|
Archivio giornale www.gliamicidellamusica.net
|
|
I concerti dell'Associazione Bal'danza nel Ridotto del Teatro Comunale Claudio Abbado |
Recital di Davide Fabbri e disco |
servizio di Edoardo Farina |
Pubblicato il 10 Febbraio 2022 |
FERRARA - Prosegue contrassegnata da grande partecipazione di pubblico la rassegna “Ferrara Musica al Ridotto” nell’ambito della stagione invernale 2021-2022, ove domenica 6 febbraio 2022, Davide Fabbri ha proposto una singolare performance dal titolo Viaggio tra i pizzichi: liuto, tiorba e chitarra barocca, usati per tracciare un percorso storico nel repertorio dall’Ars Antiqua alla seconda metà del Seicento. L’appuntamento, organizzato in collaborazione con Bal’danza sotto la direzione artistica di Romano Valentini, conferma l’intento formativo che l’Associazione presieduta da Valeria Conte Borasio persegue da anni trovando piena sintonia nella programmazione connessa con il Teatro Comunale “Claudio Abbado”, rivolta anzitutto all’educazione all’ascolto. Dopo il caloroso consenso riscontrato con le magiche atmosfere nei meandri medioevali de laReverdie il cartellone ha inserito in senso cronologico pagine meno note ma di straordinaria bellezza, al di fuori delle consuete scelte riguardanti i vari repertori cameristici. Diplomatosi in chitarra classica, Fabbri, faentino di nascita nel 1980, ha conseguito i titoli Accademici di II° livello in Discipline musicali-chitarra al Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena, in Didattica strumentale al Conservatorio “Girolamo Frescobaldi” di Ferrara e in liuto all’Istituto Superiore di Studi Musicali “Franco Vittadini” di Pavia sotto la guida di Massimo Lonardi, fautore tra i primi e ancora oggi importanti docenti in Italia atti alla riscoperta e l’insegnamento del liuto e strumenti similari. Didatta, concertista - sia in veste di solista che di continuista in ensemble - più volte premiato in concorsi nazionali e internazionali, ha da poco pubblicato con l’etichetta DotGuitar il suo primo compact disc suonando liuto, tiorba, chitarra barocca, romantica e classica, denominato Il mio viaggio dove viene proposta una breve ma significativa panoramica dedicata ai principali artefici che hanno offerto il loro apporto alla letteratura degli strumenti a corde pizzicate. Preceduto dai saluti e i ringraziamenti di Valentini, il concerto ha inteso seguire in parte le tracce della registrazione discografica, suddiviso in tre episodi ove l’apertura è stata dedicata al liuto interpretando Francesco da Milano detto “Il Divino” (1497-1543) nato a Monza il cui vero nome era Francesco Canova; tra più rilevanti innovatori musicali dell’epoca influenzò diverse generazioni di liutisti e pubblicò alcune raccolte, dalle quali sono stati attinti il Recercar 84 e il Recercar 4.
Dagli stilemi lontani e introspettivi soprattutto per l’uso del sistema di scrittura modale anziché tonale, il noto anonimo Greensleeves così come Pescator che va cantando di Pietro Paolo Borromo (1490-1563?) e Bianco Fiore attribuito all’Opera Le gratie d’amore del danzatore e coreografo Cesare Negri (1535?-1605?) sono stati sicuramente più in linea con il comune immaginario cinquecentesco, dedicando la fine della prima parte a John Dowland (1563-1626), massimo esponente del liuto rinascimentale a otto ordini di cori per polifonia e difficoltà esecutiva. Estroso e in parte ambigua figura, pur non sapendo molto dei suoi anni giovanili a parte la nascita avvenuta presumibilmente a Londra, diverse fonti lo pongono danese di adozione; apprezzatissimo come compositore e interprete viaggiò molto iniziando da Parigi dove visse per tre anni al seguito dell’Ambasciatore inglese Sir Henry Cobham. Si recò poi in Germania, Italia e, dal 1598 al 1606, fu attivo alla corte di Cristiano IV°, risultando uno degli artisti meglio retribuiti in assoluto. Per motivi legati alla condotta, aneddotica lo vuole niente meno in veste di brigante fuorilegge, dovette lasciare la Danimarca per tornare nella capitale britannica, prima ingaggiato da Baron Howard de Walden e poi da Re Giacomo I° (James Stuart). Nell’ambito della produzione scrisse un centinaio