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Presentato da Anna Quarzi, Massimo Masotti e Riccardo Modestino a Palazzo Roverella |
Stupendo libro fotografico di Magri |
servizio di Edoardo Farina |
Pubblicato il 16 Maggio 2023 |
Carlo Magri Ferrara. L'infinito istante. Tempo e memoria nelle immagini Case editrice La Carmelina Ferrara, l'infinito istante. Tempo e memoria nelle immagini, scritto da Carlo Magri per i tipi della casa editrice La Carmelina non vuole porsi come un ennesimo libro sulla storia di Ferrara, pubblicati ormai a decine ove tra i più noti ricordiamo Saluti da Ferrara e Il volto di Ferrara nella cerchia antica, editi tra gli anni '60 e '80 del secolo scorso, dove le rarissime cartoline d'epoca quasi tutte in bianco e nero, ci riportavano con un pizzico di nostalgia e curiosità in quella città dove spesso a stento riuscivamo a riconoscerne gli angoli delle strade, palazzi e case oggi sostituite con nuove costruzioni. Alla base di questi volumi spesso considerati oramai desueti, c'era la cartolina illustrata, che oggi appartiene al passato. Si mandava quando si era in vacanza ad amici e parenti per ottenere due risultati: dirgli che in una condizione di riposo e divertimento erano comunque nei nostri pensieri e a nostra volta per farsi ricordare da loro. Il solo fatto di essersi appuntati l'indirizzo del destinatario era già considerato un gesto di grande attenzione. La scelta dell'immagine avveniva scorrendo lentamente rastrelliere poste fuori dalle tabaccherie, soppesandole una ad una, cercando di evitare quelle troppo stereotipate nel tentativo, non sempre riuscito, di far passare un briciolo di personalità anche in una piccola foto. Poi c'era il testo. Lo spazio ristretto richiedeva una sintesi salvifica: eri autorizzato a scrivere poco, anche la classica frase "saluti e baci" senza essere considerato pigro. Ma potevi pure sforzarti di più e sfidare le dimensioni ridotte del retro per stipare un pensiero più articolato, magari chiosato da una corolla di firme di amici con i quali eri in ferie.
Perché una firma su una cartolina non si negava mai. Ma l'aspetto più intrigante della cartolina era il suo essere "pubblica". Rivolta al destinatario era potenzialmente letta da tutti, dal portalettere ai familiari dell'amico. E questo finiva sempre per condizionare l'estensore del testo. Dovevi almeno sforzarti di scrivere in modo leggibile. Il francobollo. Era vera gratitudine quella che nutrivi verso il tabaccaio che non ti rifilava il triste francobollo basico con l'Italia turrita, ma ti forniva un piccolo gioiello filatelico con un monumento celebre o un'opera d'arte. Tutto era funzionale a confezionare una cartolina che si distinguesse dalle altre. La cartolina, infine, conteneva un ultimo, sotterraneo, messaggio: comportava un piccolo investimento. Il costo dell'oggetto (che cambiava in base alla qualità del manufatto) e l'affrancatura. Non ti eri ricordato solo della vecchia zia o dell'amico. Avevi speso qualche soldo per rappresentargli il tuo affetto. Il cellulare prima e internet dopo hanno rottamato la cartolina. Ma, come spesso accade, a volte ritornano. Se quest'estate volete mandare un saluto più forte a un parente o a un amico, speditegli una cartolina. Nel brusio di sottofondo di centinaia di sms, post, chat lo avrete fatto sentire speciale e avrete conquistato una posizione d'onore nella sua anima. Questa era la cartolina... ma il volume in questione non trae immagini propriamente da cartoline illustrate, anche se ne è stata doverosa una presentazione, bensì da una realtà molto meno paesaggistica, ovvero quella ricavata dalle foto della città estense durante e post l'ultimo conflitto bellico che ha visto distrutto come ben sappiamo centinaia di edifici, sia monumentali che civili abitazioni. Presentato il 15 dicembre 2022 presso il Circolo Negozianti a palazzo Roverella, con le prefazioni della Prof.ssa Anna Quarzi, del Dr. Massimo Masotti e del Dr. Riccardo Modestino, presidente dell'Associazione De Humanitate Sanctae Annae OdV che ne ha dato il patrocinio con l'Istituto di Storia Contemporanea e riproposto nuovamente il 25 febbraio scorso presso la sede dell'Orchestra a plettro "Gino Neri" - nell'ambito delle iniziative legate alle attività della biblioteca recentemente istituita - a cura degli stessi autori presenti in sala