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Il Teatro Comunale Claudio Abbado ha programmato una stagione di Prosa con grandi protagonisti

Apertura nel nome di Franca Rame

servizio di Athos Tromboni

Pubblicato il 05 Giugno 2023

20230605_Fe_00_Prosa2023-2024_Presentazione_MoniOvadiaFERRARA - Mattinata intensa quella trascorsa nel Teatro Comunale "Claudio Abbado" per la presentazione della stagione di Prosa 2023-2024. Assieme al direttore generale Moni Ovadia, c'erano il direttore artistico Marcello Corvino, il vicepresidente del teatro, Carlo Bergamasco, l'assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, e tre ospiti speciali: Mattea Fo, nipote di Dario Fo e Franca Rame, Tullio Solenghi e Massimo Lopez. Sono ben 24 gli spettacoli in cartellone che per la nuova stagione di Prosa del Teatro Comunale “Claudio Abbado”, tra ottobre 2023 e maggio 2024, porteranno a Ferrara i volti più noti del teatro, tra i più amati dal pubblico. Oggi stesso, 5 giugno, si è aperta la campagna abbonamenti e dal 12 settembre partirà la vendita dei singoli biglietti serali.
Aprendo la conferenza stampa il direttore artistico Marcello Corvino ha presentato i risultati della gestione post-Covid del Comunale Abbado che fanno registrare un aumento degli incassi da botteghino rispetto alle precedenti stagioni pre-Covid e il raggiungimento degli obiettivi fissati dal bilancio preventivo per quanto riguarda gli incassi. Ed ha espresso un pensiero già manifestato e ripreso sulla stampa locale, a proposito del "mestiere" dei teatranti: «Si chiede sempre ai lavoratori dello spettacolo - ha ribadito Corvino, accennando anche le polemiche sorte a proposito del recente concerto di Bruce Springsteen - di sospendere le attività in concomitanza con le calamità naturali, senza considerare che la realizzazione di uno spettacolo coinvolge decine e a volte centinaia di lavoratori tutti impegnati nella realizzazione dell'evento o degli eventi programmati. »
Successivamente Corvino ha presentato i 24 spettacoli in cartellone nella prossima stagione di Prosa, che prenderà avvio il 6 ottobre 2023, terminando con l'ultima replica dell'ultimo spettacolo il 4 maggio 2024.