di pezzi per liuto solo e più liuti, fra i quali Preludium, Fortune e Mrs. Winter’s Jump, eseguiti a chiusura della prima esposizione, per continuare con la tiorba detta anche chitarrone, riscoperta solo alla fine del secolo scorso, le cui radici francesi e italiane sono prevalentemente collocate alla Corte di Versailles, Roma, Bologna e Venezia. Utilizzata in massima parte nel continuo, ovvero la prassi esecutiva espressa nel barocco atta all’improvvisazione e relativo accompagnamento soprattutto delle arie vocali, in forma analoga al clavicembalo ma dotata di un suono dalla dinamica molto più tenue e assorta, i liutisti che ne hanno dedicato il repertorio solistico sono assai pochi tra cui emerge Alessandro Piccinini (1566-1638); bolognese, iniziò l’attività alla corte di Alfonso II° d’Este e, in seguito, fu al servizio del Cardinale Pietro Aldobrandini, legato pontificio della Santa Sede a Ferrara e Arcivescovo di Ravenna. Due sono le sue raccolte giunte fino a noi, Intavolatura di Liuto et di Chitarrone, libro primo (Bologna, 1623), dove al musicista si attribuiva l’invenzione tra l’altro di un nuovo strumento, il cosiddetto arciliuto, dotato di un maggiore numero di bordoni descrivendone dettagliatamente le caratteristiche esecutive, e Intavolatura di Liuto, libro secondo (Bologna, 1639), pubblicato postumo dal figlio Leonardo Maria; alla sua produzione appartengono la Toccata IV, la Corrente II e la Ciaccona in Partite Variate, qui eseguite. Ultimo brano, la celeberrima Toccata Arpeggiata, uno dei più suggestivi di Johann Hieronymus Kapsberger (ca. 1580-1651); figlio di un Colonnello tedesco di istanza a Venezia, nonostante fosse nativo della città lagunare venne soprannominato “Il tedesco della tiorba” e con tale appellativo conosciuto negli ambienti artistici di Roma, recatosi dopo la formazione giovanile. Portò avanti una carriera molto prestigiosa nelle vesti di compositore, virtuoso del chitarrone e del liuto, organizzatore di “accademie” nella sua lussuosa residenza. Nella prosecuzione della terza e ultima parte, Fabbri ha portato in scena la chitarra barocca non smettendo di stupire soprattutto per via della straordinaria capacità di sostituire in forma poliedrica un cordofono con un altro molto lontani tra loro per tecnica e approccio, volgendo lo sguardo sulla Spagna considerando la letteratura di Gaspar Sanz (1640-1710) e Santiago de Murcia (1673-1739). Il primo, chitarrista, organista e compositore, studiò teologia, filosofia e musica alla prestigiosa Università di Salamanca, venne poi in Italia a perfezionarsi probabilmente tra il 1699 e il 1703 soggiornando anche a Napoli per un lungo periodo. Ritornato nella Penisola Iberica, divenne maestro di chitarra di Don Giovanni Giuseppe d’Austria figlio illegittimo di Filippo IV° al quale dedicò tre volumi intitolati rispettivamente Instrucción de música sobre la guitarra española, Libro segundo, de cifras sobre la guitarra española e Libro tercero de música de cifras sobre la guitarra española, stampati a Saragozza tra il 1674 e il 1675 veri e propri capisaldi della letteratura chitarristica di ogni tempo comprendenti in totale circa novanta brani inclusi Españoletas e Folías, tra gli altri in questa sede mirabilmente interpretati. Di Santiago de Murcia (1673-1739), ove ne sono stati scelti Folías Gallegas e Cumbees, si sa invece veramente poco, tranne che nacque a Madrid e insegnò chitarra alla Regina Maria Luisa di Savoia, moglie di Filippo V° (come asserisce l’autore sulla copertina del suo Resumen de acompañar la parte con la guitarra, stampato nel 1714). Particolare curioso, due raccolte da lui curate, Passacalles y obras de guitarra por todos los tonos naturales y accidentales e il Codex Saldívar n. 4, datate fra il 1730 e il 1732, nonostante siano state ritrovate in Messico non si conosce ancora attraverso quali vie vi siano giunte dal momento in cui sembra appurato che non emigrò mai dall’Europa. Il risultato complessivo dell’amico e collega Davide si concretizza in un excursus di notevole valenza collocandosi indubbiamente tra i più interessanti della stagione; dotato di maestria, versatilità