice, hanno avuto un’idea innovativa e affascinante per l’apertura della nuova stagione 2024-2025, proponendo un duplice spettacolo che unisce prosa e opera, presentato al Teatro Ivo Chiesa. È la prima volta in Italia che il pubblico può assistere a un dittico in cui viene messo in scena lo
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Eventi
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Spiegato il cartellone col concertone
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - È stata presentata ieri la nuova stagione 2024/2025 di Opera e Danza del Teatro Comunale "Claudio Abbado": sono 14 i titoli in programma al via il 19 novembre prossimo con lo spettacolo performativo Vissi d'arte. Vissi per Maria dedicato e incentrato sulla figura della divina Maria Callas. Otto spettacoli saranno realizzati dal Teatro
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Opera dal Centro-Nord
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Schicchi nelle Stanze dell'Opera
servizio di Simone Tomei FREE
AREZZO - Si è “consumata” nel Teatro Petrarca della città toscana una lodevole iniziativa locale che ha portato alla messinscena di un capolavoro pucciniano facente parte del celeberrimo Trittico: il Gianni Schicchi. L’iniziativa ha annoverato due aspetti interessanti e particolari. In primis nel cast erano presenti molti talenti del progetto di
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Echi dal Territorio
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Tutte le direzioni in Fall
servizio di Athos Tromboni FREE
VIGARANO MAINARDA (FE) - La programmazione autunno-vernina del Gruppo dei 10 riparte dallo Spirito di Vigarano Mainarda con l'ormai classico appuntamento di Tutte le direzioni in Fall. Gli otto eventi, che si svolgeranno da venerdì 11 ottobre a giovedì 26 dicembre 2024, sono stati presentati alla stampa e ai soci del Gruppo dei 10 oggi
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Eventi
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Il Filarmonico 2025 inizia con Salieri
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Il giornalista e critico musicale Alberto Mattioli è stato il mattatore della presentazione della stagione lirica e sinfonica 2025 del Teatro Filarmonico, Arena di Verona. La conferenza stampa, aperta al pubblico, si è tenuta oggi nella Sala Maffeiana dello stesso teatro veronese e Mattioli ha raccontato storia e aneddoti legati ai titoli d'opera
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Jazz Pop Rock Etno
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Ferrara in Jazz si comincia...
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - La 26.esima edizione di Ferrara in Jazz è stata presentata oggi nella Sala dell'Arengo del Municipio dal presidente del Jazz Club, Federico D'Anneo, dal direttore artistico Francesco Bettini, dall'Assessore alla cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, e dalla direttrice del Conservatorio di Musica "Girolamo Frescobaldi", Annamaria
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Vocale
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Donne nelle arie di Puccini
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FERRARA - Il Teatro Comunale "Claudio Abbado" ha inaugurato il Festival di danza contemporanea con una prima esecuzione mondiale dello spettacolo Puccini's Opera - Voci di donne realizzato dalla coreografa e regista Monica Casadei con la sua Compagnia Artemis Danza di Parma. Nell'ambito della giornata dedicata a
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Opera dal Centro-Nord
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La solita bella Cenerentola
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - È tornata in scena al Teatro del Maggio Fiorentino La Cenerentola di Gioachino Rossini nell’ormai storico allestimento della regista Manu Lalli, scene di Roberta Lazzeri, costumi di Gianna Poli e luci di Vincenzo Apicella riprese da Valerio Tiberi. Ho parlato di questa mise-en-scene in due precedenti visioni del 2017 e 2018 alle quali vi rimando
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Opera dal Centro-Nord
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Cavalleria e Schicchi buon cast mala regia
servizio di Simone Tomei FREE
LIVORNO - Il Festival Mascagni di Livorno 2024 si è chiuso con la rappresentazione delle opere Cavalleria rusticana e Gianni Schicchi, portando sul palco due compositori toscani di spicco: Pietro Mascagni e Giacomo Puccini. Per quale motivo si è scelto di accostare due opere così distanti tra loro? Lo spiega il direttore artistico del Festival, Marco Voleri
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