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Di respiro ambizioso ma dagli esiti altalenanti il 48° Festival della Valle d'Itria primo dell'era Schwarz |
Tappe dell'opera: l'Ottocento e il Novecento |
servizio di Giuliano Danieli |
Pubblicato il 31 Luglio 2022 |
MARTINA FRANCA (TA) - Facciamo seguito alle precedenti recensioni già publicate su questa testata giornalistica on-line (per leggere il servizio premere qui), pubblicando la seconda parte delle nostre cronache musicali dal Festival della Valle d'Itria di Martina Franca.
Vincenzo Bellini BEATRICE DI TENDA (recensione della recita del 23 luglio 2022) A rappresentare il belcanto nell’edizione del Festival della Valle d’Itria 2022 è la rara Beatrice di Tenda, penultima opera di Bellini, composta nel 1833 su libretto di Felice Romani. Qui Bellini tenta strade diverse rispetto al passato: si dedica per la prima volta a un dramma storico, in cui la componente politica ricopre un ruolo non inferiore a quella sentimentale, dà spazio a moltissimi pezzi d’assieme, e sviluppa un linguaggio in cui il ritmo acquista un inedito rilievo a fianco alle melodie “lunghe, lunghe, lunghe” tipiche delle sue opere precedenti. Ragioni più che valide per riavvicinarsi a un titolo mai davvero entrato in repertorio, nonostante i tentativi di rilanciarne la fortuna non siano mancati sin dagli anni ’60 del Novecento. Il Festival della Valle d’Itria 2022 ha invitato ad una riscoperta che si concentrasse eminentemente sul valore musicale, dato che Beatrice di Tenda è stata presentata in forma di concerto. Eppure, grazie all’ottima qualità degli interpreti, non è stato difficile figurarsi con nettezza le situazioni, i profili dei personaggi e le cupe atmosfere evocate dall’opera.
Il direttore ventinovenne Michele Spotti ha sostituito Fabio Luisi – positivo al covid – a pochi giorni dal debutto dello spettacolo. Nonostante lo scarso preavviso, la sua prova alla guida dell’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari è di primissimo livello. Spotti imprime al suono una profondità e una varietà di tinte fuori dal comune, e porta orchestra e voci a integrarsi in totale equilibrio – fatto ancor più encomiabile se si considera che l’opera, come da tradizione del Festival, è eseguita nell’Atrio del Palazzo Ducale di Martina Franca, spazio dall’acustica non semplice, anomala rispetto a quella di un teatro al chiuso. In perfetta armonia con la sensibilità del giovane direttore è il soprano Giuliana Gianfaldoni, che ritrae con accenti rarefatti una Beatrice di Tenda emblema di purezza. Sin dal suo ingresso (“Respiro io qui…”), Gianfaldoni regala dei memorabili chiaroscuri: la sua voce pare inizialmente provenire da lontananze siderali, per poi lentamente crescere in volume e calore. L’interpretazione del soprano si mantiene su livelli altissimi tanto nei recitativi quanto nei numeri musicali di più ardito virtuosismo. E non è un caso che il pubblico, al termine dell’esecuzione, regali proprio a Gianfaldoni, e a Spotti, gli applausi più calorosi. Molto bene anche Biagio Pizzuti come Filippo Maria Visconti, che sfoggia perentoria durezza, ma sa anche occasionalmente ammorbidire il fraseggio, soprattutto nel secondo atto dell’opera. Theresa Kronthaler è apprezzabile come Agnese del Maino, anche se il personaggio potrebbe essere scolpito con maggiore carisma. Celso Albelo (Orombello) mostra sin dall’iniziale duetto con Agnese un certo affaticamento, con una gestione non ottimale delle dinamiche e diverse incertezze di intonazione.
Completa il cast Joan Folqué, nel doppio ruolo di Anichino e Rizzardo del Maino. Canta con sicurezza e sincera partecipazione il coro diretto da Fabrizio Cassi.
Sergej Prokof’ev LE JOUEUR (recensione della recita del 24 luglio 2022) Bellini e Prokof’ev sono due universi incomparabili. Se l’Atrio del Palazzo Ducale risulta consono all’esecuzione di un titolo come la Beatrice di Tenda, non altrettanto può dirsi nel caso de Le Joueur: la densità di scrittura, il peso dell’orchestra, la veemenza ritmica di quest’opera vengono penalizzati dall’acustica della principale arena della rassegna martinese. Nonostante Jan Latham-Koenig diriga con massima perizia l’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, nello spazio del Ducale il suono è piuttosto sbilanciato: i bassi tendono a soffocare gli altri strumenti, a detrimento di una chiara percezione delle affascinanti stratificazioni della partitura. Al di là di questo limite, di cui si spera si terrà conto nelle prossime rassegne (il Novecento, che è opportuno continuare a esplorare a Martina Franca, non difetta certamente di opere dall’ordito più leggero e consone agli spazi disponibili), Le Joueur si è comunque rivelato come uno degli esiti più soddisfacenti del Festival.
