Pubblicato il 12 Aprile 2023
Il celebre oratorio di Händel entusiasma il pubblico del Teatro Bellini di Catania
Il Messiah trionfa sempre servizio di Eduardo Andaluz

20230412_Ct_00_Messiah_MarcusBosh_phGiacomoOrlandoCATANIA - La stagione concertistica del Teatro Massimo “V. Bellini” ha offerto, per la Settimana Santa ,un capolavoro assoluto della musica sacra, il Messiah di Georg Friedrich Händel, oratorio in tre parti per Soli, Coro e Orchestra, con i solisti Pietro Adaini tenore, Elisa Verzier soprano, Ilaria Ribezzi mezzosoprano, Cristian Senn baritono; sul podio a dirigere orchestra e coro del Teatro Massimo Bellini il direttore Marcus Bosh.
La concertazione di Bosh si è contraddistinta per una direzione decisamente  chiara e intuitiva  e per il  gusto stilistico molto accurato; il suo gesto verso l'orchestra era eloquente e precisa, senza mai trascurare l’importanza della parte vocale, sempre sostenuta e mai coperta; ne è risultato un insieme compatto e  ricco di sfumature.
Molto attenti alle sue direttive i quattro solisti. Il  tenore Pietro Adaini, dalla voce morbida e luminosa, ha saputo trarre il meglio dalla sua parte rendendo ben precisa la sua coloratura.
La stessa tecnica di  virtuosismo viene usata dal compositore per la voce di basso , interpretata dal baritono Christian Senn,  sempre capace di superare tutti gli ostacoli grazie ad una voce ben gestita, sicura e di bel colore.
La parte, che va dai larghetti fino ai difficili prestissimi, non mette in difficoltà la voce, brunita e duttile allo stesso tempo, del mezzosoprano Ilaria Ribezzi, che non teme alcuno scoglio insito nella scrittura, mostrando doti di bella espressività.

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Infine, molto elegante, precisa e di buon fraseggio il soprano Elisa Verzier, che affronta prontamente la coloratura nella sua aria “Rejoice greatly, O daughter of Zion”.
Eccellente la resa del coro, che ha saputo alternare con ottimo effetto momenti in pianissimo a sezioni in fortissimo,dimostrando l’attenzione per le  intenzioni del compositore. Il culmine è stato raggiunto con Il brano più celebre, il famosissimo "Hallelujah!", al quale emozionante impatto il caloroso pubblico non è riuscito a sottrarsi, facendo partire un lungo applauso a scena aperta.
La riproposizione come bis dello stesso "Hallelujah!" ha fatto sì che la serata terminasse con grande entusiasmo da parte di tutti.
(la recensione si riferisce al concerto di venerdì 7 aprile 2023)

Crediti fotografici: Giacomo Orlando per il Teatro Massimo "V. Bellini" di Catania
Nella miniatura in alto: il direttore Marcus Bosh
Al centro, in sequenza, i quattro solisti
Sotto: panoramica sul concerto





Pubblicato il 21 Giugno 2019
Ultimo titolo della corrente stagione lirica, il capolavoro di Leoncavallo incontra il consenso del pubblico
Bell'allestimento di Pagliacci servizio di Salvatore Aiello

