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«La mia vocalità è da tenore lirico-leggero incastonata in una personalità piuttosto romantica...»

Conversando con Gianluca Moro

intervista di Ramón Jacques

Pubblicato il 22 Luglio 2020

200722_Personaggi_00_GianlucaMoroChi è Gianluca Moro? Come ti definiresti: tipologia vocale, personalità artistica... Sei sardo: pensi che le voci della tua terra abbiano delle caratteristiche speciali che le differenziano dalle altre? Per favore, parlaci dei tuoi inizi, dei tuoi studi, perché ti sei dedicato al canto.
Gianluca Moro (cioè io...) è un ragazzo a cui piacciono le sfide, è un bambino che non smette di stupirsi, è un uomo saldo sui propri obiettivi, conscio dei propri limiti e sicuro del fatto che il duro lavoro porti a una crescita e ad un tanto ricercato superamento di quegli stessi limiti.
E il bello è proprio questo, ogni volta se ne presentano di nuovi, ogni volta l’asticella si alza, ogni volta l’obiettivo è più grande e importante, ogni volta si ha altro materiale per crescere e migliorarsi. Direi che non dico nulla di nuovo, è semplicemente la vita.
La mia vocalità è quella del tenore lirico-leggero incastonata in una personalità piuttosto romantica. Queste credo siano le giuste parole per definirmi. Certamente si può spaziare, si può essere tante cose in un universo artistico parallelo alla persona che si è nella vita di tutti i giorni, ma la parola “romantico” è quella che, artisticamente parlando, utilizzerei per definire il nucleo del mio essere.
Sono nato, anzi ho avuto la fortuna di nascere e crescere in una terra a dir poco favolosa. La Sardegna è la mia casa, la mia isola da sogno, il paradiso in cui tutti vorrebbero vivere ma che in pochi hanno poi il piacere di scoprire. Il mio paese si chiama Tortolì, in Ogliastra, situato nella costa centro-orientale. L’Ogliastra, oltre a essere una delle cinque zone blu dell’intero pianeta, viene anche considerata l’isola nell’isola, una piccola regione del territorio sardo  che ancora presenta caratteristiche naturali spettacolari e incontaminate. Non ci passa nemmeno il treno, e per quanto possa essere un disagio per certi versi, io credo che invece sia bellissimo. Da noi il tempo si ferma, è surreale, surreale ma bello (cit.).
200722_Personaggi_01_GianlucaMoro_CappelloDiPagliadiFirenzeMi sono dedicato al canto quando ho scoperto di avere una voce e di provare piacere nell’utilizzarla. Mi ricordo che da piccolo, dopo la muta della voce, cantavo sempre nelle rampe delle scale: c’era un eco pazzesco e mi dava l’impressione di avere una voce gigantesca. Facevo dei gran concerti privati nelle scale di casa così come in cameretta, e un po’ come per tutti noi, ogni intimo posticino era buono per aprir bocca e cantare.
A parte ciò, ho iniziato a studiare il pianoforte a sette anni, studi che si interruppero però presto. Ripresi qualche anno più tardi, e dopo il liceo e altre vicende musicali ancora lontane dall’opera, inizia il mio percorso di studio presso il Conservatorio di Cagliari, dove presi il primo titolo ufficiale, per poi conseguirne un secondo presso il Conservatorio di Bologna, città dove attualmente vivo.
Il canto, anzi la musica, per me è l’espressione artistica che più mi rappresenta, forse quella più completa almeno secondo il mio punto di vista, che mi dà piene possibilità di espressione e di sviluppo personale.
L’ho scelta per questo motivo, anzi, mi correggo, forse è stata la musica a scegliermi come suo mezzo di comunicazione… e non c’è che dire, bisogna essere all’altezza del compito assegnatoci. Questo vale per tutti, è un regola universale!