Il regista David Pountney ha dato dell’opera una lettura molto dinamica, curando meticolosamente la recitazione di ciascun personaggio e i movimenti delle masse, in senso però non naturalistico, ma grottesco – in sintonia con la materia musicale e la vicenda alienante ispirata al Giocatore di Dostoevskij, ma anche con l’estetica delle avanguardie russe degli anni ’10 del Novecento, entro la quale si colloca quest’opera. Durante la breve introduzione orchestrale i protagonisti girano in tondo come biglie impazzite di una roulette; essi si muovono meccanicamente fra le pareti disegnate da Leila Fteita (anche costumista), che rimandano ad un tavolo da gioco e contribuiscono a trasformare i caratteri de Le Joueur in figure non umane. Lo spettacolo raggiunge il suo culmine nella seconda parte, in particolare nella parossistica scena del gioco dell’atto quarto. Ad esaltare le idee di Pountney contribuisce il magistrale lavoro di Alessandro Carletti, lighting designer che ci ha abituati anche in altre produzioni ad un uso visionario delle luci, in grado di scandire espressionisticamente gli snodi interiori ed esteriori del dramma.
Nel nutrito cast vocale spiccano la Pauline di Maritina Tampakopoulos, l’Alexis di Sergej Radchenko e la Grand-Mère di Silvia Beltrami. La sola perplessità che ci permettiamo di avanzare riguarda la dizione francese di gran parte dei cantanti, per nulla soddisfacente. Poiché il Festival ha insistito sul recupero della versione francese dell’opera, quella della prima assoluta al Théatre Royale de la Monnaie nel 1929, sarebbe stato lecito aspettarsi una più appropriata preparazione sul fronte linguistico da parte dell’intero cast. La scarsa comprensibilità del testo non ha comunque compromesso l’esito positivo della performance, che il pubblico ha giustamente molto applaudito.
Opera e cinema SILENT CARMEN (recensione dello spettacolo del 21 luglio 2022) Il Festival ha dedicato due serate all’opera in film (Gianni Schicchi diretto da Damiano Michieletto il 20 luglio; un dittico di film muti ispirati a Carmen il 21), e crediamo che questa sia stata una delle intuizioni più felici della nuova gestione. Si tratta di una scelta tutt’altro che banale: l’opera da sempre intrattiene rapporti strettissimi con la settima arte, che ha enormemente contribuito alla sua diffusione e rimodulazione negli ultimi cento anni. In una rassegna volta a ripercorrere i 450 anni di storia dell’opera, le trasformazioni mediali di questo genere artistico costituiscono un aspetto che sarebbe stato ingiusto ignorare. Chi scrive ha assistito alla serata intitolata Silent Carmen, dittico di film muti ispirati alla celebre opera di Bizet. Alla Carmen di Cecil B. De Mille (USA, 1915) è stata affiancata la parodia diretta da Charlie Chaplin (A Burlesque on Carmen – USA, 1915), quest’ultima nell’edizione ottimamente restaurata dalla Cineteca di Bologna. Ad accompagnare le due pellicole è stata l’Orchestra della Magna Grecia, guidata da uno dei massimi esperti di musica per film muti: Timothy Brock. Ne è risultata una serata intellettualmente stimolante e musicalmente piacevolissima. Dei due film in programma, colpisce particolarmente quello di Chaplin, che non solo parodizza con intelligente ironia il lavoro di De Mille – e così facendo decostruisce alcuni assunti dell’opera di Bizet –, ma regala anche momenti di commovente dolcezza, come il finale in cui l’ufficiale Darn Hosiery (il Don José interpretato da Chaplin) e Carmen (Theda Bara) svelano sorridenti che l’epilogo tragico del film-opera (l’uccisione della gitana), altro non è stato che un momento di giocosa finzione. La pellicola è accompagnata da una partitura composta da Brock, che rivisita in chiave swing, e in tono perfettamente coerente con la poetica di Chaplin, le più celebri melodie di Carmen. Il risultato sorprende anche per l’abile sincronizzazione fra i gesti musicali e le immagini: un dialogo fecondo, che permette di ascoltare e vedere l’opera di Bizet sotto nuova luce.
