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Nostra intervista ad un'artista straordinaria che sta trionfando nei teatri stranieri e italiani |
La Venditelli barocca, classica, belcantista |
intervista a cura di Ramón Jacques |
Pubblicato il 09 Agosto 2020 |
ROMA - Il soprano romano Arianna Venditelli è riuscita a fare una carriera eccezionale che l'ha portata a debuttare ruoli importanti nel repertorio operistico grazie al suo timbro particolare e alla sua ampia estensione vocale. La Venditelli, che si è esibita su importanti palcoscenici in Italia e in importanti festival in Europa, concentrandosi su Mozart, Handel, musica barocca e recentemente Rossini, ha iniziato la sua carriera debuttando al Festival di Salisburgo sotto la direzione di Riccardo Muti. In questa intervista Arianna espone concetti molto chiari e interessanti sulla sua professione, la sua voce, gli obiettivi che si è posta e la direzione che vuole dare alla sua carriera.
Arianna come ti sei avvicinata al canto? Perché hai scelto di diventare una cantante lirica? Mi è sempre piaciuto cantare e, a quanto raccontano i miei genitori, ho cominciato quasi da subito ad intonare canzoncine e melodie varie. Ho cantato durante l’infanzia e l’adolescenza in cori di voci bianche e giovanili, ma il vero avvicinamento al canto lirico è avvenuto più o meno a 19 anni. Ho scelto di fare la cantante lirica perché mi è sempre sembrata l’arte che indagasse più a fondo le potenzialità della voce umana e che ne facesse dono al pubblico attraverso un’altra arte che mi ha sempre affascinata tanto, quella della recitazione.
Come descriveresti la tua voce oggi? E quale sarebbe la prima aria, ruolo ecc che faresti ascoltare a chi non ha avuto la possibilità di averti sentito cantare? La mia voce è molto particolare e non di facile descrizione. In qualche modo può essere considerata ibrida. Ho eseguito infatti con piacere ruoli da soprano lirico e anche da mezzosoprano acuto. Amo molto i caratteri teatrali irruenti e che si esprimono attraverso l’agilità, svettando in acuto ma anche mantenendo una tessitura molto centrale. Per questo motivo farei ascoltare “Crude furie” dal Serse di Handel ma anche il ruolo di Donna Elvira del Don Giovanni di Mozart, altrimenti, anche se non l’ho ancora debuttato, probabilmente il ruolo di Vitellia da La clemenza di Tito che comprende nella scrittura lirismo, agilità e grandi prove di estensione vocale, oltre ad essere un personaggio teatralmente molto affascinante!
Raccontaci in breve la storia della tua carriera professionale Come dicevo, ho cominciato lo studio del canto a 19 anni e ho debuttato a 23 nella Betulia Liberata di Mozart con il maestro Muti a Salisburgo. Da quel momento, Mozart, è stato il compositore che ho eseguito di più: Vesperae solennes de confessore e Messa in C, Aminta nel Re Pastore a Trieste, Despina di Così fan tutte al Regio di Torino, Zerlina al Festival dei Due Mondi con James Conlon, la Contessa Almaviva di Nozze di Figaro a Tenerife e a Bologna, Fiordiligi al Teatro Olimpico di Vicenza poi a Ravenna, Piacenza, Novara e nel circuito marchigiano nello splendido allestimento di Pier Luigi Pizzi e Donna Elvira a Vicenza, a Brema e al Festival Di Beaune e un meraviglioso recital di grandi arie mozartiane con la Münchner Rundfunkorchester.
  
Mozart, Mozart, Mozart: e poi? Con mia grande gioia anche Händel comincia ad essere un mio punto di riferimento: oltre a un fastastico tour messicano di cantate hendeliane con i bravissimi Les Musiciens du Louvre diretti da Francesco Corti, ho avuto il piacere di debuttare nella prima opera di Händel, Rodrigo, nel ruolo di Florinda, al Festival de Beaune con Thibault Noally e nel ruolo eponimo del Serse con Ottavio Dantone a Ravenna, Piacenza, Modena e Beaune; e sarò presto Armida nel Rinaldo a Losanna con un cast incredibile. Ma uno dei miei sogni rimane sempre il Gioachino Rossini serio. Ho già debuttato Matilde nell’ Elisabetta Regina d’Inghilterra, con J.C.Spinosi, Amaltea nel Mosè in Egitto al San Carlo diretta da Stefano Montanari e, una delle mie più grandi aspirazioni divenuta realtà, Ermione, ruolo Colbran molto intenso e impegnativo che ho interpretato al San Carlo di Napoli nel novembre del 2019 diretta da Alessandro de Marchi con la regia di Jacopo Spirei.
