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Il Teatro Verdi di Trieste ha inaugurato la stagione lirica con due titoli faraonici uno dopo l'altro |
Turandot e Aida un'apertura kolossal |
servizio di Rossana Poletti |
Pubblicato il 15 Dicembre 2019 |
TRIESTE - Teatro Verdi. E' stata una straordinaria doppia apertura della stagione lirica al Verdi di Trieste, quella che ha visto in scena in alternaza la Turandot di Giacomo Puccini e l'Aida di Giuseppe Verdi. Un teatro, che non ha grandi spazi e tecnologie sul palcoscenico, ha dovuto operare su una scena in gran parte comune per i due allestimenti, con due organici artistici invece ben divisi. Crediamo che l'esperimento sia riuscito, anche se come sempre c'è stato qualche detrattore per le scene, necessariamente ridotte alla sintesi e nel segno della lineare modernità. Ma andiamo per ordine.
Turandot Ad essere in scena per prima per la stagione degli abbonati è stata la Turandot di Giacomo Puccini, diretta da Nikša Bareza, che ha risuonato del fragore della morte, roboante, incombente, nefasta e ineluttabile, per scendere poi nella lievità delle melodie liriche dell’amore. E’ stata un’interpretazione con un’impronta personale forte, d'altronde il maestro concertatore e direttore è un ammiratore appassionato dell’opera di Puccini: «Dedichiamo una grandissima cura alla direzione di questo capolavoro – ha dichiarato nelle sue note musicali - per rivelarne appieno l’eccezionale struttura architettonica e l’intelligente drammaturgia nel perfetto dipanarsi dei tempi musicali. Questa messa in scena debutta nel giorno dell’anniversario della morte del Maestro, avvenuta proprio il 29 novembre di 95 anni fa, desidero sia un sentito omaggio a Giacomo Puccini non sempre capito in tutta la sua grandezza e qualità di compositore.» Bareza ha messo a fuoco infatti le tante sfumature dell’opera, la delicatezza dell’amore di Liù, che sprigiona una potente forza capace di un sacrificio mortale, l’amore potente, irreversibile, assoluto ed inarrestabile di Calaf, ai confini della stolidità, l’algida crudeltà di Turandot, il suo odio per gli uomini, il gelo del suo cuore, ma anche la volubilità del popolo, i suoi sentimenti contrastanti, più compiutamente e coloritamente espressi dalle tre maschere di Ping, Pang e Pong. “O scappi, o il funeral per te s’appressa!” gridano i tre a Calaf, invitandolo a non sfidare la sorte di quella Principessa, che già i giovinetti (il coro di Voci bianche diretto da Cristina Semeraro) avevano descritto con le parole “là sui monti dell’Est la cicogna cantò. Ma l’april non rifiorì, ma la neve non sgelò”. I tre ministri portavano in faccia un trucco che raccontava della tradizione delle antiche maschere cinesi, le quali raffiguravano la paura degli uomini nei confronti della natura, degli spiriti maligni e il bisogno di rivolgersi agli Dei per essere protetti. I colori carichi di quelle maschere mostravano tutti gli aspetti, dalla compassione per il giovane scellerato fino alla crudeltà nell’invocarne la morte; figure il cui grottesco e sadico comportamento si tramuta in struggente nostalgia nel terzetto, in cui raccontano del loro macabro operato, con la musica che sottolinea le note orientaleggianti e che muta nell’irrequietezza melodica, che contraddistingue tutto il lavoro pucciniano, quando ricordano la bellezza delle loro case lasciate, il laghetto blu cinto di bambù, le foreste e i giardini.

