Pubblicato il 30 Gennaio 2023
Il Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart applaudito dal pubblico nel Teatro del Giglio di Lucca
Raffinata Contessa alle Nozze servizio di Simone Tomei

20230130_Lu_00_LeNozzeDiFigaro_NicolaZiccardi_phAugustoBizziLUCCA - Dopo gli eventi della pandemia approda anche al Teatro del Giglio di Lucca Le nozze di Figaro di W.A. Mozart; l’opera è stata coprodotta tra i teatri toscani Goldoni di Livorno, Verdi di Pisa, Giglio di Lucca e fuori regione dal Sociale di Rovigo. Ho già parlato di questo allestimento in un articolo datato novembre 2019 (che potete leggere qui) ed al quale vi rimando per gli aspetti prettamente dedicati al contesto visuale.
Ricordo per completezza di informazione che Massimo Gasparon, cura ogni aspetto dello spettacolo: regia, scene, costumi e light design.
Il cast della trasferta lucchese avrebbe dovuto essere pressoché quello della città labronica di novembre 2019, del quale ascoltai, a differenza di sabato 28 gennaio 2023, quello alternativo, ma... fino quasi all’ultimo alcuni artisti sono mutati per varie vicissitudini finendo per salire in corsa nei giorni precedenti la “prima” nel Teatro del Giglio, dando comunque – con gli opportuni distinguo – prova di professionalità e padronanza del mestiere.
Marta Mari si è dimostrata una raffinata e convincente Contessa; l’aggettivo raffinato ben si confà sia con l’atteggiamento scenico – forse non troppo scandagliato nella personalità sofferente del personaggio – sia in quello vocale dove ha saputo mettere in risalto una vocalità pastosa e calda senza risultare mai pesante ed opprimente. Il suo canto sa trovare le giuste dinamiche per sottolineare gli aspetti legati ai sentimenti della donna tradita nell’onore e nell’amore, con un ottimo fraseggio ed eleganza nel porgere la parola scenica al pubblico. Sia l’aria di sortita Porgi amor, che quella più melanconica del terzo atto Dove sono i bei momenti sono imperlate di accenti suadenti e dinamiche ad hoc.

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Daniela Cappiello – un’artista fra quelle saltate in corsa sul treno mozartiano – è una stupenda Susanna; frizzante, spigliata, vivace; dona alla futura sposa quella leggerezza e spensieratezza che le sono proprie unendo una buona dose di scaltrezza che non guasta assolutamente. La voce cristallina rende omaggio alla grande aria del quarto atto Deh vieni non tardar, dalla quale esce con entusiasmanti applausi da parte del pubblico per nitore vocale e accattivante charme scenico.
Risulta piuttosto debole il Figaro di Nicola Ziccardi seppur scenicamente dimostri grande padronanza del palcoscenico; è la potenza vocale che “non basta” al personaggio e lo strumento non riesce a delinearne tutte le sfaccettature; le note gravi sono poco udibili e spesso risulta quasi assente nei grandi momenti di assieme. La parte più acuta del rigo mette in luce un timbro gradevole, ma non è sufficiente e i buchi creatisi nel contesto del dramma, ne sono una prova lampante.
Sale a bordo del treno quasi in stazione anche il baritono Luca Bruno che rende grande giustizia al padrone di casa “illuminato” solo quando gli fa comodo; il suo è un Conte altezzoso, altero, ma anche ironico a tratti ridicolo ed impacciato, ma solo scenicamente; la voce è salda, robusta, ed i recitativi sono declamati con ottima dizione; Hai già vinta la causa, diventa una pagina che esprime al meglio la sua eleganza vocale e la si può annoverare tra i più bei fiori all’occhiello di questa produzione.
Il Cherubino di Irene Molinari è incastonato al meglio nel consesso operistico e si difende molto bene da un punto di vista scenico con la restituzione verace di un personaggio molto caratterizzato dal compositore e dal librettista; la vocalità - di buona fattura - si discosta un attimo dalla visione a causa di una irruenza troppo marcata, a mio avviso, un po’ distante dalle esigenze della parte.
Simpatica e goffa al punto giusto è la Marcellina di Alessandra Rossi che, da navigata interprete, coglie tutti gli aspetti grotteschi e affettuosi e diventa una nicchia di teatro gradevolissima.

