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Il capolavoro di Monteverdi ha inaugurato la stagione inverno-primavera 2022 del Teatro Abbado |
L'Orfeo le patacche e la riflessione |
intervento di Athos Tromboni |
Pubblicato il 23 Gennaio 2022 |
FERRARA - Si sa che L'Orfeo di Claudio Monteverdi su libretto del poeta Alessandro Striggio andato in scena a Mantova nel 1607 è il capolavoro al quale si fa risalire la "vera" nascita del melodramma di scuola italiana. Si sa anche che il libretto (non la partitura) porta a due finali contrastanti: il primo vede Orfeo dilaniato dalla Baccanti dopo la sua aria misogina con la quale si scaglia contro tutte le donne che non siano la perduta, morta e rimorta, Euridice: di questo finale esiste testimonianza nel libretto alternativo di Striggio, ma non la musica, andata perduta. L'altro libretto prevede invece la salvazione di Orfeo per intercessione del padre Apollo che, intervenendo in scena nel finale, invita l'aedo a salire in cielo, là dove le passioni dell'amore terreno non hanno più significato: di questa versione esiste la partitura ed è quella che viene eseguita abitualmente. Ottavio Dantone, deus-ex-machina della blasonata Accademia Bizantina di Ravenna, per la "sua" versione non sceglie né l'uno, né l'altro finale: dopo l'ultima aria di Orfeo, quella misogina (... or l'altre donne son superbe e perfide / ver chi le adora , dispietate, instabili, / prive di senno e d'ogni pensier nobile, / ond' a ragion opra di lor non lodasi; / quindi non fia giammai che per vil femmina / Amor con aureo stral il cor trafiggami), Dantone chiude immediatamente con la moresca strumentale mentre Orfeo se ne esce di scena, privando così la rappresentazione di ambedue i finali. Questo allestimento di Pier Luigi Pizzi, coprodotto dai teatri "Alighieri" di Ravenna e "Abbado" di Ferrara è bellissimo; e nulla vogliamo aggiungere nel merito a quanto già lodato dalla nostra corrispondente di Ravenna, Attilia Tartagni, che recensì la prima del 6 novembre 2021 (l'articolo della Tartagni lo trovate cliccando qui ): aggiungiamo solo che sono stati tutti molto bravi e rimandiamo al paragrafo finale di questo scritto le citazioni dei protagonisti confermati a Ferrara e di quelli alternativi all'allestimento ravennate. Ma il succo di questo "Parliamone" è un altro: la filologia musicale non si perita solamente di eseguire la musica antica con strumenti d'epoca e diapason più morbido di quello ottocentesco, ma si spinge a riaprire non solo i tagli espunti da prassi esecutive sbrigative, ma a riscoprire e proporre anche parti musicali che gli stessi autori hanno scritto ma mai eseguite in scena, se non in qualche iniziale o sporadica versione delle rispettive rappresentazioni. Possiamo citare a memoria gli ultimi casi: Riccardo Chailly alla Scala fa l'apertura di stagione il 7 dicembre 2019 con una Tosca che recupera gli otto passaggi espunti dallo stesso Puccini prima della vera prima; e ancora, il 7 dicembre 2021 dove Chailly fa morire Macbeth in scena come nella versione 1867 del capolavoro di Verdi, epilogo modificato dallo stesso compositore bussetano dopo l'abiura del finale della citata prima versione. Oppure l' Aroldo fascista diretto da Manlio Benzi a Ravenna poche settimane fa. E ancora, di poche settimane fa, Il Farnace di Antonio Vivaldi allestito a Ferrara: sul podio Federico Maria Sardelli esegue la partitura del 1738 (quella scritta appositamente dal Prete Rosso per il teatro della città estense, incompleta e senza finale, comunque mai rappresentata in loco per il divieto del Cardinale Legato Pontificio); e Sardelli non "incolla" sulla versione 1738 quella nota del 1727, come hanno fatto e continueranno a fare altri direttori filologi che optano per un finale che non sia monco. Questa ricerca e riproposizione filologica di ciò che fu ma non non è più, oggi è divenuta consuetudine; ed è un lavoro prezioso sia storiografico che musicologico. Del pari e in contrappunto dissonante, le regie cosiddette "moderne" stravolgono ogni filologia drammaturgica e letteraria. Noi non siamo contro le regie "moderne"; siamo invece contro le provocazioni millantatorie, le esagerazioni effettistiche, il conformismo modernista (che poi, in quanto conformismo che contagia e si espande come una pandemia, diventa prassi neopassatista del postmoderno, e niente affatto innovativa): i più conclamati registi "rinnovatori" sono i tedeschi (e il pubblico più beotamente consenziente è proprio quello tedesco), seguiti dagli italiani, dagli angloamericani e dai francesi. Anche il nostro pubblico italiano comincia ad ingrossare le file degli spettatori "modernisti" acriticamente accoglienti e tacitamente consenzienti («... tanto, l'importante è che cantino bene...» è la rassegnata condiscendenza anche verso l'improponibile).