Costumi sontuosi e sfavillanti vestivano la principessa e l’addolorato imperatore, impossibilitato a por fine alla carneficina della figlia, segnando il distacco da un mondo di straccioni spaventati, il popolo interpretato dal Coro del Verdi, grande protagonista dell’opera. Calaf indovina i tre enigmi della principessa; è scampato alla morte, che tutti credevano ormai inevitabile. Ne pone uno nuovo, lui sfida ancora la sorte, che cos’ha in mente? Sa che non avrà l’amore di lei se non romperà il gelo che avvolge il suo cuore, se non sconfiggerà il ricordo di quella antenata violentata e uccisa. E’ il motivo che fa risuonare da lontano nel terzo atto il “nessun dorma”, le guardie devono scovare il nome di quel giovane, chi non risponderà verrà ucciso. E Amadi Lagha, il Calaf in scena a Trieste, intonava quindi l’aria più famosa di tutta l’opera. Fin qui la sua prestazione era stata ottima, la sua voce limpida, la dizione perfetta, cosa rara di questi tempi. La potenza della sua voce è stata notevole, capace di superare il volume altrettanto potente dell’Orchestra del Verdi, che si è presentata in gran forma. Era attesa la sua prova, il pubblico tratteneva il respiro. Lagha non ha sbagliato, eseguendo la melodia con la pienezza e le qualità tecniche sin qui dimostrate e gli spettatori lo hanno ringraziato con un lungo e caloroso applauso. Ma un’altra prova importante era in arrivo alla fine dell’opera, “Tu che di gel sei cinta”, l’atto d’amore e il sacrificio mortale di Liù; il soprano Desirée Rancatore aveva avuto un esordio nel primo atto un po’ incerto, forse emozione per il debutto nel ruolo, il suo “Signore, ascolta” aveva lasciato qualche dubbio nell’uditorio; nel finale Liù muore e l'interprete, dando prova della sua abilità, ha felicemente contribuito al finale “mozzato” dalla morte del compositore, che lascia spazio ad ognuno di noi di concludere a piacimento la macabra favola di Carlo Gozzi. L’imponente Turandot di Kristina Kolar è stata altrettanto poderosa nella voce quanto forte negli acuti, capace di tratteggiare questo personaggio inquietante in modo mirabile. Salendo le scale che la portavano a sovrastare la scena con l’altezzosità che le compete, ha cantato con altrettanta maestosità. Sopra di lei vegliava disperato il padre, l’imperatore di Max Renè Cosotti, che forte della sua esperienza artistica, ha impresso al personaggio la giusta teatralità. Ottime le tre maschere: Andrea Zanetti (Ping), Saverio Pugliese (Pang) e Motoharu Takei (Pong), capaci della flessibilità imposta dai ruoli. E ancora Andrea Comelli nei panni di Timur, padre di Calef, e Giuliano Pelizon (un mandarino). Balletto e comparse affiancavano Anna Katarzyna Ir (prima ancella), Elena Boscarol (seconda ancella) e Roberto Miani (principe di Persia). Lo spettacolo ha visto la partecipazione del Coro e del Corpo di Ballo dell’Odessa National Academic Theater of Opera and Ballet. La regia di Katia Ricciarelli e Davide Garattini Raimondi è stata piuttosto lineare. Le scene di Paolo Vitale contribuivano ad una messinscena che doveva premiare piuttosto i personaggi a tinte forti. Le alte gabbie bianche e mobili, sono state efficaci nel mettere in evidenza i vari momenti della rappresentazione, senza porre in ombra alcun aspetto, senza aggiungere al già tanto.
Aida Due giorni dopo debuttava al Lirico triestino un’altra grande opera, l’Aida di Giuseppe Verdi. Fuori abbonamento, ha visto finalmente in platea tanti spettatori stranieri, austriaci e sloveni, ma non solo. E’ il segno che, volendo e insistendo nel tempo, la cultura, e quella musicale in particolare, è ancora un importante biglietto da visita della città, un motore capace di portare all’estero l’immagine di Trieste. D’altronde, si sa, il melodramma italiano piace e anche tanto. Veniamo quindi all’allestimento che ha visto la direzione musicale del maestro Fabrizio Maria Carminati. Il grande fondale argenteo dal quale si calava un grande piano inclinato, svelava un fondale di immagini con cieli turbolenti, maschere funerarie egizie e nel finale le piramidi di Giza, quando si chiude la tomba su Aida e Radames, uniti per sempre nella morte. I punti di forza dell’allestimenti sono stati tanti: una buona direzione musicale con un’Orchestra che, come sempre, si propone con la qualità del grande teatro lirico; un cast di cantanti e coro complessivamente ottimo; la scena, come detto, essenziale ma capace di calare lo spettatore nel mondo del conflitto tra egizi ed etiopi. Non siamo all’Arena di Verona, non ci sono spazi per muovere le masse del Coro che vestono abiti colorati, come li immaginiamo dai geroglifici, che le tombe faraoniche ci hanno tramandato. La regia di Katia Ricciarelli e Davide Garattini Raimondi si è proposta pertanto senza particolari complessità. Il piano reclinato che si apriva, facendo apparire la “nobiltà”, il popolo sotto che assisteva ai fatti pubblici, gli incontri dei due innamorati, la presenza incombente della rivale Amneris. Le sei trombe egizie, con il corpo piuttosto lungo e un tipico suono acuto, si svelavano da due palchi ai lati del palcoscenico. Ha detto la Ricciarelli “non abbiamo le 200 trombe del Metropolitan, siamo fieri delle nostre sei”, che sono poi quelle, non una di più non una di meno, previste dalla partitura di Verdi. All’ultimo momento Svetlana Kasyan, il soprano dalla voce potentissima, ha sostituito nel ruolo eponimo la collega Litvinova, prevista in cartellone. E’ un ruolo che ha già sostenuto all’Arena di Verona, con Daniel Oren; la faccia dipinta di rosso, ma non è indiana, indicava la sua appartenenza alla “razza etiopie”. Sin dal “Ritorna vincitor!” del primo atto sfoderava la sua poderosità, per concludere con la stupenda melodia di “O, terra addio”. La rivale Amneris di Anastasia Boldyreva, si è rivelata un mezzosoprano dotato di un bel timbro, ma anche di una fisicità che simula meravigliosamente l’altezzosa personalità della principessa egizia: la Boldyreva era fasciata in uno splendido vestito scuro tempestato di pietre brillanti.