Come si è sviluppata la tua voce? Pensi di aver raggiunto quel punto in cui conosci perfettamente il tuo strumento e sai come risponderà, come risolvere eventuali problemi tecnici che possono sorgere? O sei in pieno - emozionante - processo di autoconoscenza vocale? Quale pensi sia il repertorio che attualmente ritieni più adatto alla tua vocalità? Pensi che sarà lo stesso in futuro?
Ti piacerebbe tenerlo nel corso degli anni - in questo senso il tuo ammirato Alfredo Kraus è un esempio paradigmatico - ? Quali ruoli vorresti interpretare su misura per la tua vocalità e il tuo temperamento? Ci sono personaggi con cui ti senti drammaticamente (non vocalmente) identificato?

La voce è qualcosa di meraviglioso, è in costante sviluppo proprio perché il corpo stesso lo è, o meglio in costante cambiamento. Dal punto di vista più tecnico si può certo raggiungere un livello di conoscenza del proprio strumento tale da sentirsi sicuri di aver in mano tutti gli elementi per poterla gestire al meglio, per riuscire a non abbassare il livello raggiunto, però è anche vero che si cresce, il corpo stesso cresce e così facendo cambia, ed è qui che la tecnica affinata durante lo studio  - che non finisce mai - ci aiuta e accompagna il corpo nel suo naturale cambiamento.
Io personalmente, come tutti credo, faccio sempre ricerca su me stesso, studio, provo, scovo spunti nuovi per migliorare, e credo sia uno tra gli aspetti più affascinanti di questo mondo.
200722_Personaggi_02_GianlucaMoro_LElisirDAmoreAttualmente il repertorio che canto spazia tra il classico e il romantico, con qualche punta di verismo e contemporaneo oserei dire: Mozart, Donizetti, anche qualche Rossini.
Questa voce da lirico-leggero mi permette di affrontare dal punto di vista del repertorio ciò che a me davvero piace, per questo mi ritengo fortunato.  In futuro non saprei, mi piacerebbe stare in queste “acque” ma non è detto che la voce non si sviluppi verso una direzione più lirica, dandomi la possibilità di toccare un repertorio che in questo momento non sarebbe assolutamente fattibile.
Il mio amore è La bohème di Puccini, ma chissà…  …quando ascoltai per la prima volta l'aria Che gelida manina mi conquistò.  “… per sogni e per chimere e per castelli in aria l’anima ho milionaria.”, a vent’anni fantasticavo con queste parole, con questa melodia.
C’è una voce di spicco, un esempio che considero per me un grande punto di riferimento, Alfredo Kraus, il quale insegna che la longevità della voce è data anche dall’essere in grado di identificare sapientemente il repertorio più adatto alla nostra pelle, per mantenere una voce sana e, se si ha fortuna, per forgiare una carriera ad hoc.
Per questo forse vestire i panni e dar voce a Rodolfo rimarrà semplicemente un sogno!
Tra i personaggi in cui più mi identifico sarei combattuto tra Nemorino (L'elisir d'amore) e Tamino (Il flauto magico). Non so chi avrebbe la meglio. Posso tenerli entrambi? Tra tutti i ruoli che possono capitarci, questi due sono quelli a cui sono più legato e quelli in cui ora mi rispecchio maggiormente. Sono quei ruoli in cui non si fa un lavoro troppo grosso per entrare nel personaggio, perché paradossalmente ci sei già, è tutto lì.

Potresti dirci secondo te quali pensi  siano i componenti e i requisiti essenziali per fare una carriera da primo tenore?
La ricetta corretta e universale non esiste. Esiste una ricetta per ognuno di noi, io ancora però non ho capito quale sia la mia!
Credo che sia necessario essere curiosi, svegli nel saper cogliere i segnali che per noi possono essere congeniali per raggiungere un dato risultato, pazienti, devoti nel concedersi giornalmente allo studio, tanto umili da saper ascoltare e saper applicare i consigli e nel contempo essere originali e onesti verso se stessi, pronti a tutto, e in ultimo, ma non per importanza, ci vuole anche tanta fortuna.
Tutti hanno avuto qualcuno che ha creduto in loro così tanto da convincere l’intero mondo, ma finché questo non accade bisogna fare da soli, crederci e non smettere mai di pensare che c’è un posticino da poter ritagliare per ognuno di noi.
Siamo tutti diversi, con alcuni aspetti che però vanno condivisi: “la carriera si fa con la testa e non con la voce”,  mi ripete sempre una mia cara amica, e mai parole furono più vere e pertinenti.  La voce è importante, ma  ci vuole testa, sempre e in ogni caso! 

