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Ottimo successo di pubblico a Torino per l'opera-operetta di Giacomo Puccini |
La Rondine applaudita al Regio |
servizio di Simone Tomei |
Pubblicato il 20 Novembre 2023 |
Torino - «... Ho ricevuto un sacco di telegrammi ma sono stato sorpreso di non averne trovato nessuno da parte di Angeli o di Ricordi - Lui disse che avevo scritto un'opera senza futuro, e che era del cattivo Lehár. Ho insistito troppo perché la prendesse col risultato di umiliarmi nei suoi confronti. Ma lui non vuole averci niente a che fare - e ora sono spiacente perché La Rondine è un'opera piena di vita e di melodia - che ti attrarrà moltissimo. La partitura non è ancora pronta - ma quando lo sarà ti spedirò una copia...». Questo estratto di una lettera scritta da Giacomo Puccini a Sybil Seligman - tratta da “ V. Seligman, Puccini among Friends, London, MacMillan & Co Ltd., 1938 - dopo l’esecuzione della prima rappresentazione al teatro de l’Opera di Monte-Carlo il 27 marzo 1917 ci fa capire un po’ il clima in cui quest’opera ha la sua genesi; anche la scelta del campo neutro monegasco per la prima esecuzione è indice di eventi storici che hanno modificato le originarie scelte. L’albore dei fatti ci fa risalire al 1913 quando al maturo Puccini, desideroso di affrontare il genere operettistico alla viennese - con dialoghi recitati e pezzi cantati - viene offerta una consistente somma di denaro dalla direzione del Karltheater di Vienna. L’interesse dimostrato fu molto scarso, ma a seguito dell’inasprirsi dei rapporti con il suo editore Tito Ricordi - che era succeduto al padre Giulio, morto nel 1912, nella direzione dell’azienda familiare - il musicista mutò poi d'avviso. Il primo soggetto ricevuto fu rifiutato dal compositore a causa dell’avvertire una sostanziale estraneità nei confronti del genere operettistico, al quale preferiva nettamente quello della commedia. Il nuovo soggetto ottenuto in forma di canovaccio a firma di Willner-Reichert, divenne materiale per il letterato veronese Giuseppe Adami che fu incaricato di stendere un libretto che non contenesse dialoghi parlati, in lingua italiana (il contratto prevedeva che la prima esecuzione dovesse avvenire a Vienna, in lingua tedesca), rinunciando quindi, con il beneplacito di Vienna, al progetto originario. L’aprile dell’anno successivo fu il momento della firma del nuovo accordo ma Tito Ricordi, probabilmente insoddisfatto della clausola contrattuale che riservava i diritti per i paesi di lingua tedesca, Spagna e Sud America agli impresari viennesi, rifiutò di acquistare la partitura. Alla fine dell'anno i primi due atti dell'opera erano già composti, ma lo scoppio della Prima Guerra Mondiale e i conseguenti disagi determinati dall'entrata in guerra dell'Italia, spinsero Puccini, che nel frattempo aveva messo mano alle prima battute di Il Tabarro, a richiedere, inutilmente, la risoluzione del contratto. La composizione dell’opera vede il suo epilogo solamente nell'aprile del 1916 e fu poi acquistata da Sonzogno. La prima rappresentazione, a Monte-Carlo, con Gilda Dalla Rizza e Tito Schipa nei ruoli dei protagonisti e Ines Ferraris e Francesco Dominici in quelli di Lisette e di Prunier, registrò un esito trionfale.