Avevamo sentito Gianluca Terranova nel 2014 in Un ballo in maschera di Verdi con un’ottima interpretazione di Riccardo; questa volta si cimentava nel ruolo di Radames, che si è rivelato non essergli troppo congeniale; bella voce la sua, corposa nelle parti centrali, troppo debole negli acuti, che lo mettevano in evidente difficoltà sin dalla “Celeste Aida” del primo atto. L’Amonasro del baritono Andrea Borghini è stato semplicemente perfetto, come ancora Cristian Saitta (Ramfis), Fulvio Valenti (il Re), Blagoj Nakoski (un messaggero) e Rinako Hara (una sacerdotessa). Scontato il successo di pubblico.
Crediti fotografici: Ufficio stampa Teatro Verdi di Trieste Nella miniatura in alto: il soprano Katia Ricciarelli, qui in veste di regista Sotto: Scene da Turandot e Aida
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Rigoletto adesso č un clown
intervento di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (Usa), Dorothy Chandler Pavilion 12 giugno 2025 - È impossibile essere amanti della musica e rimanere indifferenti al piacere di ascoltare le note di Rigoletto dal vivo in un teatro. Sebbene non sia trascorso molto tempo dalla sua ultima rappresentazione al Dorothy Chandler Pavillion, sede della compagnia di Los Angeles "LA Opera" (l'ultimo Rigoletto andò in scena nel 2018), non si tratta di un titolo rappresentato con frequenza in questo luogo. Le uniche altre produzioni degne di nota sono state quelle delle stagioni 1993, 2000 e 2010. Quest’opera in tre atti, con musica di Giuseppe Verdi (1813-1901) e libretto di Francesco Maria Piave, è tratta da "Le roi s’amuse" di Victor Hugo. Considerata uno dei primi capolavori del periodo centrale del compositore, Rigoletto si scontrò con la censura austriaca che controllava i teatri dell’Italia settentrionale al momento della sua prima rappresentazione alla Fenice di Venezia dove ebbe la sua prima assoluta l’11 marzo 1851. Ironia della sorte, le ragioni della sua censura
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BOGOTÁ (Colombia), Teatro Mayor Julio Mario Santo Domingo - L’Incoronazione di Poppea (SV 308) è l’ultima composizione operistica di Claudio Monteverdi (1567–1643), autore italiano a cui si attribuisce il merito di aver contribuito alla nascita dell’opera lirica. La sua lunga carriera, che lo vide impegnato come direttore di coro (fu maestro di cappella
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Tannhäuser torna a Houston
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Der junge Lord ovvero l'antitesi
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FIRENZE - In occasione dell'87° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, abbiamo avuto l'opportunità di immergerci nell'intrigante universo di Der junge Lord, un'opera in due atti che porta la firma di Hans Werner Henze. Composta su libretto di Ingeborg Bachmann, liberamente ispirato alla novella di Wilhelm Hauff Der Affe als Mensch ("La scimmia come
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Eventi
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Festival Puccini 2025 e... 2026
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TORRE DEL LAGO (LU) - Nel rinnovato e suggestivo giardino della Villa Puccini sulle rive del Lago di Massaciuccoli, accolti da Patrizia Mavilla, direttrice della Fondazione "Simonetta Puccini", si è tenuta la presentazione del 71° Festival Puccini che inaugurerà la stagione il 18 luglio 2025 con Tosca, per concludersi il 6 settembre con Manon Lescaut.
