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Il capolavoro buffo di Gioachino Rossini accolto in Arena da scrosci di pioggia ma poi va in scena |
Torna il Barbiere dopo il diluvio |
servizio di Angela Bosetto |
Pubblicato il 30 Giugno 2024 |
VERONA - Quando, nella nona scena del Barbiere di Siviglia, il Conte d’Almaviva si lamenta dell’improvviso temporale, affermando «... Poter del mondo! Che tempo indiavolato ...», Figaro replica, soave: «Tempo da innamorati!». Ed è con il pensiero rivolto all’ottimismo del factotum rossiniano che il pubblico attende la prima areniana stagionale de Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Le previsioni metereologiche non sono rosee e, fino a poco prima dell’inizio, cade una pioggerella tanto sottile quanto insistente. L’Ouverture fa appena in tempo a cominciare quando si aprono le cateratte del cielo. Lo scroscio d’acqua è così forte che una parte dei presenti si scoraggia e decide di rinunciare, ma gli "innamorati" (dell’opera e dell’anfiteatro veronese) si armano di pazienza e aspettano. Serve quasi un un’ora, però il miracolo avviene: non solo la pioggia si placa, ma il vento notturno spazza via il caldo e le nubi. Le stelle sorridono, gli spettatori riprendono posto e il fiabesco giardino, in cui Hugo de Ana ha scelto di ambientare il capolavoro di Rossini, torna a schiudersi. Pur avendo già 17 anni, l’allestimento (ripreso in questo caso da Veronica Bolognani) continua a funzionare molto bene, grazie al suo peculiare impianto scenico floreale (fatto di siepi mobili, scale, dettagli rococò, farfalle e rose gigantesche) e al fantasioso caleidoscopio di mimi, comparse, acrobati e ballerini, che le coreografie di Leda Lojodice fanno muovere in stile carillon come vezzose statuine. Sul podio areniano debutta George Petrou, direttore greco specializzato nel repertorio barocco e nel Settecento italiano, ambiti di cui Rossini è diretto discendente. La sua bacchetta guida l’orchestra con un’eleganza leggera e rigorosa, ed è sempre lui ad accompagnare i recitativi al fortepiano.



Ma anche il cast offre un doppio esordio nell’anfiteatro e, nello specifico, tale evento riguarda il tenore René Barbera e il baritono Paolo Bordogna. Il primo, chiamato a vestire i panni del Conte d’Almaviva (e a cimentarsi pure con la funambolica aria "Cessa di più resistere"), esibisce un timbro caldo e dolce, unito a una linea di canto assai piacevole. Il secondo, impegnato a contrastarlo in qualità di Don Bartolo, gioca tutto sull’indiscutibile esperienza recitativa e vocale, anche a rischio di andare un po’ sopra le righe (il che è abbastanza comune quando si calca per prima volta il palco areniano, le cui dimensioni fanno spesso pensare che sia necessario amplificare la performance per farsi percepire allo stesso modo da tutto il pubblico).


A dieci anni dal suo debutto areniano come Ping (Turandot, 2014), Mattia Olivieri torna nell’anfiteatro come Figaro, tratteggiando un barbiere baldanzoso e mercuriale, sicurissimo del proprio carisma scenico e dei propri mezzi (anche perché la sua voce, fresca e lucente, gode di un’ottima proiezione). Già ascoltata l’estate scorsa, Vasilisa Berzhanskaya si conferma una Rosina volitiva, astuta e civettuola, dotata di un timbro (intenso e screziato) di grande fascino ed estensione. È un piacere ritrovare anche il Don Basilio stralunato e tonante di Roberto Tagliavini, che già lo aveva interpretato nell’edizione areniana del 2015 e che ora lo ripropone con un’ancora maggior suadente consapevolezza.