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Nel suo messaggio di saluto a nome di tutto lo staff del teatro, il vicepresidente Carlo Bergamasco, ringraziando le maestranze per l'impegno e la professionalità, ha ricordato ai presenti che (dati del Ministero dello Spettacolo) il Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara è collocato meritoriamente al secondo posto fra i teatri di tradizione italiani, per quanto riguarda la qualità artistica delle stagioni.
L'assessore Marco Gulinelli ha espresso la soddisfazione dell'amministrazione comunale per i risultati conseguiti dal teatro cittadino e, nel ringraziare Tullio Solenghi e Massimo Lopez, nonché Mattea Fo, per la loro presenza in conferenza stampa, ha aggiunto: «... è una grande emozione vedere oggi questa numerosa presenza di pubblico. Perché il teatro è la piazza della comunità.»
Anche il direttore generale Moni Ovadia ha messo in rilievo la professionalità e la passione delle maestranze del teatro ferrarese: «Il teatro è patrimonio del pubblico che lo frequenta - ha detto Ovadia - e nel nostro caso la scelta è stata quella di favorire l'incontro fra le generazioni, prestando attenzione ai giovani artisti ma coinvolgendo anche grandi personaggi di teatro come è nel caso del nostro presidente onorario, Leone Magiera, impegnato a preparare musicalmente giovani e giovanissimi che si esibiranno nelle nostre programmazioni operistiche.»
Ovadia ha poi ringraziato per la loro presenza in sala, Tullio Solenghi e Massimo Lopez, citando anche la compiante Anna Marchesini, al che è scattato un applauso lunghissimo per Anna da parte dei presenti che gremivano il Ridotto del teatro in entrambe le sale.
Mattea Fo dal canto suo ha detto che si sentiva felice e onorata che Ferrara, prima fra tutte le città, avesse deciso di «... onorare il decennale della scomparsa di Franca Rame ponendo in apertura della stagione di Prosa ben 3 eventi, frutto di un progetto coordinato con il Teatro Abbado (ndr. Com'è essere figlio di Dario Fo e Franca Rame, 6 ottobre ore 11, mattina; Coppia aperta quasi spalancata, 6-8 ottobre; Mistero buffo, parti femminili, 7 e 8 ottobre mattina).»
Infine il microfono è passato a Tullio Solenghi e Massimo Lopez e la conferenza stampa è diventata... una improvvisazione scoppiettante come uno spettacolo pirotecnico, ricco di ironia, comicità, aneddotica, con grande divertimento del folto pubblico calorosamente impegnato a sottolineare con applausi la performance dei due celebri attori.
Ecco in sintesi la stagione di prosa 2023-2024: apertura con una tripla dedica a Franca Rame, a 10 anni dalla sua scomparsa, e a Dario Fo. Tre saranno infatti gli spettacoli dedicati a una delle coppie più belle e importanti del Novecento italiano. Il 6 ottobre 20923 (alle 11) inaugura la stagione Jacopo Fo con Com’è essere figlio di Dario Fo e Franca Rame. Il testo, nato per essere un libro, è poi diventato uno spettacolo che raccoglie racconti e ricordi tendenti a rispondere alla domanda che in assoluto è stata fatta più volte allo stesso Jacopo nel corso della sua attività di scrittore, attore e regista.
Dal 6 all’8 ottobre Chiara Francini e Alessandro Federico portano in scena Coppia aperta, quasi spalancata, indimenticabile favola tragicomica di Dario Fo e Franca Rame che racconta cosa vuol dire stare in coppia, e le differenze tra psicologia maschile e femminile.
Il 7 e 8 ottobre, Ferrara ospita poi Mistero Buffo, parti femminili, sempre scritto dai due grandi artisti del teatro italiano. In scena un’attrice di grazia e spessore come Lucia Vasini, considerata, a ragione, una delle eredi naturali della storia teatrale di comicità, narrazione e impegno civile. Per questo omaggio a Franca Rame, messo in scena la prima volta in occasione dei 50 anni di Misero Buffo nel 2019, Jacopo Fo ha scritto ad hoc i prologhi che presentano il racconto della Nascita di Eva e lo storico monologo di Maria alla croce. La tre giorni ferrarese fa parte della rassegna di eventi "Un anno per Franca Rame" promossa dalla Fondazione Dario Fo e Franca Rame per i 10 anni dalla scomparsa di Franca che ricorre il 29 maggio 2023.
Il 10 ottobre Vinicio Capossela porta al Teatro Abbado Con i tasti che ci abbiamo, che, come anticipa il cantautore, andrà «... nell’essenzialità della musica.»
Con lui ci sarà una formazione di musicisti e musiciste, per un repertorio a scaletta libera incentrato sul perno di tredici canzoni.
Dal 10 al 12 novembre il Teatro Abbado accoglie il debutto di Dove eravamo rimasti, il nuovo, attesissimo show di Tullio Solenghi e Massimo Lopez, scritto in collaborazione con Giorgio Cappozzo e con la partecipazione della Jazz Company diretta dal M° Gabriele Comeglio. Prodotto da International Music & Arts, lo spettacolo sarà ospitato in prima nazionale proprio a Ferrara. «Questo nostro nuovo spettacolo - hanno spiegato Lopez e Solenghi - proporrà numeri, sketch, brani musicali, contributi video, con alcuni picchi di comicità come una lectio magistralis di Sgarbi/Lopez, un affettuoso omaggio all’avanspettacolo, l’inedito Renato Zero di Solenghi o il confronto Mattarella/Berlusconi, inseriti nella nostra ormai collaudata dimensione dello Show. La band del maestro Gabriele Comeglio sarà ancora una volta con noi sul palco, irrinunciabile "spalla" della cornice musicale. L'intento è quello di stupire ed emozionare ancora una volta quei meravigliosi "parenti" - ovvero il pubblico, che per loro è come se fosse parte della famiglia - seduti giù in platea.»

