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Pubblicato il 14 Settembre 2025
Un bel concerto cameristico ha chiuso son successo la rassegna ''Un Teatro Sempre Aperto''
Dalla romanza alla canzone napoletana
servizio di Simone Tomei
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PONTE A MORIANO (LU) - La serata del 12 settembre 2025 al Teatro Idelfonso Nieri di Ponte a Moriano si è chiusa l’edizione di "Un Teatro Sempre Aperto", confermando ancora una volta la qualità e la coerenza di una rassegna che, pur in assenza della storica sala cittadina del Teatro del Giglio, ha saputo mantenere viva la propria presenza sul territorio. Il teatro, recentemente ristrutturato, ha offerto un’acustica nitida e una cornice raccolta, ideale per un recital concepito come un vero percorso musicale. Il programma, si è aperto con un omaggio a Giacomo Puccini, includendo brani rari come Sole e amore, Avanti Urania, Terra e mare e Inno a Diana, testimonianza di un autore spesso ricordato solo per il teatro d’opera ma capace di muoversi con eleganza anche in questo genere “minore”. La selezione di pagine di Francesco Paolo Tosti – da Malia a ’A vucchella – ha evocato quella stagione in cui la romanza da camera incontrava il gusto internazionale senza perdere radici mediterranee.

Non meno significativa la presenza di Giuseppe Pietri di cui sono stati proposti titoli come Maristella – Io conosco un giardino, Stornellata e l’inedito duetto Anita e Cecco, fino a Ivana, che hanno permesso di riscoprire un capitolo importante della vocalità italiana primo-novecentesca.
 La seconda parte del recital ha dato spazio ai classici della tradizione napoletana, da Non ti scordar di me a Core ’ngrato, da Torna a Surriento a Mattinata, fino agli immancabili Funiculì funiculà e – come bis – ’O sole mio, proposti in forma di duetto e accolti con calore dal pubblico. A impreziosire il concerto è stata la modalità stessa della conduzione: i due interpreti non si sono limitati a cantare, ma hanno condotto la serata in prima persona. Con naturale simpatia e misura, hanno introdotto i brani con brevi cenni storici e aneddoti sugli autori, trasformando il recital in un incontro divulgativo senza rinunciare alla profondità interpretativa. Quei rapidi quadri storici — accennati con ironia o con tono confidenziale — hanno avvicinato il pubblico alle fonti e ai contesti di esecuzione, creando un clima di familiarità col repertorio che ha reso ogni pagina più viva. Sul piano vocale, Davide Piaggio si è distinto per una vocalità bella e piena, sorretta da un fraseggio dal timbro nobile e sempre attento alla linea musicale. La sua impostazione ha privilegiato la chiarezza della dizione e la logica della frase, supportando la tensione espressiva dei momenti più lirici e conquistando l’ascolto con acuti dirompenti, sicuri e proiettati senza forzature. Silvana Froli ha offerto un canto di raffinata misura: grazia vocale, controllo timbrico e una cura estrema della parola poetica. Ciò che colpisce della sua prova non è solo la qualità del legato o la purezza dell’emissione, ma la volontà interpretativa di far “parlare” il testo — di restituire cioè a ciascuna frase il suo significato profondo. Fondamentale, nell’economia del concerto, l’apporto del pianista Antonio Cipriani, interprete discreto e al tempo stesso autorevole, capace di sostenere i due cantanti con una lettura sempre equilibrata, rispettosa e partecipe. Il suo accompagnamento ha assecondato con naturalezza ogni scelta interpretativa, valorizzando timbri e dinamiche e conferendo coesione all’intero programma. Il rapporto fra i tre interpreti ha avuto l’andamento di un dialogo cameristico: ascolto reciproco, precisione ritmica e una naturale empatia scenica che ha reso credibili i duetti e gli incroci timbrici. I momenti di maggior entusiasmo del pubblico — dagli scrosci di applausi al bis finale con ’O sole mio — hanno sancito la riuscita di una serata capace di coniugare qualità musicale, rigore interpretativo e una piacevole leggerezza comunicativa. Se una pecca va segnalata, è quella di una sala non particolarmente gremita; il pubblico presente, tuttavia, si è rivelato caloroso e partecipe, contribuendo con la propria attenzione e il proprio entusiasmo a rendere l’atmosfera viva e condivisa. Ne è scaturito non un semplice concerto, ma una vera e propria festa della canzone italiana, restituita al pubblico nella sua essenza più autentica: colta, appassionata e sorprendentemente attuale.