Ritieni che il tuo debutto ai festival di Salisburgo come Cermi nell'opera Betulia Liberata di Mozart diretta da Riccardo Muti sia stato uno dei momenti più alti della tua carriera? Quali altri potresti menzionare? Certamente è stata un’esperienza grandiosa e ho un bellissimo ricordo di quella primissima produzione operistica della mia vita. Altri momenti che considero alti e importanti per me e per la mia carriera sono certamente il recital del 2016 al Prinzregententheater di Monaco con Alessandro De Marchi e la Münchner Rundfunkorchester nel quale ho interpretato come unica cantante della serata le arie di Fiordiligi, Donna Elvira, Cherubino e Zerlina; l’Orphée et Eurydice di Gluck al festival di Baden Baden con la regia di John Neumeier; La Semele di Hasse al Theater an der Wien che mi ha permesso di cantare per la prima volta un’opera di questo straordinario compositore che mi auguro di incontrare di nuovo nella mia carriera.
Quali ritieni che siano le sfide più difficili nella professione di una cantante d'opera? Capire quale sia il repertorio ideale, le proprie qualità tecniche acquisite pur restando fedeli all'idea di una vocalità sempre in evoluzione. Non è facile come sembra.
Chi o cosa ha influenzato positivamente la tua carriera? I miei genitori che mi hanno sempre sostenuta e mi sono sempre vicini. La mia insegnante, Mariella Devia, sulla quale posso sempre contare, tecnicamente e umanamente. Il mio compagno che mi sprona sempre e mi tiene per mano in questo bellissimo percorso. Alcuni dei miei più cari amici cantanti con i quali discuto spesso di canto e non solo!
Qual è stato il consiglio più utile che ti è stato dato e che ti serve ancora oggi? Non saprei dire se c’è un consiglio che ha influenzato positivamente la mia carriera e che seguo ancora. Credo sia più un insieme di insegnamenti che ho raccolto e che si possono riassumere in tre punti fondamentali: studiare sempre per migliorarsi, perseverare nonostante le difficoltà legate a questo magnifico lavoro, amare quello che si sta facendo.
Interpreti molti ruoli del repertorio di Mozart: quale ti ha dato più soddisfazione e cosa pensi che dovrebbe avere un buon interprete di questo stile e repertorio? Amo molto Mozart, mi ha sempre accompagnato e insegnato molto. Probabilmente le maggiori soddisfazioni sono deruivate dall'aver cantato e recitato i personaggi di Fiordiligi e Donna Elvira: il primo perché mi ha richiesto sempre tanto, è cresciuto con me attraverso le produzioni, mi ha fatto penare qualche volta, ma è sempre riuscito a regalarmi momenti speciali e grande soddisfazione personale. Donna Elvira invece per la scrittura e il personaggio teatrale; il mio debutto in questo ruolo ha sicuramente sancito l’inizio di un nuovo periodo tecnico personale. Ho scoperto talmente tanto su me stessa che si può parlare di un “prima” e un “dopo” Don Giovanni. Credo che un buon interprete mozartiano debba essere fedelissimo allo spartito, molto preparato musicalmente, tecnicamente ed essere un bravo attore. Ma anche se inizialmente non si posseggono tutte queste qualità è il ruolo stesso (se è giusto per la vocalità) che obbliga alla trasformazione in questa direzione.
Dei tanti ruoli che hai cantato fino ad ora, qual è quello in cui ti identifichi di più, o che ti piace di più? Parlaci di quelli che hai ancora voglia di affrontare. L’anno scorso ho debuttato nel mio primo ruolo en-travesti in una produzione operistica. Non credevo sarebbe stato uno dei ruoli nei quali mi sarei identificata di più. Ma così è stato: l’imperatore Serse nella omonima, magnifica, opera hendeliana. Certamente anche il ruolo di Ermione, di cui parlavo prima, è stato un grande punto di arrivo, dopo tanto studio, e per questo lo ritengo un ruolo che mi rappresenta, o per lo meno rappresenta il mio futuro. Infatti mi piacerebbe moltissimo intraprendere la strada dei ruoli rossiniani scritti per la celebre Isabella Colbran. Parallelamente mi piacerebbe interpretare i grandi ruoli di Gluck (Alceste, Iphigénie en Tauride, ecc.) e credo che questa sia la strada giusta per me.