190620_Pa_00_Pagliacci_DanielOren.JPGPALERMO - A conclusione della prima parte della Stagione 2019 del Massimo di Palermo è andato in scena il capolavoro manifesto del verismo italiano: Pagliacci di Ruggero Leoncavallo che con Cavalleria rusticana  costituisce il notissimo dittico amato dai melomani; questa volta Pagliacci da solo con il ritorno, dopo il 2007, della regia di Lorenzo Mariani, ex direttore artistico della Fondazione.
L’opera, ispirata da un fatto autenticamente accaduto, porta all’attenzione la nuda sofferenza della plebe con tutta una ritualità arcaica che la tiene fissa ab aeterno nella sua concezione  senza la possibilità di mutamenti sociali. Sint lacrimae rerum  per cui vano è il ribellarsi e i sentimenti si tramutano in grido allucinante cui partecipa la coralità dei vinti.
Ad attenderci sul palcoscenico c’era una grande cavea di un circo equestre ad intelaiare la tragica storia di Canio e Nedda, un amore malato, un femminicidio ispirato dal gobbo Tonio (Jago della situazione).
Sugli spalti della gradinata nei momenti più tragici si  accampavano attonite figure, presenze incombenti, testimoni muti che assistevano alla consumata esistenza dei personaggi inchiodati da un fato imperscrutabile che trovavano nella morte la soluzione alla loro solitudine.
In questo senso si è mosso Lorenzo Mariani la  cui regia risultava lodevole per il rispetto del soggetto e della musica e che si giovava dei colorati costumi di Maurizio Balò e delle appropriate luci di Roberto Venturi affidando ad un cielo intenso e attonito testimone del delitto. La vicenda aggiornata agli anni sessanta del secolo scorso trovava giusto respiro con belle invenzioni, vivacizzate dall’apporto di saltimbanchi, giocolieri, ballerine che ci sarebbero piaciuti di più senza il passo del twist.
Alla piacevolezza dello spettacolo contribuiva il cast nel complesso di  prim’ordine.
Martin Muehle ha dato di Canio un’interpretazione intensa per espressività, accurata partecipazione mettendo a disposizione tutte le risorse di tenore  lirico sapendo regalare momenti di sentita drammaticità; sconvolgenti il suo “Vesti la giubba” e “ No, pagliaccio non son” doloroso finale resi con focosi accenti  e delirante pienezza vocale.
Al pari il Tonio, da antologia, di Amartuvshin Enkhbat, viscido, diabolico in possesso di una vocalità prodigiosa e ricca di armonici, di bel colore e cospicuo volume a servizio di un accorto gioco psicologico.
Valeria Sepe (Nedda) ha affrontato il personaggio con buone risorse tecniche ed interpretative oltre ad un appropriata tenuta scenica.
Elia Fabbian era Silvio. In evidenza il Beppe di Matteo Mezzaro. Completavano il cast, Francesco Polizzi e Paolo Cutolo (Contadini).

190620_Pa_01_Pagliacci_facebook_phRosellinaGarbo.JPG

Daniel Oren dopo la breve commemorazione di Franco Zeffirelli a cui è stata dedicata la rappresentazione, ha guidato l’orchestra con scioltezza e dinamiche strumentali pronte a cogliere i  momenti e gli appuntamenti  più attesi della partitura concedendo spazi lirici calibrati e lanciandosi in spessori turgidi nei momenti più drammatici con continuo dialogo tra orchestra e palcoscenico; in rilievo l’Intermezzo che ha riscosso il plauso di un pubblico soggiogato dalla bellezza della musica.
Valido l’apporto del coro diretto da Piero Monti e il coro di voci bianche diretto da Salvatore Punturo.
Caloroso e convinto il consenso del numeroso pubblico.

Crediti fotografici: Rosellina Garbo per il Teatro Massimo di Palermo
Nella miniatura in alto: il direttore Daniel Oren
Sotto: il tenore Martin Muehle (Canio)





Pubblicato il 06 Aprile 2019
Il Teatro Lirico di Cagliari ha mandato in scena uno spettacolo da visione tendenzialmente cinematografica
Tosca ottima dai due cast servizio di Simone Tomei

190406_Ca_00_Tosca_PierFrancescoMaestriniCAGLIARI - “Tosca, mi fai dimenticare Iddio” recita il barone Scarpia alla fine del primo atto. Vorrei fare mia questa frase, mutuandola alla luce del sentimento che mi accompagna : “Tosca, mi fai rimembrare Cagliari.” Vari impegni mi hanno fatto tardare nel resoconto della mia ultima trasferta in terra sarda, ma adesso, nel calmo pomeriggio di un tiepido giorno primaverile, posso finalmente lasciarmi trasportare da una soave nostalgia e rivivere le ore trascorse presso il Teatro Lirico di Cagliari in compagnia di Tosca, terzo capolavoro consecutivo di Giacomo Puccini dopo Manon Lescaut e La bohème. Ho avuto il piacere e l’onore di poter ascoltare entrambe le compagnie di canto – delle quali parlerò più avanti distintamente – , ma per poter apprezzare al meglio un dipinto è necessario premurarsi di collocarlo in una cornice adatta, che in questa occasione ci viene fornita dal regista Pier Francesco Maestrini, coadiuvato da Juan Guillermo Nova (scene e proiezioni), Marco Nateri (costumi) e Pascal Mérat (luci).
Dal punto di vista scenografico, si passa dal reale all’immaginario in un batter di ciglia. Sulle inquietanti note della triade iniziale, che annunciano il tema di Scarpia, le immagini in bianco e nero che illustrano l’antefatto (la fuga di Angelotti dalle carceri romane) si trasformano immediatamente in quelle raffiguranti l’interno di Sant’Andrea della Valle (dove l’ex console  si rifugia), disegnando in primo piano alcuni elementi scenici fittizi in supporto a quelli fisici. Allo stesso modo, dopo il gesto di Cavaradossi teso a scoprire il dipinto della Maddalena, ecco che la Marchesa Attavanti diventa una figura olografica, la cui presenza evanescente vuole dimostrare da un lato la totale estraneità della nobildonna alla vicenda rappresentata e dall’altro la sua importanza drammaturgica nell’escalation degli eventi. Il primo atto abbraccia in toto la realtà solo alla fine, quando, insieme al Te Deum, cessa il “fragore” delle immagini e tutto si concretizza nell’autentica consistenza di oggetti e persone. Se il secondo atto è più vivido e terreno nel sottolineare la materialità laida e carnale del barone, nel terzo si tornano a mescolare verità e fantasia, ricreando la prigione in cui il pittore aspetta la sentenza con grandi arcate, proiettate sul retino in proscenio in modo da ottenere una verosimiglianza elegante e plausibile.
La visione registica è tendenzialmente cinematografica, tesa a valorizzare le figure degli interpreti tramite l’impianto visivo e a delineare con dovizia di particolari gli aspetti più sadici e truculenti della trama. Come afferma Maestrini, Tosca è quasi un film dell’orrore e per questo occorre sottolinearne la violenza, psicologia e fisica, utilizzando anche gli abiti per rimarcare con nitidezza i numerosi contrasti insiti nell’opera. Citando il costumista Nateri, “… con i vestiti si racconta un dramma ottocentesco in cui la cupezza dell’aristocrazia romana e del clero fanno da contraltare alla limpidezza dei sentimenti dei due amanti.” Il cappotto nero di Scarpia simboleggia tale cupezza in contrasto con i colori accesi indossati della protagonista (a tal proposito, l’abito rosso del secondo atto è un concentrato di bellezza e fascino) e quelli candidi del pittore. La musica immortale di Puccini fa il resto.