Crediti fotografici: Guido Bertoncini fotografo Nella miniatura in alto: il pianista Antonio Cipriani Al centro: Davide Piaggio e Silvana Froli durante il concerto Sotto: i saluti finali
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Pubblicato il 29 Agosto 2025
Un bel concerto svoltosi a Livorno ha richiamato il tema del verismo musicale tra Otto e Novecento
Giovane Scuola al Mascagni Festival
servizio di Simone Tomei
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LIVORNO - Il Mascagni Festival 2025, nell’anno dell’ottantesimo della scomparsa del compositore, si conferma laboratorio vivo di idee più che semplice contenitore di eventi: una geografia del suono disseminata tra Livorno, la provincia e luoghi simbolici d’Italia e del mondo, capace di intrecciare concerti, opere, letture sceniche e creazioni originali in un dialogo costante tra discipline e linguaggi. La vocazione comunitaria del progetto -radicata nel territorio e aperta al futuro - si riflette nella Mascagni Academy, unico polo internazionale dedicato al repertorio verista e alla “giovane scuola” italiana, dove formazione e produzione convivono in un orizzonte estetico coerente. È in questa cornice che acquista rilievo anche l’approdo all’Expo 2025, gesto simbolico che porta la voce di Livorno su un palcoscenico globale, e l’omaggio inaugurale all’Amerigo Vespucci, icona di un’Italia che sa tenere insieme tradizione e visione. Il Verismo Gala del 28 agosto 2025 - previsto originariamente sulla Terrazza Mascagni e trasferito per maltempo al Teatro Goldoni - ha trovato nella sala storica della città labronica una cassa di risonanza ideale per restituire prossimità teatrale, precisione d’ascolto e misura drammaturgica. Il programma, costruito con intelligenza drammaturgica, ha disteso una mappa del periodo musicale verista che attinge ai suoi assi portanti - Mascagni, Puccini, Giordano, Cilea, Catalani - cercando non una parata di “pezzi di bravura”, ma una linea narrativa in cui alternanza di pagine orchestrali e numeri vocali, contrasti d’affetto e di colore, disegnano un continuum espressivo.


L’avvio con il “Sogno” dal Guglielmo Ratcliff ha offerto subito la tavolozza di un Mascagni giovane ma già consapevole del potenziale evocativo del colore sinfonico: cordami distesi, impasti morbidi, sospensioni che aprono lo spazio interiore del racconto. Dal clima onirico ci si è mossi verso l’intimismo lirico di L’amico Fritz: “Son pochi fiori”, affidata al soprano Marta Mari, è suonata come dichiarazione di poetica mascagnana, con linea sorvegliata, legato curato e acuti sicuri e svettanti, sostenuti da un registro omogeneo. “O pallida che un giorno mi guardasti”, nelle mani di Isabel De Paoli, ha rivelato timbro brunito e solido, con una gestione del passaggio esemplare e un fraseggio capace di coniugare delicatezza e calore senza scadere nell’edonismo sonoro. L’asse drammatico si è fatto più teso con Umberto Giordano: in “Nemico della patria” (Andrea Chénier) il baritono Simone Piazzola ha imposto un fraseggio nobile e inciso, accentazione scolpita e impeto interpretativo di forte presa teatrale, sostenuti da una voce salda e omogenea nell’arco della tessitura; “La mamma morta”, tornata a Marta Mari, ha coniugato morbidezza dell’emissione e controllo del fiato, evitando compiacimenti e puntando a un climax emotivo misurato, di autentica efficacia. Il cuore mascagnano è emerso nel trittico da Cavalleria rusticana: l ’Intermezzo ha ritrovato respiro e cantabilità interna; “Voi lo sapete, o mamma” ha confermato nella De Paoli la fine intelligenza nel governare i contrasti - dolcezza, passione, scontro - con autorevolezza di accento; “Il cavallo scalpita” ha messo in luce il baritono Piazzola la naturale vocazione attoriale, il controllo della parola scenica e la tenuta della colonna vocale nei punti di maggior peso. La seconda parte ha ripreso il filo con l' Intermezzo da L’amico Fritz, prima di approdare