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Usi e costumi dalla Turandot alla Bohčme al Teatro Comunale |
Incontro con Lorenzo Cutųli |
servizio di Edoardo Farina |
Pubblicato il 15 Febbraio 2024 |
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni. Nasce a Lucca, patria di ricche tradizioni musicali, il 22 dicembre 1858 da una famiglia dalla lunga e prestigiosa storia legata alla musica nella provincia Toscana. Purtroppo, a soli sei anni, vede morire suo padre Michele, organista e maestro di coro del Duomo di San Martino, di conseguenza durante la prima giovinezza, viene istruito dallo zio Fortunato Magi nel suonare l’organo e nel canto come contralto. Nonostante ciò, Fortunato dichiara presto a sua sorella Albina, madre del piccolo Giacomo, che suo figlio non possiede alcuna inclinazione per la musica. Dopo questa brevissima cronistoria delle origini del Maestro, tralasciando tutto il resto deducendosi da sé, ci spostiamo verso la ricca stagione del Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara, ove nell’ambito della programmazione “Opera Balletto” ha voluto rendere omaggio - come sta avvenendo nella maggior parte dei teatri più importanti d’Italia per tutto il 2024 - al celebre lucchese, presentando due tra i suoi innumerevoli capolavori, la Turandot ultima composta e lasciata incompiuta per la sopraggiunta morte avvenuta nel 1924, in scena all’ “Abbado” per la prima il 24 novembre 2023 con replica il 26 eseguita dall’ ’Orchestra Città di Ferrara” diretta da Marcello Mottadelli e la regia di Plamen Kartaloff e la seconda, Bohème in data rispettivamente il 26 e 28 gennaio, interpretata dall’ “Orchestra Giovanile Luigi Cherubini” sotto la bacchetta di Nicola Paszkowski. Quando osserviamo il cartellone di un’opera, la prima cosa che attira l’attenzione è la grafica, il titolo, l’autore, poi il direttore, l’orchestra, immediatamente dopo i protagonisti più importanti nelle rispettive parti, tenori, baritoni, soprani meglio se trattasi di una “primadonna” nota o meno nel cast dei nominativi appartenenti al mondo del teatro. A seguire, coro, comparse, infine allestimenti e realizzazione, dando sempre meno importanza a chi lavora dietro gli scenari e che molto spesso alla fine della rappresentazione non salirà quasi mai sul palco per ricevere le meritate ovazioni. Quindi tecnici, elettricisti, macchinisti, cameramen se prevista una ripresa televisiva, fotografi…e per ultimo ma non per ultimo, chi si è occupato della sceneggiatura, della scenografia, la scelta e realizzazione dei costumi che di solito catturano l’attenzione non appena si alza il sipario prima ancora che i cantanti inizino la recitazione scenica e vocale. Il Teatro Comunale di Ferrara "Claudio Abbado" ha dato la possibilità di visitare tramite l’iniziativa aperta al pubblico “Dietro le quinte dell’opera” i meccanismi del palcoscenico, montaggio delle luci, i riflettori e i proiettori, la struttura del teatro, i segreti dell’acustica, un po’ di storia e molte altre curiosità da scoprirsi di volta in volta, proposta costituita da tre appuntamenti riguardanti le stesse Turandot e Bohème e prossimamente l’Orlando Furioso il 6 aprile, in orari tra una replica e l’altra in modo da consentire la prenotazione sia a chi ha già assistito alla prima e sia a chi vorrà ricevere qualche anteprima. Attraverso la disponibilità di Lorenzo Cutùli, dalla impareggiabile professionalità ed esperienza nell’ambito teatrale, siamo stati accompagnati da lui stesso in questo magico percorso illustrandoci ampiamente quanto dal lato platea non è visibile, ma soprattutto dopo averci condotto nei camerini e fornito dotte spiegazioni riguardo tutti i costumi utilizzati in scena, si è soffermato per una breve intervista. Nato a Ferrara, nel campo teatrale numerose sono state le sue collaborazioni con artisti quali: C. Abbado, E.Luzzati, H. De Ana, P. L. Pizzi, L.Kemp, L. Ronconi, R. Petit, R. Wilson, P. Greenaway, J. Miller, L. Dodin, M. Martone, M. Scaparro e A. Brachetti, sia come scenografo collaboratore che come costumista, inoltre, come pittore e scultore, ha al suo attivo varie e importanti esposizioni personali sia in Italia che all’estero. È stato docente di Allestimento e Scenografia presso il corso di Comunicazione Pubblica delle Arti e dello Spettacolo, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Ferrara e nel dicembre 2014 ha vinto il premio International Opera Award-Oscar della Lirica come miglior scenografo del 2014, presso l'“Anfiteatro Katara” di Doha in Qatar.