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Il M° Donato Renzetti guida con garbo, gusto e matura musicalità le due compagnie di canto, assecondando le voci con un incedere votato a sottolineare i respiri più drammatici e, talvolta, concitato nel dipanare gli intrecci, per donare la necessaria fluidità agli eventi che si susseguono nell’arco di poche ore. L’orchestra del Teatro Lirico di Cagliari risponde a dovere e ne segue il gesto, cesellando ogni nota in un prezioso monile da porgere agli interpreti e al pubblico, che pare quasi calamitato dall’ebbrezza che trasuda da queste pagine. Il Te Deum è l’apoteosi di una solennità che non trasborda in chiasso bensì in religioso e sontuoso cerimoniale, in cui la blasfemia di Scarpia lo porta ad impossessarsi dell’ostensorio, spodestando di fatto il prelato dal suo ufficio solenne. La musica sottolinea con veemenza questo momento e i tre accordi sembrano legare indissolubilmente il Barone lussurioso alla sua atroce fine.

190406_Ca_01_Tosca_IvanInverardiSabato 30 marzo, data di debutto del secondo cast, ha visto l’esordio del soprano pugliese Rachele Stanisci nel ruolo della Diva Floria. La sua è una Tosca sanguigna e sincera, capace di trarre dalle insidie dello sparito momenti di assoluta poesia con un canto sempre ben a fuoco e una parola che corre sul rigo musicale in maniera genuina, arricchendosi però di sfumature degne del più luminoso arcobaleno.
Il Cavaradossi di Antonello Palombi dipinge con la voce i fulgidi colori di ciascuna nota tramite un legato morbido, un’emissione mai forzata e un’espressività simile una perla preziosa, il cui ascolto è il regalo più bello che un artista può fare al suo pubblico. Nel tripudio di passione, amore e sofferenza del terzo atto, il canto e l’interpretazione scenica si fondono magistralmente con la voce del soprano, entrambi in uno stato di autentica grazia.
Lo Scarpia di Ivan Inverardi non teme le avversità della linea di canto e, se il suono tiene bene in acuto, non manca di sorprendere anche nella zona più grave. Forse un po’ di naturalezza in più non sarebbe guastata, ma nel complesso la figura infida e laida riesce comunque ad emergere.
Un egregio Graziano Dallavalle è Cesare Angelotti: la voce profonda e rotonda cesella con stile e musicalità i non facili interventi.
Ammirabile anche il Sagrestano di Giulio Mastrototaro per il gusto misurato con cui sa restituire un personaggio di per sé alquanto bizzarro senza cadere nel facile ridicolo. Un bravo Enrico Zara affronta la perfidia di Spoletta con luminoso squillo e ottima baldanza scenica.
Completano il cast Francesco Musino, nel doppio ruolo di Sciarrone e Un carceriere, ed Eleonora Cabras, voce di Un pastorello.
Eccellente la prestazione del Coro dell’Ente lirico cagliaritano, diretto dal M° Donato Sivo, a cui si unisce il Coro di Voci Bianche del Conservatorio “G.P. da Palestrina”, preparato dal M° Enrico di Maira.