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Decisamente piacevoli i ruoli di fianco tra i quali spicca la voce graffiante e ironica di Francesco Napoleoni (Basilio); tra gli altri ritroviamo con merito Davide Procaccini (Bartolo), Maria Salvini (Barbarina), Mauro Secci (Don Curzio) e Michele Pierleoni (Antonio).
Il Coro Lirico Toscano preparato dal M° Chiara Mariani assolve con onore i piccoli impegni che il compositore gli ha affidato.
Alla guida dell’Orchestra della Toscana il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli si difende con onore, nonostante le esigue prove che gli sono state accordate. Questa carenza di lavoro si è tradotta in un punto debole di non facile gestione: l’acustica del Teatro lucchese non rende giustizia all’impegno profuso nel trovare dinamiche, tempi e agogiche appropriate perché tende a restituire un suono molto marcato e talvolta straripante. Ciò talvolta ha penalizzato le voci e i tentativi di tenere sotto controllo questo magma sonoro, si sono scontrati con tempi più rallentati e suoni meno frizzanti. A plauso dell’impegno voglio qui riportare una riflessione dello stesso Sipari di Pescasseroli in merito alla sua visione dell’opera mozartiana: «Nelle Nozze crolla la rigida divisione tra comico e tragico e il teatro diviene il luogo adibito al racconto di tutti i giorni, nel quale il pianto e il riso che si alternano costantemente, trovano un riscontro diretto in arie che muovono dalla più triste disperazione alla più esilarante comicità e ciascuno, da chi ascolta a chi suona, torna a casa certo che Mozart, che probabilmente mai come in quest’opera ha messo in musica la voce di Dio, abbia voluto indicare una nuova strada da percorrere, un nuovo mondo da guardare e un nuovo modo di guardarsi, per cercare di comprendersi trovando se stessi negli altri, nella diversità.»

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Un teatro gremito ha salutato tutti gli artisti con applausi convinti e contenti.
(La recensione si riferisce alla recita del 28 gennaio 2023)

Crediti fotografici: Augusto Bizzi per il Teatro del Giglio di Lucca
Nella miniatura in alto: il baritono Nicola Ziccardi (Figaro)
Al centro in sequenza: Irene Molinari (Cherubino); ancora Nicola Ziccardi; Marta Mari (Contessa); Davide Procaccini (Bartolo); ancora Procaccini con Francesco Napoleoni (Basilio); Alessandra Rossi (Marcellina)
Sotto: Irene Molinari con Marta Mari; e la Molinari con Nicola Ziccardi
In fondo: scena d'assieme con coro e costumi





Pubblicato il 21 Gennaio 2023
Il Teatro Comunale Claudio Abbado ha mandato in scena l'opera terza di Giacomo Puccini
Manon Lescaut cresciuta nel tempo servizio di Athos Tromboni