Maestro Cutùli, come è allestita la scenografia della Bohème andata in scena al Teatro Abbado recentemente? La prima cosa che colpisce è la formula dalla tipologia moderna dei costumi, vediamo infatti dei personaggi sia vestiti nella moda degli anni ’80 del secolo scorso, poi tanti ragazzini in scena in abito d’epoca, ma in massima parte non in base alla versione tradizionale del 1830, anno ove originariamente è ambientata. Come viene percepito dal pubblico questo contrasto tra l’antico e il moderno, tra chi è più favorevole o contrario…? Abbiamo una diatriba che continua da anni tra i tradizionalisti e gli avanguardisti. I nuovi registi sono più portati nel creare un’opera contemporanea cercando di anteporre l’idea che oramai essa deve essere svecchiata, situazione non strettamente necessaria avendo sempre e comunque una sua attualità e un suo fascino secondo le forme originali. Importante è rispettare la stesura in modo costruttivo come hanno saputo realizzare i grandi del secolo scorso quali Visconti, Strehler, dotati di un senso di appartenenza molto forte alle tradizioni, forse meno Zeffirelli e Ronconi… però oggi si tende a volere modernizzare la storia, la vicenda, oppure astrarla anche secondo le idee di Damiano Michieletto, tra gli altri, che pur essendo rispettoso della musica, normalmente traspone l’azione in un’epoca “astorica”, abiti compresi.
Potrebbe essere stato tra i pionieri di questa evoluzione attuale già un importante costumista, scenografo e regista come Pier Luigi Pizzi, ancora attivissimo nonostante l’età? Tant’è che proprio a Lucca nel corso dell’anno, come sappiamo, sarà ingaggiato per tutte le manifestazioni pucciniane con cinque nuovi allestimenti. In tal senso lei è più favorevole a una ricostruzione classica con tutta la filologia dell’epoca oppure qualcosa di contemporaneo in netta contrapposizione? Pizzi ha sicuramente rivoluzionato l’opera mettendola in scena tra antico e futurismo inserendo schemi innovativi del tutto impensabili un tempo; personalmente penso che un allestimento possa avere una trasposizione in un’altra epoca più attuale non dovendo però essere fine a sé stesso ma richiesto dal concetto che si intende dare alla drammaturgia non essendo necessaria sempre una avanguardia. Se l’approntamento lo esige, piuttosto che creare una scenografia follemente azzardata, è sempre meno rischioso rimanere nella tipologia classica fatta con criterio, tralasciando le assurdità, basti pensare alla versione Bohème creata da Claus Guth andata in scena all’“Opéra National de Paris” nel 2017 e replicata più volte ambientata addirittura in una navicella spaziale con tanto di sbarco sulla Luna e attori in tuta da astronauti, tendendo in tal modo a creare un sensazionalismo dallo scalpore gigantesco, normalmente abituati a vederla a Parigi, nella soffitta, nel quartiere latino...