attraverso il supporto di Massimo Grasso e Ester Brina nel compito di moderatrice, si pone come un libro di nuovissima e originale concezione in cui la fotografia dell'autore coglie le forme dello spazio urbano di Ferrara tra palazzi e piazze così com'erano oltre cinquant'anni fa e come sono oggi. Le sequenze consentono di cogliere nell'istante un'immagine unitaria, la memoria di ieri e di oggi estese anche a numerosi paesi della provincia. Volti nel tempo di Ferrara in un'opera articolata in due sezioni a sé stanti, Carlo Magri, storico e amatore dell'arte cinematografica, avvia una originale scelta di vedute della città sublime, mirabili spiragli di senso sul bordo della vita. Confessando subito di aver iniziato ad amare le arti figurative - tra cui quella fotografica - da quando per la prima volta vide "nella pietra qualcosa di simile alle parole" e riconobbe la possibilità a un'immagine di "celarsi nel marmo e riscaldarlo come fosse carne".
Fu allora che s'innamorò della fotografia, per via della forza visiva che alcune immagini proiettano oltre sé stesse e il proprio tempo. "Avessi mai pensato, nella mia mente astratta che la bellezza si poteva calare in una pietra, o fissarsi in un velo di colore; avessi potuto credere che si era costituito un mondo parallelo popolato di simulacri più vivi e animati degli uomini. Per me la bellezza stava soltanto nella parola".
L'opera, senza nulla togliere all'omonima della regista Sonia Giardina autrice del documentario dedicato a Giuseppe Leone in omaggio al grande fotografo ragusano, alla sua arte e alla sua capacità di restituire, con scatti iconici i mille volti della Sicilia e delle sue genti così come il saggio del fotografo Geoff Dier, dal medesimo titolo, o Sergio Zavoli il cui argomento è invece la poesia, ne trae un racconto intenso ma anche distaccato. Le immagini, ricostruite con perizia millimetrica, come fossero dei capitoli concettuali, scandiscono quasi con ritmo musicale la concezione della fotografia, intesa come arte che non deve cercare necessariamente il bello ove il motore vero della stessa risiede infatti nel desiderio di vedere e di capire. I fotografi hanno sempre preso dalla realtà ciò di cui avevano bisogno, ma devono anche restituire qualche cosa che il visivo in quanto tale non ha, essendo un difficile dare-avere, ma senza questo scambio di doni - sembra dire Carlo Magri - non si andrebbe da nessuna parte. Grazie alla tecnica adottata per riscostruire edifici, luoghi eccetera, noi possiamo tornare a guardare quei capolavori con gli occhi del passato, alla luce di quella del presente. Egli conduce il suo studio con l'acume critico, la spigliatezza discorsiva e la straordinaria apertura concettuale che lo caratterizzano, con sicurezza e dovizia di conoscenze, creando nel lettore l'ansia di conoscere ciò che viene dopo, divertendo, incuriosendo, senza mai stancare. E se, da una parte, sembra ricordare ai lettori che solcano "in piccioletta barca" un vasto mare di conoscenze, dall'altra offre loro la possibilità di seguirlo tranquillamente nel suo "filosofare" pacato, ma denso di passione, nelle sue idee sull'arte fotografica, prima fra tutte quella secondo cui essa "possa consentire ciò che la morte non vuole". Il lettore si convince che l'immagine è dotata di parola, deve essere vista e toccata, partecipa composto al convito dello stupore, del piacere, delle emozioni, degli aneddoti, condivide con fervore la forte e inequivocabile denuncia contro la confusione che regna nel presente. Riecheggia, nella ricerca di Magri, l'affermazione dello scrittore, drammaturgo e pittore svizzero Friedrich Dürrenmatt quando scriveva: "Gli uomini dicono solo con approssimazione la verità, come se nella verità non fossero importanti soprattutto i particolari" Forse perché gli uomini stessi sono soltanto un'approssimazione". Così Magri coinvolge il lettore dando vita a un mondo tenuto in ibernazione, fatto osservare da lontano, ora oggetto d'indifferenza, ora circonfuso di timore sacro, dalle mille sfaccettature, a volte contraddittorie; stimola a riflettere sull'opera d'arte, a oltrepassare il "velame" dell'apparenza, a non far correre la parola più veloce del pensiero, perché, altrimenti, si rimarrebbe offuscati, disorientati, come quando, dopo essere stati a lungo al buio, si è investiti da una meridiana luce.