20230121_Fe_00_ManonLescaut_MarcoGuidarini_phFilippoBrancoliPanteraFERRARA - L'opera Manon Lescaut di Giacomo Puccini ha di fatto inaugurato la stagione lirica 2023 del Teatro Comunale "Claudio Abbado". Le attese non sono andate deluse per quanto riguarda lo spettacolo in sé, ma sono andate deluse invece per quanto riguarda la partecipazione del pubblico: la sera di venerdì 20 gennaio il teatro era semivuoto (molto strano, per un'opera di Puccini...) e si potevano stimare non più di 350 - 380 spettatori, tra i quali - per fortuna - l'intera classe di una scuola della città, sistemata a metà della platea.
Questa Manon Lescaut è una nuovissima produzione di più teatri di tradizione: l'allestimento aveva debuttato con successo al Teatro del Giglio di Lucca nel gennaio dell'anno scorso. Giunta a Ferrara un anno dopo, non ha evidentemente esercitato il richiamo di pubblico manifestatosi negli altri teatri coproduttori dove ha già circuitato.
Ben oltre lo spettacolo, l'appuntamento ferrarese aveva un significato di solidarietà e attenzione alle manifestazioni delle donne iraniane in lotta per i loro diritti calpestati dal regime teocratico.
«La scena del terzo atto vede un gruppo di giovani donne francesi martoriate oltre la loro pena, insieme a Manon Lescaut  - ha spiegato Aldo Tarabella alla stampa presentando lo spettacolo di cui ha firmato la regia -; esse sono costrette a salire sul vascello verso l’esilio, destinazione "le Americhe"; questa scena è stata fonte di una mia sincera commozione, in riferimento alle recenti ed attuali insurrezioni in Iran a difesa del sacrosanto diritto delle donne di esistere: il gesto simbolico di rivolta delle iraniane è il taglio di una ciocca di capelli delle tante donne che manifestano. Così, dalla nostra scena, è giunto un umilissimo ma sentito segno di solidarietà nel compiere quello stesso gesto del taglio dei capelli, pur nella sua finzione teatrale, taglio dei capelli anche alle giovani donne della Manon Lescaut in partenza per l’esilio verso le Americhe.»

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Gli elementi simbolici dell'allestimento sono anche altri. Per esempio, la scenografia: l'ambientazione, creata da Giuliano Spinelli insieme al regista, è scena unica, certamente poetica, ma anche molto mutevole, in modo da simboleggiare la vicenda umana di Manon: nel mezzo della scena è collocato un palazzo monumentale che, al pari dei sogni e delle ambizioni della protagonista dell’opera, subirà crolli e mutazioni, dal giocoso esterno del palazzo di posta del primo atto, agli interni maestosi del salone di Geronte, al desolante molo del porto dove vengono imbarcate le donne destinate all'esilio nel terzo atto, sino alla sua definitiva metamorfosi in una rupe del deserto nell’ultimo atto.
E ancora, per Tarabella la protagonista non è la puttanella che si può immaginare viste le vicissitudini amorose che caratterizzano la sua figura, ma ha una propria dignità, impostata dalla pietas umana: «... sono ricorso al romanzo dell'abate Prévost da cui è tratto il libretto - spiega ancora il regista - e quella lettura mi è risultata necessaria per comprendere la complessa personalità della protagonista; anche perché da una prima lettura del libretto scritto a più mani, i versi potevano portare a una condanna senza appello, come fosse una donna senza scrupoli, avida e sfruttatrice. La musica di Puccini testimonia, invece, che la giovane donna ha amato profondamente, restituendo dignità alla disgraziata storia d’amore tra lei e il cavaliere Des Grieux, un uomo mite e di pace che per Manon ruberà, ucciderà e vorrà seguire il triste destino della sua donna verso il definitivo declino, nella speranza di trovare la via per la salvezza.»
Questo fa dire che l'allestimento è tratto nel solco della tradizione, semplicemente spostato a fine Ottocento (costumi molto belli di Rosanna Monti) permanendo l'ambientazione settecentesca unicamente nel secondo atto, per la festa e le danze (coreografie di Luigia Frattaroli) in casa di Geronte, prima dell'incriminazione e condanna di Manon per sfruttamento e prostituzione. A questo clima prima allegro e spensierato e poi triste e cupo, si è adeguato il light-designer Marco Minghetti con delle appropriate luci di scena.
Ultima notazione di cronaca, prima di passare alla parte musicale: non hanno funzionato i sovratitoli elettronici (previsti), per cui ad esempio il canto del coro e alcuni concertati vocali risultavano incomprensibili, per chi (pensiamo ai giovani studenti in platea) non conosce storia e libretto della Manon Lescaut a menadito.
La parte musicale ha avuto fasi alterne: partita in maniera poco convincente nel primo atto, nonostante gli sforzi del maestro Marco Guidarini per far decollare canto e musica dal podio d'una corretta Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, si è poi riscattata negli atti successivi, arrivando al top della bellezza esecutiva e interpretativa nell' Intermezzo strumentale che precede il terzo atto: prova ne sia - dell'avvio "tiepido" - il fatto che i primi applausi a scena aperta sono arrivati solo per le arie e il duetto Manon/Des Grieux del finale del secondo atto. Insomma, una Manon Lescaut cresciuta nel tempo...
Il cast che aveva raccolto il tripudio del pubblico al debutto dell'allestimento (così raccontano le cronache pervenute da Lucca) non è cambiato, rispetto a un anno fa: vantava e vanta un cast di ottimo livello, che ha visto nel ruolo del titolo il soprano Alessandra Di Giorgio, il tenore Paolo Lardizzone nei panni del Cavaliere Renato Des Grieux, mentre Lescaut è stato interpretato dal baritono Marcello Rosiello (il migliore in assoluto, a Ferrara). Per interpretare Geronte di Ravoir è stato scelto un decano del ruolo, Alberto Mastromarino che è baritono e non basso, per cui la parte cantata non ha convinto fino in fondo.
Brava la giovane Irene Molinari nella parte "settecentesca" del Musico in scena del secondo atto.  Completavano onorevolmente il cast Saverio Pugliese (Edmondo); Marco Innamorati (Oste / Sergente degli Arcieri); Cristiano Olivieri (Maestro di ballo / Lampionaio); Alessandro Ceccarini (Comandante di Marina).
Bravo il Coro Archè istruito da Marco Bargagna. Applausi per tutti, anche calorosi, al termine dello spettacolo.
(La recensione si riferisce alla recita di venerdì 20 gennaio 2023)