Cosa viene richiesto a un cantante d’opera quando deve e vuole immedesimarsi in un personaggio per quanto concerne la vestizione, rimanendo nello specifico del suo lavoro? Il costumista, lo scenografo, incontra di solito il cast solo quando si avvia la messa a punto finale, in pratica iniziano le prove di regia dopo avere svolto una riunione generale, sperando che anche gli artisti siano tutti disponibili, il che non è scontato, momento in cui viene letteralmente esposta e spiegata la forma dello spettacolo. Spesso il cantante è preoccupato per l’aspetto musicale mentre oggi si chiede moltissimo quello interpretativo, assolutamente importante. Interagendo con i propri colleghi, questi narra, esprime una storia, comunica attraverso le emozioni, atteggiamento molto meno richiesto secondo i vecchi canoni e tutto ciò anche se non sembra è vincolato da come si sente nel costume che indossato gli dà un certo confort o meno ritrovandosi in una determinata disinvoltura; però molto spesso non c’è il tempo per far sì che maturi l’idea della corretta immedesimazione - come può avvenire a un attore di prosa, più immediato - e dovendo comunque preparare il personaggio, qualche volta è inevitabile giungere necessariamente a dei compromessi.

È più semplice lavorare con musicisti ormai affermati appartenenti a una generazione dell’opera lirica precedente a oggi, o con i giovani pieni di entusiasmo presumendo siano più portati a essere guidati, forse timorosi e inesperti? Dipende; tra le mie esperienze posso citare quella con Ruggero Raimondi, personaggio di elevata statura anche umana, disposto a essere consigliato non avendo il benché minimo atteggiamento presuntuoso o insofferente. Ci sono altri interpreti più esigenti e come tale è opportuno essere a conoscenza riguardo quali difetti anche posturali intendono attenuare e coprire, come ricordo di Daniela Dessì, prematuramente scomparsa, che avendo una grande suggestione del proprio seno richiedeva un busto particolare in grado di darle una forma compatta, diversamente non avrebbe accettato di indossare un costume non idoneo a risolverle il problema. Oppure con María Siri, soprano sudamericana con la quale ho realizzato la Tosca, apparentemente gentile e tranquilla fino alla prova generale, ove se non le era fornita all’ultimo momento una parrucca o dei posticci per via di una pettinatura non di suo gradimento si sarebbe rifiutata di esibirsi, indispettendosi, condizione piuttosto rara in quanto la maggiore parte dei protagonisti preferiscono le acconciature naturali dei propri capelli. Poi ci sono giovani cantanti che pretendono di fare i costumisti e ciò può rappresentare per noi una seria complicazione gestionale, situazione avvenuta in passato creando delle controversie litigiose e spiacevoli, avendomi contestato capi di abbigliamento perfetti già cuciti e confezionati ma a loro non graditi non conoscendone nel modo più assoluto il taglio e l’esatto stile.
Quali sono i prossimi impegni professionali e quale è un’opera che sente particolarmente sua volendone fare la scenografia? Sono docente del Corso di diploma Accademico in Scenografia e Costume presso l’”Accademia di Belle Arti Venezia” e prossimamente abbiamo in preparazione il nuovo allestimento per la ricorrenza dei settecento anni della morte di Marco Polo in programma al Teatro Malibran, attraverso il contributo di un grande maestro ed esperto della moda quale lo stilista Roberto Capucci. Nel mese di settembre sarò ingaggiato, sempre con il medesimo incarico professionale, per la messa in scena della Cenerentola di Rossini diretta dal M° Alessandro Vitiello nell’ambito del Festival “Vicenza in Lirica” sede il “Teatro Olimpico”, avvalendoci dei giovani cantanti vincitori del Concorso lirico “Tullio Serafin” giunto alla sesta edizione. Infine, la realizzazione di un progetto totalmente mio, ovvero la ripresa del Thaïs di Massenet che andrà negli Stati Uniti a Salt Clay City, approntato dal “Minnesota Opera”, contesto a cui tengo particolarmente.
Quante opportunità di lavoro sussistono nell’ambiente teatrale e con quali eventuali antagonisti occorre competere? Abbiamo molta concorrenza e spesso pochi fondi finanziari disponibili, come tale ciò crea varie discordanze. Ottenuta una certa fama, un certo tipo di notorietà è più facile di norma mantenere un proprio standard con possibilità di collaborazioni anche importanti trattandosi però di eventi anche saltuari, alternando spesso pause a impegni. Di conseguenza molti preferiscono la didattica, l’insegnamento nelle scuole specializzate in quanto la carriera di uno scenografo costumista non è sempre costante; ascesa ove ci si arriva comunque con degli studi artistici mirati, molta gavetta come nel mio caso che ho iniziato frequentando e diplomandomi in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, studiando inoltre Storia dell’Arte presso l’Università di Ferrara, così come alcuni anni di DAMS, acquisendo una preparazione solida di base; ma molto importate rimane ovviamente la parte pratica costituita da tanto lavoro in palcoscenico, assistendo nomi affermati e bravi come mi è capitato a fianco di Lele Luzzati ricordandomi sempre che prima o dopo i titoli accademici conseguiti, la sicurezza delle stesure si ottiene solo tramite la diretta esperienza dal vivo in grado di consentire risultati attendibili e convincenti.