"Non andate a cercare l'anima nelle velate, prevedibili, notturne apparizioni della pittura simbolista; non siate contenti delle sue spoglie, delle sue esterne facce. L'anima non ha volto e non è neppure indicibile: essa si rivela quando comunica un'emozione, quando convoca la sua compagnia che è in noi. Tutte le forme più alte dell'arte hanno cercato di riconoscere in un viso, in un moto del corpo, in uno sguardo levato al cielo, la sua chiara impronta e soltanto in questo sforzo di trasumanazione hanno raggiunto il loro fine". L'impegno risiede infatti nel mettere al centro il soggetto e ricostruirvi attorno la figurazione architettonica. Con l'autore essa diviene pensiero, si anima, tira fuori un che di poetico e, come riteneva Godard, esprime il suo messaggio, essendo una conversazione quella che si instaura tra noi e l'immagine. "Le opere d'arte - tra cui quelle fotografiche - aprono lunghissimi e mai conclusi dialoghi del protagonista con la sua forma conquistata, ma anche di un testimone, di un sopravvissuto che, attraverso l'artista, attribuisce i suoi sentimenti, le sue passioni, i suoi ricordi e la memoria viva di ciò che è stato, del proprio mito, a un simulacro di pietra o di legno che continua a parlare". In conclusione egli ne intende ciò come immagine-percezione, immagine-affezione, immagine-pulsione, immagine-azione, alla stessa maniera ove il filosofo francese Gilles Deleuze, scrive nell'immagine-tempo: "E' quella che muove sé stessa in sé stessa. In questo senso non è dunque né figurativa, né astratta, come fossero immagini cinematografiche". Si dirà che questo vale per tutte le raffigurazioni artistiche; ma in questi racconti di vita, passata e presente, Magri racconta, attraverso ciò che ci propone, lo stupore e la meraviglia, così come l'angoscia e la paura, ma anche la felicità rivissuta attraverso la memoria e il tempo delle diverse età di vita di ciascuno di noi. Un sentire che diviene cioè conoscenza profonda del mondo, un inno alla gioia nelle segrete stanze della nostra esistenze. Il volume, stampato in copie numerate e firmate dall'autore di formato rettangolare con circa novanta foto a colori e altrettante pagine con brevi testi che le accompagnano, offre diverse vedute della città ricostruite a computer in maniera assolutamente originale, ove dalla prima in bianco e nero scattata dopo i tragici bombardamenti, ma anche tanti fotogrammi del cinema ferrarese inseriti nei luoghi in cui essi vennero ambientati, (tra i più noti La lunga notte del '43 del 1960 diretto da Florestano Vancini, soggetto liberamente tratto da uno dei racconti dalle Cinque storie ferraresi, libro con il quale Giorgio Bassani vinse il Premio Strega nel 1956, Il giardino dei Finzi Contini, film drammatico del 1970 per la regia di Vittorio De Sica tratto dall'omonimo romanzo ancora di Bassani, poi Ossessione del 1943, opera di Luchino Visconti ispirata a Il postino suona sempre due volte di James M. Cain), viene accostata e sovrapposta la parte mancante a colori in quella dei giorni nostri ad avvenuta ricostruzione. Il risultato è un suggestivo effetto se vogliamo anche di stupore e incredulità non trattandosi delle solite foto della città ma utilizzando un procedimento detto di fusione di cartelle tipico di particolari procedure scientifiche. Come tale, ogni pagina obbliga il lettore a fermarsi e a guardarla con attenzione per i tempi che essa racconta tramite i diversi momenti della ripresa, incastrati nella stessa. E così possiamo rivedere determinate vie del centro storico, il castello Estense, il ponte di San Giorgio, allora rasi al suolo, mentre manca purtroppo qualche foto del Teatro Comunale oggi a nome di Claudio Abbado, a suo tempo gravemente danneggiato e riaperto solo nel 1964 dopo ventennale chiusura e il sapiente restauro per opera dell'ingegnere ferrarese Carlo Savonuzzi a cui oggi ne è intitolato un viale sito nella limitrofa frazione di Pontelagoscuro. "Una fotografia contiene in sé un solo tempo, il tempo della ripresa, dello scatto. Subito dopo l'istante della foto, il tempo è già passato. Sono andato quindi alla ricerca di un tempo trascorso della città di Ferrara, dalla guerra al cinema, creando nuove immagini in grado di dialogare con il presente.