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Crediti fotografici: Andrea Simi e Filippo Brancoli Pantera per l'Ufficio stampa del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara
Nella miniatura in alto: il direttore Marco Guidarini
Al centro: la protagonista Alessandra Di Giorgio (Manon Lescaut)
Sotto, in sequenza: il regista Aldo Tarabella; Alberto Mastromarino (Geronte) e Marcello Rosiello (Lescaut) nel primo atto; ancora il direttore Marco Guidarini; Marcello Rosiello e Alessandra Di Giorgio; Paolo Lardizzone (Des Grieux) e Alessandra Di Giorgio





Pubblicato il 31 Dicembre 2022
L'operetta di Johann Strauss figlio accolta con successo dal pubblico del Teatro Comunale di Ferrara
Il Pipistrello vola nell'assurdo servizio di Athos Tromboni

20221231_Fe_00_IlPipistrelloFERRARA - Nella presentazione di Il Pipistrello, operetta di Johann Strauss figlio su libretto di Carl Haffner e Richard Genée (tratta da “Le Réveillon” di Henri Meilhac e Ludovic Halévy) rappresentata per la prima volta a Vienna nel 1874, il regista e cantante Corrado Abbati, animatore della compagnia che porta da sempre il suo nome, adopera spesso la parola nuovo, a volte fra virgolette a volte senza virgolette. Chi conosce Abbati fin dai primi anni '90 del Novecento, sa che questo artista ama ammodernare le operette e i musical che lui allestisce, inserendo nel parlato il linguaggio della contemporaneità, compresi i paradossi e le situazioni da satira che caratterizzano i nostri tempi.
Ciò non è dissacrante rispetto al genere, soprattutto in quelle operette non italiane per le quali la traduzione diventa fonte ispiratrice di nuove battute e situazioni, pur nel contesto che si mantiene fedele allo spirito originario di libretto, canto e musica.
Perché l'operetta, a differenza dell'opera lirica la quale procede sostanzialmente per assoluti, accetta l'assurdo come norma e sostanza del proprio essere.
E l'assurdo è concetto legato al tempo, alla storia del costume e alle mode del presente, per cui ciò che appariva assurdo secoli fa oggi potrebbe non esserlo più. Ecco allora che, diversamente dall'opera lirica, una filologia esecutiva dell'operetta si limita alla parte musicale propria della partitura; ma nella logica dell'assurdo eletto a programma esecutivo l'operetta può accettare - senza scomporsi e senza immergersi nel kitsch - anche "imprestiti" e innesti di "musiche da baule" (possiamo chiamarle così?) che non c'entrano con la partitura originale (quella accademicamente filologica) ma sono funzionali alla realizzazione pratica dell'assurdo.