a Puccini: in “E lucevan le stelle” (Tosca) il tenore Davide Piaggio ha offerto una voce di bel timbro, sicura e voluminosa, con acuti smaglianti, proiezione generosa, e mantenendo linearità narrativa; “Ebben? Ne andrò lontana” (La Wally) ha trovato nell’interprete una sintesi di malinconia e fierezza, con portamenti puliti e smalto in zona acuta; “Acerba voluttà, dolce tortura” (Adriana Lecouvreur) ha valorizzato la pasta brunita del mezzosoprano pavese e la sua capacità di scolpire affetti contrastanti senza eccessi di enfasi; il congedo, affidato a “Nessun dorma” (Turandot), ha permesso di distendere una tessitura ampia con acuto finale saldo, a suggello di una chiusura di respiro quasi corale. La tenuta complessiva dell’arco drammaturgico è dipesa in misura decisiva dalla concertazione del M° Lorenzo Tazzieri, direttore preciso, attento alle dinamiche e dedito al sostegno dei cantanti: tempi ben governati, respiri preparati con cura, attenzione ai piani sonori per non coprire la parola e una commendabile elasticità nell’accompagnare i rubati. È una direzione che privilegia la trasparenza e l’equilibrio senza rinunciare alla spinta teatrale, qualità preziose in un contesto antologico dove la coesione non è scontata. Più problematica la prova dell' Orchestra "Massimo de Bernart" del Teatro Goldoni di Livorno, generosa nell’impegno ma non sempre amalgamata: attacchi talora insicuri, qualche sbavatura nei raccordi, nitore non costante e omogeneità di suono da rifinire, in particolare nel rapporto tra archi - che chiedono un’unione di fraseggio più compatta - e fiati, dove l’intonazione e la qualità dell'emissione vanno rese più stabili. È un cantiere aperto che potrà trarre beneficio proprio dall’assiduità con questo repertorio, esigente nel controllo della dinamica e nella qualità della declamazione orchestrale. Il versante vocale, vero baricentro del Gala livornese, ha mostrato qualità e personalità del quale voglio ribadire alcuni aspetti. Marta Mari conferma un profilo di solida musicalità: timbro bello e luminoso, emissione ben appoggiata, acuti centrati e proiettati con sicurezza, omogeneità di registri e fraseggio curato che le consente di passare dall’idillio di Fritz alla tragedia di Giordano e alla sospensione di Catalani con naturalezza stilistica. Isabel De Paoli offre uno strumento brunito e saldo, con centro corposo e registro grave presente, oltre a una spiccata intelligenza espressiva nel restituire i contrasti affettivi; le sue interpretazioni scolpiscono personaggi credibili anche nel perimetro dell’aria, segno di un istinto teatrale che dialoga con il gusto musicale. Davide Piaggio dispone di voce voluminosa e ben tornita, timbro gradevole e acuti smaglianti: Tosca e Turandot gli consentono di mettere in campo proiezione e sicurezza tecnica, con un buon lavoro - più interpretativo che vocale - nella rifinitura del dettaglio di parola. Simone Piazzola convince per fraseggio nobile e rifinito, omogeneità della colonna vocale sull’intera tessitura e un impeto interpretativo di rara efficacia scenica. L’autorevolezza dell’accento e la qualità dell’articolazione lo hanno reso, nei brani affrontati, non già semplice riferimento, bensì l’artista che ha saputo chiudere il cerchio di un quartetto eccellente, integrandosi con naturalezza e nobile misura al dialogo musicale dei compagni di scena. Con piacere segnalo la cura di luci, proiezioni e contenuti testuali di Jean-Paul Carradori, discreti e funzionali e la presentazione di Paolo Noseda, misurata e chiara nel tracciare al pubblico i passaggi dell’itinerario musicale. Nel complesso, il Verismo Gala si è configurato come omaggio vibrante a Pietro Mascagni e alla tradizione verista: non privo di imperfezioni - su cui l’orchestra potrà lavorare in termini di coesione, nitidezza e precisione degli attacchi - ma solido nella direzione, illuminato da un parterre vocale di qualità, capace di coniugare tecnica e teatro.