La "prima" italiana (Bologna, Teatro Comunale, 2 giugno 1917), con Aureliano Pertile e Toti Dal Monte nei ruoli di Ruggero e Magda, segnò l'inizio delle prime incomprensioni da parte della critica, disorientata dalla natura ambigua dell'opera e sostanzialmente incapace di intenderne lo spirito ed il significato. La Rondine apparve più che altro frivola e presto si diffuse l'opinione, ancora oggi non del tutto tramontata, che Puccini avesse composto un'operetta; in ogni caso, il lavoro apparve scarsamente riconosciuto, ed è a tutt'oggi tra i meno popolari tra quelli del musicista toscano. Puccini stesso, non convinto del finale originario, ritoccò più di una volta la partitura, studiando con Adami soluzioni diverse: una prima, più o meno conforme all'edizione viennese del 1920, Magda approfittando dell'assenza di Ruggero, partiva per Parigi ritornando alla vita di sempre; una successiva che risale al 1921-22, ma che solo nel 1994 è stata messa in scena proprio a Torino, Ruggero, informato da una lettera anonima del passato di Magda, la affrontava con durezza e quindi la abbandonava nelle braccia di Rambaldo. Con il senno di poi vi è unanimità nel decretare che queste revisioni alla lunga non si sono rivelate né più convincenti né più vitali di quella ideata per Monte-Carlo. La vicenda originaria è ambientata nel Secondo Impero e Puccini, riesce a trovare una tinta sonora per dipingere il mondo fatuo che circonda i protagonisti e la loro gioia di vivere; egli infatti impiega con generosità e particolare originalità creativa balli alla moda del suo tempo one-step, slow-fox di derivazione nordamericana, (il racconto di Ruggero a Magda "Così timida e sola" e per il loro duetto "Perché mai cercate", entrambi nel secondo atto ), il tango che accompagna la figura di Prunier ed infine il tempo di valzer che domina su tutti gli altri; è qui che possiamo scorgere un parallelismo delicato con la festa della Fledermaus - opera buffa di Strauss - che viene ulteriormente sollecitato, anche dal comportamento Lisette, serva e “compagna” della protagonista che va al ballo indossando gli abiti della padrona. Il linguaggio, che sostanzialmente prende le mosse dall'esperienza della Fanciulla del West, utilizza molti tratti distintivi connaturati allo stile pucciniano: modalità e scale pentafoniche, quinte parallele, dissonanze impiegate con libertà e molto spesso non risolte, cambi improvvisi di tonalità e di tempi, passaggi cromatici ed addirittura bitonali (si pensi all'ingresso di Lisette in scena), oltre al consueto e frequente impiego di motivi ricorrenti legati ad alcuni personaggi tali da definirne la loro psicologia e le loro aspettative. Un’oper(etta) quindi tutt’altro che frivola e retrò, come fu definita dalla critica di inizio ventesimo secolo - basti pensare a quanto scrisse il critico-compositore Giannotto Bastianelli sulle pagine de “La Nazione": «il ritorno alle origini di un buon toscano, che ha l’aria di sfamarsi a un tratto di cibi paesani, stufatini, stracotti, ecc., dopo essersi gustato lo stomaco con dei cibi esotici e artefatti.» Al Teatro Regio di Torino prende vita una produzione di questo capolavoro pucciniano con un mix di interpreti variamente assortito. Olga Peretyatko è una Magda di alto livello in quanto, almeno scenicamente, riesce a centrare appieno il ruolo; vocalmente non ha problemi con la partitura pucciniana anche se talvolta “azzanna” le note con una vis, a mio giudizio, troppo drammatica - almeno nei primi due atti - perdendo un po’ quel senso di leggerezza e frivolezza che sono proprie del personaggio.