Convocata per il secondo anno consecutivo nei panni dell’anziana domestica, Marianna Mappa rimane un’ottima Berta, affiancata dal veterano Nicolò Ceriani (Fiorello/Ambogio) e dal debuttante Domenico Apollonio (un Ufficiale). Sempre inappuntabile il Coro, preparato con dovizia da Roberto Gabbiani. Successo pieno per tutti e pubblico numeroso nonostante il maltempo. (la recensione si riferisce alla recita di venerdì 17 giugno 2024)
Crediti fotografici: Ennevi Foto per la Fondazione Arena di Verona Nella miniatura in alto: il baritono Mattia Olivieri (Figaro) Sotto in sequenza: Vasilisa Berzhanskaya (Rosina) e Mattia Olivieri; René Barbera (Conte d'Almaviva), Mattia Olivieri e Vasilisa Berzhanskaya; ancora Mattia Olivieri, Vasilisa Berzhanskaya, René Barbera e Roberto Tagliavini (Don Basilio); il direttore George Petrou Al centro e in fondo: belle panoramiche di Ennevi Foto sull'allestimento di Hugo de Ana ripreso da Veronica Bolognani
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Rigoletto non solo per il teatro
intervento di Athos Tromboni FREE
TORINO - Che cosa caratterizza una società inclusiva rispetto ad una società repressiva? La risposta la troviamo nel Costituzione della Repubblica Italiana. I padri fondatori della repubblica, dopo la vittoria della democrazia sul fascismo e nello spirito della volontà maggioritaria del popolo italiano che scelse la Repubblica al posto della Monarchia, quella volontà inclusiva la codificarono in un preciso mandato costituzionale: ogni essere umano che sia carcerato in Italia ha diritto ad un percorso di recupero rispetto alle vicende delittuose che lo hanno portato a delinquere e ad essere giudicato e condannato. È un principio costituzionale che questa testata giornalistica e tutti i collaboratori che la fanno vivere condividono senza se e senza ma. Per questo noi plaudiamo alla scelta del Teatro Regio di Torino e del suo management di agire nello spirito della Costituzione della Repubblica Italiana con l'iniziativa di cui parliamo qui: per la prima volta, il Teatro Regio di Torino va in scena all'interno di un penitenziario
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Eventi
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Bologna Festival programmi divulgativi
servizio di Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - Presentato oggi nelle sale più bohèmienne che rustiche della Birreria Popolare della città felsinea il programma divulgativo di Bologna Festival, titolare anche del prestigioso calendario che va sotto il nome «Libera la musica» (i concerti di questa sezione del Festival fanno perno sulla presenza di "Grandi interpreti" che per il 2025 vedranno
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Opera dal Nord-Est
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Vecchio Barbiere sempre nuovo
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Tornare al Teatro La Fenice per assistere a Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini in un’atmosfera gioiosa come solo il Carnevale di Venezia sa offrire, è un’emozione unica. Il pubblico, avvolto dalla magia della festa, accoglie con entusiasmo questa produzione che si conferma ancora una volta un successo. La regia tradizionale di
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Opera dal Centro-Nord
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L'orgiastico Rigoletto secondo Livermore
servizio di Nicola Barsanti FREE
FIRENZE - Il Rigoletto messo in scena da Davide Livermore al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino prende vita in un contesto scenico marcato da toni goliardici e, in alcuni momenti, quasi orgiastici. Al centro della scena, un letto monumentale diventa il fulcro attorno al quale si muove il Duca di Mantova, circondato da donne seminude che lo venerano,
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Opera dal Nord-Ovest
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Uno Chénier dalla travolgente energia
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - Uno spettacolo che coniuga eleganza e incisività visiva, nitidezza narrativa e varietà stilistica: Andrea Chénier di Umberto Giordano al Teatro Carlo Felice si conferma un trionfo senza riserve. La regia di Pier Francesco Maestrini, già apprezzata nei prestigiosi allestimenti di Bologna e Monte-Carlo, si distingue per la sua fedeltà alla
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Ballo and Bello
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Giselle comme ci comme įa
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il Russian Classical Ballet diretto da Evgeniya Bespalova ha recentemente portato in Italia Giselle, uno dei capolavori più amati del repertorio romantico: le diverse città italiane toccate prima di Ferrara sono state Lecce, Catanzaro e Avezzano. Si tratta di un balletto in due atti, con musiche di Adolphe-Charles Adam (e Ludwig Minkus,
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Opera dal Nord-Ovest
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La Moreno grande Traviata
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - Continua a riscuotere un grande successo di pubblico la stagione operistica del Teatro Carlo Felice con il quarto titolo in cartellone che rappresenta uno dei capolavori assoluti del repertorio lirico, nonché l’opera più rappresentata al mondo: La Traviata di Giuseppe Verdi. Inserire Traviata in stagione si è rivelata una
