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Conclusa la stagione del Teatro Verdi di Trieste con le opere di Leoncavallo e Respighi |
Pagliacci e Al Mulino dittico interessante |
servizio di Rossana Poletti |
Pubblicato il 11 Giugno 2022 |
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Un dittico interessante quello proposto dal Teatro Verdi di Trieste, ultima rappresentazione della stagione, con i Pagliacci di Ruggiero Leoncavallo e Al mulino di Ottorino Respighi, quest’ultima un’incompiuta del maestro, che completata si presenta quindi in prima esecuzione mondiale. I Pagliacci mancavano da quasi vent’anni al lirico triestino; studiosi del settore affermano che storicamente l’opera non piacque mai molto al pubblico locale, che spesso ne contestò la validità, frequentemente critico col verismo musicale. Non così è accaduto a questa prima molto apprezzata e applaudita, anche nel corso dell’esecuzione. La brillante regia di Victor Garcia Sierra riempie la scena di popolo festante all’arrivo della compagnia di attori, un teatro nel teatro; vestiti di bianco in una scena di mille colori e luci, quella realizzata da Paolo Vitale, che la allestisce con luminarie e scritte moderne in un contesto di festa del paese, con carretti e piccole finte mongolfiere, con donne barbute e trampolieri, con immagini di scena e locandine sparse su tante quintature e sul fondo una grande ruota da Lunapark, al centro un rialzo che diventerà il palco della rappresentazione. Adulti e bambini in coro, quello del Verdi diretto da Paolo Longo e “I Piccoli cantori della città di Trieste” di Cristina Semeraro. Tutto parte dal prologo che annuncia cosa accadrà, il personaggio che l’interpreta, sarà poi Tonio/Taddeo, l’ottimo baritono Devid Cecconi, mette i puntini sulle i: «... l’autore ha cercato invece pingervi uno squarcio di vita. Egli ha per massima sol che l’artista è un uom e che per gli uomini scrivere ei deve. Ed al vero ispiravasi.» Il vero è un fatto accaduto in Calabria dove Leoncavallo visse per un periodo. L’incipit è ben piantato in quello che sarà il successo dell’opera. Cecconi lo racconta talmente bene da riscuotere da subito un caloroso e lungo applauso. Anche il tenore Amadi Lagha, che interpreta Canio/Pagliaccio, si destreggia perfettamente nella sua parte. Esegue la famosa aria “Vesti la giubba” con grande realismo, riempiendo le note di umanità profonda, come nelle intenzioni dell’autore, nella quale si evince la sofferenza dell’uomo che sulla scena dovrà recitare il dramma che sta vivendo nella vita vera.
Il soprano Valeria Sepe, nei panni di Nedda/Colombina, è straordinaria nella gestualità del personaggio, dotata di voce potente e flessuosa, difetta soltanto nel fraseggio. L’orchestra è diretta da Valerio Galli, appassionato amante di Ruggiero Leoncavallo e dei Pagliacci, che scorge in Trieste la libertà del mare, della sua Viareggio, terra di compositori veristi; ricorda come Leoncavallo ammirasse Wagner, del quale il coro del primo atto contiene alcuni echi. Un’opera difficile, contrariamente a quanto si pensa, con variazioni e cambi improvvisi. Balgoj Nacoski (Peppe/Arlecchino) e Min Kim (Silvio) completano il quadro dei protagonisti principali ai quali si affiancano Damiano Locatelli e Francesco Paccorini nella parte di due contadini. Dopo il femminicidio di Nedda e l'omicidio di Silvio, quasi Leoncavallo vivesse l’oggi, un lungo intervallo permette un drastico cambio delle scene per la rappresentazione di Al mulino di Ottorino Respighi, con il quale ci si cala invece in quella profonda greve realtà russa, che ancor più oggi ci sconvolge per la guerra che stiamo vivendo. Questa è stata la seconda opera del compositore bolognese, che in Russia visse un breve periodo, venendo in contatto con l’animo di quel popolo, troppo spesso piegato al potere, fosse quello dello zar o di qualsiasi altro dittatore che arrivò dopo. Paolo Rosato ha messo mano alla orchestrazione della parte incompiuta dall’autore, un quarto dell’opera: «Rimasi il più possibile vicino al pensiero musicale di Respighi - ha dichiarato - egli si muove con grande libertà e fantasia… non voglio dire che il timbro sia estraneo alla descrizione delle emozioni, delle situazioni drammatiche, ma che probabilmente non c’è correlazione fissa tra gli elementi dei due campi. Lo stesso avviene per i leitmotiv ricorrenti, che assumono veste orchestrale sempre diversa.»