Il tenore messicano Mario Rojas (Ruggero Lastouc) fa il suo ingresso con l’aria Parigi è la città dei desideri sfoggiando un timbro nitido e cristallino; è meno preciso nello stare al passo con l’orchestra, rispetto alla quale - soprattutto nel terzo atto - ha fatto fatica a seguire il passo anticipando sovente il ritmo battuto dal direttore. Valentina Farcas è una Lisette di altissimo livello e nella sua goffaggine, mai macchiettistica, offre un ottimo quadro musicale; la voce è limpida, gli acuti ben piazzati e nel duetto con l’altrettanto bravo - sia in recitazione e dizione che in emissione vocale - Santiago Ballerini (Prunier) trova uno dei momenti migliori della serata. Un lusso per il teatro avere il baritono Vladmir Stoyanov nei panni di Rambaldo; sebbene il ruolo non offra grandi soddisfazioni, nei suoi interventi non viene mai meno l’eleganza di porgere il suono ed un fraseggio perfetto. Eccellenti anche gli interpreti di fianco: Irina Bogdanova (Bianca e Lolette), Kenia Chubunova (Susy e Gabriella), Amélie Hois (Yvette e Georgette), Rocco Lia (Crébillon e Un maggiordomo), Pavel Zak (Gobin e Adolfo). La direzione del M° Francesco Lanzillotta entra nelle viscere della partitura che ritengo tutt’altro che semplice ed immediata. Puccini compone un’opera, ma strizza l’occhio all’operetta ed il canto - tranne ovvie eccezioni - non è legato alle zone più impervie del rigo musicale nonostante una ricca orchestrazione; non è dunque facile trovare l’equilibrio tra le sonorità della buca e le voci in palcoscenico, ma ciò è stato possibile grazie ad un’attenta agogica del concertatore cui l’Orchestra del Regio ha risposto in maniera molto precisa. Ottimo anche il Coro preparato e diretto dal M° Ulisse Trabacchin che si amalgama bene sia da un punto di vista musicale che scenico.

A Torino, la vicenda prende vita nel 1973, momento scelto dal regista Pierre-Emmanuel Rousseau; è questo infatti l’anno dell’apertura del Nuovo Teatro Regio a cinquant’anni esatti dall’evento. Vuole essere un omaggio all’architetto della ricostruzione Carlo Mollino e proprio nel secondo atto le scenografie riprendono quasi in toto lo stile e gli arredi del foyer del Teatro composti da divani, scalinate, lampadari rispettando - mi hanno detto - fedelmente le cromie. Non manca in questo quadro il contesto più lussurioso che viene risolto con l’inserimento di un tocco carnascialesco: troviamo comparse e coristi abbigliati in maniera sgargiante con richiami a drag queen, camerieri in tacco alto con stivali a coscia alta atti a dar vita ad un vogueing senza soluzione di continuità nel quale si apprezzano le accattivanti coreografie di Carmine De Amicis. Più sobri gli altri atti, ma sempre di gran gusto. Teatro affollato e applausi per tutti. (la recensione si riferisce alla recita di Domenica 19 novembre 2023)
Crediti fotografici: Andrea Macchia per il Teatro Regio di Torino Nella miniatura in alto: il direttore Francesco Lanzillotta Al centro e sotto, in sequenza: panoramiche su scene e costumi di La Rondine
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Parliamone
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L'elisir col bis della lagrima
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - La provincia, si dice, potrebbe salvare il mondo dell'Opera. E riproporre il ritorno ad una teatralizzazione del genere fuori da psicodrammi inventati e fughe oniristiche dentro la provocazione, ridonando alla drammaturgia di un genere da museo (l'Opera, appunto, genere da museo ma vivente e vivace) la propria incontestabile significanza. La provincia, si dice, rappresenta la stragrande maggioranza del popolo dei melomani - chi considerasse dispregiativo questo sostantivo (melomani), oppure termine offensivo, o anche attributo di una categoria di "care salme" invaghite di acuti svettanti oltre il do di petto, è preda di sussieghi irritanti - e per questa verità statistica si può dire che la provincia è il campione rappresentativo dell'universo: se ciò è vero (ed è vero), il Teatro Sociale di Rovigo o il Luglio Musicale Trapanese, così come il Teatro Sociale di Como o il Teatro Pergolesi di Jesi, e tanti altri piccoli teatri, analizzati nella reazione del pubblico ad un allestimento operistico, valgono quanto i grandi templi della lirica italiani e stranieri
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Personaggi
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Parla Leone Magiera
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Quasi duecento giovani cantanti lirici provenienti da tutto il mondo stanno partecipando, in più giorni, alle audizioni presso il Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara per le nuove produzioni liriche rossiniane di La Cenerentola e Il barbiere di Siviglia, in programma nelle prossime stagioni d'Opera del teatro ferrarese. Vogliono mettere
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Opera dall Estero
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Così fan tutte alti e bassi