La tua carriera è stata anche strettamente collegata alla musica barocca. Cosa ti ha attratto di questo particolare genere e repertorio? Mi ha sempre attratta la musica barocca. Mi ha portato anche tante soddisfazioni e la possibilità di conoscere grandi artisti e debuttare bellissimi ruoli. Nel 2015, quando ho vinto l’ “audience award” al Cesti-competition di Innsbruck ho iniziato un percorso (in parte continuato perché già nei primissimi anni di carriera ho cantato moltissimo repertorio barocco in concerto) che ha influenzato positivamente la mia carriera sia nello stesso repertorio barocco sia in quello classico. Devo molto all’Innsbrucker Festwochen e ad Alessandro De Marchi per questo.

Pensi che offra più possibilità e libertà interpretative non sapendo esattamente come è stato cantato in passato? Credo che la libertà interpretativa scaturisca sempre dalla precisione, dalla raffinatezza tecnica e dal rispetto dello spartito. Non so quindi se ci sia più libertà interpretativa di quanta ce ne possa essere, ad esempio, nel periodo classico o nel belcanto.
Nell'ottobre 2018 sei stata solista dei tre concerti dell'orchestra francese Les Musiciens du Louvre in tournée in Messico, l'hai menzionato come un punto importante della tua carriera. Potresti condividere il motivo per cui questo tour è importante per te e quali ricordi hai di quell'esperienza in Messico? L’esperienza in Messico è stata una delle più travolgenti della mia vita, e non sto esagerando. I mesi successivi sono stati un eterno ricordare quei bellissimi dieci giorni. I luoghi che ho potuto visitare, la luce, il cibo, le sale da concerto, il Festival Cervantino (il festival musicale più importante del Messico, ndr), le bellissime cantate di Händel e soprattutto il calore e la partecipazione del pubblico, mi hanno riempito gli occhi e il cuore. Tre concerti indimenticabili!
Ricordo che in quei concerti hai cantato brillantemente la cantanta Crudel tiranno amor, HWV 97 e la cantata Delirio amoroso (Da quel giorni fatale) HWV 99 (oltre ad altre arie e recitativi). Potresti parlarci del tuo rapporto con Händel e delle difficoltà di interpretare opere concepite per essere cantate da castrati? Le opere concepite per essere cantate da castrati sono sempre ardue ma, a mio parere, proprio per questo, molto coinvolgenti. I cambi continui di tessitura, l’agilità, le folli arie di furore e i momenti patetici sono sempre sfide che accetto di buon grado e che mi piace superare. Senza contare che i personaggi sono molto caratterizzati e quindi interessantissimi da interpretare. Händel è uno dei miei compositori preferiti e mi auguro di interpretare tantissimi ruoli maschili e femminili per tutta la mia carriera
Secondo la tua esperienza pensi che le opere barocche, antiche o poco conosciute, debbano essere eseguite principalmente in concerto anziché con produzione teatrali, in modo che un artista possa cantare ed esprimersi più libero e più concentrato sul canto e sulla musica? Non saprei. Non disdegno l’opera in concerto, l’interpretazione fa comunque parte dell’esecuzione e quindi, almeno per me, non cambia molto da quel punto di vista, ma preferisco sempre di più l’opera in palcoscenico, di qualunque repertorio si tratti.
Parlando di tutt'altro: Arianna Venditelli com’è nella vita di tutti i giorni? Ascolti anche altri generi musicali come pop, folk, jazz? Qualche hobby o passione al di fuori della musica? Ultimamente, complice il lockdown, mi è venuta una grande passione per le piante. Mi piace curarle, nutrirle, vederle crescere e scoprire anche il mondo degli insetti che le abitano, parassiti o predatori che siano, un mondo che mi affascina sempre di più. Anche se non lo faccio spessissimo mi piace il trekking in alta montagna. Parlando della musica invece mi piace molto ascoltare cantautori italiani e francesi, il jazz, il punk e la musica popolare tradizionale italiana e del mondo.
Come hai gestito il tempo in questo periodo di pausa inaspettata per il tuo vantaggio personale e artistico? Non è stato facile ma ho continuato a seguire le lezioni online con la mia insegnante e ho studiato un paio di ruoli dei miei sogni... e anche qualcosa che probabilmente non canterò mai.