Quali cantanti ti hanno segnato profondamente e che nei tuoi anni formativi - anche oggi - sono stati in grado di servire da modello e fonte di ispirazione? Per quali ragioni?
Premesso che bisogna sempre essere aperti all’ascolto, è sicuramente altrettanto importante avere dei punti di riferimento, o dei modelli se vogliamo, a cui potersi ispirare e da cui poter  imparare. Alfredo Kraus per me è uno di questi, assieme a Luciano Pavarotti, Rockwell Blake, Javier Camarena e Juan Diego Flórez, che adoro davvero tanto. Senza dimenticare Francisco Araiza: il suo Tamino e la sua "Winterreise" li ho ascoltati tanto per studiare! Ne cito alcuni, però tutti hanno qualcosa che possono regalarci. E’ il bello della musica, la condivisione di se stessi con il pubblico.

200722_Personaggi_03_GianlucaMoro_LElisirDAmore_facebook

Come stai vivendo questo periodo Covid-19? Pensi che il mondo dell'opera  ne uscirà più forte, da questo momento critico?
Il periodo Covid-19 ci ha insegnato tanto. Parlo al passato perché spero e credo che il peggio sia passato, ciò non toglie che dobbiamo continuare ad essere molto attenti e vigili, tenere duro e riuscire con intelligenza a chiudere definitivamente questo capitolo della nostra storia, che certamente non riporterà tutto come un tempo.
Ne usciremo più forti? Non lo so questo, quello di cui sono certo è che ne usciremo diversi, cambiati, in meglio e in peggio, perché poi ognuno di noi fa ciò che può e con i mezzi che possiede.
L’opera sta subendo, più di tanti altri settori, un duro colpo, e ahimè la fascia che pagherà maggiormente le conseguenze di tutto ciò sarà quella dei giovani, degli emergenti - dove sto dentro anche io - che non guadagnano cifre astronomiche ma soltanto il tanto giusto per vivere, e che in una situazione tale si ritrovano a casa, nulla facenti, praticamente senza soldi, costretti ad appigliarsi alle sole speranze per andare avanti e a una classe politica dirigente di cui non importa nulla delle sorti della musica e della cultura italiana.
Questo è quanto c’è da dire a mio avviso, con profondo rammarico e con una positività di fondo che mi porta a sperare in una ripresa delle più rosee, ma che prevede comunque l’attraversamento di una fase che non sarà affatto facile, anzi critica e buia.