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Così Corrado Abbati inserisce ad esempio nel Pipistrello di Johann Strauss figlio la Marcia di Radetzky che è di Johann Strauss padre, oppure gli incipit cantati di arie d'opera (La donna è mobile e Di quella pira di Verdi; Che gelida manina e Addio fiorito asil di Puccini; e altre) urlate dal personaggio di Albert, maestro di musica di Rosalinde, affidando quegli incipit non ad un tenore vero, ma a un cantante che canta con voce non impostata (la differenza all'udito - rispetto agli altri artisti del cast - si fa sentire eccome) e attribuisce così ad Albert un ruolo nuovo rispetto al "tipo" originale, il ruolo di buffo della messinscena che nel Pipistrello di Strauss figlio (e di Carl Haffner e Richard Genée) non è previsto. Tutto ciò con la piena condivisione del maestro concertatore, Marco Fiorini, che sul podio di una eccellente Orchestra Città di Ferrara si diverte e fa divertire.
Fiorini è da sempre il maestro direttore della compagnia di Corrado Abbati, fin dai tempi degli allestimenti con orchestrine di poco più d'una decina di elementi, e si può tranquillamente affermare che oggi come oggi egli sia il più arguto conoscitore e interprete italiano del repertorio operettistico e del musical. Insomma, uno specialista del genere. Lo ha dimostrato. Ma ha dimostrato anche di più: per esempio, nell'ouverture, dove ha condotto l'orchestra dentro allo stile e al linguaggio del sinfonismo ottocentesco, con pianissimi e mezzo forte, crescendi e fortissimi sempre ben innervati sul tessuto strumentale ricco di espressività e varietà dinamiche. Bravo, proprio davvero.

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L'Orchestra Città di Ferrara era a vista sul palcoscenico, collocata sul fondo, mentre la parte anteriore del palco e del proscenio ospitavano essenziali arredamenti e suppellettili, il tutto dislocato in modo da non impacciare né la recita dei cantanti, né le evoluzioni dei danzatori del Balletto di Parma. Fondale con proiezione di slide in tema, compresi gli auguri di un Buon 2023!
A questo punto va lodata l'intraprendenza e la preparazione dei cantanti che attaccavano e procedevano senza potersi giovare del gesto direttoriale, e tutto è filato al meglio.
Il Pipistrello  presentato a Ferrara - nella versione in italiano - è una nuova e brillante produzione della Fondazione Teatro Comunale in collaborazione con InScena Produzione Spettacoli di Reggio Emilia.
La travolgente musica di Strauss figlio, con i suoi celebri valzer viennesi, è stata apprezzata dal pubblico numeroso con molti applausi a scena aperta, grazie anche al cast vocale composto da Alessandro Fantoni (nel ruolo di Gabriel von Eisenstein), Scilla Cristiano (ottimo soprano per Rosalinde, moglie di von Eisenstein), Francesco Bossi (Dottor Falke, il notaio), Camilla Antonini (Principe Orlofsky), Jesús Pineiro (Alfred, maestro di canto), Tania Bussi (Adele, cameriera di Rosalinde), Maurizio Leoni (Frank, direttore della prigione), Marcandrea Mingioni (Dottor Blind, l’avvocato), Alessio Cioni (Frosch, il carceriere) e Isabella Gilli (Ida, la ballerina).
Regia e drammaturgia firmate - come detto - da Corrado Abbati, mentre le coreografie sono a cura di Francesco Frola, con allestimento scenico di Inscena Art Design.
Calorosa l'accoglienza del pubblico, sia per gli applausi a scena aperta, sia per le due "passerelle" in platea alla fine della prima parte (con accompagnamento della Marcia di Radetzky di Strauss padre) e al termine dello spettacolo al suono di un travolgente valzer di Strauss figlio.
(La recensione si riferisce allo spettacolo di venerdì 30 dicembre 2022)