E facciamo un esempio, proprio riferendoci a L'Orfeo allestito da Pier Luigi Pizzi visto ieri sera nel Teatro Abbado: tutto bellissimo, atmosfere giuste, senso del mistero del ciclo morte-resurrezione-morte pienamente rappresentato nonostante le scene spoglie, musica e cori polifonici per emozioni con la pelle accapponata, canto monodico rasente l'eccellenza, eccetera... ma Pizzi non resiste alla "tentazione" di metterci una patacca sua, modernista: all'entrata di Orfeo ed Euridice, un figurante fa le fotografie e i selfie ai novelli sposi con il telefonino (se fosse un modello iphone o un modello android il regista non ce lo svela, ahinoi!): solo questo. Una patacca realista, modernista, verista, piovuta là, nel mezzo di una magica atmosfera arcadica magnificata e pienamente espressa dalla musica di Monteverdi e dai bei movimenti di scena dei figuranti e del balletto. La bellezza guarnita con uno sputo. La mosca nera che nuota e affoga nella tazza di latte bianco. Solo questo. Poi Pizzi si "riscatta" (non accoglieremo mai la sua rivendicazione concernente la libertà d'espressione ed altre filosofie giustificatorie, perché una patacca è una patacca) e lo spettacolo diventa nel suo insieme veramente sublime. Ecco, tutto questo per dire un concetto che ci sta a cuore: ammoderniamo pure, spostiamo i periodi storici previsti nei libretti d'opera dai tempi remoti all'attualità, vanno bene i blue-jeans al posto delle tuniche, va anche bene che gli ebrei del Nabucco siano confinati in un campo di concentramento nazifascista... però quando non c'è corrispondenza fra gesto scenico e significato semeiotico del gesto, no, non va più bene: e non si tratta solamente di violenza alle aspettative emozionali ma di più, molto di più... è la negazione di una delle molteplici funzioni del teatro: quella che "insegni" la storia e coltivi il piacere di approfondimento (non di stravolgimento) di avvenimenti che hanno connaturato nel bene e nel male il contradditorio percorso dell'umanità dal passato antico all'oggi contemporaneo. Passando dalle riflessioni al giudizio sulle prestazioni musicali nulla da aggiungere, come detto precedentemente, a quanto espresso dalla nostra corrispondente Attilia Tartagni, se non che Giovanni Sala nel ruolo di Orfeo si è superato: ha infatti eseguito (aderendo sicuramente ad una richiesta di Ottavio Dantone, per la parte che culmina con l'incontro fa l'aedo e il traghettatore Caronte, Possente spirito e formidabil nume), l'aria di Orfeo nella versione con le difficilissime fiorettature, anziché quella consueta, piana e senza melismi. Bravo.