e ottima capacità esecutiva, in una sala gremita soprattutto da numerosi non esperti ma estremamente interessati e affascinati, ha offerto un raro repertorio supportato dalla bellezza degli strumenti assai desueti dai pragmatici contesti e dalle scuole accademiche relativamente recenti, illustrati in modo decisamente esaustivo fornendo inoltre di pari passo ampie e dotte spiegazioni di carattere storico-documentale. Il rimanente percorso temporale lo possiamo seguire attraverso il cd giunto in redazione, dopo una precedente recensione già avvenuta altrove a cura del critico musicale Marco del Vaglio recentemente scomparso, ove la parte finale della registrazione è dedicata invece all’Ottocento, secolo che conobbe una notevole diffusione della chitarra (“romantica” agli albori, “classica” nella seconda metà), grazie all’affermarsi di autori che furono contemporaneamente virtuosi e ottimi compositori. In tale contesto Fabbri ricorda innanzitutto Luigi Legnani (1790-1877) con il Capriccio, n. 15 in Si minore. Nato a Ferrara, ma trasferitosi a Ravenna, fu uno dei più grandi chitarristi del suo tempo osannato dai pubblici di mezza Europa stringendo anche rapporti con interpreti altrettanto noti quali Liszt e Paganini. Ancora incerta, invece, l’attività di liutaio che molti gli attribuiscono, non essendo stato finora rinvenuto alcuno strumento recante la sua firma. Rimanendo in ambito romantico, notevole risulta la versione chitarristica del lied schubertiano Lob der Tränen (Elogio delle lacrime) a opera di Johann Kaspar Mertz (1806-1856), nato a Pressburg, l’attuale Bratislava in una famiglia di umili origini, ad appena dodici anni dava già lezioni di flauto e chitarra per contribuire al magro bilancio familiare. Perfezionare la tecnica chitarristica fu l’unico svago della gioventù e, conscio dei propri mezzi, a 34 anni decise di andare a Vienna a cercare fortuna ove ebbe subito un successo strepitoso al punto da essere nominato musicista di corte; intraprese successivamente numerosi spostamenti giungendo addirittura fino in Russia.
Durante uno dei suoi concerti incontrò la giovane pianista Joséphine Plantin, che nel 1842 sarebbe divenuta sua moglie con la quale costituì un sodalizio di considerevole valore artistico. La produzione di Mertz comprende soprattutto pagine per chitarra e chitarra terzina in Sol, originali o parafrasi di temi d’opera e sinfonici, tutti di grandissimo valore, ma la fama è legata principalmente al Bardenklänge, op. 13, raccolta di trenta brani chitarristici, pubblicata fra il 1849 e il 1853. Penultimo musicista in traccia, Francisco Tárrega (1852-1909), che fornì un grande impulso alla chitarra classica, suonando strumenti di nuova concezione, simili a quelli utilizzati tuttora, costruiti dal liutaio Antonio de Torres Jurado (1817-1892). All’autore spagnolo va anche l’indubbio merito di aver portato la sei corde nelle grandi sale da concerto, preferendo comunque esibirsi in ambienti piuttosto raccolti, rilanciando il recital solistico grazie a una produzione comprendente sia pezzi originali quali Lágrima e Adelita qui inclusi, che trascrizioni e arrangiamenti operistici in auge all’epoca. Il disco termina con il Capriccio n.6 Colpo di remo di Luigi Mozzani (Faenza,1869 - Rovereto,1943), compositore, chitarrista e liutaio, per un ristretto lasso di tempo ha rivoluzionato la chitarra con l’avvento dei modelli Aquila, Lyra e Mezza-lyra a nove corde e innovato il sistema costruttivo dei “plettri” (mandolini, mandole e mandoloncelli) montando il fondo piatto anziché l’uso delle doghe, in modo molto più pratico ed economico. Numerose furono le tournée in vari periodi in diverse parti del mondo, una breve presenza a Napoli nell’orchestra del Teatro “San Carlo” in qualità di primo oboista, un soggiorno negli Stati Uniti (1894-1896), dove pubblicò i suoi Studies for the guitar presso l’editore Mills, una discreta produzione per chitarra e infine una seconda parte della vita rivolta in prevalenza alle attività di stimato docente. Da quanto finora descritto per sommi capi, ci si rende conto del valore e dell’importanza di tutti gli artisti che