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La bacchetta del maestro Passerini, il tenore Camarena e il soprano Sierra grandi protagonisti |
Roméo et Juliette da applausi |
servizio di Ramón Jacques |
Pubblicato il 02 Dicembre 2023 |
BILBAO VIZCAYA (Spagna) - Palacio Euskalduna, 24 ottobre 2023. Dalla sua creazione nel 1953, l'ABAO (Asociación Bilbaína de Amigos de la Ópera)), conosciuta anche come Ópera di Bilbao, si è affermata come una delle compagnie d'opera più importanti della Spagna, poiché nel corso della propria storia il suo palcoscenico è stato visitato dai più importanti artisti cantanti spagnoli e internazionali. È significativo notare che solo nel 2022, con l'opera Alzira, ha concluso il progetto denominato “Tutto Verdi” in cui ha realizzato in oltre 15 anni il montaggio di tutte le opere di Giuseppe Verdi (1813-1901), un compito arduo e originale che pochi teatri al mondo hanno osato svolgere. Personalmente ho avuto l'opportunità di assistere, nel marzo del 2009, ad una delle rappresentazioni dell'opera Aroldo, poco rappresentata e molto impegnativa. Questo per dire nel merito delle scelte artistiche e culturali dell'ABAO. All'inizio della sua 72.ma stagione, corrispondente al periodo 2023-2024, la compagnia ha programmato Roméo et Juliette, opera in un prologo e cinque atti con musiche di Charles Gouond (1818-1893) e libretto in francese di Jules Barbier e Michel Carré che è basato sull'omonima opera di Shakespeare. Sebbene sia un titolo molto conosciuto, almeno al di fuori della Francia dove viene rappresentato regolarmente, la sua presenza sui palcoscenici internazionali rimane molto limitata. L'opera è entrata per la prima volta nel repertorio dell'ABAO nel settembre del 1983, con il leggendario tenore Alfredo Kraus, e l'ultima volta che è stata vista su questo palcoscenico è stata nella stagione 2011 con José Bros e Patrizia Ciofi come protagonisti principali. Le esigenze vocali dell'opera richiedono una coppia di interpreti tenore-soprano d'eccezione, e per questa occasione l'ABAO è riuscita a riunire due rinomati cantanti contemporanei come il tenore messicano Javier Camarena e il soprano americano Nadine Sierra, che hanno offerto una performance vocale eccezionale. Camarena ha debuttato nel ruolo di Romeo, e ha mostrato le qualità per affrontare le parti molto impegnative del personaggio: la sua voce è chiara, duttile, con un piacevole colore nel timbro, e nonostante abbia acquisito corpo in certi passaggi che la faceva sentire un po' pesante, è risultata ottima e piacevole l'interpretazione dell'aria “Ah! “Lève-toi soleil!”


Da parte sua, Nadine Sierrra si è mostrato a proprio agio con il virtuosismo vocale che il personaggio di Juliette le consente, brillando di maestria vocale nella coloratura, chiarezza e drammaticità in arie come "Je veux vivre dans ce rêve" e soprattutto in "Amour ranime mon coraggio" dell'Atto IV, aria che il soprano americano ha dovuto bisare nella precedente rappresentazione a cui ho assistito; veramente una situazione insolita nella storia di questo teatro. Tra gli altri interpreti dell'ampio cast, degni di nota sono il personaggio di Stéfano, interpretato con giovialità e brillantezza dal mezzosoprano catalano Anna Alàs i Jové, e il baritono polacco Andrzej Filończyk com l'ambizioso Mercutio con un voce profonda. Il basso Marko Mimica ha dato vita al personaggio di Frére Laurent. Coerenza ed equilibrio hanno dato allo spettacolo i ruoli minori, interpretati da ottimi cantanti spagnoli come: Alejandro del Cerro (Tybalt), Itxaro Mentxaka (Gertrude), Gerardo López (Benvolio), Isaac Galán (Le Comte Pâris), José Manuel Diaz (Grégorio), Fernando Latorre e Juan Laboreira nei panni di Le Comte Capulet e Le Duc de Vérone. Nella parte visiva dello spettacolo, è stata presentata una nuova produzione, coprodotta con un altro teatro spagnolo come l'Opera di Oviedo, affidata alla regista italiana Giorgia Guerra, che ha proposto un'idea semplice, stilizzata e visivamente interessante, che consisteva nel circondare il palco con tre enormi pareti su cui sono state realizzate videoproiezioni che hanno creato diversi ambienti, alcuni cupi, altri luminosi, realizzati dall'Imaginarium Creative Studio, ed eleganti costumi d'epoca di Fiammeta Baldiserri. Non c'erano elementi sulla scena tranne un tavolo nell'ultimo atto che rappresentava il letto di morte di Juliette, e una specie di cabina che andava su e giù a seconda delle necessità (forse un punto discutibile del montaggio), che rappresentava la casa di Juliette, dove si trovava il suo balcone ecc. Un'idea firmata Fiammeta Baldiserri: l'idea di circondare e racchiudere lo spettacolo fra tre mura mi ricorda le ultime produzioni che ho visto del regista americano Peter Sellars, il quale ha affermato che lo spettacolo operistico dovrebbe concentrarsi sul canto, sulla musica e sul lavoro dettagliato della recitazione, e che il futuro del teatro richiede l'eliminazione di scenografie elaborate, ingombranti e talvolta inutili. Il lavoro della regista Guerra era corretto, fatta eccezione per certi momenti di esagerazione nei movimenti dei personaggi nelle scene di battaglia e di morte, e talvolta carico di troppa drammaticità. Non si può parlare di un assemblaggio memorabile, ma di un buon lavoro, corretto e funzionale. Il Coro dell'Opera di Bilbao istruito da Boris Dujin è stato molto attivo sul palco, mostrando omogeneità nei suoi interventi vocali e partecipazione nei momenti in cui ha dovuto interagire con il resto del cast. La forza dello spettacolo veniva dalla buca per mano del giovane direttore italiano Lorenzo Passerini, che, alla sua prima apparizione in questo teatro, ha offerto una lettura intensa, emozionante dove ha saputo trasmettere molto bene ogni momento della orchestrazione ai musicisti di l'orchestra, ottenendo momenti di commozione, semplicità con suoni impercettibili e leggeri fino a quelli più drammatici, forti e intensi durante l'intera recita.

Insomma, è stato un grande successo dell'ABAO riuscire a riunire sul proprio palcoscenico due artisti di livello internazionale come Javier Camarena e Nadine Sierra, stimolati peeraltro da un accompagnamento orchestrale che non ha deluso nessuno dei presenti.
Crediti fotografici: E. Moreno Esquibel per il Teatro dell'Opera di Bilbao Nella miniatura in alto: il giovane direttore italiano Lorenzo Passerini Al centro: Javier Camarena (Romeo) e Nadine Sierra (Giulietta) Sotto: panoramiche su scene e costumi di Roméo et Juliette a Bilbao
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