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Dall’ 8 al 10 dicembre Simone Cristicchi è Franciscus. Il folle che parlava agli uccelli. Scritto insieme a Simona Orlando. Tra riflessioni, testimonianze personali e canzoni inedite, Simone Cristicchi indaga e racconta il "Santo di tutti": il labile confine tra follia e santità, la ricerca della perfetta letizia, la spiritualità universale, l'utopia necessaria di una nuova umanità che riesca a vivere in armonia con il creato.
Dal 15 al 17 dicembre Alessandro Haber è protagonista di La coscienza di Zeno romanzo di Italo Svevo ironico e di affascinante complessità e attualità, per la regia di Paolo Valerio. Il capolavoro della letteratura del Novecento celebra nel 2023 i cent’anni dalla pubblicazione.
Il 20 dicembre Andrea Pennacchi porta a Ferrara il suo Pojana, un demone, piccolo, non privo di saggezza, che usa la verità per i suoi fini e trova divertenti cose che non lo sono, e che è dentro ognuno di noi.
Il 27 dicembre 2023 è il momento di TUTTORIAL, la guida contromano alla contemporaneità proposto dagli Oblivion che, con il virtuosismo dei loro arrangiamenti e gli effetti sonori più avveniristici, incantati dal richiamo suadente del Metaverso, si proiettano nello spazio-tempo con questo nuovo spettacolo: dalle tendenze musicali del momento alle serie TV più blasonate fino ad arrivare alla satira di costume, alla politica e all’attualità, sarà un viaggio nelle follie e nelle stranezze legate alla civiltà digitale dove ritrovare a sorpresa anche grandi miti del passato in un imprevisto ritorno al futuro.

