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L'idea dell'opera itinerante era bella e sarebbe piaciuta anche a Giacomo Puccini ma il meteo... |
Tosca nella Basilica |
intervento di Athos Tromboni |
Pubblicato il 31 Maggio 2024 |
CENTO (FE) - Poteva essere una rappresentazione suggestiva al pari di "Nelle ore e nei luoghi di Tosca" (la famosa diretta dell'opera di Giacomo Puccini realizzata a Roma nel 1992 da Patroni Griffi e Andermann) questa Tosca itinerante ideata dal management del Teatro Borgatti di Cento e sostenuta da sponsor locali che si sono dimostrati entusiasti dell'iniziativa. Dunque, i luoghi: il primo atto avrebbe dovuto svolgersi nella Basilica di San Biagio, la chiesa principale di Cento, ricca di opere d'arte, barocca ma con preziose reminiscenze rinascimentali; il secondo atto sarebbe stato all'aperto presso il Monumento ai Caduti realizzato nel 1931 dall'architetto Gian Francesco Costa e luogo quanto mai suggestivo per quella struttura a tre archi e quattro colonne doriche che richiamano la pulizia e l'aura neoclassica dell'estetica imperiale italiana; il terzo atto sarebbe stato collocato in uno spazio aperto ma raccolto dentro la bellissima Rocca di Cento.
 Poteva essere... invece il maltempo caratteristico di questa irriconoscibile primavera ci ha messo lo zampino: meteo variabile ma stabile al mattino e al pomeriggio... e pioggia anche a scosci a partire dalle ore 20 e fino al termine della rappresentazione, che si è svolta - facendo di necessità virtù - interamente dentro la Basilica di San Biagio. Suggestiva la collocazione dentro quella chiesa, ma non premiante dal punto di vista acustico; il fronte (quasi un palcoscenico con ambientazione naturale e non scenografica, a parte il grande quadro della Maddalena che Cavaradossi stava dipingendo) era collocato nella zona dell'altare, sotto la volta a cupola dell'abside, meraviglia per la vista degli spettatori; e l'orchestra era collocata all'ingresso della Basilica; il pubblico in mezzo. L'effetto dell'orchestra era di una presenza tonitruante, naturalmente amplificata dai rimandi della volta a cupola; l'effetto del canto (a voce viva, quindi non amplificato elettronicamente) era in pratica una confusa sommersione dentro il mare di suoni strumentali, soprattutto quando intervenivano gli ottoni. Insomma, un canto non giudicabile dal punto di vista critico: e comunque hanno "partecipato" (usiamo il participio passato del verbo "partecipare" anziché del verbo "cantare") impegnandosi lodevolmente il soprano Rosanna Lo Greco (Tosca), il tenore Vicent Romero (Mario Cavaradossi), il bass-baritono Alberto Bianchi Lanzoni (Scarpia), e ancora: Davide Soldini (Angelotti), Francesco Facini (Sagrestano), Fabiano Naldini (Spoletta), Michele Sitta (Sciarrone) e la giovanissima Camilla Baravelli Sabena (Un pastorello). Presenti in scena anche il Gruppo Storico Centese in costumi rinascimentali. Sul podio della volonterosa Orchestra Città di Ferrara era il maestro Aldo Salvagno, il coro di voci bianche del Teatro Comunale di Bologna era istruito da Alhambra Superchi, mentre il Coro Colsper dell'Emilia Romagna era istruito da Andrea Bianchi; la regia era affidata a Giorgio Zecchi. Giusto, proprio il regista è stato forse il più penalizzato dal meteo capriccioso, perché non gli è riuscito possibile d'attuare quel che esso stesso si era proposto: «... ogni dettaglio della messa in scena è stato pensato per coinvolgere da subito lo spettatore e per far nascere un'emozione immediata.» Sarebbe stata una regia nel segno della tradizione e conforme ai contenuti del libretto di Illica e Giacosa, finalmente... Il pubblico aveva fatto registrare l'esaurito, ogni posto a sedere dentro la Basilica era occupato; e proprio il pubblico si è dimostrato comprensivo e calorosissimo, con ovazioni prolungate al termine della recita. Detto ciò e fatta la cronaca essenziale, resta da tirare una conclusione, un pensiero, una considerazione (chiamatela come volete...): l'opera lirica - per quanto riguarda ambientazione, costumi, oggettistica, movimenti scenici di solisti e masse - può essere (deve essere) innovativa allo scopo di avvicinare nuove frange di spettatori, soprattutto giovani. Ma "innovazione" è parola assolutamente diversa dalla parola "provocazione" e implica, oltre all'originalità dell'idea creativa, anche l'equiparazione del gesto e della scena allo spirito dichiarato dei creatori (musicista e librettista) oltre all'umiltà di servizio degli allestitori. Le cosiddette "regie moderne" stravolgenti e irridenti, stupefacenti e psico-filosofico reinterpretanti, tronfie e tutt'altro che cogenti, sono e resteranno sostanzialmente perdenti rispetto alla messa in scena così come concepita dai creatori. Absid Invidia Verbo (Sia lontana l'ostilità dalla mia parola, Tito Livio, nell'Anno Zero dell'era cristiana) dico io, rubando la frase a Tito Livio.