Se il Festival intende “abitare” la musica e non soltanto eseguirla, questa serata ne è stata coerente testimonianza: la tradizione non come reliquia, bensì come pratica viva, che interroga il presente e chiede - a interpreti e ascoltatori - la responsabilità dell’ascolto. Vista la serata infausta con allerta meteo ed un violento temporale scoppiato proprio durante il concerto, l’affluenza di pubblico non è stata copiosa, ma i presenti hanno apprezzato con calorosi applausi l’impegno di tutti gli artisti. (La recensione si riferisce al concerto di giovedì 28 agosto 2025)
Crediti fotografici: Emanuele Baldanzi per il Festival Mascagni di Livorno Nella miniatura in alto: il compositore labronico Pietro Mascagni Sotto, in sequenza: panoramiche di Baldanzi sul concerto del "Festival Mascagni 2025"
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Pubblicato il 20 Maggio 2025
Impegnativo concerto della corale ferrarese per celebrare i settant'anni di attivitā ininterrotta
La Veneziani e la Messa K.427
servizio di Athos Tromboni
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FERRARA - Il settantesimo anniversario dell'Accademia Corale "Vittore Veneziani" si è celebrato in queste settimane con diverse iniziative che hanno coinvolto la corale stessa e, naturalmente, la città. E in tutte le circostanze la città (artisti locali, istituzioni e pubblico) ha manifestato la propria simpatia verso "la Veneziani" come viene chiamata sbrigativamente (e affettuosamente) da queste parti. Ma l'appuntamento clou è stato sicuramente quello di lunedì 19 maggio 2025 dove la Veneziani guidata dalla direttrice Teresa Auletta e dal maestro collaboratore Francesco Bighi ha eseguito la Grande Messa in Do minore K.427 di Wolfgang Amadeus Mozart. In pedana era l'Orchestra del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" (primo violino Francesca Biondi) sotto la bacchetta del direttore Rocco Cianciotta, solisti i soprani Bryony Lang e Maria Clara Maiztegui, il tenore Raffaele Giordani e il basso Niccolò Roda. Ferrara Musica e Teatro Comunale "Claudio Abbado" hanno accolto la proposta della corale e del Conservatorio Frescobaldi per la realizzazione di questo concerto celebrativo. Il teatro era gremito di spettatori, senza comunque registrare l'esaurito, e calorosi applausi hanno accolto l'apparire sul proscenio del presidente Paolo Paganelli (anche corista nelle file dei bassi), che ha sinteticamente tracciato il profilo storico della corale.

A sua volta l'assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, ha portato il saluto del sindaco e dell'amministrazione locale, dicendosi personalmente onorato di poter commentare de vivo la celebrazione del settantesimo d'una realtà artistica ormai vista in sede locale come un'istituzione. Dunque Mozart, la Grande Messa K.427 di cui musicologicamente si sa tutto ma non si sa un "tutto totale". Cosa significa? Semplice: Mozart ha scritto di proprio pugno alcune parti che risultano dalla partitura autografa, ma non l'ha completata. Proprio come successe per il Requiem K.626, però in circostanze meno tragiche. È interessante narrare che (forse) il compositore, già nel 1782, aveva in animo di scrivere questa Messa come ex-voto e ringraziamento a Dio qualora papà Leopold avesse perdonato a Wolfgang Amadeus di essersi sposato a Vienna con Costanze Weber, divenuta così la non gradita nuora del serioso genitore sempre devoto (e al soldo) dell'arcivescovo di Salisburgo, Hyeronimus Colloredo.



È noto che Wolfgang Amadeus compose le parti solistiche per soprano colorandole del sapore teatrale, allontanandosi clamorosamente dall'austerità del componimento sacro in auge all'epoca; ma lo fece proprio per la voce della sua adorata Costanze che le interpretò nell'unica esecuzione pubblica di Mozart vivente, avvenuta il 26 ottobre 1783. È acclarato che per quell'esecuzione pubblica la composizione era incompleta (il Credo interrotto all' Incarnatus Est mentre mancava, e manca tuttora, l' Agnus Dei) e probabilmente le parti incomplete o mancanti furono sostituite prelevandole dalla precedente Messa solenne in Do maggiore K.337. È poi certo che la Messa K.427 non fu mai completata da Mozart, per cui oggi le parti a stampa più accreditate del lavoro completo e orchestrato sono quelle del revisore Helmut Eder, musicista e musicologo salisburghese, che si attengono strettamente alle indicazioni musicali di Mozart, senza imprestiti da altre Messe o da altri brani sacri. E poi conclamato, infine, che fu proprio Mozart a utilizzare suoi imprestiti presi dalla Messa K.427 per inserirli nella cantata Davidde penitente K.469 per la quale scrisse solo due arie nuove, mentre le altre parti del Davidde provengono dal Kyrie e dal Gloria della K.427, anche se variate. Dunque, detto delle novità della partitura autografa (le parti di soprano molto "teatrali" dal punto di vista della musica e del canto), quali sono le altre parti impegnative del lavoro?Presto detto: quelle riservate, appunto al coro. Un compito di assoluto protagonista e predominante quello del coro, che nel concerto del 19 maggio a Ferrara ha visto la Veneziani eseguire con ottimo risultato ed effetto le parti assegnate. Si sentiva non solo all'orecchio affinato dell'intenditore, ma anche a quello meno sofisticato del semplice uditore, l'esito di un grande lavoro della Auletta e del collaboratore Bighi, comunque sorretti da una puntuale e bella concertazione del direttore Cianciotta. Eccellente poi la prestazione di Bryony Lang (primo soprano) le cui agilità e messa di voce hanno tessuto un canto sempre intonato e morbido come il velluto. Brava anche la Maria Clara Maiztegui e un plauso pure al tenore Raffaele Giordani e al basso Niccolò Roda. Il pubblico si è dimostrato molto caloroso al termine, con applausi prolungati e richiesta di bis, prontamente concesso.