Altra responsabilità nel debutto di un’opera è stata quella del regista, Daniele Piscopo, che ha “scelto la via dell’impressionismo, dove attraverso i contrasti di luci e ombre viene rappresentato lo stato d’animo dei diversi personaggi: «Mai avrei pensato di dover raccontare una storia che potesse ripresentarsi oggi, ciò che sembrava lontano nel tempo è divenuto paradossalmente vicino. All’orizzonte ci sono la guerra e i suoi orrori, non si può non fare i conti con questo.» Il libretto dell’opera lo fa con forza, in quel mulino la donna Aniuska arriverà ad un epilogo disarmante. Ucciderà, aprendo con forza l’acqua del ruscello che va al mulino, i persecutori e l’amato Sergio, per non permettere a costoro di perseguitarlo ancora. L’acqua simbolo di purificazione, diventa simbolo di morte. Il suo innamorato si è ribellato ai soprusi degli uomini dello zar, la ragazza è maltrattata dal padre Anatolio e da Nicola, che innamorato non è ricambiato e consegnerà così Sergio ai suoi aguzzini. L’orchestra, diretta da Fabrizio Da Ros, sfodera toni possenti e minacciosi. La musica è tetra, trasporta lo spettatore in un mondo di angoscia e terrore, un tempo lungo nel quale poco avviene se non il dipanarsi dell’orrore a cui è sottoposta la donna. Il finale è dirompente e in qualche modo disarmante. I protagonisti Afag Abbasova-Budagova (Aniuska) e Zi Zhao Guo (Sergio) sono tutti convincenti nei loro ruoli drammatici, a cui si aggiunge il tratto subdolo di Domenico Balzani (Nicola). Altrettanto efficaci i coprotagonisti in scena: Cristian Saitta (Pope), Min Kim (Anatolio), Anna Evtekhova (Maria), Blagoj Nacoski (ufficiale), Francesco Cortese (Solo) e Giuliano Pelizon (soldato). Un Respighi inedito, su cui valeva la pena soffermarsi. Funzione dei teatri è anche di non abituare il pubblico a seguire sempre gli stessi e sempre meno titoli. Una diminutio culturale a cui non vogliamo abituarci.
Crediti fotografici: Fabio Parenzan per il Teatro Verdi di Trieste Nella miniatura in alto: il tenore Amadi Lagha (Canio) Al centro: panoramica di Fabio Parenzan sull'allestimento triestino di Pagliacci; e, in sequenza, il baritono Devid Cecconi (Tonio) e Valeria Sepe (Nedda); ancora Valeria Sepe con Amadi Lagha Sotto: altra panoramica di Fabio Parenzan su Al Mulino; i saluti del cast di Al Mulino al termine della rappresentazione
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Orlando nelle trame di Alcina
intervento di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Ottima messa in scena nel Teatro "Claudio Abbado" dell' Orlando Furioso di Antonio Vivaldi nella edizione critica curata da Federico Maria Sardelli e Alessandro Borin. Il maestro Sardelli era anche sul podio della brava Orchestra Barocca Accademia dello Spirito Santo di Ferrara. Quindi tre atti, così come Vivaldi ideò per la premiere al Teatro Sant'Angelo di Venezia nell'autunno del 1727. Ottima messa in scena, oltre che per la comprovata efficacia di Sardelli nell'esecuzione del repertorio barocco, soprattutto per la visionaria regia di Marco Bellussi, coadiuvato da Fabio Massimo Iaquone (ideazione e regia video), Matteo Paoletti Franzato (scene), Elisa Cobello (costumi) e Marco Cazzola (luci). La visionaria regia ci trasporta nel poema ariostesco (o quantomeno in ciò che del poema dell'Ariosto utilizzò a suo tempo il librettista Grazio Braccioli) dove tutto è fantascientifico
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Echi dal Territorio
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Xtra per tre
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Si chiama "Xtra" - un nome avveniristico - ma sarà fatta di musica da grande repertorio cameristico. È la nuova rassegna di Ferrara Musica, ideata per dare una ribalta a formazioni e musicisti solisti di grande talento. Ad illustrare il programma sono intervenuti l'assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, il curatore
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Opera dal Centro-Nord
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Quel Don Pasquale sempre fresco
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - Quello che è stato ritorna dicevano sempre i nostri vecchi. Ed è proprio così: in un momento non facile per il Teatro del Maggio, l’idea di rispolverare una vecchia produzione di Don Pasquale di Gaetano Donizetti si è rivelata una scelta molto azzeccata che ha riportato indietro nel tempo i più veterani melomani. La riproposizione dello spettacolo
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Opera dal Nord-Ovest
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Beatrice di Tenda da visibilio
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Procede con scelte azzeccate e particolarmente ricercate la stagione operistica del Teatro Carlo Felice di Genova con un altro capolavoro belliniano, Beatrice di Tenda. Sono già due stagioni che le opere del catanese compaiono nel cartellone del teatro genovese: nel 2021 Bianca e Fernando – secondo l’edizione riservata proprio al teatro ligure
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore quasi disastro
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Il trovatore di Giuseppe Verdi chiude la stagione lirica 2023/2024 del Teatro del Giglio di Lucca. Si tratta di una coproduzione che vede come attori - oltre l’Istituzione lucchese - la Fondazione Teatri di Piacenza, la Fondazione Teatro Comunale di Modena, la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona.
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Vi presentiamo La Bohčme
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VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Opera dal Nord-Ovest
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Idomeneo da manuale
servizio di Simone Tomei FREE
Genova – L’ Idomeneo di Wolfgang Amadeus Mozart è un capolavoro che incanta con la sua profonda drammaticità e la sua sublime bellezza musicale. La trama, ambientata nell'antica Grecia, ruota attorno al re Idomeneo, il quale, dopo essere stato salvato da un naufragio grazie all’aiuto divino, si trova costretto a sacrificare suo figlio
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
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LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
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LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Opera dal Centro-Nord
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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