Crediti fotografici: Ufficio stampa del Teatro Borgatti di Cento Nella miniatura in alto: il soprano Rosanna Lo Greco (Tosca) Sotto a destra: il direttore Aldo Salvagno Al centro in sequenza: Vicent Romero (Mario Cavaradossi); Rosanna Lo Greco; Alberto Bianchi Lanzoni (Scarpia); Vicent Romero e Rosanna Lo Greco nel duetto del primo atto Sotto in sequenza: panoramiche e istantanee su diversi momenti della rappresentazione
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L'elisir col bis della lagrima
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - La provincia, si dice, potrebbe salvare il mondo dell'Opera. E riproporre il ritorno ad una teatralizzazione del genere fuori da psicodrammi inventati e fughe oniristiche dentro la provocazione, ridonando alla drammaturgia di un genere da museo (l'Opera, appunto, genere da museo ma vivente e vivace) la propria incontestabile significanza. La provincia, si dice, rappresenta la stragrande maggioranza del popolo dei melomani - chi considerasse dispregiativo questo sostantivo (melomani), oppure termine offensivo, o anche attributo di una categoria di "care salme" invaghite di acuti svettanti oltre il do di petto, è preda di sussieghi irritanti - e per questa verità statistica si può dire che la provincia è il campione rappresentativo dell'universo: se ciò è vero (ed è vero), il Teatro Sociale di Rovigo o il Luglio Musicale Trapanese, così come il Teatro Sociale di Como o il Teatro Pergolesi di Jesi, e tanti altri piccoli teatri, analizzati nella reazione del pubblico ad un allestimento operistico, valgono quanto i grandi templi della lirica italiani e stranieri
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Personaggi
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Parla Leone Magiera
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Quasi duecento giovani cantanti lirici provenienti da tutto il mondo stanno partecipando, in più giorni, alle audizioni presso il Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara per le nuove produzioni liriche rossiniane di La Cenerentola e Il barbiere di Siviglia, in programma nelle prossime stagioni d'Opera del teatro ferrarese. Vogliono mettere
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Opera dall Estero
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Cosė fan tutte alti e bassi
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LOS ANGELES CA, USA, Dorothy Chandler Pavilion - Le nuove e più dinamiche programmazioni dei teatri americani, che si concentrano sulla messa in scena di opere contemporanee, prevalentemente di compositori americani e di alcuni stranieri (il prossimo titolo in programma sarà Ainadamar del compositore argentino Osvaldo Golijov - 1960), nonché di
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Classica
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Saccon Génot ritorno a Ferrara
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Pubblico come sempre numeroso nel salone d'onore del Circolo Negozianti in Palazzo Roverella, ieri, vigilia di Pasqua, per il secondo concerto cameristico promosso dal Comitato per i Grandi Maestri fondato e diretto da Gianluca La Villa. Dopo i saluti del presidente del sodalizio, Paolo Orsatti, sono entrati i due cameristi già conosciuti e
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Opera dal Nord-Ovest
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Danae di rara opulenza
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GENOVA - In un panorama operistico spesso dominato da titoli consolidati, emerge con prepotente originalità la produzione di Die Liebe der Danae, Op. 83 di Richard Strauss al Teatro Carlo Felice di Genova. Quest'opera, lungi dall'essere un mero reperto archeologico, si rivela un'esplorazione complessa e affascinante delle dicotomie umane, incastonata
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Opera dal Nord-Ovest
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Dama scolpita dalla luce
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TORINO - Il Teatro Regio ha riportato in scena La dama di picche di Pëtr Il'ič Chajkovskij, in una nuova coproduzione con la Deutsche Oper di Berlino. L'opera si è rivelata un'autentica descente aux enfers, un'immersione nelle zone più oscure e tormentate dell'animo umano. L'allestimento, ideato da Graham Vick e portato a termine con