Crediti fotografici: Marco Borrelli (miniatura); Clarissa Lapolla per il Festival della Valle d'Itria di Martina Franca (Ta) Nella miniatura in alto: il direttore Michele Spotti Sotto: il cast di Beatrice di Tenda fotografato da Clarissa Lapolla Al centro in sequenza: Giuliana Gianfaldoni; Theresa Kronthaler; Biagio Pizzuti Sotto: ancora il direttore Michele Spotti Nella miniatura al centro: il direttore Jan Latham-Koenig In fondo: panoramiche su Le Joueur
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Voci di donne e suoni dissonanti
intervento di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dopo il successo di pubblico della rassegna estiva Interno Verde Danza il Teatro Comunale "Claudio Abbado" ha aperto la rassegna del Festival di danza contemporanea con la prima esecuzione mondiale di Puccini's Opera - Voci di donne della coreografa e regista Monica Casadei. Prima dello spettacolo, fissato per le ore 18 di ieri, uno sciopero/presidio davanti all'ingresso del Teatro Abbado, indetto dalla Cgil, ha ritardato fino alle 18,30 la prima mondiale di Puccini's Opera della Casadei. Lo sciopero/presidio si è svolto pacificamente, con slogan e interventi degli attivisti del sindacato, e non si è reso necessario l'intervento della Polizia di Stato e dei Carabinieri che sorvegliavano molto discretamente la manifestazione. In un volantino diffuso ai numerosi presenti in attesa dell'ingresso a teatro si legge: «La collega Morena dell'Ufficio Comunicazione, con contratto a tempo determinato, non è stata confermata dopo 30 anni di lavoro
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Echi dal Territorio
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Tutte le direzioni in Fall
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VIGARANO MAINARDA (FE) - La programmazione autunno-vernina del Gruppo dei 10 riparte dallo Spirito di Vigarano Mainarda con l'ormai classico appuntamento di Tutte le direzioni in Fall. Gli otto eventi, che si svolgeranno da venerdì 11 ottobre a giovedì 26 dicembre 2024, sono stati presentati alla stampa e ai soci del Gruppo dei 10 oggi
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Eventi
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Il Filarmonico 2025 inizia con Salieri
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VERONA - Il giornalista e critico musicale Alberto Mattioli è stato il mattatore della presentazione della stagione lirica e sinfonica 2025 del Teatro Filarmonico, Arena di Verona. La conferenza stampa, aperta al pubblico, si è tenuta oggi nella Sala Maffeiana dello stesso teatro veronese e Mattioli ha raccontato storia e aneddoti legati ai titoli d'opera
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Jazz Pop Rock Etno
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Ferrara in Jazz si comincia...
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - La 26.esima edizione di Ferrara in Jazz è stata presentata oggi nella Sala dell'Arengo del Municipio dal presidente del Jazz Club, Federico D'Anneo, dal direttore artistico Francesco Bettini, dall'Assessore alla cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, e dalla direttrice del Conservatorio di Musica "Girolamo Frescobaldi", Annamaria
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Vocale
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Donne nelle arie di Puccini
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FERRARA - Il Teatro Comunale "Claudio Abbado" ha inaugurato il Festival di danza contemporanea con una prima esecuzione mondiale dello spettacolo Puccini's Opera - Voci di donne realizzato dalla coreografa e regista Monica Casadei con la sua Compagnia Artemis Danza di Parma. Nell'ambito della giornata dedicata a
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Opera dal Nord-Est
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Le repliche di Carmen, Tosca, Aida
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Verona - Gli anni passano ma l’emozione resta, tornare in arena desta sempre meraviglia e dopo 101 edizioni di questo festival la magia dell’opera continua incessantemente a nutrire l’anima del suo fedele pubblico. Diamo qui conto con un unico e ampio servizio delle recite di Carmen, Tosca e Aida nell’anfiteatro veronese
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Echi dal Territorio
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Quintetto Frangiorama e i cantautori
servizio di Edoardo Farina FREE
SIROLO-NUMANA (AN) - Estate, tempo di concerti all’aperto, al di fuori anche dalla realtà invernale del quotidiano e chiusi i teatri comunali per ferie, le varie associazioni concertistiche dalle sale museali, ci si sposta nei chiostri o nelle piazzette romantiche delle più belle località della riviera o dei borghi antichi della nostra Penisola. Le ampie
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Echi dal Territorio
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I percorsi di Bal'danza
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FERRARA - Si è conclusa la prima parte della programmazione concertistica 2023-2024 curata dall’Associazione culturale Bal’danza svoltasi tra le cornici più prestigiose della città di Ferrara, ove ad apertura della stagione precedente già dal febbraio 2023 è stato proposto l’appuntamento inaugurale del 19 con l’orchestra “La Toscanini Next” – in
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Opera dal Centro-Nord
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Il buon Barbiere di Kang
servizio di Nicola Barsanti FREE
FIRENZE - La Cavea del Teatro del Maggio si accende, avvolta dalle suggestive luci della magica Firenze. Basta salire qualche gradino per essere accolti da uno straordinario panorama della città: da sinistra verso destra sembra possibile toccare con un dito la cupola del Brunelleschi, il campanile di Giotto e il Palazzo della Signoria. Il numeroso
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Opera dal Nord-Est
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Carmen vive, viva Carmen!