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Carmen delle parole e delle note
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GENOVA – Con Carmen di Georges Bizet, l’Opera Carlo Felice di Genova ha proseguito la sua Stagione Lirica 2024-2025 mandando in scena l’ottavo titolo in cartellone. Opéra-comique in quattro atti, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy tratto dalla novella di Prosper Mérimée, Carmen è tra i titoli più celebri e popolari dell’intero repertorio
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Giulio Cesare a Berkeley
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BERKELEY (California, USA), Zellerbach Hall - Nel corso della tournée annuale negli Stati Uniti dell’ensemble inglese The English Concert, è stata eseguita con grande successo l’opera seria in tre atti Giulio Cesare in Egitto, HWV 17 di George Friedrich Händel (1685-1759). La rappresentazione si inserisce nel prestigioso ciclo Cal Performances di danza,
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Vocale
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La Veneziani e la Messa K.427
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il settantesimo anniversario dell'Accademia Corale "Vittore Veneziani" si è celebrato in queste settimane con diverse iniziative che hanno coinvolto la corale stessa e, naturalmente, la città. E in tutte le circostanze la città (artisti locali, istituzioni e pubblico) ha manifestato la propria simpatia verso "la Veneziani" come viene chiamata
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Giselle around Le Villi
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LUCCA - Sabato 17 maggio 2025, il Teatro del Giglio ha chiuso la sua stagione lirica con la prima nazionale di Giselle around Le Villi, un evento che ha trasceso la semplice rappresentazione per divenire un'operazione artistica di profonda risonanza. Non un mero spettacolo, ma una narrazione avvincente che ha saputo intessere due capolavori apparentemente
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Enkbath grande Rigoletto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. E’ stato un Rigoletto come non lo si vedeva da anni, quello andato in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Un cast eccezionale ha animato il palcoscenico del debutto. Daniel Oren ha diretto l’Orchestra del Verdi con straordinaria maestria, attento a tutte le sfumature della splendida musica del
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Classica
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Zangiev/Gadijev accoppiata vincente
servizio di Nicola Barsanti FREE
FIRENZE - Due opere monumentali della musica russa, lontane nel linguaggio ma accomunate da una tensione emotiva profonda, si incontrano in un’unica serata: il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 di Sergej Prokof’ev e la Sesta sinfonia di Pëtr Il’ič Tchaikovsky, la celebre Patetica. Da un lato, un’esplosione di energia, una scrittura virtuosistica al
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Classica
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Ferrara Musica nuova Stagione
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Presentata la Stagione 2025/2026 di Ferrara Musica: sono quattordici gli appuntamenti con le migliori orchestre italiane e internazionali, guidate da grandi direttori, tra i quali spiccano il nome di Sir Antonio Pappano sul podio della Chamber Orchestra of Europe e quello di Michele Mariotti alla guida della Filarmonica della
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Nuove Musiche
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Torna miXXer
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FERRARA - Il Festival miXXer, ideato e organizzato dal Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara, giunge alla XVIII edizione e avrà luogo il 15, 16 e 17 maggio 2025 presso Palazzo Naselli Crispi, Ridotto del Teatro Comunale, giardino di Palazzo Giulio D’Este, Torrione Jazz Club, Pinacoteca Nazionale di Ferrara e loggiato di Palazzo dei
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Eventi
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Il nuovo cartellone del Regio
redatto da Simone Tomei FREE
TORINO - Il Teatro Regio di Torino si prepara a inaugurare una stagione 2025/2026 ricca di appuntamenti imperdibili, all'insegna di un rinnovato slancio artistico e culturale. Dieci titoli operistici, che spaziano dalle vette del repertorio classico a gemme preziose del Novecento, quattro nuove produzioni che promettono di lasciare
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Opera dal Centro-Nord
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Un Falstaff maturo e autoritario
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LIVORNO - Con Falstaff, ultimo capolavoro di Giuseppe Verdi, si è conclusa la stagione lirica 2024-25 del Teatro Goldoni, regalando ai livornesi un ritorno atteso da più di un secolo. L’opera, infatti, era stata rappresentata nella città toscana soltanto una volta in oltre cento anni. La messinscena è frutto di una prestigiosa collaborazione
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Echi dal Territorio
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Vivaldi e il mandolino
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FERRARA - La programmazione invernale 2024/primaverile 2025 di “Ferrara Musica al Ridotto” - Giovani interpreti e rare occasioni d’ascolto attraverso l’organizzazione artistica di Dario Favretti autore anche delle varie ed esaustive note di sala allegate a ogni concerto della domenica mattina presso la sala Stemma del Teatro Comunale “Claudio
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Echi dal Territorio