Guardando e scavando in profondità ogni foto, scopriamo altre realtà come stratificazione del tempo. Bisogna solo riuscire a farlo e guardare con altri occhi dietro la nebbia, oltre i muri, dentro il buio della notte, oltre il tempo. Una fotografia contiene in sé un solo tempo, il tempo della ripresa, dello scatto. Subito dopo l'istante della foto, il tempo è già passato. Sono andato quindi alla ricerca di un tempo trascorso della città di Ferrara, dalla guerra al cinema, creando nuove immagini in grado di dialogare con il presente. Nelle foto ho cercato di recuperare al presente nel tempo passato, a volte tragico, a volte meno come nelle ricostruzioni filmiche. Nell'arco temporale che sottende le fotografie fuse insieme, ho cercato la quarta dimensione, cioè il tempo che le divide ma che anche le collega. Le immagini sono stare scelte privilegiando soprattutto luoghi esterni perché più facilmente visibili e riconoscibili da tutti, mantenendo uno sviluppo visivo orizzontale, perché la nostra visione naturale si sviluppa in orizzontale. Spero, proponendo queste nuove immagini come elaborazioni di più fotografie, che esse siano intese come 'immagini efficaci' capaci di andare oltre lo sguardo superficiale, siano cioè in grado di comunicare un fatto, un'emozione e che abbiano la forza di arrivare al cuore di chi le guarda" - afferma infine Magri.
«... L'anima vagabonda illumina questo mondo. Non c'è bellezza senza verità e rivelazione. Essa brilla e non si lascia toccare ...» (Rogier Nemier, Amour et noant, 1951)
Fotografie del servizio gentilmente concesse dall'autore Nella miniatura in alto: Carlo Magri, l'autore del libro Al centro: la copertina del volume Sotto in sequenza: le suggestive immagini create da Magri
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Innocence debutta a San Francisco
intervento di Ramón Jacques FREE
SAN FRANCISCO (USA) - War Memorial Opera House, 18 giugno 2024. Per il secondo anno consecutivo, il pubblico di San Francisco ha potuto apprezzare un'altro titolo operistico della compositrice finlandese Kaija Saariaho, morta all'età di settant'anni nel giugno 2023, curiosamente pochi giorni prima della rappresentazione della sua seconda opera Adriana Mater da parte della San Francisco Symphony Orchestra. Quest'estate l'Opera di San Francisco ha offerto la prima esecuzione americana dell'ultima opera in cinque atti della Saariaho, intitolata Innocence, la cui prima assoluta è avvenuta nell'estate del 2021 al festival di Aix-en- Provence in Francia. Per circa due ore di durata e senza interruzioni, l'opera della compositrice finlandese affronta un tema attuale, tragico, anche se nuovo per la scena operistica, quello dell’uso delle armi e della conseguente tragedia accaduta in una scuola
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Echi dal Territorio
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I percorsi di Bal'danza
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Si è conclusa la prima parte della programmazione concertistica 2023-2024 curata dall’Associazione culturale Bal’danza svoltasi tra le cornici più prestigiose della città di Ferrara, ove ad apertura della stagione precedente già dal febbraio 2023 è stato proposto l’appuntamento inaugurale del 19 con l’orchestra “La Toscanini Next” – in
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Opera dal Nord-Est
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Carmen vive, viva Carmen!