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VERONA – Creato nel 1995, l’allestimento areniano di Carmen firmato da Franco Zeffirelli è ormai considerato un grande classico del festival lirico estivo eppure non è mai rimasto uguale a se stesso, se si escludono i magnifici costumi di Anna Anni. Difatti, nel corso di oltre trent’anni, lo spettacolo è stato modificato, aggiornato, ripensato, ridotto
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Eventi
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Bologna Opera 2025
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - È stata presentata ieri nella città felsinea l'anteprima della Stagione d'Opera del prossimo anno allestita dal Teatro Comunale di Bologna. Il cartellone - che si inaugura con la "prima" del 24 gennaio 2025 - accosta titoli del grande repertorio a pagine meno frequentate e si svolgerà ancora al Comunale Nouveau in Piazza della Costituzione
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Opera dall Estero
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Partenope emigra a Parigi
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SAN FRANCISCO (USA) - War Memorial Opera House, 19 giugno 2024. Partenope, opera lirica in tre atti di Georg Friedrich Händel su libretto italiano anonimo, adattata nel 1699 da Silvio Stampiglia, e la cui prima assoluta ebbe luogo al King's Theatre di Londra il 24 Febbraio 1730 - come molte delle opere di Händel - non è una delle opere più
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Opera dal Nord-Ovest
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Trittico omogeneizzato da Kratzer
servizio di Simone Tomei FREE
TORINO - La stagione lirica 2023/2024 del Teatro Regio chiude i battenti con un ulteriore omaggio a Giacomo Puccini mettendo in scena Il Trittico. Un’opera, anzi tre, nelle quali si snocciolano eventi e situazioni assai dissimili tra loro; una eterogeneità che spesso stimola la fantasia di molti registi alla ricerca di un filo conduttore che possa armonizzare
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Jazz Pop Rock Etno
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Barcelona Opera Rock
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FERRARA - Dopo Ecce cor meum, inedito omaggio in versione orchestrale all’intramontabile musica dei Beatles e L’isola disabitata di Franz Joseph Haydn in collaborazione con il locale Conservatorio “Girolamo Frescobaldi”, il 21 giugno 2024 con replica la serata successiva, è andato in scena l’eccezionale Barcelona Opera Rock & Queen greatest hits, musiche
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Concorsi e Premi
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Premio al Trio Ndayambaje
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ACIREALE (CT) - Il Trio composto da studenti del biennio jazz del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara si è aggiudicato il premio per la miglior composizione originale della competizione tra jazz band dei Conservatori di Musica e di Scuole Musicali di Alta Formazione (AFAM) di tutta Italia, Jaci&Jazz Academy Award organizzata; il concorso svoltosi
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Opera dal Nord-Est
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Torna il Barbiere dopo il diluvio
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VERONA - Quando, nella nona scena del Barbiere di Siviglia, il Conte d’Almaviva si lamenta dell’improvviso temporale, affermando «... Poter del mondo! Che tempo indiavolato ...», Figaro replica, soave: «Tempo da innamorati!». Ed è con il pensiero rivolto all’ottimismo del factotum rossiniano che il pubblico attende la prima areniana stagionale
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Jazz Pop Rock Etno
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Settant'anni di Romagna mia
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CERVIA (RA) - Ravenna Festival, dopo “Casadei secondo a nessuno” del 2013, omaggia di nuovo lo “Strauss di Romagna” e la sua celeberrima Romagna mia, una canzone diventata, al di là delle intenzioni dell’autore che la pubblicò per un caso fortuito solo nel 1954, l’inno della Romagna, un canto di nostalgia universale, un sempreverde che si
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Echi dal Territorio
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Anita prima esecuzione assoluta
redatto da Athos Tromboni FREE
SPOLETO (PG) - Giunta quest’anno alla sua 78° edizione torna a Spoleto e nei principali teatri dell’Umbria la stagione del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli” di Spoleto che aprirà con la consueta kermesse musicale “Eine Kleine Musik 2024” al Teatro Caio Melisso (anteprima per gruppi organizzati: giovedì 22 agosto ore 20.30 - spettacoli
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Eventi
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Genova fa il Giro di Vite
servizio di Athos Tromboni FREE
GENOVA - «A conclusione di una Stagione lirico-sinfonica 2023/2024 che ha conseguito un enorme successo di pubblico e di critica – ha detto il sovrintendente Claudio Orazi nella conferenza stampa – il cartellone artistico 2024/2025 che oggi presentiamo si conferma ricco di ulteriori emozioni. Con il sostegno di decine di migliaia di spettatori,
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