Grazie per l'intervista Arianna, per finire, potresti darci dal tuo punto di vista qualche riflessione sul mondo della lirica di oggi? Mi auguro solo che questo periodo drammatico, che ha portato alla luce gli annosi problemi contrattuali della nostra categoria di lavoratori, porti alla soluzione di questi ultimi e non ad un peggioramento delle condizioni lavorative. Credo che le forze e le voci rinnovatrici delle nuove generazioni, se non soffocate, possano portare cambiamenti sostanziali nel modo di vivere il mondo della lirica (che è più vivo che mai) sia dalla parte degli “addetti ai lavori” che del pubblico.
Crediti fotografici: fotografie fornite dall'Artista Nella miniatura in alto: Arianna Venditelli felice a Venezia Sotto, in sequenza: tre fotoritratti scattati in occasioni diverse (quello centrale la ritrae nelle vesti di Argia, per la Merope di Broschi) Al centro, in sequanza: nei panni di Serse (Händel) e in quelli di Ermione (Rossini) In fondo: Arianna Venditelli con Les Musicians du Louvre alla Sala Nezahualcóyoti di Città del Messico (foto gentimente concessa da Cortesia Cultura UNAM)
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Il matto Nanof e l'altro
intervento di Athos Tromboni FREE
SPOLETO - Morbus sine materia. È una forma letterale medica per definire quelle patologie che non manifestano degenerazioni organiche di una parte del corpo colpito dalla malattia. La pazzia, per esempio, è un morbo senza materia: non ci sono riversamenti di sangue, gonfiori, purulenze, catarri, eccetera. Il corpo rimane intonso; la mente no, va per conto proprio "deviando" il comportamento da quello stato che viene definito "normale" verso momenti e anche movimenti a volte inconsueti; e può indurre il corpo a gesti e posture che modellano il "disagio" al punto che esso si ripercuote visivamente negli atteggiamenti. Proprio di questo è stata specchio l'opera in un atto Nanof, l'altro con la quale il Teatro Lirico Sperimentale "A. Belli" ha inaugurato, venerdì 8 agosto la propria settantanovesima stagione lirica nel Teatro Caio Melisso di Piazza del Duomo: musica di Antonio Agostini, libretto di Chiara Serani con la collaborazione di Davide Toschi. Si è trattato di una prima esecuzione assoluta e l'opera è stata presentata alla stampa
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Opera dal Centro-Nord
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L'amico Fritz fra sostenitori e detrattori
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LIVORNO - Dopo l’esplosione dirompente del successo di Cavalleria rusticana (1890), Pietro Mascagni si trovò davanti a una sfida tutt’altro che semplice: dimostrare di non essere l’autore “di un’opera sola”, consacrato dalla fortuna di un libretto tratto da Verga. Ed è in questo clima che nacque L’amico Fritz, andato in scena per la prima volta al
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Cantami o Diva gli intrighi...
intervista a cura di Athos Tromboni FREE
Massimo Crispi è un tenore particolare, ribelle per molte cose e dal repertorio quanto mai vario. Vive una parte dell'anno a Palermo e l'altra parte dell'anno a Firenze. Vario - si diceva - il suo repertorio, ma varia è anche la sua maniera di essere artista. Da sempre ha infatti coltivato la scrittura, in ogni campo, e, oggi, non frequentando più
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Echi dal Territorio
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Frescobaldi Day a Palazzo Schifanoia
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FERRARA - Marina De Liso, mezzosoprano e docente di musica antica nel Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" nonché coordinatrice del "Concentus Musicus Fe' Antica" ha presentato ieri nella bella e confortevole sala pubblica di Palazzo Schifanoia il primo concerto della stagione 2025/26 di Ferrara Musica: quest'anno l'associazione concertistica
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Vocale
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Dalla romanza alla canzone napoletana
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PONTE A MORIANO (LU) - La serata del 12 settembre 2025 al Teatro Idelfonso Nieri di Ponte a Moriano si è chiusa l’edizione di "Un Teatro Sempre Aperto", confermando ancora una volta la qualità e la coerenza di una rassegna che, pur in assenza della storica sala cittadina del Teatro del Giglio, ha saputo mantenere viva la propria presenza sul
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Opera dal Centro-Nord
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Ode a Leopardi e Medium prova generale
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LIVORNO – In un Mascagni Festival sempre più attento al dialogo fra memoria storica e ricerca espressiva, la serata del dittico Ode a Leopardi di Pietro Mascagni e The Medium di Gian Carlo Menotti, presentata agli Hangar Creativi, ha offerto un accostamento insolito ma fecondo tra due poetiche distanti eppure unite dalla tensione verso il mistero
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Eventi
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ROF bilancio 2025 e programma 2026
redatto da Athos Tromboni FREE
PESARO - A Pesaro si dichiarano soddisfatti per i risultati non solo artistici del Rossini Opera Festival 2025. Ecco qui sotto, in sintesi, la valutazioni che illustrano sommariamente gli obiettivi raggiunti e anche le anticipazioni per l'edizione 2026.