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Creato nel 1995, l’allestimento areniano di Carmen firmato da Franco Zeffirelli è ormai considerato un grande classico del festival lirico estivo eppure non è mai rimasto uguale a se stesso, se si escludono i magnifici costumi di Anna Anni. Difatti, nel corso di oltre trent’anni, lo spettacolo è stato modificato, aggiornato, ripensato, ridotto
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Opera dall Estero
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Partenope emigra a Parigi
servizio di Ramón Jacques FREE
SAN FRANCISCO (USA) - War Memorial Opera House, 19 giugno 2024. Partenope, opera lirica in tre atti di Georg Friedrich Händel su libretto italiano anonimo, adattata nel 1699 da Silvio Stampiglia, e la cui prima assoluta ebbe luogo al King's Theatre di Londra il 24 Febbraio 1730 - come molte delle opere di Händel - non è una delle opere più
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Opera dal Nord-Ovest
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Trittico omogeneizzato da Kratzer
servizio di Simone Tomei FREE
TORINO - La stagione lirica 2023/2024 del Teatro Regio chiude i battenti con un ulteriore omaggio a Giacomo Puccini mettendo in scena Il Trittico. Un’opera, anzi tre, nelle quali si snocciolano eventi e situazioni assai dissimili tra loro; una eterogeneità che spesso stimola la fantasia di molti registi alla ricerca di un filo conduttore che possa armonizzare
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Concorsi e Premi
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Premio al Trio Ndayambaje
FREE
ACIREALE (CT) - Il Trio composto da studenti del biennio jazz del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara si è aggiudicato il premio per la miglior composizione originale della competizione tra jazz band dei Conservatori di Musica e di Scuole Musicali di Alta Formazione (AFAM) di tutta Italia, Jaci&Jazz Academy Award organizzata; il concorso svoltosi
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Opera dal Nord-Est
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Torna il Barbiere dopo il diluvio
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA - Quando, nella nona scena del Barbiere di Siviglia, il Conte d’Almaviva si lamenta dell’improvviso temporale, affermando «... Poter del mondo! Che tempo indiavolato ...», Figaro replica, soave: «Tempo da innamorati!». Ed è con il pensiero rivolto all’ottimismo del factotum rossiniano che il pubblico attende la prima areniana stagionale
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Jazz Pop Rock Etno
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Settant'anni di Romagna mia
servizio di Attilia Tartagni FREE
CERVIA (RA) - Ravenna Festival, dopo “Casadei secondo a nessuno” del 2013, omaggia di nuovo lo “Strauss di Romagna” e la sua celeberrima Romagna mia, una canzone diventata, al di là delle intenzioni dell’autore che la pubblicò per un caso fortuito solo nel 1954, l’inno della Romagna, un canto di nostalgia universale, un sempreverde che si
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Echi dal Territorio
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Anita prima esecuzione assoluta
redatto da Athos Tromboni FREE
SPOLETO (PG) - Giunta quest’anno alla sua 78° edizione torna a Spoleto e nei principali teatri dell’Umbria la stagione del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli” di Spoleto che aprirà con la consueta kermesse musicale “Eine Kleine Musik 2024” al Teatro Caio Melisso (anteprima per gruppi organizzati: giovedì 22 agosto ore 20.30 - spettacoli
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Eventi
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Genova fa il Giro di Vite
servizio di Athos Tromboni FREE
GENOVA - «A conclusione di una Stagione lirico-sinfonica 2023/2024 che ha conseguito un enorme successo di pubblico e di critica – ha detto il sovrintendente Claudio Orazi nella conferenza stampa – il cartellone artistico 2024/2025 che oggi presentiamo si conferma ricco di ulteriori emozioni. Con il sostegno di decine di migliaia di spettatori,
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Ballo and Bello
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Riecco la Danza contemporanea
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Da settembre la danza contemporanea torna ad essere protagonista a Ferrara, entrando negli spazi verdi e nei palazzi storici della città. Tra fine settembre e novembre, il Festival di Danza Contemporanea 2024 inaugurerà la nuova stagione teatrale del Teatro Comunale di Ferrara, con due prime mondiali e una prima nazionale. La
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Eventi
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Piacenza ecco il cartellone
redatto da Athos Tromboni FREE
PIACENZA - La Stagione 2024/2025 del Teatro Municipale di Piacenza propone, da dicembre 2024 a giugno 2025, cinque titoli d’opera, sei concerti, cinque balletti, in attesa di presentare un significativo progetto verdiano programmato per l’autunno 2025. In memoria di Giuseppe Verdi sarà il Recital che vedrà protagonista il baritono Luca Salsi, il