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Opera dal Nord-Est
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Ratto un po' in tedesco un po' in italiano
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci sono innumerevoli questioni storiche ne Il Ratto del Serraglio (Die Entführung aus dem Serail) di Wolfgang Amadeus Mozart, in scena al Teatro Verdi di Trieste. C’è la questione del Turco. Soggetto di moda al tempo, perché la paura che fino a qualche tempo prima le invasioni ottomane avevano ingenerato
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Opera dal Centro-Nord
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Chénier un poeta al tempo del Terrore
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Al Teatro del Giglio "Giacomo Puccini" è andato in scena il capolavoro di Umberto Giordano Andrea Chénier un dramma che intreccia amore, ideali e morte. Ambientata nella Parigi rivoluzionaria tra il 1789 e gli anni del Terrore, l’opera racconta la struggente storia d’amore tra Maddalena di Coigny, una giovane aristocratica caduta in disgrazia
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Classica
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Saccon Genot Slavėk una meraviglia
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il Comitato per i Grandi Maestri fondato e guidato dal prof. Gianluca La Villa ha ripreso l'attività concertistica dopo alcuni mesi di pausa: saranno quattro gli appuntamenti fissati per la corrente stagione, il primo dei quali si è svolto ieri, 10 gennaio, nella sede che ospiterà anche gli altri appuntamenti: era la sala nobile del Circolo dei
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Eventi
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Apre Puccini chiude Rossini
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - Come anticipato nella conferenza stampa di “anteprima” dal sovrintendete Fulvio Macciardi nel luglio dello scorso anno, la Stagione d’Opera 2025 del Teatro Comunale di Bologna proporrà 8 opere in scena e 2 opere in forma di concerto. Le recite si terranno anche per questa stagione al Comunale Nouveau in Piazza della Costituzione 4
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Ballo and Bello
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Lo Schiaccianoci dei rumeni
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Non poteva mancare Lo Schiaccianoci nel periodo delle feste natalizie per il Teatro Comunale "Claudio Abbado". E infatti ecco mobilitato il Balletto dell'Opera Nazionale della Romania per due recite di fine anno a Ferrara (28 e 29 dicembre 2024), recite che hanno praticamente registrato il tutto esaurito. La compagnia rumena, diretta da
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Vocale
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Spotti tra Mendelssohn e Chajkovskij
servizio di Nicola Barsanti FREE
FIRENZE - La Sala Zubin Mehta ospita un concerto sinfonico di grande impatto emotivo e musicale, con il Coro e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretti dal M° Michele Spotti. Il programma accosta due opere di forte suggestione narrativa: Die erste Walpurgisnacht (ossia La notte di Walpurga) di Felix Mendelssohn Bartholdy e la Sinfonia n. 5
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Ballo and Bello
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Magia e incanto con Lo Schiaccianoci
servizio di Nicola Barsanti FREE
GENOVA - Il Teatro Carlo Felice ha accolto il pubblico in un’atmosfera di fiaba con Lo Schiaccianoci, il celebre balletto di Pëtr Il’ić Chaikovskji, portato in scena dall’Armenian National Ballet. Una produzione che, pur rispettando la tradizione, ha saputo avvicinare i più piccoli grazie a una semplificazione drammaturgica, senza tuttavia rinunciare
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Echi dal Territorio
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Ora tocca a Chiatti e Vinco
redatto da Athos Tromboni FREE
MACERATA - Scambio di auguri e presentazione del nuovo management ieri mattina, lunedì 23 dicembre, nella Gran Sala Cesanelli dello Sferisterio a Macerata: il sindaco e presidente dell'Associazione, Sandro Parcaroli, ha accolto ufficialmente la nuova sovrintendente Lucia Chiatti e il nuovo direttore artistico Marco Vinco scelti per guidare
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Opera dal Centro-Nord
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Mavra e Schicchi insolito dittico
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE – Gli appuntamenti con la lirica dell’anno 2024 del Teatro del Maggio Fiorentino si chiudono con un dittico tanto inusuale quanto sorprendente che ha accostato due atti unici comici, distanti per stile, cultura e linguaggio: Mavra di Igor Stravinskij e Gianni Schicchi di Giacomo Puccini. Se le disavventure dei parenti di Buoso Donati
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Opera dal Nord-Ovest
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Gustavo e il Cappello di Paglia
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - La magia si è realizzata. La macchina narrativa, precisa come un cronografo di alta classe, ha funzionato senza alcun intoppo. Il palco ha vibrato di energia, grazie a un cast affiatato che ha danzato con grazia tra battute e situazioni surreali. Il pubblico del Teatro Carlo Felice ha apprezzato ogni attimo, immergendosi nella visione e nell’ascolto
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