Crediti fotografici: Ufficio stampa di Ferrara Musica - Teatro Comunale "Claudio Abbado" Nella miniatura in alto: il presidente della Corale Veneziani, Paolo Paganelli. Al centro: il saluto dell'assessore Marco Gulinelli in rappresentanza dell'Amministrazione locale Sotto: momenti salienti dell'esecuzione della Messa in Do minore K.427
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Il matto Nanof e l'altro
intervento di Athos Tromboni FREE
SPOLETO - Morbus sine materia. È una forma letterale medica per definire quelle patologie che non manifestano degenerazioni organiche di una parte del corpo colpito dalla malattia. La pazzia, per esempio, è un morbo senza materia: non ci sono riversamenti di sangue, gonfiori, purulenze, catarri, eccetera. Il corpo rimane intonso; la mente no, va per conto proprio "deviando" il comportamento da quello stato che viene definito "normale" verso momenti e anche movimenti a volte inconsueti; e può indurre il corpo a gesti e posture che modellano il "disagio" al punto che esso si ripercuote visivamente negli atteggiamenti. Proprio di questo è stata specchio l'opera in un atto Nanof, l'altro con la quale il Teatro Lirico Sperimentale "A. Belli" ha inaugurato, venerdì 8 agosto la propria settantanovesima stagione lirica nel Teatro Caio Melisso di Piazza del Duomo: musica di Antonio Agostini, libretto di Chiara Serani con la collaborazione di Davide Toschi. Si è trattato di una prima esecuzione assoluta e l'opera è stata presentata alla stampa
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Opera dal Centro-Nord
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L'amico Fritz fra sostenitori e detrattori
servizio di Simone Tomei FREE
LIVORNO - Dopo l’esplosione dirompente del successo di Cavalleria rusticana (1890), Pietro Mascagni si trovò davanti a una sfida tutt’altro che semplice: dimostrare di non essere l’autore “di un’opera sola”, consacrato dalla fortuna di un libretto tratto da Verga. Ed è in questo clima che nacque L’amico Fritz, andato in scena per la prima volta al
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Personaggi
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Cantami o Diva gli intrighi...
intervista a cura di Athos Tromboni FREE
Massimo Crispi è un tenore particolare, ribelle per molte cose e dal repertorio quanto mai vario. Vive una parte dell'anno a Palermo e l'altra parte dell'anno a Firenze. Vario - si diceva - il suo repertorio, ma varia è anche la sua maniera di essere artista. Da sempre ha infatti coltivato la scrittura, in ogni campo, e, oggi, non frequentando più
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Echi dal Territorio
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Frescobaldi Day a Palazzo Schifanoia
FREE
FERRARA - Marina De Liso, mezzosoprano e docente di musica antica nel Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" nonché coordinatrice del "Concentus Musicus Fe' Antica" ha presentato ieri nella bella e confortevole sala pubblica di Palazzo Schifanoia il primo concerto della stagione 2025/26 di Ferrara Musica: quest'anno l'associazione concertistica
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Vocale
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Dalla romanza alla canzone napoletana
servizio di Simone Tomei FREE
PONTE A MORIANO (LU) - La serata del 12 settembre 2025 al Teatro Idelfonso Nieri di Ponte a Moriano si è chiusa l’edizione di "Un Teatro Sempre Aperto", confermando ancora una volta la qualità e la coerenza di una rassegna che, pur in assenza della storica sala cittadina del Teatro del Giglio, ha saputo mantenere viva la propria presenza sul
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Opera dal Centro-Nord
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Ode a Leopardi e Medium prova generale
servizio di Simone Tomei FREE
LIVORNO – In un Mascagni Festival sempre più attento al dialogo fra memoria storica e ricerca espressiva, la serata del dittico Ode a Leopardi di Pietro Mascagni e The Medium di Gian Carlo Menotti, presentata agli Hangar Creativi, ha offerto un accostamento insolito ma fecondo tra due poetiche distanti eppure unite dalla tensione verso il mistero
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Eventi
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ROF bilancio 2025 e programma 2026
redatto da Athos Tromboni FREE
PESARO - A Pesaro si dichiarano soddisfatti per i risultati non solo artistici del Rossini Opera Festival 2025. Ecco qui sotto, in sintesi, la valutazioni che illustrano sommariamente gli obiettivi raggiunti e anche le anticipazioni per l'edizione 2026.