I numeri che contano
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut fra le sculture blu
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TORRE DEL LAGO (LU) - Il 71° Festival Puccini si avvia alla conclusione con l’ultimo debutto operistico della stagione in una serata di fine agosto molto suggestiva: Manon Lescaut è tornata al Gran Teatro sulle sponde del Massaciuccoli nella produzione di Igor Mitoraj del 2003, ripresa con cura nella regia di Daniele De Plano, scene di Luca Pizzi
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Classica
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SummerFest grande musica da camera
servizio di Ramón Jacques FREE
SAN DIEGO (USA) - SummerFest 2025, The Baker-Baum Concert Hall. Il festival di musica da camera SummerFest, che si tiene ogni estate a San Diego, California dal 1986 ed è organizzato dall'associazione musicale locale La Jolla Musical Society (LJMS), è diventato un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica cameristica (nel sud
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Vocale
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LIVORNO - Il Mascagni Festival 2025, nell’anno dell’ottantesimo della scomparsa del compositore, si conferma laboratorio vivo di idee più che semplice contenitore di eventi: una geografia del suono disseminata tra Livorno, la provincia e luoghi simbolici d’Italia e del mondo, capace di intrecciare concerti, opere, letture sceniche e creazioni originali
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Opera dal Centro-Nord
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Sepe una delicata Butterfly
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORRE DEL LAGO (LU) – Diamo conto ai nostri lettori della replica del quarto titolo in cartellone nell’ambito del 71° Festival Puccini: Madama Butterfly. Per regia, scene e costumi rimandiamo alla recensione della prima rappresentazione che potete consultare qui . La principale differenza rispetto al debutto riguarda il ruolo
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Turandot e le altre
redatto da Athos Tromboni FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - Questa volta si parte in largo anticipo: è ormai definitivo - infatti - il programma della 72.esima edizione del Festival Puccini di Torre del Lago (Viareggio) che si svolgerà nel Gran Teatro all’aperto sul Lago di Massaciuccoli nell’estate 2026 e che era stato anticipato nella conferenza stampa dello scorso maggio dal presidente
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Opera dal Centro-Nord
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Alina Tkachuk la rivelazione
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - La rappresentazione di Turandot al Gran Teatro Giacomo Puccini, nell’ambito del 71° Festival Puccini, propone una lettura scenica affidata alla regia di Alfonso Signorini, la cui impronta visiva rimanda all’articolo della prima rappresentazione che potete trovare qui. L’allestimento conferma la forza visiva e simbolica dell’opera, ma
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Opera dal Nord-Est
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Rigoletto, Nabucco e Aida
servizio di Nicola Barsanti FREE
VERONA - L’anfiteatro Arena, con i suoi duemila anni di storia e le gradinate che custodiscono memoria e suggestione, si conferma il più imponente palcoscenico a cielo aperto dedicato all’opera lirica. Ogni estate l’antico anfiteatro romano si trasforma in una cassa armonica naturale, dove le note dei grandi compositori si fondono con l’energia collettiva
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Opera dal Centro-Nord
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Butterfly e la simbologia degli alberi
servizio di Simone Tomei FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - Madama Butterfly di Giacomo Puccini è il quarto titolo a susseguirsi sul palcoscenico del Festival Puccini di quest’anno. Per la sua 71ª edizione, la rassegna ha affidato la regia a Manu Lalli, che propone una lettura capace di andare oltre la mera rappresentazione scenica, trasformando il linguaggio visivo e simbolico in un elemento
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Opera dal Centro-Nord
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La bohème disegnata da Scola
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TORRE DEL LAGO (LU) - Tra i capolavori pucciniani La Bohème occupa un posto di privilegio per la sua capacità di fondere realismo e poesia, leggerezza giovanile e dramma struggente. Dal debutto del 1º febbraio 1896 al Teatro Regio di Torino, sotto la bacchetta di un giovane Arturo Toscanini, questo dramma lirico in quattro quadri - tratto dalle