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Opera dal Nord-Ovest
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Il Barbiere dei giovani
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - La stagione operistica del Teatro Carlo Felice di Genova chiude i battenti con l'attesa rappresentazione di Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini in una produzione datata 2005 del Teatro del Maggio Fiorentino. Non sono nuovo nella visione di questo allestimento scenico che vede la firma registica e dell’impianto scenico di Damiano
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Opera dal Nord-Est
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Il dittico delle Porte
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Si conclude con un dittico la stagione lirica del Teatro Verdi: in scena La Porta divisoria di Fiorenzo Carpi e Il Castello del Duca Barbablù di Béla Bartók. Di La Porta divisoria le notizie sono legate ai documenti conservati nell’Archivio del Piccolo Teatro di Milano, perché all’opera è legata la figura del triestino Giorgio
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Classica
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Simone Nicoletta clarinettista per Muti
servizio Attilia Tartagni FREE
RAVENNA - Come sempre prima dei concerti diretti dal M° Riccardo Muti l’atmosfera è di spasmodica attesa, mentre l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini è già tutta schierata sul palco a provare gli strumenti. L’incedere carismatico del direttore spezza quel tempo sospeso, scatenando l’applauso e l’abbraccio ideale del pubblico. Muti lo abbiamo
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Opera dal Nord-Est
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Doppia inaugurazione in Arena
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA - Negli anni Novanta, il celebre spot di un altrettanto famoso gelato affermava che «Du gust is megl che one», quindi dato che l’estate è alle porte e ci sono ben due cose da festeggiare (il riconoscimento della pratica del canto lirico italiano come Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO e il centenario della scomparsa di Giacomo Puccini),
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Opera dall Estero
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Béatrice et Bénédict secondo Michieletto
servizio di Ramón Jacques FREE
LIONE (Francia) - Il compositore Héctor Berlioz (1803-1869) è nato nella città di La Côte-Saint-André nella regione dell'Auvenia-Rodano, a circa 75 chilometri dalla città di Lione, quindi è praticamente da considerarsi un compositore di casa. Si tratta tuttavia di una coincidenza, poiché non esiste uno stretto rapporto tra le opere del compositore e
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Pagina Aperta
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La Chamber of Europe e sir Schiff
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Preceduto dall’interessante lezione-conferenza tenutasi presso la sala del Ridotto del Teatro a cura del musicologo Giorgio Pestelli in presenza del Direttore artistico di Ferrara Musica Renzo Restagno che ne ha introdotto il programma e le caratteristiche storiografiche del concerto nel pomeriggio antecedente, il penultimo appuntamento della
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Jazz Pop Rock Etno
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Cartoline dal Sud degli Ánema
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - La ricchissima programmazione invernale di Ferrara Musica nell’ambito dei concerti cameristici della domenica mattina attraverso l’organizzazione artistica di Dario Favretti presso la sala del Ridotto del Teatro Comunale “Claudio Abbado” ha visto nello svolgimento della sola prima parte, dal 15 ottobre al 17 dicembre 2023 ben dodici
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Eventi
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Ferrara Musica il nuovo cartellone
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il direttore artistico Enzo Restagno, il direttore organizzativo Dario Favretti, con il concerto conclusivo del giovanissimo pianista Marco Merola (Fryderyk Chopin, Ballata n.2 in Fa maggiore op.28), hanno presentato alla stampa e al numeroso pubblico invitato, la stagione 2024-2025 di Ferrara Musica che terrà i propri concerti nel Teatro
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Jazz Pop Rock Etno
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Tutte le Direzioni in Summertime
redatto da Athos Tromboni FREE
COMACCHIO (FE) - Prende il via nella cittadina lagunare la stagione estiva del Gruppo dei 10: nove concerti, tre suggestive location, alcune novità e grandi ritorni, dal sax di Lou Marini alla poesia di Corrado Govoni, passando per Mimmo Locasciulli, Frank Sinatra, Sugarpie and the Candymen e tanti altri. A partire da venerdì 7 giugno 2024.