I numeri che contano
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut fra le sculture blu
servizio di Simone Tomei FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - Il 71° Festival Puccini si avvia alla conclusione con l’ultimo debutto operistico della stagione in una serata di fine agosto molto suggestiva: Manon Lescaut è tornata al Gran Teatro sulle sponde del Massaciuccoli nella produzione di Igor Mitoraj del 2003, ripresa con cura nella regia di Daniele De Plano, scene di Luca Pizzi
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Classica
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SummerFest grande musica da camera
servizio di Ramón Jacques FREE
SAN DIEGO (USA) - SummerFest 2025, The Baker-Baum Concert Hall. Il festival di musica da camera SummerFest, che si tiene ogni estate a San Diego, California dal 1986 ed è organizzato dall'associazione musicale locale La Jolla Musical Society (LJMS), è diventato un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica cameristica (nel sud
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Vocale
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Giovane Scuola al Mascagni Festival
servizio di Simone Tomei FREE
LIVORNO - Il Mascagni Festival 2025, nell’anno dell’ottantesimo della scomparsa del compositore, si conferma laboratorio vivo di idee più che semplice contenitore di eventi: una geografia del suono disseminata tra Livorno, la provincia e luoghi simbolici d’Italia e del mondo, capace di intrecciare concerti, opere, letture sceniche e creazioni originali
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Opera dal Centro-Nord
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Sepe una delicata Butterfly
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORRE DEL LAGO (LU) – Diamo conto ai nostri lettori della replica del quarto titolo in cartellone nell’ambito del 71° Festival Puccini: Madama Butterfly. Per regia, scene e costumi rimandiamo alla recensione della prima rappresentazione che potete consultare qui . La principale differenza rispetto al debutto riguarda il ruolo
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Eventi
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Turandot e le altre
redatto da Athos Tromboni FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - Questa volta si parte in largo anticipo: è ormai definitivo - infatti - il programma della 72.esima edizione del Festival Puccini di Torre del Lago (Viareggio) che si svolgerà nel Gran Teatro all’aperto sul Lago di Massaciuccoli nell’estate 2026 e che era stato anticipato nella conferenza stampa dello scorso maggio dal presidente
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Opera dal Centro-Nord
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Alina Tkachuk la rivelazione
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - La rappresentazione di Turandot al Gran Teatro Giacomo Puccini, nell’ambito del 71° Festival Puccini, propone una lettura scenica affidata alla regia di Alfonso Signorini, la cui impronta visiva rimanda all’articolo della prima rappresentazione che potete trovare qui. L’allestimento conferma la forza visiva e simbolica dell’opera, ma
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Opera dal Nord-Est
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Rigoletto, Nabucco e Aida
servizio di Nicola Barsanti FREE
VERONA - L’anfiteatro Arena, con i suoi duemila anni di storia e le gradinate che custodiscono memoria e suggestione, si conferma il più imponente palcoscenico a cielo aperto dedicato all’opera lirica. Ogni estate l’antico anfiteatro romano si trasforma in una cassa armonica naturale, dove le note dei grandi compositori si fondono con l’energia collettiva
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Opera dal Centro-Nord
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Butterfly e la simbologia degli alberi
servizio di Simone Tomei FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - Madama Butterfly di Giacomo Puccini è il quarto titolo a susseguirsi sul palcoscenico del Festival Puccini di quest’anno. Per la sua 71ª edizione, la rassegna ha affidato la regia a Manu Lalli, che propone una lettura capace di andare oltre la mera rappresentazione scenica, trasformando il linguaggio visivo e simbolico in un elemento
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme disegnata da Scola
servizio di Simone Tomei FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - Tra i capolavori pucciniani La Bohème occupa un posto di privilegio per la sua capacità di fondere realismo e poesia, leggerezza giovanile e dramma struggente. Dal debutto del 1º febbraio 1896 al Teatro Regio di Torino, sotto la bacchetta di un giovane Arturo Toscanini, questo dramma lirico in quattro quadri - tratto dalle