Crediti fotografici: Ufficio stampa di InScena Produzione Spettacoli e Ufficio stampa del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara






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intervento di Athos Tromboni FREE

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1. la vicenda delle emissioni sonore del Conservatorio di musica “Arrigo Boito” di Parma, contestate dagli avvocati della città emiliana e sulle quali contestazioni si attende il pronunciamento del Tar che potrebbe andare nella direzione di un pesante condizionamento alla libertà di insegnamento musicale nella città
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La Euyo prende residenza a Ferrara e Roma

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redatto da Athos Tromboni FREE

20230222_Ve_00_LoSqueroAsoloMusica_FedericoPupoVENEZIA - Quattordici eventi musicali, tutti di sabato pomeriggio con inizio alle ore 16,30, è quanto propone Asolo Musica, in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini all'Auditorium "Lo Squero" all' Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia. Si inaugura sabato 4 marzo e si proseguirà fino al 16 dicembre 2023. Sarà una varia e dinamica
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Eventi
Eroine immortali per Macerata Opera Festival
redatto da Athos Tromboni FREE

20230217_Mc_00_MOF2023_FlavioCavalli_phNiccoloSimonciniMACERATA - Nuovi temi e nuovi orizzonti anche per i festival musicali estivi più radicati nella tradizione: questo è quanto si desume dai "cartelloni" che via via vengono ufficializzati proprio in questi primi mesi dell'anno. E nel solco di nuovi temi e nuovi orizzonti si pone anche il Macerata Opera Festival,
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Vocale
Il canto barocco della De Liso
servizio di Athos Tromboni FREE

20230217_Fe_00_ConcertiConservatorioACasaRomei_MarinaDeLisoFERRARA - Stanno avendo un ottimo successo di pubblico i concerti del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" a Casa Romei, realizzati in collaborazione con il management e la sovrintendenza dell'omonimo museo. Si svolgono il giovedì pomeriggio, nel salone d'onore al primo piano del palazzo rinascimentale; ieri, 16 febbraio 2023,
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Eventi
Il ricco cartellone del Maggio
redatto da Simone Tomei FREE

20230216_Fi_00_85Maggio_ZubinMehta_phAlbertocontiFIRENZE - La 85.ma edizione del Maggio Musicale Fiorentino, arricchito dal Ciclo  Mehta-Mozart, si svolgerà dal 22 aprile all' 8 luglio 2023: presentato ieri alla stampa il cartellone che comprende 3 opere, 8 concerti, più due opere mozartiane in settembre e novembre, un’opera per bambini e un convegno su Maria Callas... e il 23
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Eventi
Bologna Festival 2023 che nomi!
redatto da Athos Tromboni FREE

20230211_Bo_00_BolognaFestival_JordiSavall_phToniPenarroyaBOLOGNA - La 42ª edizione di Bologna Festival, da aprile a novembre 2023, presenta alcune orchestre europee di spicco come Le Concert des Nations, l’Academy of St Martin in the Fields, l’Orchestre des Champs-Élysées, Les Musiciens du Louvre e la nuova Peace Orchestra Project, con i loro direttori di riferimento Jordi Savall, Philippe Herreweghe
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Approfondimenti
Orchestra a plettro Gino Neri
servizio di Edoardo Farina FREE