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES CA, USA, Dorothy Chandler Pavilion - Le nuove e più dinamiche programmazioni dei teatri americani, che si concentrano sulla messa in scena di opere contemporanee, prevalentemente di compositori americani e di alcuni stranieri (il prossimo titolo in programma sarà Ainadamar del compositore argentino Osvaldo Golijov - 1960), nonché di
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Classica
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Saccon Génot ritorno a Ferrara
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Pubblico come sempre numeroso nel salone d'onore del Circolo Negozianti in Palazzo Roverella, ieri, vigilia di Pasqua, per il secondo concerto cameristico promosso dal Comitato per i Grandi Maestri fondato e diretto da Gianluca La Villa. Dopo i saluti del presidente del sodalizio, Paolo Orsatti, sono entrati i due cameristi già conosciuti e
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Opera dal Nord-Ovest
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Danae di rara opulenza
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - In un panorama operistico spesso dominato da titoli consolidati, emerge con prepotente originalità la produzione di Die Liebe der Danae, Op. 83 di Richard Strauss al Teatro Carlo Felice di Genova. Quest'opera, lungi dall'essere un mero reperto archeologico, si rivela un'esplorazione complessa e affascinante delle dicotomie umane, incastonata
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Opera dal Nord-Ovest
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Dama scolpita dalla luce
servizio di Simone Tomei FREE
TORINO - Il Teatro Regio ha riportato in scena La dama di picche di Pëtr Il'ič Chajkovskij, in una nuova coproduzione con la Deutsche Oper di Berlino. L'opera si è rivelata un'autentica descente aux enfers, un'immersione nelle zone più oscure e tormentate dell'animo umano. L'allestimento, ideato da Graham Vick e portato a termine con
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Nuove Musiche
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Conti Cavuoto Santini il trio
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Ferrara Musica al Ridotto è una rassegna "parallela" e si affianca alla programmazione maggiore di quella Ferrara Musica fondata da Claudio Abbado nel 1989. La rassegna maggiore ha il pregio di proporre i grandi interpreti (solisti, direttori, orchestre) in un cartellone che mira alto; la rassegna "parallela" si assume invece il compito di valorizzare
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Personaggi
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Ferrara e Vivaldi connubio in musica
redatto da Edoardo Farina FREE
È il quarto anno consecutivo che il maestro Federico Maria Sardelli è presente nel cartellone musicale del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Questa volta ha proposto al pubblico estense una Serenata a tre che è praticamente una pagina dimenticata del catalogo del "Prete Rosso". Sardelli è direttore d'orchestra, compositore,
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Vocale
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Serenata d'amore torna a cantare
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - La prima esecuzione assoluta in tempi moderni di una pagina musicale molto bella di Antonio Vivaldi, la Serenata a tre RV 690, ha richiamato nel Teatro Comunale "Claudio Abbado" un buon numero di spettatori ed estimatori della musica del "prete rosso", tanto da registrare praticamente il tutto esaurito. Ancora una volta il majeuta è
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Classica
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Il ritorno dei Cardelli
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il ritorno dei Cardelli. Sembra quasi il titolo di una saga, e tale parrebbe se si considerasse la regolarità con cui da un paio di lustri i recital solististici di Matteo (pianoforte) o di Giacomo (violoncello), nonché i concerti in Duo, fanno registrare una loro presenza nelle rassegne cameristiche di Ferrara. Stavolta, per gli appuntamenti dei
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Nuove Musiche
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Lo Specchio di Dioniso
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Continua la ricca programmazione del Teatro Comunale “Claudio Abbado” luogo simbolo della tradizione culturale locale, nell’ambito della Stagione Opera & Danza 2024-2025 con in scena il decimo appuntamento dei quattordici previsti, Lo Specchio di Dioniso - Risonanze polifoniche erranti venerdì 21 marzo 2025 (replicatosi nella serata successiva)
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Opera dal Nord-Est
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Elektra nella Repubblica di Weimar
servizio di Simone Tomei FREE
VERONA – Nei fermenti intellettuali dei primi anni del Novecento, quando le teorie di Sigmund Freud e gli studi sull'isteria e sull'inconscio scuotevano le fondamenta del pensiero occidentale, il mito degli Atridi subì una profonda umanizzazione; il letterato e poeta Hugo von Hofmannsthal, reinterpretando la leggenda mitologica in chiave