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Jazz Pop Rock Etno
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Ferrara Film Orchestra e la bacchetta di Ambra
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - La prima serata della rassegna Giardino per tutti organizzata ai piedi del grattacielo dal Comune di Ferrara con la collaborazione del Teatro Comunale "Claudio Abbado", dentro il Parco Coletta, ha fatto l'en-plein. Era in pedana la Ferrara Film Orchestra capitanata dalla bacchetta di Ambra Bianchi
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Opera dal Centro-Nord
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Buratto bel debutto in Tosca
servizio di Simone Tomei FREE
TORRE DEL LAGO PUCCINI (LU) - Nel terzo fine settimana del 71° Festival Puccini di Torre del Lago, la seconda recita di Tosca ha riproposto uno degli allestimenti più attesi di questa edizione. La produzione, firmata da Alfonso Signorini in veste di regista e costumista, si è presentata con una veste visiva marcatamente simbolica, ricca di richiami
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco Carmen La traviata
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Anna Netrebko, Anita Rachvelishvili e Rosa Feola, ovvero Abigaille, Carmen e Violetta Valéry. Sono loro le tre grazie musicali che, dal 17 al 19 luglio 2025, hanno acceso l’Arena, rendendo ciascuna rappresentazione meritevole di grande interesse in virtù della propria peculiarità. Per il soprano russo si trattava del debutto italiano come figlia
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Jazz Pop Rock Etno
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Verdi e il jazz un dialogo
servizio di Simone Tomei FREE
FABBIANO, Borgonovo Val Tidone (PC) - Nella serata di sabato 26 luglio 2025, un angolo a me ancora misconosciuto della Val Tidone, la suggestiva piazzetta di Fabbiano, frazione di Borgonovo Val Tidone, si è trasformato in un crocevia di sublime audacia musicale. Il Valtidone Festival, giunto alla sua 27ª edizione e promosso dalla
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Bohčme che ti aspetti
servizio di Athos Tromboni FREE
TORRE DEL LAGO PUCCINI (LU) - Un po' meno pubblico per La bohème rispetto alla Tosca della sera precedente, nel Gran Teatro all'aperto sul Lago di Massaciuccoli. Comunque una buona presenza (diciamo a spanne, oltre 2 mila spettatori?) per un ritorno, quello della regia "cinematografica" di Ettore Scola del 2014 ripresa da
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Opera dal Centro-Nord
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Un magico Elisir
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - L'elisir d'amore di Gaetano Donizetti è un capolavoro senza tempo che, a quasi due secoli dalla sua prima rappresentazione, continua a incantare e commuovere. Definito "melodramma giocoso", fonde mirabilmente la profondità patetica con l'arguzia dell'opera buffa italiana, creando una "commedia agrodolce" capace di strappare
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Echi dal Territorio
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79 anni di emozioni
redatto da Athos Tromboni FREE
SPOLETO (PG) - Partirà il 7 agosto 2025 per concludersi il 24 settembre la nuova Stagione lirica del Teatro Lirico Sperimentale "A. Belli" giunta al lodevole traguardo della 79.ma edizione. Gli spettacoli, oltre che nella città spoletina, andranno in scena anche nei principali teatri dell'Umbria: «79 anni di emozioni, una stagione da vivere!» è lo slogan
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Jazz Pop Rock Etno
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La notte degli Oscar
servizio di Athos Tromboni FREE
VIGARANO MAINARDA (FE) - La "Notte degli Oscar" del Gruppo dei 10 idea uscita dalla testa di Alessandro Mistri (così come Pallade Atena uscì dalla testa di Zeus, ci racconta il poeta greco Esiodo) ha visto una nutrita partecipazione di pubblico allo Spirito di Vigarano Mainarda. Non poteva essere altrimenti
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Jazz Pop Rock Etno
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De Silva amore che vieni amore che vai
servizio di Athos Tromboni FREE
COMACCHIO (FE) - Ha preso il via ieri sera con una nutrita partecipazione di pubblico il ciclo di sei concerti del "Gruppo dei 10" versione estiva: Tutte le direzioni in summer time 2025. Ospite per l'apertura era il Trio Malinconico formato da Diego De Silva (voce e chitarra acustica), Stefano Giuliano (sax alto) e Aldo Vigorito (contrabbasso). Prima della
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Eventi
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Opera tra tradizione e novitā
redatto da Simone Tomei FREE