A causa del tuo background accademico sei una persona di grandi interessi filosofici e vasta cultura, avendo composto le tue canzoni (inedite), scritto articoli (recentemente uno ammirevole dedicato a Kraus), partecipato con successo al mondo del "crossover", eseguito un repertorio operistico eclettico (da Mozart a Castelnuovo Tedesco passando per Rossini, Donizetti...), oratori, musica sinfonica, ..., sempre con un atteggiamento discreto ed elegante degno di lode. Si potrebbe dire che Gianluca Moro è un aspirante a "uomo del Rinascimento" del 21° secolo, qualcosa di certamente insolito oggi? Sei d'accordo con questa valutazione?
Anticipando il mio giudizio dell’essere o meno d’accordo con te, mi sento in primis lusingato per la candidatura a “Uomo del Rinascimento del 21° secolo”, direi che è qualcosa di quasi impensabile al giorno d’oggi, singolare e decisamente affascinante. Per questo ti ringrazio, fa sempre bene allo spirito ricevere questo genere di complimenti, di questo calibro intendo dire. Si fa presto a dire “ sei bello”, per fare un esempio, ma qui siamo ben lontani dall’essere scontati e proiettati su dei banali luoghi comuni, e per questo mi sento doppiamente riconoscente. Grazie, ne sono lusingato!!!
Il mio percorso o background, come dir si voglia, inizia presto e ben lontano dal mondo dell’opera. A dieci anni volevo fare il regista, lo show man, poi il ballerino, e infine sono approdato alla musica. Nel contempo cominciavo a nutrire un forte fascino per il mondo anglosassone e per la lingua inglese ad esempio, che decisi di utilizzare per scrivere le prime strofe e i primi ritornelli. Ricordo che il mio inglese era pessimo, però lo preferivo all’italiano, probabilmente perché credevo che nessuno potesse capirlo… chissà,
anzi WHO KNOWS?
Lo scrivere per me è sempre stato un modo per catturare i ricordi più preziosi, quelle sensazioni che voglio portare con me nel futuro rendendole necessariamente indelebili.
Ho iniziato a farlo senza alcun tipo di studio e lo faccio tutt’ora. Ciò che scrivevo,  mescolato alle prime nozioni musicali imparate a lezione di solfeggio e pianoforte, mi portarono, un po’ per istinto un po’ per incoscienza data dall’essere adolescente, a scrivere le prime melodie, le prime canzoni. E’ qualcosa di semplicemente bello, ad ogni emozione riportata in musica e parole corrisponde un momento del vissuto, e da nostalgico il valore di tutto ciò per me è inestimabile.
Ricordo ancora la prima canzone che completai, si chiama Remember the day, e pensa te, la canticchio ancora!!!
Oserei dire che è un mondo che si evolve giorno per giorno, cresci assieme alle parole, constatando che anche in questo caso le possibilità di espressione sono esattamente pari all’infinito.
Dopo il liceo ho cominciato l’università, ho studiato lettere moderne alla Sapienza di Roma, ma per motivi di varia natura non ho mai concluso il percorso di studi.  In parallelo, sempre nel periodo romano, entrai in un coro gospel dell’università americana a Roma e li cominciai ad avere le prime grosse soddisfazioni sul palco, poi le apparizioni televisive e tutto ciò che la musica pop poteva regalare ad un ragazzino che voleva diventare una pop-star. Qualcosa poi mi spinse verso altri contesti - forse ero spaventato da quel mondo troppo grande da gestire - e così cominciai ad esplorare l’altra faccia del mondo musicale romano, scoprendo l’opera e il suo vasto impero, che trovo decisamente più congeniale al mio essere.
Ritengo che il mio è un percorso di vita come tanti, in fondo non credo di essere troppo diverso dagli altri giovani là fuori che come me cercano sé stessi e il proprio migliore modo di esprimere ciò che hanno. Siamo figli di un momento storico non troppo fortunato, ma è anche vero che dalle difficoltà non può che venirne fuori il meglio.
La vita ci mette a disposizione tutto ciò di cui si può disporre, il nostro compito è quello di riuscire ad utilizzare al meglio i mezzi offerti. E’ un po’ come per l’arte, è vastissima, ed ognuno che si avvicina a questo mondo ha il compito di constatare quale sia il mezzo migliore per convogliare la propria espressione artistica. Nulla ci viene regalato e tutto ci viene offerto con il dovuto prezzo. Sta a noi tirare fuori il coraggio per conquistare ciò che davvero meritiamo!

Progetti? Stai preparando qualcosa di nuovo? Vuoi commentare qualcos'altro?
Sto studiando tanto, mi metto costantemente in discussione, vado alla ricerca di qualsiasi cosa che mi possa dare una mano a scoprire una piccola e nuova parte di me.
Provo piacere in questo, ci provo tanto gusto e in egual modo credo sia l’elemento di base, il fuoco, che mantiene accesa la fiamma che mi porta avanti. C’è da dire che sono uno piuttosto testardo - mia madrina me lo dice sempre - ed è un lato del mio carattere che mi aiuta tanto soprattutto nei momenti di sconforto, perché purtroppo anche quelli ci sono, servono e bisogna farci i conti.
Dei progetti futuri, poiché sono giustamente scaramantico, preferisco non proferire parola finché tutto non è ben chiaro e definito.  Lontano dalla musica mi piacerebbe  approfondire il discorso sulla scrittura, ho qualche idea messa da parte, e chissà che un giorno si possa trasformare in realtà.
Mi viene in mente una frase di Roberto Gervaso, giornalista e scrittore italiano: “A far fallire tanti progetti, più che le difficoltà, è la nostra incostanza”.
Io mi sento un po’ così, sono consapevole che con la costanza e con qualche altro ingrediente si possa raggiungere qualsiasi meta prefissata, e sono altresì conscio del fatto che lungo il percorso ci sarà per certo qualche fallimento ad attenderci, ma che predispone la base per raggiungere la nostra più splendida grandezza!