Concludendo, cosa consiglierebbe ai giovani, o a chi è già un po’ esperto nel teatro, per intraprendere questa tipologia di attività, oggi? Siamo in presenta di diverse offerte lavorative che un tempo non esistevano, quali concorsi, affiancamenti, eccetera, inoltre prima di iniziare, all’interno delle accademie specializzate o presso la stessa Facoltà di Architettura della facoltà di Venezia, vi è la possibilità di frequentare corsi sull’arte performativa. Oppure volendo fare il registra, consiglio la “Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi” di Milano, tutti ottimi istituti in grado di formare sul piano didattico. Poi indispensabile rimane essere molto curiosi e cercare all’interno di sé una certa creatività, andare molto a teatro, non stancarsi di guardare, osservare, essere sempre attenti alle nuove tendenze…e avere molta umiltà, condizione fondamentale in un ambiente variegato, dinamico, ma al tempo stesso difficile, dove anche se appare superfluo ricordarlo, non si finisce mai di imparare.
Crediti fotografici: immagini fornite dell'Artista Nella miniatura in alto: un primo piano di Lorenzo Cutùli Al centro, in sequenza: istantanee dello scenografo in attività nella "sua" Ferrara Sotto: una fotografia del 2001 con Cutùli durante una presentazione a Ferrara del regista Carl Philip von Maldeghem
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Nabucco oltre l'essenziale
intervento di Athos Tromboni FREE
VERONA - Che Nabucco di Giuseppe Verdi, bandiera dell'irredentismo italiano, potesse essere un opera-ballo, non era scontato. Eppure centottantatré anni dopo si è dimostrato possibile: ci è riuscito il regista Stefano Poda, con un allestimento in Arena di Verona che ha sfidato ogni tradizione e ogni immaginaria previsione costruendo uno spettacolo sopra le righe... «Io sono un istrione, ma la genialità è nata insieme a me... » cantava Charles Aznavour nei mitici anni '60 del Novecento. Ecco, adattiamolo a Poda, il sillogismo. Egli, per questo allestimento che ha inaugurato ieri, 13 giugno 2025, la centoduesima edizione dell'Arena Opera Festival nel teatro all'aperto più grande del mondo in una serata da tutto esaurito (sold-out, spellingano i fichissimi...), si è sbarazzato di ogni possibile ed eventuale interferenza tecnica, storica, e/o filosofica di terzi, firmando da solo regia, scene, costumi, luci e coreografia ... io sono un istrione e la genialità è nata insieme a me ... punto. E ha costruito uno spettacolo da gran-gala areniano
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Opera dal Nord-Est
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Candide da Voltaire a Bernstein
servizio di Rossana Poletti (13 giugno 2025) FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Per quale motivo Leonard Bernstein scelse il romanzo filosofico “Candide” di Voltaire per scrivere un’opera che lo proiettasse nel mondo lirico? Il primo motivo è certamente la questione politica. Nel dopoguerra l’America è dominata dal Maccartismo (un po’ come oggi dal trumpismo, ma guarda
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Opera dall Estero
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L'Incoronazione di Poppea piace
servizio di Ramón Jacques FREE
BOGOTÁ (Colombia), Teatro Mayor Julio Mario Santo Domingo - L’Incoronazione di Poppea (SV 308) è l’ultima composizione operistica di Claudio Monteverdi (1567–1643), autore italiano a cui si attribuisce il merito di aver contribuito alla nascita dell’opera lirica. La sua lunga carriera, che lo vide impegnato come direttore di coro (fu maestro di cappella
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Opera dall Estero
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Tannhäuser torna a Houston
servizio di Ramón Jacques FREE
HOUSTON (USA) - Grand Opera. Wortham Theatre Center. La Houston Grand Opera ha concluso con successo un’altra stagione con Tannhäuser, un’opera in tre atti con musica e libretto in tedesco di Richard Wagner (1813-1883). Come la maggior parte delle sue opere, Tannhäuser trae ispirazione da leggende medievali tedesche. La quinta opera
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Opera dal Centro-Nord
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Der junge Lord ovvero l'antitesi
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - In occasione dell'87° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, abbiamo avuto l'opportunità di immergerci nell'intrigante universo di Der junge Lord, un'opera in due atti che porta la firma di Hans Werner Henze. Composta su libretto di Ingeborg Bachmann, liberamente ispirato alla novella di Wilhelm Hauff Der Affe als Mensch ("La scimmia come