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Conti Cavuoto Santini il trio
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FERRARA - Ferrara Musica al Ridotto è una rassegna "parallela" e si affianca alla programmazione maggiore di quella Ferrara Musica fondata da Claudio Abbado nel 1989. La rassegna maggiore ha il pregio di proporre i grandi interpreti (solisti, direttori, orchestre) in un cartellone che mira alto; la rassegna "parallela" si assume invece il compito di valorizzare
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Ferrara e Vivaldi connubio in musica
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È il quarto anno consecutivo che il maestro Federico Maria Sardelli è presente nel cartellone musicale del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Questa volta ha proposto al pubblico estense una Serenata a tre che è praticamente una pagina dimenticata del catalogo del "Prete Rosso". Sardelli è direttore d'orchestra, compositore,
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Serenata d'amore torna a cantare
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Il ritorno dei Cardelli
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FERRARA - Continua la ricca programmazione del Teatro Comunale “Claudio Abbado” luogo simbolo della tradizione culturale locale, nell’ambito della Stagione Opera & Danza 2024-2025 con in scena il decimo appuntamento dei quattordici previsti, Lo Specchio di Dioniso - Risonanze polifoniche erranti venerdì 21 marzo 2025 (replicatosi nella serata successiva)
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Elektra nella Repubblica di Weimar
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VERONA – Nei fermenti intellettuali dei primi anni del Novecento, quando le teorie di Sigmund Freud e gli studi sull'isteria e sull'inconscio scuotevano le fondamenta del pensiero occidentale, il mito degli Atridi subì una profonda umanizzazione; il letterato e poeta Hugo von Hofmannsthal, reinterpretando la leggenda mitologica in chiave
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Chansons e Canzonette un viaggio raffinato
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GENOVA - La domenica mattina può trasformarsi in un’oasi di rigenerazione, un momento in cui ricaricare le energie prima di affrontare una nuova settimana. Così è stato domenica 9 marzo 2025, quando il Primo Foyer del Teatro Carlo Felice di Genova ha accolto il pubblico per un raffinato appuntamento di musica da camera dal titolo
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FERRARA - Se a un gruppo di ottime musiciste si unisce una straordinaria violinista, il gioco è fatto: Jordi Savall, il direttore filologo specialista nella musica antica, non lesina mai sorprese (ogni volta che l'abbiamo ascoltato a Ferrara e in altri teatri o festival d'altre città, è sempre stato... sorprendente) anche stavolta non ha mancato di stupire:
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Bologna Festival programmi divulgativi
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BOLOGNA - Presentato oggi nelle sale più bohèmienne che rustiche della Birreria Popolare della città felsinea il programma divulgativo di Bologna Festival, titolare anche del prestigioso calendario che va sotto il nome «Libera la musica» (i concerti di questa sezione del Festival fanno perno sulla presenza di "Grandi interpreti" che per il 2025 vedranno
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FIRENZE - Il Rigoletto messo in scena da Davide Livermore al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino prende vita in un contesto scenico marcato da toni goliardici e, in alcuni momenti, quasi orgiastici. Al centro della scena, un letto monumentale diventa il fulcro attorno al quale si muove il Duca di Mantova, circondato da donne seminude che lo venerano,
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Ballo and Bello
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Giselle comme ci comme įa
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FERRARA - Il Russian Classical Ballet diretto da Evgeniya Bespalova ha recentemente portato in Italia Giselle, uno dei capolavori più amati del repertorio romantico: le diverse città italiane toccate prima di Ferrara sono state Lecce, Catanzaro e Avezzano. Si tratta di un balletto in due atti, con musiche di Adolphe-Charles Adam (e Ludwig Minkus,
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