 

190406_Ca_03_Tosca_MarcelloGiordaniAmarilliNizzaDomenica 31 marzo sono cambiati i tre protagonisti, rimanendo comunque di alto livello. Cavalleria vuole che si inizi dalla signora, ossia da Amarilli Nizza, la quale, complice la lunga frequentazione del ruolo, sa infondere a Tosca pathos ed emozione. L’attenzione al significato di ogni frase musicale e la calibratura di ogni accento risultando sempre calzanti, evolvendosi insieme al dramma e all’interazione con gli altri cantanti. Nel secondo atto il soprano sfodera la sua vena di “tigre da palcoscenico”, affrontando con piglio energico le direttive registiche e inondando la platea di armonici caldi e suadenti, portatori di violenza, passione e tormento.
Eleganza nello stile canoro anche da parte di Marcello Giordani. La cifra migliore del suo Mario Cavaradossi emerge negli acuti squillanti e luminosi e nella capacità di smorzare il suono, ottenendo dinamiche eteree.
Ultimo di nomina, ma non certo in bravura, Devid Cecconi nella parte di Scarpia. Alle prese con uno dei personaggi pucciniani più ambiti, il baritono toscano centra il bersaglio: vile, subdolo e malefico al punto giusto, ne traduce le viscide intenzioni con un canto tanto graffiante quanto mellifluo. Al di là della dissacrante esplosione del Te Deum, vale la pena di ricordare come sua la voce sappia correre sul filo delle labbra con somma naturalezza nel bellissimo legato della frase “Tosca gentile, la mano mia la vostra aspetta, piccola manina, non per galanteria ma per offrirvi l’acqua benedetta”, eseguito con grande padronanza di fiato ed emissione.
Il teatro, gremito in entrambe le recite, ha reso omaggio agli artisti con sentiti consensi.

190406_Ca_02_Tosca_AntonelloPalombiRacheleStanisci        190406_Ca_04_Tosca_DevidCecconiAmarilliNizza

Crediti fotografici: Ufficio stampa del Teatro Lirico di Cagliari
Nella miniatura in alto: il regista Pier Francesco Maestrini
Nella miniatura al centro: il baritono Ivan Inverardi (Scarpia)
Nella miniatura sotto: il tenore Marcello Giordani (Cavaradossi) e il soprano Amarilli Nizza (Tosca)
Nelle foto di scena: il Te Deum disegnato dal regista Maestrini; Antonello Palombi (Cavaradossi secondo cast) e Rachele Stanisci (Tosca secondo cast); Devid Cecconi (Scarpia primo cast) e Amarilli Nizza (Tosca primo cast)






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Parliamone
Otello l'incoerenza č di scena
intervento di Simone Tomei FREE

20251007_Pr_00_Otello_Parliamone_YusifEyvazov_phRobertoRicciPARMA - Esiste un patto segreto, antico e nobilissimo, tra il palcoscenico e la platea. È un atto di fede: lo spettatore si affida alla visione degli artisti, promettendo in cambio sospensione dell'incredulità e apertura del cuore. Aprire il sipario sull' Otello al Teatro Regio di Parma, nel cuore del Festival Verdi 2025, avrebbe dovuto significare rinnovare questo patto, immergendosi nel gorgo della più compiuta tragedia shakespeariana in musica. E, in effetti, la partitura di Verdi ha mantenuto fede al suo compito: un fiume in piena, potente e inesorabile, che dal golfo mistico ha continuato a scorrere, travolgente e commovente. Il problema, ahimè, è sorto quando ho alzato gli occhi perché ciò che si vedeva apparteneva a un altro pianeta drammaturgico, a un universo visivo che con il fiume verdiano dialogava poco o punto.
Le note di regia di Federico Tiezzi, un denso manifesto intriso di Freud, Welles, Dostoevskij e Pasolini, promettevano una discesa negli inferi della psiche.
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VideoCopertina
La Euyo prende residenza a Ferrara e Roma

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Jazz Pop Rock Etno
Ferrara in Jazz primo week-end
servizio di Athos Tromboni FREE

20251006_Fe_00_FerraraInJazz_PietroBittoloBonFERRARA - Il 3 ottobre scorso il Jazz Club Ferrara ha dato avvio alla prima parte dei concerti della nuova stagione "Ferrara in Jazz" che si svolgerà ogni fine settimana (il venerdì, il sabato e la domenica) fino al 21 dicembre 2025. L'appuntamento d'apertura, nel Torrione San Giovanni, ha visto in pedana il sassofonista Piero Bittolo Bon con Alessandro
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Eventi
Partenza con le canzoni di Guccini
servizio di Francesco Franchella FREE