GENOVA - È un viaggio simbolico e culturale quello che il Teatro Carlo Felice di Genova propone per la stagione 2025-2026, presentata ufficialmente alla stampa lo scorso 2 luglio. Un viaggio che coinvolge artisti e pubblico come naviganti di una stessa rotta, guidati da una bussola che punta al repertorio lirico più amato, ma non rinuncia a
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Opera dal Nord-Est
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L'Aida di cristallo č tornata
servizio di Simone Tomei FREE
VERONA - Quando l’Aida di Giuseppe Verdi risuona all’Arena di Verona non si tratta di una semplice replica, è un rito collettivo, un appuntamento simbolico che scandisce il calendario della lirica estiva. Questa nuova ripresa dell’allestimento firmato da Stefano Poda, definito “di cristallo” per le sue trasparenze e gli inediti giochi di luce, ha riaperto il sipario
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Opera dall Estero
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Idomeneo a San Francisco
servizio di Ramón Jacques FREE
SAN FRANCISCO (USA) War Memorial Opera House - Sebbene Idomeneo, l’opera seria in tre atti di Wolfgang Amadeus Mozart (1756–1791), abbia avuto la sua prima americana il 4 agosto 1947 al Berkshire Music Festival di Tanglewood, nel Massachusetts (ora sede estiva della Boston Symphony Orchestra), fu la San Francisco Opera a
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Opera dal Nord-Est
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Blue Traviata in Arena
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – “È spenta!” Quando la tonante voce di Giorgi Manoshvili risuona nell’Arena, segnando il termine della prima Traviata stagionale, si viene quasi colti da un senso di sorpresa. Per quanto chiunque frequenti il teatro lirico conosca a menadito il libretto di Francesco Maria Piave, è inevitabile chiedersi da quanto tempo non si assisteva
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Opera dal Centro-Nord
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Matrimonio in camera da letto
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - L'allestimento di Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa su libretto di Giovanni Bertati ha chiuso la stagione d'opera del Teatro Comunale "Claudio Abbado" con un vero successo di pubblico: sia per la presenza di tanti spettatori in platea e nei palchi, sia per il calore con cui è stata salutata la recita a fine serata. La produzione era il
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Opera dal Nord-Est
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Tosca sugli spalti di San Giusto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Castello di San Giusto. Non è l’Arena di Verona e men che meno Castel Sant’Angelo, ma gli spalti di San Giusto, le pietre antiche che contornano il grande piazzale delle Milizie, suscitano nella Tosca di Giacomo Puccini, in scena a Trieste, il senso di incombenza del pericolo, della morte che la musica del grande compositore regala al pubblico,
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Opera dal Centro-Nord
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Aida nella palestra
servizio di Nicola Barsanti FREE
FIRENZE – Opera emblema del grande repertorio verdiano, Aida è spesso associata all’idea di spettacolarità, grandi masse corali, scene sontuose e sontuosi costumi esotici. Tuttavia, dietro la patina dell’epico e del monumentale, si cela un’anima intimista, quasi cameristica: Aida è, in fondo, una tragedia dell'amore e del potere, fatta di sguardi, silenzi,
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Echi dal Territorio
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Torna la rassegna Tutte le Direzioni Estate
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Torna l'estate e, come ogni anno, torna anche la programmazione "balneare" del Gruppo dei 10: Tutte le direzioni in summertime 2025, la canonica rassegna estiva conterà quest'anno sei appuntamenti, dal 6 luglio al 12 settembre che si svolgeranno per due concerti nella consolidata location del Bar Ragno di Comacchio in via Cavour 1
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Opera dal Nord-Est
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Candide da Voltaire a Bernstein
servizio di Rossana Poletti (13 giugno 2025) FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Per quale motivo Leonard Bernstein scelse il romanzo filosofico “Candide” di Voltaire per scrivere un’opera che lo proiettasse nel mondo lirico? Il primo motivo è certamente la questione politica. Nel dopoguerra l’America è dominata dal Maccartismo (un po’ come oggi dal trumpismo, ma guarda
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