Ma bravi anche tutti gli altri componenti del cast "alternativo" ferrarese rispetto a quello ravennate: i due Pastori Massimo Altieri e Luca Cervoni, Delphine Galou (Proserpina), Maria Luisa Zaltron (la Speranza) e Chiara Nicastro (la Ninfa). Per completezza di cronaca citiamo poi i protagonisti ravennati esibitisi anche a Ferrara: oltre a Giovanni Sala, anche Margherita Maria Sala (la Messaggera), Vittoria Magnarello (la Musica), Mirco Palazzi (Caronte), Federico Sacchi (Plutone) e la dolcissima Eleonora Pace (Euridice). Pubblico numeroso in visibilio al termine della serata, ma lo spettacolo è stato veramente magnifico. (La recensione si riferisce allo spettacolo di sabato 22 gennaio 2022)
Crediti fotografici: Foto Zani-Casadio per il Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara Nella miniatura in alto: il regista Pier Luigi Pizzi Sotto: scena dell'allestimento visto a Ferrara con Ottavio Dantone al clavicembalo e direzione Al centro: un figurante fa le fotografie con il telefonino In fondo: Caronte (Mirco Palazzi) incontra Orfeo (Giovanni Sala)
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Parliamone
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Rigoletto adesso č un clown
intervento di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (Usa), Dorothy Chandler Pavilion 12 giugno 2025 - È impossibile essere amanti della musica e rimanere indifferenti al piacere di ascoltare le note di Rigoletto dal vivo in un teatro. Sebbene non sia trascorso molto tempo dalla sua ultima rappresentazione al Dorothy Chandler Pavillion, sede della compagnia di Los Angeles "LA Opera" (l'ultimo Rigoletto andò in scena nel 2018), non si tratta di un titolo rappresentato con frequenza in questo luogo. Le uniche altre produzioni degne di nota sono state quelle delle stagioni 1993, 2000 e 2010. Quest’opera in tre atti, con musica di Giuseppe Verdi (1813-1901) e libretto di Francesco Maria Piave, è tratta da "Le roi s’amuse" di Victor Hugo. Considerata uno dei primi capolavori del periodo centrale del compositore, Rigoletto si scontrò con la censura austriaca che controllava i teatri dell’Italia settentrionale al momento della sua prima rappresentazione alla Fenice di Venezia dove ebbe la sua prima assoluta l’11 marzo 1851. Ironia della sorte, le ragioni della sua censura
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Jazz Pop Rock Etno
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La notte degli Oscar
servizio di Athos Tromboni FREE
VIGARANO MAINARDA (FE) - La "Notte degli Oscar" del Gruppo dei 10 idea uscita dalla testa di Alessandro Mistri (così come Pallade Atena uscì dalla testa di Zeus, ci racconta il poeta greco Esiodo) ha visto una nutrita partecipazione di pubblico allo Spirito di Vigarano Mainarda. Non poteva essere altrimenti
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Jazz Pop Rock Etno
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De Silva amore che vieni amore che vai
servizio di Athos Tromboni FREE
COMACCHIO (FE) - Ha preso il via ieri sera con una nutrita partecipazione di pubblico il ciclo di sei concerti del "Gruppo dei 10" versione estiva: Tutte le direzioni in summer time 2025. Ospite per l'apertura era il Trio Malinconico formato da Diego De Silva (voce e chitarra acustica), Stefano Giuliano (sax alto) e Aldo Vigorito (contrabbasso). Prima della
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Eventi
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Opera tra tradizione e novitā
redatto da Simone Tomei FREE
GENOVA - È un viaggio simbolico e culturale quello che il Teatro Carlo Felice di Genova propone per la stagione 2025-2026, presentata ufficialmente alla stampa lo scorso 2 luglio. Un viaggio che coinvolge artisti e pubblico come naviganti di una stessa rotta, guidati da una bussola che punta al repertorio lirico più amato, ma non rinuncia a
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Opera dal Nord-Est
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L'Aida di cristallo č tornata
servizio di Simone Tomei FREE
VERONA - Quando l’Aida di Giuseppe Verdi risuona all’Arena di Verona non si tratta di una semplice replica, è un rito collettivo, un appuntamento simbolico che scandisce il calendario della lirica estiva. Questa nuova ripresa dell’allestimento firmato da Stefano Poda, definito “di cristallo” per le sue trasparenze e gli inediti giochi di luce, ha riaperto il sipario
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Opera dal Nord-Est
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Blue Traviata in Arena
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – “È spenta!” Quando la tonante voce di Giorgi Manoshvili risuona nell’Arena, segnando il termine della prima Traviata stagionale, si viene quasi colti da un senso di sorpresa. Per quanto chiunque frequenti il teatro lirico conosca a menadito il libretto di Francesco Maria Piave, è inevitabile chiedersi da quanto tempo non si assisteva