20251004_Fe_00_GruppoDei10_FrancescoGucciniFERRARA - Alla volta dei primi freddi (o freschi) settembrini, il mondo si divide: chi si dà già ai pranzi autunnali vestendosi come se fosse il 1° di gennaio; chi ogni weekend, nostalgico del caldo, chiede al coniuge di fare “l’ultima” gita al mare; chi guarda in continuazione le mail, per sapere quando inizieranno le prime serate della stagione
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Personaggi
Porto in scena le parole che non scrisse
servizio di Ludovica Zambelli FREE

20250927_Fe_00_IntervistaAlessioBoni_OmaggioAPucciniDiEliosLippiFERRARA - Al Teatro Abbado andrà in scena lo spettacolo Concerto a due per Puccini, con Alessio Boni e Alessandro Quarta, regia di Boni stesso e Francesco Niccolini ("prima" lunedì 29 settembre, replica sabato 30 settembre 2025 ore 20,30); è uno spettacolo con  parole e musica, che si incontrano per restituire la complessità di un compositore che
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Echi dal Territorio
Ferrara in Jazz si parte!
redatto da Athos Tromboni FREE

20250926_Fe_00_FerraraInJazz2025-2026_FedericoDAnneoFERRARA - È giunta alla 27.esima edizione la stagione del Jazz Club Ferrara, presso il Torrione San Giovanni di via Rampari di Belfiore incrocio di via Porta Mare: a partire da venerdì 3 ottobre 2025, proprio il Torrione riapre le porte di Ferrara in Jazz con il programma della prima parte di stagione (ottobre-dicembre 2025), dove sono in calendario
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Classica
Saccon-Genot e fanno tre
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20250925_Fe_00_ConcertoSacconGenotPerLuigiCostatoFERRARA - Il Comitato per i Grandi Maestri fondato e presieduto da Gianluca La Villa ha organizzato un concerto cameristico a Palazzo Roverella, sede del Circolo Negozianti di Ferrara, in memoria del prof. Luigi Costato: protagonisti del concerto sono stati due musicisti già noti e molto apprezzati nella città estense, il violinista Christian Joseph
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Ecco le Stanze della Danza
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20250924_Ro_00_LeStanzeDellaDanza_ClaudioRondaROVIGO - Per due giorni, sabato 27 e domenica 28 settembre 2025, Rovigo diventa una finestra sul panorama della danza contemporanea. È stato presentato il 19 settembre scorso allo spazio Fs del Censer, in conferenza stampa, la prima edizione del festival Le stanze della Danza, un itinerario di performance che si inaugurerà alle ore 17,00 di
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Una perla i Pescatori di perle
servizio di Simone Tomei FREE

20250923_Fi_00_IPescatoriDiPerle_JavierCamarena_phMicheleMonastaFIRENZE - La perfezione, si sa, non è di questo mondo. Eppure l’arte, nei suoi momenti più ispirati, ci consente di sfiorarne il mistero, in quella rara alchimia che fa dialogare la forza arcana della musica, la purezza del canto e la poesia della scena. È questa, precisamente, la sensazione che ho provato uscendo dal Teatro del Maggio Musicale
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Un luogo dove il cuore rimane giovane
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20250920_Ro_00_Stagione2025-2026_ValeriaCittadinROVIGO - La platea del Teatro Sociale per la prima volta si è trasferita in piazza Giuseppe Garibaldi: l’evento dal titolo Sotto il cielo di Rovigo – Cult dove il cuore rimane giovane, a cura della regista Anna Cuocolo, ha voluto essere un incontro speciale della autorità locali e del management del teatro con il pubblico, per celebrare insieme a tutta la città,
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Concerto degli allievi di Magiera
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20250917_Fe_00_ConcertoStagioneLiricaEDanza2025-2026_LeoneMagieraFERRARA - La presentazione della Stagione di Opera & Danza 2025/2026 del Teatro Comunale "Claudio Abbado" - avvenuta nella mattinata di martedì 16 settembre - ha avuto il suo epilogo alle ore 20,00 con un concerto lirico nel Ridotto del teatro, dove si sono esibiti i giovani allievi del corso di perfezionamento tenuto dal maestro Leone Magiera
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Ferrara nuova stagione d'Opera e Danza
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20250916_Fe_00_StagioneLiricaEDanza2025-2026_StefanoRanzani_phAlfredoTabocchiniFERRARA - Un "Concerto a due per Puccini" e dodici spettacoli di opera, danza, musical, sono la dote della Stagione d'Opera & Danza 2025/2026 del Teatro Comunale "Claudio Abbado" che si aprirà il prossimo 29 settembre per concludersi il 24 maggio del prossimo anno.