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Prosa
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Prosa ecco la Stagione
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Partecipata conferenza stampa oggi per la presentazione della Stagione di Prosa 2024/2025 del Teatro Comunale "Claudio Abbado": erano presenti e sono intervenuti l’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, Michele Placido, presidente della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Moni Ovadia
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Opera dal Nord-Ovest
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Il Corsaro piace
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - Prosegue con successo e volge al termine la stagione lirica del Teatro Carlo Felice di Genova: nel penultimo appuntamento con il suo pubblico mette in scena il melodramma verdiano in tre atti Il Corsaro su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dall’omonimo poema “The Corsair” di Lord Byron. La sua prima rappresentazione fu
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Opera dal Centro-Nord
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L'Isola disabitata del Conservatorio Frescobaldi
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Dopo Ecce cor meum, spettacolare omaggio in versione orchestrale all’immortale musica dei Beatles, prosegue la ricca programmazione del Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara nell’ambito della Stagione Opera/Balletto 2023-24 con in scena il penultimo appuntamento dei dodici previsti, L’isola disabitata di Franz Joseph Haydn
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Vocale
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La Divina Giustizia canta il monito
sevizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - Entrando nella Basilica di San Giovanni Evangelista si resta colpiti dalla sobrietà e insieme solennità delle architetture. La chiesa fu eretta dall’imperatrice Galla Placidia negli anni successivi al 424 dopo Cristo, per sciogliere un voto espresso durante una rovinosa burrasca in mare in cui era incappata al ritorno da Costantinopoli: se fosse
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Operetta and Musical
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The Sound of Music a Houston
servizio di Ramón Jacques FREE
HOUSTON ,Texas (USA) - Wortham Theater Center. Tradizionalmente pochissimi teatri d'opera americani sono stati interessati a programmare Musical come parte integrante delle loro stagioni. C'è una linea molto labile che divide questo genere, il Musical, e l'opera lirica, che nella sostanza sono simili in quanto entrambi richiedono cantanti
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Classica
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Mozart, Schubert e Muti un trionfo
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - E così l'11 maggio dentro un Palazzo De Andrè stipato di pubblico all'inverosimile (3500 posti a sedere la capienza dichiarata) è iniziata la trentacinquesima edizione del Ravenna Festival, quest'anno sulle corde d'una frase biblica, E fu sera e fu mattina..., sottotitolo della manifestazione mutuato dal più celebre "leitmotiv" della
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Vocale
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Die Walküre secondo Luisi
servizio di Ramón Jacques FREE
DALLAS (Texas, USA) - Il 5 maggio 2024 Con Die Walküre WWV 86B è proseguito il ciclo dell' Anello del Nibelungo di Richard Wagner, che la Dallas Symphony Orchestra quest’anno sta portando avanti, ciclo che si interromperà e riprenderà nel mese di ottobre di questo stesso anno. Wagner ha composto la musica per Die Walküre tra il 1854 e il 1856, secondo
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Personaggi
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A Felicia Bongiovanni il Premio Callas
servizio di Silvia Iacono FREE
PALERMO - L’attività artistica del soprano Felicia Bongiovanni prosegue dopo aver ricevuto il Callas Tribute Prize. Il 5 maggio 2024, presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, in occasione del primo concerto per il Gubileo rosaliano a Palermo, che celebra i quattrocento anni dal ritrovamento delle reliquie di Santa Rosalia, patrona amata
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Vocale
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Das Rehingold ha aperto il Ring
servizio di Ramón Jacques FREE
DALLAS (Texas, USA) - Fondata nel 1900, e con tante storie da raccontare, poiché da qui sono passati i migliori direttori d'orchestra, strumentisti e solisti, la Dallas Symphony Orchestra occupa senza dubbio un posto di rilievo tra le più prestigiose ed importanti orchestre americane. Ora ha intrapreso un programma ambizioso, impegnativo, ma di grande
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