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Jazz Pop Rock Etno
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Ferrara Film Orchestra e la bacchetta di Ambra
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - La prima serata della rassegna Giardino per tutti organizzata ai piedi del grattacielo dal Comune di Ferrara con la collaborazione del Teatro Comunale "Claudio Abbado", dentro il Parco Coletta, ha fatto l'en-plein. Era in pedana la Ferrara Film Orchestra capitanata dalla bacchetta di Ambra Bianchi
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Buratto bel debutto in Tosca
servizio di Simone Tomei FREE
TORRE DEL LAGO PUCCINI (LU) - Nel terzo fine settimana del 71° Festival Puccini di Torre del Lago, la seconda recita di Tosca ha riproposto uno degli allestimenti più attesi di questa edizione. La produzione, firmata da Alfonso Signorini in veste di regista e costumista, si è presentata con una veste visiva marcatamente simbolica, ricca di richiami
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco Carmen La traviata
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VERONA – Anna Netrebko, Anita Rachvelishvili e Rosa Feola, ovvero Abigaille, Carmen e Violetta Valéry. Sono loro le tre grazie musicali che, dal 17 al 19 luglio 2025, hanno acceso l’Arena, rendendo ciascuna rappresentazione meritevole di grande interesse in virtù della propria peculiarità. Per il soprano russo si trattava del debutto italiano come figlia
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Jazz Pop Rock Etno
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Verdi e il jazz un dialogo
servizio di Simone Tomei FREE
FABBIANO, Borgonovo Val Tidone (PC) - Nella serata di sabato 26 luglio 2025, un angolo a me ancora misconosciuto della Val Tidone, la suggestiva piazzetta di Fabbiano, frazione di Borgonovo Val Tidone, si è trasformato in un crocevia di sublime audacia musicale. Il Valtidone Festival, giunto alla sua 27ª edizione e promosso dalla
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Bohème che ti aspetti
servizio di Athos Tromboni FREE
TORRE DEL LAGO PUCCINI (LU) - Un po' meno pubblico per La bohème rispetto alla Tosca della sera precedente, nel Gran Teatro all'aperto sul Lago di Massaciuccoli. Comunque una buona presenza (diciamo a spanne, oltre 2 mila spettatori?) per un ritorno, quello della regia "cinematografica" di Ettore Scola del 2014 ripresa da
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Un magico Elisir
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - L'elisir d'amore di Gaetano Donizetti è un capolavoro senza tempo che, a quasi due secoli dalla sua prima rappresentazione, continua a incantare e commuovere. Definito "melodramma giocoso", fonde mirabilmente la profondità patetica con l'arguzia dell'opera buffa italiana, creando una "commedia agrodolce" capace di strappare
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Echi dal Territorio
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79 anni di emozioni
redatto da Athos Tromboni FREE
SPOLETO (PG) - Partirà il 7 agosto 2025 per concludersi il 24 settembre la nuova Stagione lirica del Teatro Lirico Sperimentale "A. Belli" giunta al lodevole traguardo della 79.ma edizione. Gli spettacoli, oltre che nella città spoletina, andranno in scena anche nei principali teatri dell'Umbria: «79 anni di emozioni, una stagione da vivere!» è lo slogan
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Jazz Pop Rock Etno
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La notte degli Oscar
servizio di Athos Tromboni FREE
VIGARANO MAINARDA (FE) - La "Notte degli Oscar" del Gruppo dei 10 idea uscita dalla testa di Alessandro Mistri (così come Pallade Atena uscì dalla testa di Zeus, ci racconta il poeta greco Esiodo) ha visto una nutrita partecipazione di pubblico allo Spirito di Vigarano Mainarda. Non poteva essere altrimenti
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Jazz Pop Rock Etno
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De Silva amore che vieni amore che vai
servizio di Athos Tromboni FREE
COMACCHIO (FE) - Ha preso il via ieri sera con una nutrita partecipazione di pubblico il ciclo di sei concerti del "Gruppo dei 10" versione estiva: Tutte le direzioni in summer time 2025. Ospite per l'apertura era il Trio Malinconico formato da Diego De Silva (voce e chitarra acustica), Stefano Giuliano (sax alto) e Aldo Vigorito (contrabbasso). Prima della
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Eventi
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Opera tra tradizione e novità
redatto da Simone Tomei FREE