20230209_Fe_00_OrchestraAPlettro_GinoNeriFERRARA - La prima data autunnale riguardante la ripresa della prova d'orchestra era attesa oramai da diverse settimane soprattutto da parte degli anziani esecutori mandolinisti che già da un po' di tempo non avevano più modo di impiegare le noiose serate estive. Eh sì, l'Orchestra a Plettro “Gino Neri” di Ferrara è sempre vissuta attraverso
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Echi dal Territorio
Il "Frescobaldi" a Casa Romei
redatto da Athos Tromboni FREE

20230209_Fe_00_ConcertiConservatorio_StefanoSquarzinaFERRARA - Si apre oggi, giovedì 9 febbraio 2023 ore 17, all’insegna del  barocco tedesco con Stefano Squarzina e Stefano Melloni al flauto dolce e Doralice Minghetti al clavicembalo (Sonate a tre di Gottfried Finger, Händel e Telemann), la ormai consueta rassegna di concerti del  Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" nel museo di
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Pagina Aperta
A proposito di Milenkovic
lettera di Gianluca La Villa FREE

20230208_Fe_00_APropositoDiStefanMilenkovicFERRARA - Indubbiamente Stefan Milenkovic è un gran violinista, dal bel suono che egli trae dal suo Guadagnini del 1783. La sua esecuzione del Concerto in re maggiore op.35 di Ciaicovsky proposto nel Teatro Comunale "Claudio Abbado" per Ferrara Musica, martedi 7 febbraio 2023, era armoniosa e levigata. Mancava certamente delle lacrime e
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Opera dal Nord-Est
Una nuova Aida fa partire il 100°
redatto da Athos Tromboni FREE

20230203_00_100ArenaVerona_StefanoPodaROMA - La capitale ha ospitato oggi la conferenza stampa di presentazione del festival estivo dell'Arena di Verona (titoli e cast): «In una rutilante alternanza di cantanti lirici, registi e scenografi, direttori d'orchestra e danzatori - hanno preannunciatato i dirigenti della Fondazione Arena - che renderà ognuna delle serate del Festival 2023 una
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Opera dal Centro-Nord
Raffinata Contessa alle Nozze
servizio di Simone Tomei FREE

20230130_Lu_00_LeNozzeDiFigaro_NicolaZiccardi_phAugustoBizziLUCCA - Dopo gli eventi della pandemia approda anche al Teatro del Giglio di Lucca Le nozze di Figaro di W.A. Mozart; l’opera è stata coprodotta tra i teatri toscani Goldoni di Livorno, Verdi di Pisa, Giglio di Lucca e fuori regione dal Sociale di Rovigo. Ho già parlato di questo allestimento in un articolo datato novembre 2019 (che potete leggere qui)
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Opera dal Nord-Est
Macbeth un gemito funesto
servizio di Rossana Poletti FREE

20230129_Ts_00_Macbeth_GiovanniMeoni_phFabioParenzan_TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”.  L’ouverture dell’opera Macbeth, che il regista Henning Brockhaus e lo scenografo Josef Svoboda propongono in un mondo grigio, una petraia o qualcosa di simile, su cui a tratti compaiono tanti teschi ammassati uno sull’altro e fiumi di sangue vi scorrono sopra, mostra subito il tratto del lavoro
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Opera dal Nord-Est
Le Nozze per giovani
servizio di Angela Bosetto FREE

20230123_Vr_00_LeNozzeDiFigaro_FrancescoOmassini_FotoEnneviVERONA – Titolo inaugurale della Stagione operistica 2023 del Teatro Filarmonico, Le nozze di Figaro riporta a Verona tutta la spigliatezza della prima (felicissima) collaborazione fra la rivoluzionaria musica di Wolfgang Amadeus Mozart (nato 267 anni fa a Salisburgo eppure più moderno che mai) e l’affilata penna di Lorenzo Da Ponte, in
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Opera dal Centro-Nord
Manon Lescaut cresciuta nel tempo
servizio di Athos Tromboni FREE