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Eventi
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Festival Puccini 2025 e... 2026
servizio di Athos Tromboni FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - Nel rinnovato e suggestivo giardino della Villa Puccini sulle rive del Lago di Massaciuccoli, accolti da Patrizia Mavilla, direttrice della Fondazione "Simonetta Puccini", si è tenuta la presentazione del 71° Festival Puccini che inaugurerà la stagione il 18 luglio 2025 con Tosca, per concludersi il 6 settembre con Manon Lescaut.
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Opera dal Nord-Ovest
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Carmen delle parole e delle note
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Con Carmen di Georges Bizet, l’Opera Carlo Felice di Genova ha proseguito la sua Stagione Lirica 2024-2025 mandando in scena l’ottavo titolo in cartellone. Opéra-comique in quattro atti, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy tratto dalla novella di Prosper Mérimée, Carmen è tra i titoli più celebri e popolari dell’intero repertorio
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Opera dall Estero
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Giulio Cesare a Berkeley
servizio di Ramón Jacques FREE
BERKELEY (California, USA), Zellerbach Hall - Nel corso della tournée annuale negli Stati Uniti dell’ensemble inglese The English Concert, è stata eseguita con grande successo l’opera seria in tre atti Giulio Cesare in Egitto, HWV 17 di George Friedrich Händel (1685-1759). La rappresentazione si inserisce nel prestigioso ciclo Cal Performances di danza,
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Vocale
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La Veneziani e la Messa K.427
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il settantesimo anniversario dell'Accademia Corale "Vittore Veneziani" si è celebrato in queste settimane con diverse iniziative che hanno coinvolto la corale stessa e, naturalmente, la città. E in tutte le circostanze la città (artisti locali, istituzioni e pubblico) ha manifestato la propria simpatia verso "la Veneziani" come viene chiamata
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Opera dal Centro-Nord
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Giselle around Le Villi
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Sabato 17 maggio 2025, il Teatro del Giglio ha chiuso la sua stagione lirica con la prima nazionale di Giselle around Le Villi, un evento che ha trasceso la semplice rappresentazione per divenire un'operazione artistica di profonda risonanza. Non un mero spettacolo, ma una narrazione avvincente che ha saputo intessere due capolavori apparentemente
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Opera dal Nord-Est
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Enkbath grande Rigoletto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. E’ stato un Rigoletto come non lo si vedeva da anni, quello andato in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Un cast eccezionale ha animato il palcoscenico del debutto. Daniel Oren ha diretto l’Orchestra del Verdi con straordinaria maestria, attento a tutte le sfumature della splendida musica del
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Classica
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Zangiev/Gadijev accoppiata vincente
servizio di Nicola Barsanti FREE
FIRENZE - Due opere monumentali della musica russa, lontane nel linguaggio ma accomunate da una tensione emotiva profonda, si incontrano in un’unica serata: il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 di Sergej Prokof’ev e la Sesta sinfonia di Pëtr Il’ič Tchaikovsky, la celebre Patetica. Da un lato, un’esplosione di energia, una scrittura virtuosistica al
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Classica
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Ferrara Musica nuova Stagione
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Presentata la Stagione 2025/2026 di Ferrara Musica: sono quattordici gli appuntamenti con le migliori orchestre italiane e internazionali, guidate da grandi direttori, tra i quali spiccano il nome di Sir Antonio Pappano sul podio della Chamber Orchestra of Europe e quello di Michele Mariotti alla guida della Filarmonica della
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Nuove Musiche
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Torna miXXer
FREE
FERRARA - Il Festival miXXer, ideato e organizzato dal Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara, giunge alla XVIII edizione e avrà luogo il 15, 16 e 17 maggio 2025 presso Palazzo Naselli Crispi, Ridotto del Teatro Comunale, giardino di Palazzo Giulio D’Este, Torrione Jazz Club, Pinacoteca Nazionale di Ferrara e loggiato di Palazzo dei