GENOVA - È un viaggio simbolico e culturale quello che il Teatro Carlo Felice di Genova propone per la stagione 2025-2026, presentata ufficialmente alla stampa lo scorso 2 luglio. Un viaggio che coinvolge artisti e pubblico come naviganti di una stessa rotta, guidati da una bussola che punta al repertorio lirico più amato, ma non rinuncia a
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Opera dal Nord-Est
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L'Aida di cristallo è tornata
servizio di Simone Tomei FREE
VERONA - Quando l’Aida di Giuseppe Verdi risuona all’Arena di Verona non si tratta di una semplice replica, è un rito collettivo, un appuntamento simbolico che scandisce il calendario della lirica estiva. Questa nuova ripresa dell’allestimento firmato da Stefano Poda, definito “di cristallo” per le sue trasparenze e gli inediti giochi di luce, ha riaperto il sipario
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Opera dall Estero
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Idomeneo a San Francisco
servizio di Ramón Jacques FREE
SAN FRANCISCO (USA) War Memorial Opera House - Sebbene Idomeneo, l’opera seria in tre atti di Wolfgang Amadeus Mozart (1756–1791), abbia avuto la sua prima americana il 4 agosto 1947 al Berkshire Music Festival di Tanglewood, nel Massachusetts (ora sede estiva della Boston Symphony Orchestra), fu la San Francisco Opera a
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Opera dal Nord-Est
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Blue Traviata in Arena
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – “È spenta!” Quando la tonante voce di Giorgi Manoshvili risuona nell’Arena, segnando il termine della prima Traviata stagionale, si viene quasi colti da un senso di sorpresa. Per quanto chiunque frequenti il teatro lirico conosca a menadito il libretto di Francesco Maria Piave, è inevitabile chiedersi da quanto tempo non si assisteva
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Opera dal Centro-Nord
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Matrimonio in camera da letto
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - L'allestimento di Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa su libretto di Giovanni Bertati ha chiuso la stagione d'opera del Teatro Comunale "Claudio Abbado" con un vero successo di pubblico: sia per la presenza di tanti spettatori in platea e nei palchi, sia per il calore con cui è stata salutata la recita a fine serata. La produzione era il
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Opera dal Nord-Est
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Tosca sugli spalti di San Giusto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Castello di San Giusto. Non è l’Arena di Verona e men che meno Castel Sant’Angelo, ma gli spalti di San Giusto, le pietre antiche che contornano il grande piazzale delle Milizie, suscitano nella Tosca di Giacomo Puccini, in scena a Trieste, il senso di incombenza del pericolo, della morte che la musica del grande compositore regala al pubblico,
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Opera dal Centro-Nord
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Aida nella palestra
servizio di Nicola Barsanti FREE
FIRENZE – Opera emblema del grande repertorio verdiano, Aida è spesso associata all’idea di spettacolarità, grandi masse corali, scene sontuose e sontuosi costumi esotici. Tuttavia, dietro la patina dell’epico e del monumentale, si cela un’anima intimista, quasi cameristica: Aida è, in fondo, una tragedia dell'amore e del potere, fatta di sguardi, silenzi,
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Echi dal Territorio
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Torna la rassegna Tutte le Direzioni Estate
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Torna l'estate e, come ogni anno, torna anche la programmazione "balneare" del Gruppo dei 10: Tutte le direzioni in summertime 2025, la canonica rassegna estiva conterà quest'anno sei appuntamenti, dal 6 luglio al 12 settembre che si svolgeranno per due concerti nella consolidata location del Bar Ragno di Comacchio in via Cavour 1
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Opera dal Nord-Est
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Candide da Voltaire a Bernstein
servizio di Rossana Poletti (13 giugno 2025) FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Per quale motivo Leonard Bernstein scelse il romanzo filosofico “Candide” di Voltaire per scrivere un’opera che lo proiettasse nel mondo lirico? Il primo motivo è certamente la questione politica. Nel dopoguerra l’America è dominata dal Maccartismo (un po’ come oggi dal trumpismo, ma guarda
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