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Opera dal Centro-Nord
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Matrimonio in camera da letto
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - L'allestimento di Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa su libretto di Giovanni Bertati ha chiuso la stagione d'opera del Teatro Comunale "Claudio Abbado" con un vero successo di pubblico: sia per la presenza di tanti spettatori in platea e nei palchi, sia per il calore con cui è stata salutata la recita a fine serata. La produzione era il
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Opera dal Nord-Est
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Tosca sugli spalti di San Giusto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Castello di San Giusto. Non è l’Arena di Verona e men che meno Castel Sant’Angelo, ma gli spalti di San Giusto, le pietre antiche che contornano il grande piazzale delle Milizie, suscitano nella Tosca di Giacomo Puccini, in scena a Trieste, il senso di incombenza del pericolo, della morte che la musica del grande compositore regala al pubblico,
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Opera dal Centro-Nord
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Aida nella palestra
servizio di Nicola Barsanti FREE
FIRENZE – Opera emblema del grande repertorio verdiano, Aida è spesso associata all’idea di spettacolarità, grandi masse corali, scene sontuose e sontuosi costumi esotici. Tuttavia, dietro la patina dell’epico e del monumentale, si cela un’anima intimista, quasi cameristica: Aida è, in fondo, una tragedia dell'amore e del potere, fatta di sguardi, silenzi,
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Echi dal Territorio
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Torna la rassegna Tutte le Direzioni Estate
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Torna l'estate e, come ogni anno, torna anche la programmazione "balneare" del Gruppo dei 10: Tutte le direzioni in summertime 2025, la canonica rassegna estiva conterà quest'anno sei appuntamenti, dal 6 luglio al 12 settembre che si svolgeranno per due concerti nella consolidata location del Bar Ragno di Comacchio in via Cavour 1
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Opera dal Nord-Est
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Candide da Voltaire a Bernstein
servizio di Rossana Poletti (13 giugno 2025) FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Per quale motivo Leonard Bernstein scelse il romanzo filosofico “Candide” di Voltaire per scrivere un’opera che lo proiettasse nel mondo lirico? Il primo motivo è certamente la questione politica. Nel dopoguerra l’America è dominata dal Maccartismo (un po’ come oggi dal trumpismo, ma guarda
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Opera dall Estero
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L'Incoronazione di Poppea piace
servizio di Ramón Jacques FREE
BOGOTÁ (Colombia), Teatro Mayor Julio Mario Santo Domingo - L’Incoronazione di Poppea (SV 308) è l’ultima composizione operistica di Claudio Monteverdi (1567–1643), autore italiano a cui si attribuisce il merito di aver contribuito alla nascita dell’opera lirica. La sua lunga carriera, che lo vide impegnato come direttore di coro (fu maestro di cappella
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Opera dall Estero
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Tannhäuser torna a Houston
servizio di Ramón Jacques FREE
HOUSTON (USA) - Grand Opera. Wortham Theatre Center. La Houston Grand Opera ha concluso con successo un’altra stagione con Tannhäuser, un’opera in tre atti con musica e libretto in tedesco di Richard Wagner (1813-1883). Come la maggior parte delle sue opere, Tannhäuser trae ispirazione da leggende medievali tedesche. La quinta opera
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Opera dal Centro-Nord
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Der junge Lord ovvero l'antitesi
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - In occasione dell'87° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, abbiamo avuto l'opportunità di immergerci nell'intrigante universo di Der junge Lord, un'opera in due atti che porta la firma di Hans Werner Henze. Composta su libretto di Ingeborg Bachmann, liberamente ispirato alla novella di Wilhelm Hauff Der Affe als Mensch ("La scimmia come
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Eventi
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Festival Puccini 2025 e... 2026
servizio di Athos Tromboni FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - Nel rinnovato e suggestivo giardino della Villa Puccini sulle rive del Lago di Massaciuccoli, accolti da Patrizia Mavilla, direttrice della Fondazione "Simonetta Puccini", si è tenuta la presentazione del 71° Festival Puccini che inaugurerà la stagione il 18 luglio 2025 con Tosca, per concludersi il 6 settembre con Manon Lescaut.