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Opera dal Centro-Nord
L'amico Fritz fra sostenitori e detrattori
servizio di Simone Tomei FREE

20250915_Li_00_LAmicoFritz_BengisuYamanKoyuncuLIVORNO - Dopo l’esplosione dirompente del successo di Cavalleria rusticana (1890), Pietro Mascagni si trovò davanti a una sfida tutt’altro che semplice: dimostrare di non essere l’autore “di un’opera sola”, consacrato dalla fortuna di un libretto tratto da Verga. Ed è in questo clima che nacque L’amico Fritz, andato in scena per la prima volta al
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Cantami o Diva gli intrighi...
intervista a cura di Athos Tromboni FREE

20250915_Personaggi_00_MassimoCrispi_CantamiODivaMassimo Crispi è un tenore particolare, ribelle per molte cose e dal repertorio quanto mai vario. Vive una parte dell'anno a Palermo e l'altra parte dell'anno a Firenze. Vario - si diceva - il suo repertorio, ma varia è anche la sua maniera di essere artista. Da sempre ha infatti coltivato la scrittura, in ogni campo, e, oggi, non frequentando più
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Echi dal Territorio
Frescobaldi Day a Palazzo Schifanoia
FREE

20250914_Fe_00_FrescobaldiDay_MarinaDeLisoFERRARA - Marina De Liso, mezzosoprano e docente di musica antica nel Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" nonché coordinatrice del "Concentus Musicus Fe' Antica"  ha presentato ieri nella bella e confortevole sala pubblica di Palazzo Schifanoia il primo concerto della stagione 2025/26 di Ferrara Musica: quest'anno l'associazione concertistica
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Vocale
Dalla romanza alla canzone napoletana
servizio di Simone Tomei FREE

20250913_00_PonteAMoriano_Concerto_AntonioCiprianiPONTE A MORIANO (LU) - La serata del 12 settembre 2025 al Teatro Idelfonso Nieri di Ponte a Moriano si è chiusa l’edizione di "Un Teatro Sempre Aperto", confermando ancora una volta la qualità e la coerenza di una rassegna che, pur in assenza della storica sala cittadina del Teatro del Giglio, ha saputo mantenere viva la propria presenza sul
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Opera dall Estero
Una Traviata trasposta nel Novecento
servizio di Ramón Jacques FREE

20250910_00_Bogota_LaTraviata_JuliaMuzychenko_phJuanDiegoCastilloBOGOTÀ (Colombia) - 24 agosto 2025, Teatro Mayor Julio Mario Santo Domingo.
In occasione della quindicesima stagione del Teatro Mayor Julio Mario Santo Domingo, attualmente il palcoscenico più importante della Colombia, si è tenuta una nuova rappresentazione di La traviata. L’opera,
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Opera dal Centro-Nord
Ode a Leopardi e Medium prova generale
servizio di Simone Tomei FREE

20250901_Li_00_OdeALeopardi_Mascagni Festival2025LIVORNO – In un Mascagni Festival sempre più attento al dialogo fra memoria storica e ricerca espressiva, la serata del dittico Ode a Leopardi di Pietro Mascagni e The Medium di Gian Carlo Menotti, presentata agli Hangar Creativi, ha offerto un accostamento insolito ma fecondo tra due poetiche distanti eppure unite dalla tensione verso il mistero
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Eventi
ROF bilancio 2025 e programma 2026
redatto da Athos Tromboni FREE

20250901_Ps_00_ROF-Bilancio2025Programma2026PESARO - A Pesaro si dichiarano soddisfatti per i risultati non solo artistici del Rossini Opera Festival 2025. Ecco qui sotto, in sintesi, la valutazioni che illustrano sommariamente gli obiettivi raggiunti e anche le anticipazioni per l'edizione 2026.