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Eventi
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Il nuovo cartellone del Regio
redatto da Simone Tomei FREE
TORINO - Il Teatro Regio di Torino si prepara a inaugurare una stagione 2025/2026 ricca di appuntamenti imperdibili, all'insegna di un rinnovato slancio artistico e culturale. Dieci titoli operistici, che spaziano dalle vette del repertorio classico a gemme preziose del Novecento, quattro nuove produzioni che promettono di lasciare
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Opera dal Centro-Nord
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Un Falstaff maturo e autoritario
servizio di Simone Tomei FREE
LIVORNO - Con Falstaff, ultimo capolavoro di Giuseppe Verdi, si è conclusa la stagione lirica 2024-25 del Teatro Goldoni, regalando ai livornesi un ritorno atteso da più di un secolo. L’opera, infatti, era stata rappresentata nella città toscana soltanto una volta in oltre cento anni. La messinscena è frutto di una prestigiosa collaborazione
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Echi dal Territorio
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Vivaldi e il mandolino
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - La programmazione invernale 2024/primaverile 2025 di “Ferrara Musica al Ridotto” - Giovani interpreti e rare occasioni d’ascolto attraverso l’organizzazione artistica di Dario Favretti autore anche delle varie ed esaustive note di sala allegate a ogni concerto della domenica mattina presso la sala Stemma del Teatro Comunale “Claudio
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Echi dal Territorio
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Garcia e i cantanti del Frescobaldi
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Voluto dalla direttrice del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi", Annamaria Maggese, e realizzato dai docenti Alessandro Patalini, Marina De Liso, Manolo Da Rold, Monica Benvenuti e Susanna Guerrini, si è svolto ieri nel Ridotto del Teatro Comunale "Claudio Abbado" un concerto sotto il titolo “Manuel Garcia 1775-2025, due secoli e mezzo
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Opera dall Estero
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Ainadamar a Los Angeles
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA), Dorothy Chandler Pavilion - Ainadamar, opera prima in tre atti e tre scene composta dal compositore argentino Osvaldo Golijov (nato nel 1960), è uno dei titoli in programma nella stagione in corso della Los Angeles Opera che si concluderà a giugno con una produzione di Rigoletto e i recital del tenore Joshua Guerrero
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Personaggi
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Parla Leone Magiera
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Quasi duecento giovani cantanti lirici provenienti da tutto il mondo stanno partecipando, in più giorni, alle audizioni presso il Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara per le nuove produzioni liriche rossiniane di La Cenerentola e Il barbiere di Siviglia, in programma nelle prossime stagioni d'Opera del teatro ferrarese. Vogliono mettere
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Opera dall Estero
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Cosė fan tutte alti e bassi
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES CA, USA, Dorothy Chandler Pavilion - Le nuove e più dinamiche programmazioni dei teatri americani, che si concentrano sulla messa in scena di opere contemporanee, prevalentemente di compositori americani e di alcuni stranieri (il prossimo titolo in programma sarà Ainadamar del compositore argentino Osvaldo Golijov - 1960), nonché di
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Classica
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Saccon Génot ritorno a Ferrara
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Pubblico come sempre numeroso nel salone d'onore del Circolo Negozianti in Palazzo Roverella, ieri, vigilia di Pasqua, per il secondo concerto cameristico promosso dal Comitato per i Grandi Maestri fondato e diretto da Gianluca La Villa. Dopo i saluti del presidente del sodalizio, Paolo Orsatti, sono entrati i due cameristi già conosciuti e
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Opera dal Nord-Ovest
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Danae di rara opulenza