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Dal 5 al 7 gennaio Monica Guerritore, che ha anche curato regia e adattamento, propone “Ginger e Fred”, capolavoro trasognante di Federico Fellini magistralmente interpretato al cinema da Giulietta Masina e Marcello Mastroianni. A trasporlo sul palcoscenico ci saranno Monica Guerritore e Claudio Casadio, che restituiranno al pubblico la riflessione dolce e malinconica di «due fantasmi che vengono dal buio e nel buio se ne vanno...»
Dal 12 al 14 gennaio 2024 Giacomo Poretti (del trio comico Aldo Giovanni e Giacomo) e Daniela Cristofori sono in scena con Funeral Home. Due anziani, un uomo e una donna, sono seduti nel salotto di una casa funeraria. Sono lì perché il loro migliore amico se ne è andato. L'uomo vorrebbe essere in qualsiasi luogo tranne che in quello e non sopporta l’idea di dover parlare della morte, mentre la donna tratta la cosa come un buon argomento di conversazione.
Dal 19 al 21 gennaio è tempo di Il cacciatore di nazisti con Remo Girone, per la regia e la drammaturgia di Giorgio Gallione. A cavallo tra un avvincente thriller di spionaggio e l’indagine storica, rivissuta con umana partecipazione e un tocco di caustico umorismo ebraico, racconta l’avventurosa vita di Simon Wiesenthal, che dopo essere sopravvissuto a cinque diversi campi di sterminio dedica il resto della sua esistenza a dare la caccia ai responsabili dell’Olocausto.
Dal 2 al 4 febbraio arriva Un curioso accidente di Carlo Goldoni: Gabriele Lavia torna al Teatro Abbado con la divertente commedia degli equivoci scritta nel 1760 e rapidamente diventata una delle più tradotte in lingua straniera. Racconta «... un fatto vero, verissimo, accaduto, molto tempo fa, in Olanda», avverte lo stesso autore, e «... che quantunque vero, parea inverisimile, e tutta la mia maggiore fatica fu di renderlo più credibile, e meno romanzesco.»
Il 9 e 10 febbraio la regista Andrée Ruth Shammah torna a Ferrara, questa volta con lo spettacolo La Maria Brasca di Giovanni Testori, autore di personaggi femminili indimenticabili. Con quest’opera Testori grida al mondo la potenza della passione, l’amore per la vita vissuta fuori da ogni costrizione, convenzione, compromesso. In scena Marina Rocco, Mariella Valentini, Luca Sandri e Filippo Lai.
Il 20 febbraio va in scena Orlando Furioso, scritto e diretto da Roberto Mercadini, affabulatore, autore, attore, scrittore, divulgatore, "poeta parlante". L’opera di Ludovico Ariosto è per Mercadini «...un libro torrenziale, labirintico, cangiante, per certi versi, si potrebbe dire, impossibile da raccontare, ossia impossibile da intrappolare in una narrazione teatrale. Eppure la sfida mi attraeva in modo irresistibile.»
Il 24 e 25 febbraio Geppi Cucciari è Perfetta. L’attrice, infatti, si confronta con l’ultimo monologo teatrale scritto da Mattia Torre, tra i drammaturghi più influenti e attivi nella scena televisiva e teatrale italiana, recentemente scomparso, nel quale si racconta un mese della vita di una donna, scandito dalle quattro fasi del ciclo femminile. Perfetta è un monologo nel quale trovano spazio sferzate di comicità e satira di costume, ma anche riflessioni più amare e profonde, in un delicato tentativo di consapevolezza e di empowerment femminile di cui sembra esserci un grande bisogno nel nostro tempo.
Il 29 febbraio arriva La milonga del fùtbol, intreccio di storie potenti, intrise di romanticismo e italianità, raccontate dalla voce di Federico Buffa. Da Renato Cesarini, funambolo del gol, che scoprì Omar Sivori, talentuoso e irriverente che incantava l’Argentina degli anni ’50 nel pieno del boom economico, a Diego Armando Maradona, el pibe de oro, il più grande di sempre.
Dall’1 al 3 marzo è in cartellone un altro grande classico della letteratura, Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand con l’adattamento e regia di Arturo Cirillo. Tutto parte da uno spettacolo visto a Napoli da ragazzino, con le musiche di Domenico Modugno. Cirillo riporta in scena la vicenda di Cyrano, trentacinque anni dopo, «... accentuandone - come egli racconta - più il lato poetico e visionario e meno quello di uomo di spada ed eroe della retorica, con delle rielaborazioni di quelle musiche, ma anche con elaborazioni di altre musiche, da Édith Piaf a Fiorenzo Carpi.»
Dall’8 al 10 marzo è in scena Assassinio nella cattedrale di Thomas Stearns Eliot. Rappresentato nel 1935, ritrae l'uccisione dell'Arcivescovo Thomas Becket avvenuta dopo un alterco coi cavalieri reali nella Cattedrale di Canterbury nel 1170, durante il regno di Enrico II d’Inghilterra. L'autore si basò in gran parte sugli scritti di Edward Grim, un monaco testimone oculare dell'evento. Regia di Guglielmo Ferro con Moni Ovadia, Marianella Bargilli e cast in via di definizione.
Dal 15 al 17 marzo arriva Amore di Pippo Delbono, un viaggio musicale e lirico attraverso una geografia esterna – oltre al Portogallo, l’Angola, Capo Verde – e una interna, quella delle corde dell’anima che vibrano al minimo colpo della vita.
Dal 12 al 14 aprile è in scena La buona novella di Fabrizio De André con Neri Marcorè (drammaturgia e regia di Giorgio Gallione). Il progetto teatrale su La buona novella (primo concept-album dell’autore genovese che dà voce a molti personaggi) unisce prosa e musica, ed è pensato come una sorta di Sacra Rappresentazione contemporanea che alterna e intreccia le canzoni del cantautore con i brani narrativi tratti dai Vangeli apocrifi cui lo stesso autore si è ispirato.
Dal 26 al 28 aprile Claudio Bisio interpreta La mia vita raccontata male di Francesco Piccolo. Un po’ romanzo di formazione, un po’ biografia divertita e pensosa, un po’ catalogo degli inciampi e dell'allegria del vivere, lo spettacolo segnala che se è vero che ci mettiamo una vita intera a diventare noi stessi, quando guardiamo all'indietro la strada è ben segnalata da una scia di scelte, intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli, spesso tragicomici o paradossali.
Il 3 e 4 maggio è un Delirio a due con il duo Nuzzo-Di Biase. Piccolo capolavoro del Teatro dell'Assurdo, irresistibile scherzo teatrale tipico del miglior Ionesco, in questa commedia domina il paradosso e il grottesco e la perenne, futile, incessante lite tra Lui e Lei, ridicole marionette umane imprigionate nella ragnatela di un ménage familiare annoiato e ripetitivo. La cornice comica e beffarda e il funambolismo verbale fanno trasparire una società che affoga nella tragedia quotidiana e nella sconcertante gratuità dei comportamenti, e dove il linguaggio, invece di essere strumento di comunicazione, è un ostacolo che allontana e divide.
Infine, dal 10 al 12 maggio 2024 Umberto Orsini torna al Teatro Abbado con Le memorie di Ivan Karamazov, regia di Luca Micheletti. Nella ricchezza d’un linguaggio penetrante quanto immediato e dell'avvicendarsi degli stati psicologici d’un personaggio amletico e imprendibile, Orsini è il grande protagonista di un inedito viaggio nell’umana coscienza che non teme di affrontare tabù antichi e moderni (la morte del padre, l’esasperato vitalismo, l’incontro con il diavolo…)
Ivan Karamazov precipita nel suo personale "sottosuolo" dal quale egli compone delle allucinate eppure lucidissime memorie, quarant’anni dopo le vicende del romanzo di Dostoevskij.