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Opera dal Centro-Nord
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Norma da manuale
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - Dopo oltre quarantacinque anni di assenza, Norma torna a Firenze in un allestimento che non si limita a celebrare il capolavoro di Vincenzo Bellini, ma lo reinterpreta con una chiave scenica e musicale di forte impatto. La regia di Andrea De Rosa e la direzione del M° Michele Spotti plasmano uno spettacolo che, pur rispettando la tradizione
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Vocale
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Chansons e Canzonette un viaggio raffinato
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - La domenica mattina può trasformarsi in un’oasi di rigenerazione, un momento in cui ricaricare le energie prima di affrontare una nuova settimana. Così è stato domenica 9 marzo 2025, quando il Primo Foyer del Teatro Carlo Felice di Genova ha accolto il pubblico per un raffinato appuntamento di musica da camera dal titolo
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Classica
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Musiciennes pronipoti delle veneziane
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Se a un gruppo di ottime musiciste si unisce una straordinaria violinista, il gioco è fatto: Jordi Savall, il direttore filologo specialista nella musica antica, non lesina mai sorprese (ogni volta che l'abbiamo ascoltato a Ferrara e in altri teatri o festival d'altre città, è sempre stato... sorprendente) anche stavolta non ha mancato di stupire:
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Eventi
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Bologna Festival programmi divulgativi
servizio di Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - Presentato oggi nelle sale più bohèmienne che rustiche della Birreria Popolare della città felsinea il programma divulgativo di Bologna Festival, titolare anche del prestigioso calendario che va sotto il nome «Libera la musica» (i concerti di questa sezione del Festival fanno perno sulla presenza di "Grandi interpreti" che per il 2025 vedranno
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Opera dal Nord-Est
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Vecchio Barbiere sempre nuovo
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Tornare al Teatro La Fenice per assistere a Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini in un’atmosfera gioiosa come solo il Carnevale di Venezia sa offrire, è un’emozione unica. Il pubblico, avvolto dalla magia della festa, accoglie con entusiasmo questa produzione che si conferma ancora una volta un successo. La regia tradizionale di
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Opera dall Estero
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Vanessa ripresa a Washington
servizio di Ramón Jacques FREE
WASHINGTON D.C. USA, Keneddy Center Concert Hall - La produzione operistica del prolifico compositore americano Samuel Barber (1910-1981) risulta essere limitata a tre titoli, tra cui spicca Vanessa, opera in tre atti (originariamente quattro), opus 32, su libretto in lingua inglese di Gian Carlo Menotti (1911-2007), compositore, librettista e regista
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Opera dal Centro-Nord
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L'orgiastico Rigoletto secondo Livermore
servizio di Nicola Barsanti FREE
FIRENZE - Il Rigoletto messo in scena da Davide Livermore al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino prende vita in un contesto scenico marcato da toni goliardici e, in alcuni momenti, quasi orgiastici. Al centro della scena, un letto monumentale diventa il fulcro attorno al quale si muove il Duca di Mantova, circondato da donne seminude che lo venerano,
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Opera dal Nord-Ovest
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Uno Chénier dalla travolgente energia
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - Uno spettacolo che coniuga eleganza e incisività visiva, nitidezza narrativa e varietà stilistica: Andrea Chénier di Umberto Giordano al Teatro Carlo Felice si conferma un trionfo senza riserve. La regia di Pier Francesco Maestrini, già apprezzata nei prestigiosi allestimenti di Bologna e Monte-Carlo, si distingue per la sua fedeltà alla
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Ballo and Bello
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Giselle comme ci comme ça
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il Russian Classical Ballet diretto da Evgeniya Bespalova ha recentemente portato in Italia Giselle, uno dei capolavori più amati del repertorio romantico: le diverse città italiane toccate prima di Ferrara sono state Lecce, Catanzaro e Avezzano. Si tratta di un balletto in due atti, con musiche di Adolphe-Charles Adam (e Ludwig Minkus,
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