Crediti fotografici: le fotografie ci sono state fornite dall'Artista






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Manon Lescaut fra le sculture blu
servizio di Simone Tomei FREE

20250831_TorreDelLago_00_ManonLescaut_MariaJoseSiri_phGiorgioAndreuccettiTORRE DEL LAGO (LU) - Il 71° Festival Puccini si avvia alla conclusione con l’ultimo debutto operistico della stagione in una serata di fine agosto molto suggestiva: Manon Lescaut è tornata al Gran Teatro sulle sponde del Massaciuccoli nella produzione di Igor Mitoraj del 2003, ripresa con cura nella regia di Daniele De Plano, scene di Luca Pizzi
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Classica
SummerFest grande musica da camera
servizio di Ramón Jacques FREE

20250831_00_SanDiego_SummerFest2025_ReneFleming_phKenJacquesSAN DIEGO (USA) - SummerFest 2025, The Baker-Baum Concert Hall. Il festival di musica da camera SummerFest, che si tiene ogni estate a San Diego, California dal 1986 ed è organizzato dall'associazione musicale locale La Jolla Musical Society (LJMS), è diventato un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica cameristica (nel sud
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Vocale
Giovane Scuola al Mascagni Festival
servizio di Simone Tomei FREE

20250929_Li_00_ GalaVerismo_FestivalMascagni_PietroMascagniLIVORNO - Il Mascagni Festival 2025, nell’anno dell’ottantesimo della scomparsa del compositore, si conferma laboratorio vivo di idee più che semplice contenitore di eventi: una geografia del suono disseminata tra Livorno, la provincia e luoghi simbolici d’Italia e del mondo, capace di intrecciare concerti, opere, letture sceniche e creazioni originali
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Opera dal Centro-Nord
Sepe una delicata Butterfly
servizio di Nicola Barsanti FREE

20250825_00_TorreDelLago_MadamaButterfly_AntoninoFogliani_phGiorgioAndreuccettiTORRE DEL LAGO (LU) – Diamo conto ai nostri lettori della replica del quarto titolo in cartellone nell’ambito del 71° Festival Puccini: Madama Butterfly. Per regia, scene e costumi rimandiamo alla recensione della prima rappresentazione che potete consultare qui .
La principale differenza rispetto al debutto riguarda il ruolo
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Eventi
Turandot e le altre
redatto da Athos Tromboni FREE

20250824_TorreDelLago_00_FestivalPuccini2026_TurandotiELeAltre_DisegnoDiEliosLippiTORRE DEL LAGO (LU) -  Questa volta si parte in largo anticipo: è ormai definitivo - infatti - il programma della 72.esima edizione del Festival Puccini di Torre del Lago (Viareggio) che si svolgerà nel Gran Teatro all’aperto sul Lago di Massaciuccoli nell’estate 2026 e che era stato anticipato nella conferenza stampa dello scorso maggio dal presidente
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Opera dal Centro-Nord
Alina Tkachuk la rivelazione
servizio di Nicola Barsanti FREE

202516_TorreDelLago_00_Turandot_AlinTkachukTORRE DEL LAGO (LU) - La rappresentazione di Turandot al Gran Teatro Giacomo Puccini, nell’ambito del 71° Festival Puccini, propone una lettura scenica affidata alla regia di Alfonso Signorini, la cui impronta visiva rimanda all’articolo della prima rappresentazione che potete trovare qui. L’allestimento conferma la forza visiva e simbolica dell’opera, ma
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Opera dal Nord-Est
Rigoletto, Nabucco e Aida
servizio di Nicola Barsanti FREE