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La Biglietteria in Corso Martiri della Libertà 21 è aperta lunedì, martedì, mercoledì, venerdì e sabato (ore 10-13 e 16-19), giovedì mattina (ore 10-13) e domenica (ore 10-13 e 15-17). Nei giorni di programmazione è aperta fino all’inizio dello spettacolo.
Per informazioni e vendite: biglietteria@teatrocomunaleferrara.it  -  tel. 0532.202675
Tutte le altre info su www.teatrocomunaleferrara.it

Crediti fotografici: Fototeca gli Amici della Musica Uncalm
Nella miniatura in alto: Moni Ovadia, che sarà protagonista di Assassinio nella cattedrale l' 8, 9 e 10 marzo 2024
Sotto: il tavolo della conferenza stampa. Da sinistra: Carlo Bergamasco, Moni Ovadia, Marco Gulinelli, Marcello Corvino, Tullio Solenghi, Massimo Lopez e Mattea Fo
Al centro: primo piano per Corvino, Solenghi, Lopez e Mattea Fo
Sotto: ancora Solenghi e Lopez; Alessandro Federico e Chiara Francini; Mattea Fo
In fondo: panoramica sul pubblico presente nel Ridotto






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Parliamone
Voci di donne e suoni dissonanti
intervento di Athos Tromboni FREE

20240923_Fe_00_MonicaCasadei-PucciniSOperaFERRARA - Dopo il successo di pubblico della rassegna estiva Interno Verde Danza il Teatro Comunale "Claudio Abbado" ha aperto la rassegna del Festival di danza contemporanea con la prima esecuzione mondiale di Puccini's Opera - Voci di donne della coreografa e regista Monica Casadei. Prima dello spettacolo, fissato per le ore 18 di ieri, uno sciopero/presidio davanti all'ingresso del Teatro Abbado, indetto dalla Cgil, ha ritardato fino alle 18,30 la prima mondiale di Puccini's Opera della Casadei. Lo sciopero/presidio si è svolto pacificamente, con slogan e interventi degli attivisti del sindacato, e non si è reso necessario l'intervento della Polizia di Stato e dei Carabinieri che sorvegliavano molto discretamente la manifestazione.
In un volantino diffuso ai numerosi presenti in attesa dell'ingresso a teatro si legge: «La collega Morena dell'Ufficio Comunicazione, con contratto a tempo determinato, non è stata confermata dopo 30 anni di lavoro
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La Euyo prende residenza a Ferrara e Roma

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