Davide Fabbri ha scelto come suoi compagni di viaggio sottolineando inoltre l’enorme lavoro svolto a cominciare dalle notevoli difficoltà nel rispetto della corretta prassi filologica, legate a un repertorio per il quale è stato necessario, allo scopo di potere entrare in piena sintonia con protagonisti e atmosfere di varie epoche, servirsi di ben cinque diverse tipologie organologiche, quali un liuto rinascimentale a otto ordini di cori, una tiorba a quattrodici corde singole, costruiti dal liutaio Giuseppe Tumiati, una chitarra barocca per opera di Anna Radice, una chitarra romantica senza carteggio restaurata da Giuseppe Baracani e una chitarra classica realizzata da Antonino Scandurra. “Il Liuto è il più perfetto instrumento di tutti gli altri” Giovanni Maria Lanfranco, Scintille di Musica (Brescia 1533)
Crediti fotografici: Edoardo Farina
|
< Torna indietro
Parliamone
|
Il Turco conquista Rovigo
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una sorta di "esegesi" aveva preceduto l'andata in scena di Il turco in Italia, libretto di Felice Romani musica di Gioachino Rossini; e l'interprete critico della verità rivelata era stato il regista Roberto Catalano che aveva comunicato in una nota di regia che «... la necessità è stata quella di intercettare nel ruolo di Fiorilla il tratto universale di un'umanità vittima di stimoli costanti, per cercare di dare al suo personaggio non l'eccezione dell'essere umano "guasto" che va aggiustato, ma quella di una vittima perfetta sulla cui fragilità è possibile lucrare. Ecco perché in questa drammaturgia il personaggio del Poeta (Prosdocimo, ndr) a caccia della sua storia "sfruttando" le vite degli altri, vestirà i panni di un creativo senza scrupoli ...» Ci sarà riuscito il regista, nel Teatro Sociale di Rovigo, a dimostrare questa sua "esegesi"? O tutto è rimasto sulla carta, come sua e personale testimonianza d'intenti e basta? Oggi, nelle regie cosiddette moderne, il capovolgimento del paradigma è ormai una costante
...prosegui la lettura
|
|
|
Opera dal Nord-Est
|
Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Est
|
Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
...prosegui la lettura
|
|
Eventi
|
Vi presentiamo La Bohčme
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
...prosegui la lettura
|
|
Eventi
|
Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
...prosegui la lettura
|
|
Opera dall Estero
|
Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
Ecco la Butterfly del fiasco
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Est
|
Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
...prosegui la lettura
|
|
Personaggi
|
Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Est
|
Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
...prosegui la lettura
|
|
Echi dal Territorio
|
Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
...prosegui la lettura
|
|
Jazz Pop Rock Etno
|
Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Ovest
|
Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
...prosegui la lettura
|
|
Jazz Pop Rock Etno
|
Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Est
|
Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Ovest
|
Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Est
|
La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
...prosegui la lettura
|
|
Eventi
|
Ecco la stagione 2024 del Filarmonico
redatto da Athos Tromboni FREE
VERONA - Teatro Filarmonico: dal 21 gennaio al 31 dicembre 2024, sono in programma 5 opere e 10 concerti sinfonici, con grandi interpreti internazionali. Attesissimo il ritorno del balletto, in scena anche nella sera di San Silvestro. Sarà - inoltre - l’anno delle prime assolute e dei grandi omaggi: il 2024 porterà sul palcoscenico del Filarmonico
...prosegui la lettura
|
|
|
|
Questo sito supporta PayPal per le transazioni con carte di credito.
Gli Amici della Musica giornale on-line dell'Uncalm
Via San Giacomo 15 - 44122 Ferrara (Italy)
direttore Athos Tromboni - webmaster byST
contatti: redazione@gliamicidellamusica.it - cell. +39 347 4456462
Il giornale č iscritto al ROC (Legge 249/1997) al numero 2310
|
|