I numeri che contano
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Opera dal Centro-Nord
Manon Lescaut fra le sculture blu
servizio di Simone Tomei FREE

20250831_TorreDelLago_00_ManonLescaut_MariaJoseSiri_phGiorgioAndreuccettiTORRE DEL LAGO (LU) - Il 71° Festival Puccini si avvia alla conclusione con l’ultimo debutto operistico della stagione in una serata di fine agosto molto suggestiva: Manon Lescaut è tornata al Gran Teatro sulle sponde del Massaciuccoli nella produzione di Igor Mitoraj del 2003, ripresa con cura nella regia di Daniele De Plano, scene di Luca Pizzi
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Classica
SummerFest grande musica da camera
servizio di Ramón Jacques FREE

20250831_00_SanDiego_SummerFest2025_ReneFleming_phKenJacquesSAN DIEGO (USA) - SummerFest 2025, The Baker-Baum Concert Hall. Il festival di musica da camera SummerFest, che si tiene ogni estate a San Diego, California dal 1986 ed è organizzato dall'associazione musicale locale La Jolla Musical Society (LJMS), è diventato un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica cameristica (nel sud
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Vocale
Giovane Scuola al Mascagni Festival
servizio di Simone Tomei FREE

20250929_Li_00_ GalaVerismo_FestivalMascagni_PietroMascagniLIVORNO - Il Mascagni Festival 2025, nell’anno dell’ottantesimo della scomparsa del compositore, si conferma laboratorio vivo di idee più che semplice contenitore di eventi: una geografia del suono disseminata tra Livorno, la provincia e luoghi simbolici d’Italia e del mondo, capace di intrecciare concerti, opere, letture sceniche e creazioni originali
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Opera dal Centro-Nord
Sepe una delicata Butterfly
servizio di Nicola Barsanti FREE

20250825_00_TorreDelLago_MadamaButterfly_AntoninoFogliani_phGiorgioAndreuccettiTORRE DEL LAGO (LU) – Diamo conto ai nostri lettori della replica del quarto titolo in cartellone nell’ambito del 71° Festival Puccini: Madama Butterfly. Per regia, scene e costumi rimandiamo alla recensione della prima rappresentazione che potete consultare qui .
La principale differenza rispetto al debutto riguarda il ruolo
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Eventi
Turandot e le altre
redatto da Athos Tromboni FREE

20250824_TorreDelLago_00_FestivalPuccini2026_TurandotiELeAltre_DisegnoDiEliosLippiTORRE DEL LAGO (LU) -  Questa volta si parte in largo anticipo: è ormai definitivo - infatti - il programma della 72.esima edizione del Festival Puccini di Torre del Lago (Viareggio) che si svolgerà nel Gran Teatro all’aperto sul Lago di Massaciuccoli nell’estate 2026 e che era stato anticipato nella conferenza stampa dello scorso maggio dal presidente
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Opera dal Centro-Nord
Alina Tkachuk la rivelazione
servizio di Nicola Barsanti FREE

202516_TorreDelLago_00_Turandot_AlinTkachukTORRE DEL LAGO (LU) - La rappresentazione di Turandot al Gran Teatro Giacomo Puccini, nell’ambito del 71° Festival Puccini, propone una lettura scenica affidata alla regia di Alfonso Signorini, la cui impronta visiva rimanda all’articolo della prima rappresentazione che potete trovare qui. L’allestimento conferma la forza visiva e simbolica dell’opera, ma
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Opera dal Nord-Est
Rigoletto, Nabucco e Aida
servizio di Nicola Barsanti FREE

20250814_Vr_00_Rigoletto_phEnneviFotoVERONA - L’anfiteatro Arena, con i suoi duemila anni di storia e le gradinate che custodiscono memoria e suggestione, si conferma il più imponente palcoscenico a cielo aperto dedicato all’opera lirica. Ogni estate l’antico anfiteatro romano si trasforma in una cassa armonica naturale, dove le note dei grandi compositori si fondono con l’energia collettiva
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Opera dal Centro-Nord
Butterfly e la simbologia degli alberi
servizio di Simone Tomei FREE

20250809_TorreDelLago_00_MadamaButterfly_MariaAgresta_phGiorgioAndreuccettiTORRE DEL LAGO (LU) - Madama Butterfly di Giacomo Puccini è il quarto titolo a susseguirsi sul palcoscenico del Festival Puccini di quest’anno. Per la sua 71ª edizione, la rassegna ha affidato la regia a Manu Lalli, che propone una lettura capace di andare oltre la mera rappresentazione scenica, trasformando il linguaggio visivo e simbolico in un elemento
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Opera dal Centro-Nord
La bohčme disegnata da Scola
servizio di Simone Tomei FREE

20250808_TorreDelLago_00_LaBoheme_CarloRaffaelli_phGiorgioAndreuccetti.JPGTORRE DEL LAGO (LU) - Tra i capolavori pucciniani La Bohème occupa un posto di privilegio per la sua capacità di fondere realismo e poesia, leggerezza giovanile e dramma struggente. Dal debutto del 1º febbraio 1896 al Teatro Regio di Torino, sotto la bacchetta di un giovane Arturo Toscanini, questo dramma lirico in quattro quadri - tratto dalle
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Jazz Pop Rock Etno
Ferrara Film Orchestra e la bacchetta di Ambra
servizio di Athos Tromboni FREE