20250814_Vr_00_Rigoletto_phEnneviFotoVERONA - L’anfiteatro Arena, con i suoi duemila anni di storia e le gradinate che custodiscono memoria e suggestione, si conferma il più imponente palcoscenico a cielo aperto dedicato all’opera lirica. Ogni estate l’antico anfiteatro romano si trasforma in una cassa armonica naturale, dove le note dei grandi compositori si fondono con l’energia collettiva
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Opera dal Centro-Nord
Butterfly e la simbologia degli alberi
servizio di Simone Tomei FREE

20250809_TorreDelLago_00_MadamaButterfly_MariaAgresta_phGiorgioAndreuccettiTORRE DEL LAGO (LU) - Madama Butterfly di Giacomo Puccini è il quarto titolo a susseguirsi sul palcoscenico del Festival Puccini di quest’anno. Per la sua 71ª edizione, la rassegna ha affidato la regia a Manu Lalli, che propone una lettura capace di andare oltre la mera rappresentazione scenica, trasformando il linguaggio visivo e simbolico in un elemento
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Opera dal Centro-Nord
La bohème disegnata da Scola
servizio di Simone Tomei FREE

20250808_TorreDelLago_00_LaBoheme_CarloRaffaelli_phGiorgioAndreuccetti.JPGTORRE DEL LAGO (LU) - Tra i capolavori pucciniani La Bohème occupa un posto di privilegio per la sua capacità di fondere realismo e poesia, leggerezza giovanile e dramma struggente. Dal debutto del 1º febbraio 1896 al Teatro Regio di Torino, sotto la bacchetta di un giovane Arturo Toscanini, questo dramma lirico in quattro quadri - tratto dalle
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Jazz Pop Rock Etno
Ferrara Film Orchestra e la bacchetta di Ambra
servizio di Athos Tromboni FREE

20250803_00_GiardinoPerTutti_FerraraFilmOrchestra_CristinaColettiFERRARA - La prima serata della rassegna Giardino per tutti organizzata ai piedi del grattacielo dal Comune di Ferrara con la collaborazione del Teatro Comunale "Claudio Abbado", dentro il Parco Coletta, ha fatto l'en-plein. Era in pedana la Ferrara Film Orchestra capitanata dalla bacchetta di Ambra Bianchi
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Opera dal Centro-Nord
Buratto bel debutto in Tosca
servizio di Simone Tomei FREE

20250802_TorreDelLago_00_Tosca_EleonoraBuratto_phGiorgioAndreuccettiTORRE DEL LAGO PUCCINI (LU) - Nel terzo fine settimana del 71° Festival Puccini di Torre del Lago, la seconda recita di Tosca ha riproposto uno degli allestimenti più attesi di questa edizione. La produzione, firmata da Alfonso Signorini in veste di regista e costumista, si è presentata con una veste visiva marcatamente simbolica, ricca di richiami
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Opera dal Nord-Est
Nabucco Carmen La traviata
servizio di Angela Bosetto FREE

20250731_Vr_00_Nabucco_StefanoPodaVERONA – Anna Netrebko, Anita Rachvelishvili e Rosa Feola, ovvero Abigaille, Carmen e Violetta Valéry. Sono loro le tre grazie musicali che, dal 17 al 19 luglio 2025, hanno acceso l’Arena, rendendo ciascuna rappresentazione meritevole di grande interesse in virtù della propria peculiarità. Per il soprano russo si trattava del debutto italiano come figlia
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Jazz Pop Rock Etno
Verdi e il jazz un dialogo
servizio di Simone Tomei FREE

20250727_Fabbiano_00_ValtidoneFestival_AlessandroBertozziFABBIANO, Borgonovo Val Tidone (PC) - Nella serata di sabato 26 luglio 2025, un angolo a me ancora misconosciuto della Val Tidone, la suggestiva piazzetta di Fabbiano, frazione di Borgonovo Val Tidone, si è trasformato in un crocevia di sublime audacia musicale. Il Valtidone Festival, giunto alla sua 27ª edizione e promosso dalla
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