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - In un panorama operistico spesso dominato da titoli consolidati, emerge con prepotente originalità la produzione di Die Liebe der Danae, Op. 83 di Richard Strauss al Teatro Carlo Felice di Genova. Quest'opera, lungi dall'essere un mero reperto archeologico, si rivela un'esplorazione complessa e affascinante delle dicotomie umane, incastonata
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Opera dal Nord-Ovest
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Dama scolpita dalla luce
servizio di Simone Tomei FREE
TORINO - Il Teatro Regio ha riportato in scena La dama di picche di Pëtr Il'ič Chajkovskij, in una nuova coproduzione con la Deutsche Oper di Berlino. L'opera si è rivelata un'autentica descente aux enfers, un'immersione nelle zone più oscure e tormentate dell'animo umano. L'allestimento, ideato da Graham Vick e portato a termine con
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Nuove Musiche
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Conti Cavuoto Santini il trio
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Ferrara Musica al Ridotto è una rassegna "parallela" e si affianca alla programmazione maggiore di quella Ferrara Musica fondata da Claudio Abbado nel 1989. La rassegna maggiore ha il pregio di proporre i grandi interpreti (solisti, direttori, orchestre) in un cartellone che mira alto; la rassegna "parallela" si assume invece il compito di valorizzare
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Personaggi
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Ferrara e Vivaldi connubio in musica
redatto da Edoardo Farina FREE
È il quarto anno consecutivo che il maestro Federico Maria Sardelli è presente nel cartellone musicale del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Questa volta ha proposto al pubblico estense una Serenata a tre che è praticamente una pagina dimenticata del catalogo del "Prete Rosso". Sardelli è direttore d'orchestra, compositore,
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Vocale
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Serenata d'amore torna a cantare
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - La prima esecuzione assoluta in tempi moderni di una pagina musicale molto bella di Antonio Vivaldi, la Serenata a tre RV 690, ha richiamato nel Teatro Comunale "Claudio Abbado" un buon numero di spettatori ed estimatori della musica del "prete rosso", tanto da registrare praticamente il tutto esaurito. Ancora una volta il majeuta è
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Classica
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Il ritorno dei Cardelli
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il ritorno dei Cardelli. Sembra quasi il titolo di una saga, e tale parrebbe se si considerasse la regolarità con cui da un paio di lustri i recital solististici di Matteo (pianoforte) o di Giacomo (violoncello), nonché i concerti in Duo, fanno registrare una loro presenza nelle rassegne cameristiche di Ferrara. Stavolta, per gli appuntamenti dei
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Nuove Musiche
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Lo Specchio di Dioniso
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Continua la ricca programmazione del Teatro Comunale “Claudio Abbado” luogo simbolo della tradizione culturale locale, nell’ambito della Stagione Opera & Danza 2024-2025 con in scena il decimo appuntamento dei quattordici previsti, Lo Specchio di Dioniso - Risonanze polifoniche erranti venerdì 21 marzo 2025 (replicatosi nella serata successiva)
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Opera dal Nord-Est
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Elektra nella Repubblica di Weimar
servizio di Simone Tomei FREE
VERONA – Nei fermenti intellettuali dei primi anni del Novecento, quando le teorie di Sigmund Freud e gli studi sull'isteria e sull'inconscio scuotevano le fondamenta del pensiero occidentale, il mito degli Atridi subì una profonda umanizzazione; il letterato e poeta Hugo von Hofmannsthal, reinterpretando la leggenda mitologica in chiave
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Opera dal Centro-Nord
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Norma da manuale
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - Dopo oltre quarantacinque anni di assenza, Norma torna a Firenze in un allestimento che non si limita a celebrare il capolavoro di Vincenzo Bellini, ma lo reinterpreta con una chiave scenica e musicale di forte impatto. La regia di Andrea De Rosa e la direzione del M° Michele Spotti plasmano uno spettacolo che, pur rispettando la tradizione
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