20250803_00_GiardinoPerTutti_FerraraFilmOrchestra_CristinaColettiFERRARA - La prima serata della rassegna Giardino per tutti organizzata ai piedi del grattacielo dal Comune di Ferrara con la collaborazione del Teatro Comunale "Claudio Abbado", dentro il Parco Coletta, ha fatto l'en-plein. Era in pedana la Ferrara Film Orchestra capitanata dalla bacchetta di Ambra Bianchi
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Opera dal Centro-Nord
Buratto bel debutto in Tosca
servizio di Simone Tomei FREE

20250802_TorreDelLago_00_Tosca_EleonoraBuratto_phGiorgioAndreuccettiTORRE DEL LAGO PUCCINI (LU) - Nel terzo fine settimana del 71° Festival Puccini di Torre del Lago, la seconda recita di Tosca ha riproposto uno degli allestimenti più attesi di questa edizione. La produzione, firmata da Alfonso Signorini in veste di regista e costumista, si è presentata con una veste visiva marcatamente simbolica, ricca di richiami
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Opera dal Nord-Est
Nabucco Carmen La traviata
servizio di Angela Bosetto FREE

20250731_Vr_00_Nabucco_StefanoPodaVERONA – Anna Netrebko, Anita Rachvelishvili e Rosa Feola, ovvero Abigaille, Carmen e Violetta Valéry. Sono loro le tre grazie musicali che, dal 17 al 19 luglio 2025, hanno acceso l’Arena, rendendo ciascuna rappresentazione meritevole di grande interesse in virtù della propria peculiarità. Per il soprano russo si trattava del debutto italiano come figlia
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Jazz Pop Rock Etno
Verdi e il jazz un dialogo
servizio di Simone Tomei FREE

20250727_Fabbiano_00_ValtidoneFestival_AlessandroBertozziFABBIANO, Borgonovo Val Tidone (PC) - Nella serata di sabato 26 luglio 2025, un angolo a me ancora misconosciuto della Val Tidone, la suggestiva piazzetta di Fabbiano, frazione di Borgonovo Val Tidone, si è trasformato in un crocevia di sublime audacia musicale. Il Valtidone Festival, giunto alla sua 27ª edizione e promosso dalla
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Opera dal Centro-Nord
Ecco la Bohčme che ti aspetti
servizio di Athos Tromboni FREE

20250720_TorreDelLago_00_LaBoheme_PierGiorgioMorandi_phGiorgioAndreuccettiTORRE DEL LAGO PUCCINI (LU) - Un po' meno pubblico per La bohème rispetto alla Tosca della sera precedente, nel Gran Teatro all'aperto sul Lago di Massaciuccoli. Comunque una buona presenza (diciamo a spanne, oltre 2 mila spettatori?) per un ritorno, quello della regia "cinematografica" di Ettore Scola del 2014 ripresa da
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Opera dal Centro-Nord
Un magico Elisir
servizio di Simone Tomei FREE

20250716_Fi_00_LElisirDAmore_AntonioMandrrillo_phMicheleMonastaFIRENZE - L'elisir d'amore di Gaetano Donizetti è un capolavoro senza tempo che, a quasi due secoli dalla sua prima rappresentazione, continua a incantare e commuovere. Definito "melodramma giocoso", fonde mirabilmente la profondità patetica con l'arguzia dell'opera buffa italiana, creando una "commedia agrodolce" capace di strappare
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Echi dal Territorio
79 anni di emozioni
redatto da Athos Tromboni FREE

20250715_Spoleto_00_Stagione2025_AntonioAgostini_phRomboniDalleLucheSPOLETO (PG) - Partirà il 7 agosto 2025 per concludersi il 24 settembre la nuova Stagione lirica del Teatro Lirico Sperimentale "A. Belli" giunta al lodevole traguardo della 79.ma edizione. Gli spettacoli, oltre che nella città spoletina, andranno in scena anche nei principali teatri dell'Umbria: «79 anni di emozioni, una stagione da vivere!» è lo slogan
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Jazz Pop Rock Etno
La notte degli Oscar
servizio di Athos Tromboni FREE

20250711_Vigarano_00_GruppoDei10_DadoMoroniVIGARANO MAINARDA (FE) - La "Notte degli Oscar" del Gruppo dei 10 idea uscita dalla testa di Alessandro Mistri (così come Pallade Atena uscì dalla testa di Zeus, ci racconta il poeta greco Esiodo) ha visto una nutrita partecipazione di pubblico allo Spirito di Vigarano Mainarda.
Non poteva essere altrimenti
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