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Garcia e i cantanti del Frescobaldi
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Voluto dalla direttrice del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi", Annamaria Maggese, e realizzato dai docenti Alessandro Patalini, Marina De Liso, Manolo Da Rold, Monica Benvenuti e Susanna Guerrini, si è svolto ieri nel Ridotto del Teatro Comunale "Claudio Abbado" un concerto sotto il titolo “Manuel Garcia 1775-2025, due secoli e mezzo
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Opera dall Estero
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Ainadamar a Los Angeles
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA), Dorothy Chandler Pavilion - Ainadamar, opera prima in tre atti e tre scene composta dal compositore argentino Osvaldo Golijov (nato nel 1960), è uno dei titoli in programma nella stagione in corso della Los Angeles Opera che si concluderà a giugno con una produzione di Rigoletto e i recital del tenore Joshua Guerrero
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Parla Leone Magiera
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Quasi duecento giovani cantanti lirici provenienti da tutto il mondo stanno partecipando, in più giorni, alle audizioni presso il Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara per le nuove produzioni liriche rossiniane di La Cenerentola e Il barbiere di Siviglia, in programma nelle prossime stagioni d'Opera del teatro ferrarese. Vogliono mettere
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Cosė fan tutte alti e bassi
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LOS ANGELES CA, USA, Dorothy Chandler Pavilion - Le nuove e più dinamiche programmazioni dei teatri americani, che si concentrano sulla messa in scena di opere contemporanee, prevalentemente di compositori americani e di alcuni stranieri (il prossimo titolo in programma sarà Ainadamar del compositore argentino Osvaldo Golijov - 1960), nonché di
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Classica
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Saccon Génot ritorno a Ferrara
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Pubblico come sempre numeroso nel salone d'onore del Circolo Negozianti in Palazzo Roverella, ieri, vigilia di Pasqua, per il secondo concerto cameristico promosso dal Comitato per i Grandi Maestri fondato e diretto da Gianluca La Villa. Dopo i saluti del presidente del sodalizio, Paolo Orsatti, sono entrati i due cameristi già conosciuti e
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Opera dal Nord-Ovest
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Danae di rara opulenza
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - In un panorama operistico spesso dominato da titoli consolidati, emerge con prepotente originalità la produzione di Die Liebe der Danae, Op. 83 di Richard Strauss al Teatro Carlo Felice di Genova. Quest'opera, lungi dall'essere un mero reperto archeologico, si rivela un'esplorazione complessa e affascinante delle dicotomie umane, incastonata
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Opera dal Nord-Ovest
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Dama scolpita dalla luce
servizio di Simone Tomei FREE
TORINO - Il Teatro Regio ha riportato in scena La dama di picche di Pëtr Il'ič Chajkovskij, in una nuova coproduzione con la Deutsche Oper di Berlino. L'opera si è rivelata un'autentica descente aux enfers, un'immersione nelle zone più oscure e tormentate dell'animo umano. L'allestimento, ideato da Graham Vick e portato a termine con
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Nuove Musiche
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Conti Cavuoto Santini il trio
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Ferrara Musica al Ridotto è una rassegna "parallela" e si affianca alla programmazione maggiore di quella Ferrara Musica fondata da Claudio Abbado nel 1989. La rassegna maggiore ha il pregio di proporre i grandi interpreti (solisti, direttori, orchestre) in un cartellone che mira alto; la rassegna "parallela" si assume invece il compito di valorizzare
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Personaggi
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Ferrara e Vivaldi connubio in musica
redatto da Edoardo Farina FREE
È il quarto anno consecutivo che il maestro Federico Maria Sardelli è presente nel cartellone musicale del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Questa volta ha proposto al pubblico estense una Serenata a tre che è praticamente una pagina dimenticata del catalogo del "Prete Rosso". Sardelli è direttore d'orchestra, compositore,
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Vocale
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Serenata d'amore torna a cantare
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - La prima esecuzione assoluta in tempi moderni di una pagina musicale molto bella di Antonio Vivaldi, la Serenata a tre RV 690, ha richiamato nel Teatro Comunale "Claudio Abbado" un buon numero di spettatori ed estimatori della musica del "prete rosso", tanto da registrare praticamente il tutto esaurito. Ancora una volta il majeuta è
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Classica
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Il ritorno dei Cardelli
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il ritorno dei Cardelli. Sembra quasi il titolo di una saga, e tale parrebbe se si considerasse la regolarità con cui da un paio di lustri i recital solististici di Matteo (pianoforte) o di Giacomo (violoncello), nonché i concerti in Duo, fanno registrare una loro presenza nelle rassegne cameristiche di Ferrara. Stavolta, per gli appuntamenti dei
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