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Opera dal Nord-Ovest
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Carmen delle parole e delle note
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Con Carmen di Georges Bizet, l’Opera Carlo Felice di Genova ha proseguito la sua Stagione Lirica 2024-2025 mandando in scena l’ottavo titolo in cartellone. Opéra-comique in quattro atti, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy tratto dalla novella di Prosper Mérimée, Carmen è tra i titoli più celebri e popolari dell’intero repertorio
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Opera dall Estero
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Giulio Cesare a Berkeley
servizio di Ramón Jacques FREE
BERKELEY (California, USA), Zellerbach Hall - Nel corso della tournée annuale negli Stati Uniti dell’ensemble inglese The English Concert, è stata eseguita con grande successo l’opera seria in tre atti Giulio Cesare in Egitto, HWV 17 di George Friedrich Händel (1685-1759). La rappresentazione si inserisce nel prestigioso ciclo Cal Performances di danza,
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Vocale
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La Veneziani e la Messa K.427
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il settantesimo anniversario dell'Accademia Corale "Vittore Veneziani" si è celebrato in queste settimane con diverse iniziative che hanno coinvolto la corale stessa e, naturalmente, la città. E in tutte le circostanze la città (artisti locali, istituzioni e pubblico) ha manifestato la propria simpatia verso "la Veneziani" come viene chiamata
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Opera dal Centro-Nord
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Giselle around Le Villi
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Sabato 17 maggio 2025, il Teatro del Giglio ha chiuso la sua stagione lirica con la prima nazionale di Giselle around Le Villi, un evento che ha trasceso la semplice rappresentazione per divenire un'operazione artistica di profonda risonanza. Non un mero spettacolo, ma una narrazione avvincente che ha saputo intessere due capolavori apparentemente
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Opera dal Nord-Est
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Enkbath grande Rigoletto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. E’ stato un Rigoletto come non lo si vedeva da anni, quello andato in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Un cast eccezionale ha animato il palcoscenico del debutto. Daniel Oren ha diretto l’Orchestra del Verdi con straordinaria maestria, attento a tutte le sfumature della splendida musica del
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Classica
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Zangiev/Gadijev accoppiata vincente
servizio di Nicola Barsanti FREE
FIRENZE - Due opere monumentali della musica russa, lontane nel linguaggio ma accomunate da una tensione emotiva profonda, si incontrano in un’unica serata: il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 di Sergej Prokof’ev e la Sesta sinfonia di Pëtr Il’ič Tchaikovsky, la celebre Patetica. Da un lato, un’esplosione di energia, una scrittura virtuosistica al
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Classica
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Ferrara Musica nuova Stagione
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Presentata la Stagione 2025/2026 di Ferrara Musica: sono quattordici gli appuntamenti con le migliori orchestre italiane e internazionali, guidate da grandi direttori, tra i quali spiccano il nome di Sir Antonio Pappano sul podio della Chamber Orchestra of Europe e quello di Michele Mariotti alla guida della Filarmonica della
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Nuove Musiche
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Torna miXXer
FREE
FERRARA - Il Festival miXXer, ideato e organizzato dal Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara, giunge alla XVIII edizione e avrà luogo il 15, 16 e 17 maggio 2025 presso Palazzo Naselli Crispi, Ridotto del Teatro Comunale, giardino di Palazzo Giulio D’Este, Torrione Jazz Club, Pinacoteca Nazionale di Ferrara e loggiato di Palazzo dei
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Eventi
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Il nuovo cartellone del Regio
redatto da Simone Tomei FREE