20230121_Fe_00_ManonLescaut_MarcoGuidarini_phFilippoBrancoliPanteraFERRARA - L'opera Manon Lescaut di Giacomo Puccini ha di fatto inaugurato la stagione lirica 2023 del Teatro Comunale "Claudio Abbado". Le attese non sono andate deluse per quanto riguarda lo spettacolo in sé, ma sono andate deluse invece per quanto riguarda la partecipazione del pubblico: la sera di venerdì 20 gennaio il teatro era
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Vocale
Ottimo il Requiem verdiano
servizio di Nicola Barsanti FREE

20230110_To_00_VerdiRequiem_AndreaBattistoniTORINO - Il più sublime degli elogi funebri dedicati ad Alessandro Manzoni si compie nella Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, capolavoro sinfonico  corale designato dal nuovo sovrintendente Mathieu Jouvin per l’inaugurazione della stagione concertistica 2023 del Teatro Regio di Torino.  Volendo brevemente contestualizzare quello
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Ballo and Bello
Il Lago dei cigni incanta Ferrara
servizio di Athos Tromboni FREE

20230108_Fe_00_IlLagoDeiCigniFERRARA - Anche quest'anno, come fu per l'8 gennaio 2022, il Russian Classical Ballet ha fatto riempire il Teatro Comunale "Claudio Abbado" di spettatori, intere famiglie con figlioletti al seguito per il più classico dei balletti, quel Lago dei cigni che l'autore delle musiche, Piotr Ilic Chajkovskij, non ebbe il privilegio di veder trionfare sulle scene, egli
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Opera dal Nord-Est
Bohčmiens ai tempi della rivoluzione
servizio di Valentina Anzani FREE

20230104_Vr_00_LaBoheme_JonathanTetelman _EnneviFotoVERONA, 31 dicembre 2022 – La Bohème di Giacomo Puccini, messa in scena dalla Fondazione Arena di Verona al Teatro Filarmonico, ha visto sul palcoscenico un nuovo allestimento di Stefano Trespidi, rappresentato per le prime quattro repliche di inizio dicembre con cast diverso da quello della recita di Gala straordinaria del 31 dicembre
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Opera dal Nord-Ovest
Il Pipistrello incorona Julia Knecht
servizio di Simone Tomei FREE

20230103_Ge_00_DieFledermaus_GENOVA - «Le passioni possono far musica. Ma soltanto musica senza parole. Perciò lopera è un assurdo… Nelloperetta, invece, lassurdità è sottintesa« (Karl Kraus, Detti e contraddetti). Apertura d’anno con il botto al Teatro Carlo Felice di Genova dove una spumeggiante produzione de Die Fledermaus di Johann Strauss ha dato il via al nuovo anno
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Opera dal Centro-Nord
Il Pipistrello vola nell'assurdo
servizio di Athos Tromboni FREE

20221231_Fe_00_IlPipistrelloFERRARA - Nella presentazione di Il Pipistrello, operetta di Johann Strauss figlio su libretto di Carl Haffner e Richard Genée (tratta da “Le Réveillon” di Henri Meilhac e Ludovic Halévy) rappresentata per la prima volta a Vienna nel 1874, il regista e cantante Corrado Abbati, animatore della compagnia che porta da sempre il suo nome, adopera
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Echi dal Territorio
Eleonora Buratto e il 200° anniversario del Sociale
servizio di Laura Gatti FREE

20221229_Mn_00_EleonoraBurattoMANTOVA - Grande ritorno dei melomani la sera del 26 dicembre 2022 al Teatro Sociale per i festeggiamenti del 200° anniversario della fondazione del teatro cittadino, inaugurato il 26 dicembre 1822. Ospite d’eccezione il soprano di Sustinente, Eleonora Buratto, cantante affermata in tutto il mondo
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