TORINO - Il Teatro Regio di Torino si prepara a inaugurare una stagione 2025/2026 ricca di appuntamenti imperdibili, all'insegna di un rinnovato slancio artistico e culturale. Dieci titoli operistici, che spaziano dalle vette del repertorio classico a gemme preziose del Novecento, quattro nuove produzioni che promettono di lasciare
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Opera dal Centro-Nord
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Un Falstaff maturo e autoritario
servizio di Simone Tomei FREE
LIVORNO - Con Falstaff, ultimo capolavoro di Giuseppe Verdi, si è conclusa la stagione lirica 2024-25 del Teatro Goldoni, regalando ai livornesi un ritorno atteso da più di un secolo. L’opera, infatti, era stata rappresentata nella città toscana soltanto una volta in oltre cento anni. La messinscena è frutto di una prestigiosa collaborazione
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Echi dal Territorio
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Vivaldi e il mandolino
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - La programmazione invernale 2024/primaverile 2025 di “Ferrara Musica al Ridotto” - Giovani interpreti e rare occasioni d’ascolto attraverso l’organizzazione artistica di Dario Favretti autore anche delle varie ed esaustive note di sala allegate a ogni concerto della domenica mattina presso la sala Stemma del Teatro Comunale “Claudio
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Echi dal Territorio
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Garcia e i cantanti del Frescobaldi
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Voluto dalla direttrice del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi", Annamaria Maggese, e realizzato dai docenti Alessandro Patalini, Marina De Liso, Manolo Da Rold, Monica Benvenuti e Susanna Guerrini, si è svolto ieri nel Ridotto del Teatro Comunale "Claudio Abbado" un concerto sotto il titolo “Manuel Garcia 1775-2025, due secoli e mezzo
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Opera dall Estero
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Ainadamar a Los Angeles
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA), Dorothy Chandler Pavilion - Ainadamar, opera prima in tre atti e tre scene composta dal compositore argentino Osvaldo Golijov (nato nel 1960), è uno dei titoli in programma nella stagione in corso della Los Angeles Opera che si concluderà a giugno con una produzione di Rigoletto e i recital del tenore Joshua Guerrero
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Personaggi
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Parla Leone Magiera
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Quasi duecento giovani cantanti lirici provenienti da tutto il mondo stanno partecipando, in più giorni, alle audizioni presso il Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara per le nuove produzioni liriche rossiniane di La Cenerentola e Il barbiere di Siviglia, in programma nelle prossime stagioni d'Opera del teatro ferrarese. Vogliono mettere
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Opera dall Estero
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Cosė fan tutte alti e bassi
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES CA, USA, Dorothy Chandler Pavilion - Le nuove e più dinamiche programmazioni dei teatri americani, che si concentrano sulla messa in scena di opere contemporanee, prevalentemente di compositori americani e di alcuni stranieri (il prossimo titolo in programma sarà Ainadamar del compositore argentino Osvaldo Golijov - 1960), nonché di
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Classica
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Saccon Génot ritorno a Ferrara
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Pubblico come sempre numeroso nel salone d'onore del Circolo Negozianti in Palazzo Roverella, ieri, vigilia di Pasqua, per il secondo concerto cameristico promosso dal Comitato per i Grandi Maestri fondato e diretto da Gianluca La Villa. Dopo i saluti del presidente del sodalizio, Paolo Orsatti, sono entrati i due cameristi già conosciuti e
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Opera dal Nord-Ovest
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Danae di rara opulenza
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - In un panorama operistico spesso dominato da titoli consolidati, emerge con prepotente originalità la produzione di Die Liebe der Danae, Op. 83 di Richard Strauss al Teatro Carlo Felice di Genova. Quest'opera, lungi dall'essere un mero reperto archeologico, si rivela un'esplorazione complessa e affascinante delle dicotomie umane, incastonata
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